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Autore: Chloe R Pendragon    29/06/2014    5 recensioni
Buonasera a tutti!!! ^^
Questa storia parla dei pensieri di Cam la notte prima del suo matrimonio con Lilith: spero che vi piaccia e che vi appassioni, se vi va fatemi sapere cosa ne pensate! *^*
Sesta classificata al contest "La notte di una vita [multifandom e originali]" indetto da Giulia-EFP e Nikij.
Partecipa alla challenge "La sfida dei 200 prompt [Multifandom e originali]" indetto da msp17.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Cameron Briel
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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I will go down with this ship

I will go down with this ship.

 

Il gran giorno era ormai alle porte: Camriel stava per convolare a nozze con la sua amata Lilith. Mancavano meno di dodici ore e la tensione lo stava divorando dall’interno, mentre sedeva sotto un albero di carrubo sulla riva del fiume, fissando le stelle tra i sospiri.

Da quando era avvenuta la Caduta, la sua vita aveva ruotato intorno a suo fratello e alla sua storia d’amore con Lucinda, fino al momento in cui erano giunti a Gerusalemme: lì aveva incontrato la sua dolce metà, colei che intonava canzoni per lui e che passava ore nei campi per raccogliere fiori di ogni tipo da intrecciare agli abiti dell’angelo.

Era stato amore a prima vista il loro, come una vera e propria folgorazione, e da allora erano stati inseparabili. Lei era rimasta al suo fianco quando la fidanzata di Dani era morta a causa della maledizione che li legava e li puniva vita dopo vita, ed era a lei che sentiva di doversi donare anima e corpo, poiché il sentimento che li univa era incommensurabile.

Quando guardava nei suoi occhi neri vedeva una luce che gli scaldava il cuore e gli mostrava un meraviglioso futuro insieme, colmo di gioia e felicità; tutte le volte che osservava quei capelli rossi come il fuoco danzare nell’aria si sentiva libero, come se stesse volando nel limpido cielo estivo, le splendide ali bianche avvolte da candide nuvole e la chioma scura scombinata dalle folate di vento.

Dopo millenni Cam aveva finalmente trovato il suo posto nel mondo e nulla avrebbe potuto portarglielo via: ma se fosse stato lui stesso a sabotare quell’armonia? Quel pensiero continuava a logorarlo, privandolo del meritato riposo in vista delle imminenti nozze: per quanto si sforzasse, non riusciva a scacciare dalla sua mente il presagio nefasto che lo opprimeva, causato da un’unica e innocente bugia.

Difatti gli abitanti del villaggio erano convinti che lui fosse uno stregone, o peggio, un demone; Lilith lo aveva sempre difeso, dicendo che si sbagliavano, tuttavia lei non era a conoscenza della natura angelica del suo fidanzato, né sapeva che non avrebbero mai potuto sposarsi al tempio, come la ragazza desiderava sin da bambina. L’angelo aveva continuato a tacere, sorvolando sullo spinoso argomento e cambiando abilmente discorso, ma quella mattina non avrebbe potuto più fingere: lei avrebbe letto il contratto matrimoniale e avrebbe scoperto che il luogo da lui indicato per la celebrazione della funzione era la riva del fiume.

Il caduto conosceva perfettamente la sua amata e sapeva che si sarebbe opposta con tutta se stessa, tuttavia non poteva rivelarle la verità. Se avesse saputo chi era davvero il suo promesso, lo avrebbe temuto e disprezzato, spezzandogli il cuore; d’altro canto, non avrebbe mai approvato il contenuto della pergamena senza una spiegazione valida e la possibilità di essere odiato e abbandonato era fin troppo reale.

Dani aveva cercato in tutti i modi di convincerlo a essere sincero, eppure lui non vi riusciva, terrorizzato dalla reazione di Lilith e dalla sua opinione: ora era giunta la resa dei conti e lui era sempre più tormentato. Non sapeva cosa fare o come uscire da quella tragica situazione, si sentiva in trappola, schiacciato dalle sue stesse menzogne.

I suoi occhi smeraldini persistevano nel fissare la volta celeste, sperando di trovare una soluzione a quell’impasse, invano. Con un groppo in gola, prese un lungo respiro per poi togliersi i vestiti e tuffarsi nel corso d’acqua;  quel gelido contatto gli mozzò il fiato, bloccando per qualche istante le sue elucubrazioni e liberando in tal maniera la sua mente. Era una sensazione talmente bella che si lasciò inebriare da essa, svuotando la sua anima da quell’angoscia che la opprimeva.

Come sarebbe stato bello poter restare immerso in quel liquido oscuro per l’eternità, annullare ogni pulsione, estinguere ogni turbamento, fino a smarrirsi nella corrente: si sentiva trascinare sempre più giù, sempre più lontano da suo fratello e dalla sua maledizione, sempre più distante da Lilith e dal peso delle bugie che le aveva detto …

Poi la sua coscienza si ridestò, riportando a galla il suo amore e i suoi tormenti, travolgendolo come un fiume in piena: incapace di resistere, aprì gli occhi e nuotò fino a riemergere, sconvolto dalla furia del suo strazio. Boccheggiando, raggiunse la riva e si appoggiò ad essa, poggiando il mento sulle braccia incrociate.

Era finito in un vicolo cieco e senza alcuna possibilità di uscirne, per cui non gli restava altro da fare che rimanere saldo nella propria posizione, nel bene e nel male: avrebbe affidato tutto alla forza del loro amore, poiché credeva -voleva credere- che esso potesse resistere a qualunque cosa.

  
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