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Autore: FrozenDragon    22/08/2008    1 recensioni
Un filo invisibile lega due ragazze dal destino presto comune, Elven e Emily, la prima con problemi di espressione e di estrema timidezza, l'altra spavalda e senza paura. Sembra incredibile, eppure nascerà qualcosa di più di una normale amicizia.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Inudibile.

 

Nero. Buio.

Questo circondava Elven, rannicchiata in un polveroso angolo della stanza.

Io ero proprio accanto a lei; non sapevamo perché eravamo in quest’orribile luogo … l’oscurità aveva ingoiato ogni cosa, i miei occhi erano velati di una fitta tenebra.

Lei si appoggiò al muro, silente, assorta dai suoi pensieri. Divagava sempre con la sua mente, anche nei momenti più inopportuni.

Ricordo che, durante la annuale festa scolastica, rimase imbambolata per circa venti minuti, con i suoi cerulei occhi spenti. Ormai ci ero abituata, non c’era nulla da fare, appena varcava la soglia del suo mondo, nessuno poteva riportarla indietro.

Frugo tra le mie tasche e trovo il mio antiquato cellulare, luce finalmente! Avrei rivisto il suo volto.

Le mie mani tremavano, mentre attivai la piccola luce di cui disponevo … finalmente riconobbi un tavolo e un paio di sedie, poi niente. Elven non era affatto interessata a questo, i suoi occhi verdi puntavano ad altro.

Non capivo cosa voleva vedere. Provai a seguire il percorso della pupilla con il mio indice, e arrivai al muro bianco accanto a quel dannato tavolo.

Era partita, e non sarebbe tornata più.

Più la chiamavo, più lei se ne stava imbalsamata. Sembrava un libro di favole a cui hanno strappato la pagina del lieto fine.

-          Elven, stai bene? Batti un colpo se ci sei! –

Niente, nulla. La sua mano leggera era abbandonata a sé stessa. Provai a strattonargliela più volte, ma nessun impulso mi arrivò.

-          Dai che mi fai preoccupare! Spero per te che tu non stia scherzando! -

Volevo urlarle contro, volevo dirle di reagire, ma non avevo fiato in gola.

Non sapevo cosa pensare: lei esanime e io in preda al panico.

Di certo non poteva essere morta, ma in quel momento ero troppo preoccupata per pensarlo, ed istintivamente esclamai:

-          Se te ne vai, con chi potrò arrabbiarmi, divertirmi, sfogarmi … non c’è nessuno uguale a te Elven, che mi sopporta e mi aiuta nei momenti più difficili! Io … io voglio un futuro con te. –

Improvvisamente il suo capo si alzò lentamente, fino a guardarmi in faccia.

Espresse tutto in un lieve sussurro: la sua voce era sempre dolce e simile ad una sviolinata.

-          Sai Emily, hai ragione. Ho vissuto troppo tempo tra i miei sogni, senza accorgermi di chi mi sta attorno, di chi mi vuole bene. Devo distruggere il mio creato, e tentare di emulare quella bella fiaba qui nel presente … Io ti ringrazio,  finalmente ho compreso che la gente attorno a me soffriva per causa mia … -

Solo adesso avevo ascoltato il tuo inudibile grido di soccorso … quel sottile filo che tentava di legarsi tra me e te, trasparente.

Mentre tu tentavi di annegare nei tuoi pensieri, io dovevo essere il tuo salvagente. Ma troppo tardi l’avevo capito …

Ero stupidamente felice, volevo abbracciarla e dirle quanto l’amavo, ma improvvisamente mi ritrovai stesa per terra nella mia camera.

Non è possibile, solo un sogno?

 

  
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