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Autore: corpiew    30/06/2014    3 recensioni
«La sua camicia aveva le pieghe da tre giorni, oltre ad aver cambiato misteriosamente colore dopo l'unica volta in cui aveva provato ad usare la lavatrice dell'albergo; si rese conto di non sapere nulla delle faccende di casa solo dopo essersene andato.»
// withoutalice!AU // 810w // YuuxNonoko //
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nonoko Ogasawara, Yuu Tobita
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Higuchi Tachibana; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
 


«Non sapevo tu fossi così debole.»
Sentirla pronunciare quelle parole era davvero molto più difficile del dover sopportare una perdita a poker, ma era sicuro di essere sempre stato debole in ogni cosa che faceva.
Fece scivolare il palmo della mano sul bordo di legno del tavolo, masticando ancora lo stesso boccone; aveva quasi paura a mandarlo giù, come se dopo quello sarebbe arrivato l’inevitabile, ma lo fece lo stesso e ritrovò la propria gola arida come se fosse stato abbandonato nel deserto. Aprì appena la bocca per dire qualcosa, ma si schiarì leggermente la voce così da non doverla alzare per farsi sentire. «Troverò un modo… non voglio essere un peso, Nonoko, lo sai—» Si bloccò. Non perché l’avesse fermato qualcuno, semplicemente sapeva di non avere il diritto di difendersi e quel silenzio bastava a fargli perdere la poca voglia che gli era rimasta per provarci.
«Lo sei.» La sentì prendere un bel respiro e notò che il suo sguardo non si era mosso dal piatto, mentre cercava di non cedere alla tentazione di stringere le mani in due pugni. «Sei un peso. Lo sei, Yuu, lo sei.» La sua voce si alzava di una nota ad ogni e. «Lo sei.» Ripeté, come a volerlo ferire di più.
Erano passati due mesi da quando si erano separati e sapevano entrambi, fin da quella decisione, che non sarebbe mai tornato tutto come prima. La sua camicia aveva le pieghe da tre giorni, oltre ad aver cambiato misteriosamente colore dopo l'unica volta in cui aveva provato ad usare la lavatrice dell'albergo; si rese conto di non sapere nulla delle faccende di casa solo dopo essersene andato.
Quell’invito a pranzo non era altro che un’altra scena forzata del loro rapporto – se c’era ancora un qualsivoglia rapporto positivo fra loro due.
Si accorse di essere rimasto immerso nei propri pensieri quando il rumore del suo bicchiere, che posava sul tavolo d’acero, era diventato fin troppo pesante. «Voglio chiedere il divorzio.» La sentì dire con un fil di voce, ma sempre con tono deciso. Era di sicuro il motivo per cui lo aveva invitato nella loro casa – neanche lei viveva più lì, ormai. Aveva sempre avuto paura di quelle quattro parole, ma sapeva che fingere non sarebbe servito a niente e a nessuno: il loro matrimonio era finito il momento stesso in cui aveva perso la ragione e quel poco di sicurezza nella decisione di proteggere la sua futura famiglia.
«Ah, è così?» Non riusciva a fermare il tremore nella propria voce, come non riusciva a non guardarla e sperare di non aver fatto sul serio tutto quello, di non essersi abbandonato a qualcosa di tanto squallido, ma sapeva bene che era così, lui l’aveva fatto e non si era giocato solo i soldi su quel tavolo.
 
«Voglio farti una domanda.»
«Quale?»
«Ti sei pentito?»

 
I suoi sentimenti verso ciò che aveva fatto potevano essere paragonati al dòmino. Avrebbe voluto fermarsi prima di muovere il primo pezzo, e si sentiva vuoto dopo la caduta dell’ultimo. Ma non era pentito di ciò che c’era in mezzo: era così divertente ed appagante, anche se la vincita occupava una mera percentuale di diciassette, in quel pezzo di statistica poteva avere le redini in mano e non si era mai sentito in quel modo in tutta la sua vita.
Si schiarì nuovamente la voce, non era sicuro su cosa rispondere. «Vorrei non averlo mai conosciuto, quel mondo.» Forzò un mezzo sorriso, ma ci ripensò subito. Non aveva veramente qualcosa da perdere dicendole la verità, persino la dignità l’aveva persa due mesi prima, ma non voleva farsi vedere debole da lei, non ancora.
Bevve l’ennesimo sorso d’acqua; sembrava più rilassata, ma non intima come lo era una volta. «In realtà non so se preoccuparmi o meno di una ricaduta, ora non hai più niente a che fare con me.» La sua voce era rotta da un qualcosa di profondo, un dolore che probabilmente lui non avrebbe mai potuto lenire, ma solo alimentare. La vide ricomporsi, cercando di ritrovare la freddezza studiata che gli riservava. «Ti manderò i documenti appena l’avvocato me li farà avere.» Si alzò e cominciò a mettere a posto e a prendere le sue cose. «Ti avviso che non voglio dipendere, né tanto meno avere alcun tipo di contatto, con te.» Si vestì e lo guardò dall’alto: era la prima volta che non rifiutava il contatto visivo da quando era arrivato. «Ma puoi controllare ed accertartene se vuoi.»
E con quello, se ne andò.
Non riusciva seriamente a capacitarsi del contenuto del suo breve soliloquio, ma sapeva per certo che quella sarebbe stata l’ultima volta in cui l’avrebbe vista da solo, come anche l’ultima volta in cui avrebbero mangiato insieme e parlato.
Aveva rovinato la sua vita per egoismo, seduto ad un tavolo su cui aveva lasciato anche la sua anima, per far compagnia al cuore.






A/N:
Ehilà! Sono tornata~ Anche se non con un nuovo capitolo per la long, ma sono un po' incasinata per quella, quindi dovrete aspettare un po'.
Anywayz, avevo voglia di scrivere e mi è uscita questa YuuNoko, poco calcolata ma a me piace, da questa coppia possono uscire cose dolci quanto cose introspettive e mi piacciono molto per questo.
Qui troviamo Yuu con il vizio del gioco, ovviamente non ha vissuto sempre in albergo ma era in un centro per dipendenti dal gioco, quindi diciamo che si è adattato una volta uscito, più o meno.
Nonoko forse è un po' troppo fredda, ma qui è una donna, una donna ferita davvero nel profondo e soprattutto delusa. Quindi niente, ce la vedo molto così.
In ogni caso spero vi sia piaciuta, lasciate una recensione per farmi sapere cosa ne pensate e alla prossima (spero con l'aggiornamento a 45%)!
Au revoir ~
   
 
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