Per cominciare la raccolta, una LaxIon.
Non sono fan della coppia, ma vi prego di non farmi cadere le braccia a terra o_o
Ho voluto provare, poiché ascoltando “Enjoy the Silence” rifatta dai Lacuna Coil ho pensato immediatamente a Laxaeus, e non so come c’ho infilato contro anche Zexion.
Era nata come una fiction senza paring, che parlava di loro come.. amici, diciamo così. Difatti le ultime cinque, sei righe non hanno tematiche shonen, bensì era una sorta di semplicissima metafora che stava ad indicare che, nonostante tutto, due amici (intesi come migliori amici, ovvio) camminano quasi sempre nella stessa direzione; sono complementari, si completano l’un l’altro senza un necessario bisogno di amore.
Spero di essermi spiegata; detto questo, buona lettura!
Doumo Arigatou.
See yaa! ^^
Titolo: Enjoy the Silence
Paring: Laxaeus x Zexion
Avvertenze: Alternative Universe, shonen ai, one-shot
Personaggi: Laxaeus, Zexion
Il silenzio è qualcosa di tangibile, a volte può essere doloroso.
A volte un silenzio può corrispondere ad una resa.
Oppure può semplicemente colpirti al cuore come un “sì” fatto ad una domanda cui la risposta, per te, doveva essere “no”.
Chi tace acconsente, infondo.
E’ così da un po’ di anni, però; il silenzio a te non da alcun fastidio, se sei con lui.
I primi tempi facevi fatica a capirlo, non diceva mai niente più del necessario, una volta ogni tanto, molto raramente.
Infine hai capito le espressioni del suo volto, quando voleva o non voleva qualcosa senza neanche bisogno di dire di sì o di no.
E’ un libro aperto ormai.
E questo silenzio è diverso dagli altri; vi abbraccia, vi stritola, vi fa da coperta.
Vi calza a pennello perché, a volte, non c’è davvero nulla da dire.
Vi calza a pennello soprattutto perché in un modo o nell’altro sapete sempre di cosa c’è bisogno.
Parlare ormai è un optional.
Una perfetta empatia fra di voi, un qualcosa che vi permette di capirvi come se leggeste l’uno nella mente dell’altro.
Però non ce n’è bisogno.
-Laxaeus?- la tua voce, mentre volti appena un attimo il viso verso di lui, e lo guardi con l’occhio non nascosto dalla ciocca azzurra.
Lui si limita a voltare lo sguardo su di te, senza muovere il viso.
Hai la sua attenzione.
-Facciamo un giro?-
Sta zitto. La sopracciglia che assumono una posizione strana, il viso che pare addolcirsi per un secondo.
E’ un sì.
-Grande-
Vi alzate contemporaneamente, e cominciate a camminare nella stessa direzione, senza una meta.
Però c’è una cosa che non hai bisogno di chiedergli.
Posso tenerti la mano?
Una domanda a cui non occorre una risposta.
Poiché le vostre mani sono già intrecciate.
Vi permettono di camminare sulla stessa linea senza sbagliare,
senza permettervi di allontanarvi l’uno dall’altro.