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Autore: Alison Cole    30/06/2014    4 recensioni
Angel e Devil. Un mondo sconosciuto ai Terreni, ma legato a leggi naturali. Infatti, essi sono opposti, nemici giurati, con nessun legame comune. Ma allora come è possibile l'amore tra un'Angel e un Devil?
Nascere con un destino già scritto e destinato a cambiare queste leggi naturali... Ma che siano tanto naturali e cosmiche queste leggi? O invece imposte da Alte e Basse Sfere?
Già in passato l'equilibrio della natura aveva cercato di rimettere le cose apposto... questa volta ci riuscirà definitivamente?
Bene e Male ristabiliranno l'Equilibrio... ma poi c'è una vera netta differenza tra il Bene e il Male?
Spero di trasmettervi emozione, rabbia, amore, compassione, tristezza, pace e passione.
Grazie di cuore a tutti quelli che seguiranno la mia storia.
-STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA-
Genere: Azione, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti, Raf, Sulfus | Coppie: Raf/Sulfus
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 1- Un nuovo inizio... un po' burrascoso  

 

-Point's Raf

Sole mattutino sulla pelle, odore di caffè nell'aria e un lieve alito di vento che ti carezza il viso. Cosa ci sarebbe di meglio?

Aprii gli occhi lievemente, piano, in modo da non rimanere folgorata dai raggi di sole che entravano nella stanza come un fiume in piena, illuminandone ogni particolare.

Ruotai gli occhi intorno a me, cercando di memorizzare perfettamente la mia stanza, che non avrei rivisto per molto tempo.

Pareti dipinte delle sfumature del cielo, una scrivania di legno di ciliegio, un letto soffice come una nuvola, un armadio azzurro-cielo e le decorazioni degne di una camera da letto di una teenager.

Respirai l'odore fresco e dolce delle mie lenzuola.

Sono Raf, una Angel e oggi, dopo aver compiuto 15 astri, finalmente farò lo stage per diventare Guardian Angel, una dei servitori e controllori di Dio, e ottenere finalmente l'aureola Radiante.

Infatti, per ora, l'unica cosa che mi distingue dalle altre creature, sono le mie ali ricoperte di piume.

Un miagolio acuto e fastidioso mi tormentava da sopra le coperte.

“E va bene! Mi alzo Cocks, mi alzo” mi lamentai, rigirandomi nelle lenzuola.

Quegli urli strazianti si fecero più insistenti.

“Ho detto che mi alzo! Calma!” urlai scacciando le lenzuola e librandomi in volo. Sgranchii le ali e sbadigliai.

“Uffa! Perché non potevo partire un po' più tardi! Tipo... alle 3?” mi lamentai con Cocks, la mia gatta domestica alata.

“Ma ma miaaaaooo miao!” rispose lei.

“Si, si. So che devo essere là alle 1O... a proposito, che ore sono?” e così dicendo voltai la testa verso l'orologio fluttuante appena sopra il comodino. Mi scappò un lamento sorpreso. Erano già le 9!?

“Caz... ehm... Cavolo! Sono stra in ritardo!” urlai.

“MIAO!”

“COME CAVOLO FAI A DIRMI CALMA!??” e mi piombai in bagno.

Uscii come un razzo dopo pochi minuti, pronta, lavata e stirata (si fa per dire). Fissai il mio riflesso nello specchio grande, posto dietro la porta di camera mia, per controllare di essere perfetta.

Critica, guardai i miei occhi grandi e espressivi, azzurri come un cielo senza nuvole, con tonalità blu mare e turchese, i miei capelli dorati come un campo di grano e lunghi fino in vita, le mie ali soffici e grandi, sfumate d'azzurro e blu, un viso a forma di cuore e labbra carnose. Indossavo un top azzurro, un paio di pantaloncini in tinta, bracciali con le borchie e i miei amati stivali alti. Ah, e l'inconfondibile ciuffo rosso che spicca nella chioma dorata.

Bhè, forse ero carina, ma non mi reputavo sta gran bellezza. Mi allontanai dallo specchio e sistemai la stanza in due secondi.

Per fortuna la valigia l'avevo preparata il giorno prima.

L'afferrai al volo e mi precipitai in cucina. Diedi una pacca sulla testa della mia micetta, promettendola che ci saremmo riviste presto.

Uscii di casa a razzo, salutando a malapena i miei... poverini.

Per strada mi rammaricai di ciò. Non li avrei rivisti per molto tempo, e io come mi ero comportata? Salutandoli appena. Stupida! E stronza.

Oltre a irresponsabile. Infatti ero talmente presa dai miei pensieri che per poco non venni investita da uno in Vespa (un motorino con le ali, molto di moda tra i ragazzi) e così, scattai all'indietro, appena in tempo per evitare il peggio. Ma persi l'equilibrio e caddi di sedere.

“Ahi!” urlai.

Accidenti a loro... si prosperava una giornata nera.

Arrivata al portone di accesso per il mondo dei Terreni, trovai una fila interminabile, cosa che ovviamente aiutò molto, visto che ero già abbastanza in ritardo.

Al mio turno, però, mi tremavano le gambe... e ora? Avevo una fifa...

“Prima volta?” mi chiese cortesemente il guardiano, con un accenno di sorriso.

“Si...” dissi imbarazzata... Oddio, si notava così tanto?

“Su tranquilla, non è niente di che. Forza, e che le Alte Sfere ti assistano!”

“Ehm... Grazie!” e guardai oltre il portone. Ahaaaaaaaaa! Avrei dovuto lanciarmi da qui?

Ma non feci in tempo neanche a fare il segno della croce che sentii due mani spingermi da dietro e poi... il mondo iniziò a vorticare.

Stavo precipitando in un turbine di colori.

Ma chi è stato quel brutto stronzo!? Accidenti a lui! Che Dio ti maledica!

Non riuscivo a rallentare la caduta e pur sbattendo le ali al massimo (peraltro ormai allo stremo) non risolvevo un bel niente.

Per fortuna, all'ultimo, mi bilanciai abbastanza da atterrare dritta dritta... di culo.

Mi rialzai tutta dolorante. E con questo siamo a DUE!

Magari faccio un nuovo record... e un tram mi venne addosso a tutta velocità... ecco come non detto.

“AAAAAAAAAAAA! Non voglio morire! Devo ancora passare lo stage, avere l'aureola radiante, salutare i miei, avere un ragazzo, perdere la verg...” Ehm... dimenticate quello che stavo dicendo.

Mi misi le mani davanti preparandomi all'impatto che mi avrebbe ridotto a mangime per gatti. Ma, inaspettatamente, l'urto non arrivò mai.

Riaprii gli occhi un po' stordita e con un mal di testa allucinante per la tensione. Mi voltai e trovai il tram che continuava la sua corsa pazza senza intoppi. Mi aveva... trapassata? Sono come un fantasma?

E li, sentii una risatina stridula che, a quanto pare se la spassava alla grande. Una ragazza dai capelli mossi, neri, lunghi fino alla vita si stava piegando dalle risate e avrei giurato che aveva anche le lacrime agli occhi.

Dovevo avere una faccia così (o.o) perché veramente rimasi allibita.

La ragazza in questione era appollaiata a gambe incrociate sopra un palo spento della luce e mi guardava dall'alto con uno sguardo di superiorità.

Pallida, labbra rosse, occhi grandi e scuri con un'accentuazione viola.

Fece una capriola e... voilà! Eccola lì davanti a me con le braccia nude incrociate davanti al petto. Indossava una maglietta maniche corte nera, semplice, con sopra un giacchetto di jeans con le maniche strappate e aperto, anche se da chiuso non avrebbe coperto granché visto che arrivava a malapena all'ombelico, pantaloncini corti anch'essi strappati, calze a rete e degli anfibi aderenti neri che arrivavano fino al ginocchio.

Si spostò con noncuranza i lunghi capelli neri, mostrando la lunga ciocca viola-scuro che le ricadde di nuovo dove era prima, così, scocciata, li mise dietro l'orecchio.

Mi fece un sorrisetto, mostrando i lunghi canini bianchissimi.

Era alta e slanciata, e muoveva appena le ali diafane... viola-scuro... da Devil.

I Devil sono i nostri acerrimi nemici, il Male fatta persona e se noi Angel custodiamo la pace, loro creano solo scompiglio e discordia.

Alzò un sopracciglio.

“Allora, angioletto, ti do una dritta: finché sei in forma sempiterna sei COMPLETAMENTE INVISIBILE, come un fantasma”

E enfatizzò molto su 'completamente invisibile'.

Stronza, fu il mio primo pensiero.

Mi salì il crimine, cosa non naturale per un Angel... deve essere nella loro natura far arrabbiare così facilmente la gente. Alzai gli occhi al cielo. Non ci tenevo a essere presa in giro dalla prima Devil che mi passava davanti.

“Grazie Mille della dritta!” e girai i tacchi.

“Permalosa l'Angel, eh?” disse divertita.

“Ho un nome! Ed è Raf” dissi rigirandomi nella sua direzione, con uno sguardo truce.

“Oh, quale onore R-A-F! Io sono Kay!” e mi fece l'occhiolino.

Non la sopportavo già più. Avevo sentito parlare che i Devil erano dei gran rompi aureole, ma questa era peggio di una tortura cinese.

“Bene, ora sapresti dirmi dove dovrei presentarmi per lo stage?”

Almeno si sarebbe resa utile per qualcosa, oltre ad avermi stuzzicata per gli ultimi 5 minuti più stressanti della mia vita.

“Lo Stage? Forse sei ancora in tempo. Sai, in realtà è iniziato da una decina di minuti, ma se voli al massimo forse li raggiungi. Appena entri nell'atrio della scuola devi svoltare a sinistra e scendere le scale, prendi la prima a destra e la seconda a sinistra ed è fatta” e concluse con un sorriso soddisfatto.

In fondo in fondo, forse, non era così antipatica.

“Grazie mille!” e mi fiondai immediatamente verso l'entrata della scuola che avevo scorto alle mie spalle.

Sembrava un edificio normale, la classica scuola terrena a due piani, se non fosse stato per le torri altissime e un po' sbilenche che si attaccavano all'edificio principale.

In pratica, una scuola di Sempiterni, sopra una semplice scuola Terrena.

Wow, allucinante... peccato che, ovviamente, i Terreni non riuscivano a vedere un accidenti di niente.

Si perdevano uno spettacolo, ehm... DIVINO.

 

 

 



Note dell'autrice:
Giorno! Questo è il primo capitolo (lol) e spero che vi sia un po' piaciuto (anche se non è successo nada).
Il prossimo è più movimentato (eheheh) con l'incontro tra Raf e Sulfus. La Tizia che sarebbe Kay (e si legge Kay!) è una dei nuovi personaggi. Infatti la storia è completamente diversa e il fatto che Raf è terrena, di sua madre, di Reina e Malakia e Bla Bla Bla... non ci sarà. Perché, come ho detto, è tutta un'altra storia. Continuate a seguirmi e non ammazzatemi per le figure di Bip che ho fatto fare a Raf (che non saranno le prime e ne le ultime, si l'ho fatta un po' più impacciata del solito). E commentate... non mangio! Lo continuo il prima possibile. Baci Alyx!

Modificato :)

   
 
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