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Autore: Emma Hannover    30/06/2014    13 recensioni
#interattiva #11 character players #futuro post-apocalittico #what if...? #vai con le interattive!
Ci hanno scoperto.
Non c'è più un posto sicuro per noi, siamo perseguitati.
Siamo temuti, ma non rispettati.
Siamo ritenuti curiosi, strani... quasi degli ibridi.
Dobbiamo ribellarci. E qualcosa, qualcuno, sta rincominciando a brillare nel buio.
♦ ♦ ♦
Fenomeni da circo.
Ecco cos'erano diventati. Qualcosa da esporre, come un oggetto, qualcosa di valore. Ma non erano nemmeno alla stregua di un oggetto, erano prigionieri, incatenati per paura che potessero attaccarli. Erano considerati ibridi, pericolosi… ma non dalla folla.
Per loro erano degli spettacoli. Eppure conoscevano la verità. Ma i Mortali erano sempre stati ciechi. Fin da quando avevano smesso di credere negli Dei. Se prima erano indifferenti verso la loro progenie, si coprivano gli occhi, adesso ne erano affascinati, ne erano curiosi. E ne avevano anche paura, ma non lo davano a vedere.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dei Minori, Gli Dèi, Nuova generazione di Semidei, Tre Pezzi Grossi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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΅ LIA ΅
Dò fuoco a un’intera arena
 
 
Perché?
Lia sbuffò, abbandonandosi sul cornicione della finestra di marmo bianco dove era appollaiata, stringendo il viso alle ginocchia, mentre i capelli solleticavano le gambe, intrecciati a piume bianche. Non poteva ancora credere seriamente di aver accettato tutte quelle idiozie.
… non le hai accettate, infatti.
Premette le palpebre contro gli occhi, fino a vedere piccoli puntini rossi danzare nel buio più completo. Strinse un pugno, osservando cupa l’andirivieni di famigliole mortali sull’ampio viale di pietre color sabbia, circondato da aiuole fiorite con la coda dell’occhio, passando le dita sul lino rosso sangue della tenda che le svolazzava vicino.
Non poteva fare a meno di provare disgusto e rabbia verso di loro.
Sai bene che non è loro la colpa.
… Certo, non era loro la colpa. Ma pur sempre dei mortali avevano rotto quel vetro di indifferenza e cecità volontaria verso di loro, quando meno se l’aspettavano, riducendoli a dei fenomeni da circo.
Le dita di Lia, scattanti, si fermarono sul soffice lino che poco prima stava accarezzando, per chiudersi in un pugno che stropicciò malamente la tenda. Una lacrima silenziosa le attraversò il volto, fermandosi al mento, dove cadde sul marmo bianco.
Lia si portò una mano al viso, asciugandola immediatamente, non poteva piangere in quel momento. Le dita sfiorarono le sue labbra, e il ricordo arrivò senza nemmeno essere voluto. Da quanto tempo non sorrideva? … Da quanto tempo non vedeva sorridere i suoi amici?
Tre colpi alla porta.
Bastò quello per far ritornare Lia alla sua apparente freddezza così rara da trovare prima. Sussurrò un: «Diamine» e scivolò giù dal cornicione della finestra, afferrando un mantello di morbida ed elegante seta bianca, allacciandolo al corpetto. Lo detestava.
«Signorina Lia?» disse una voce gentile, mentre la maniglia della porta di ebano scendeva. Lia sapeva che quella cortesia era solo una forzatura, loro erano solo dei fenomeni da esporre come animali esotici.
Una figura minuta scivolò dentro la stanza circolare, mentre Lia tirava un sospiro di sollievo. Non era il signor Norton.  Si lasciò sfuggire un breve sorriso, non sincero come lo avrebbe desiderato, ma pur sempre un sorriso. «Lorene!» esclamò, correndo incontro alla cameriera, che ricambiò il suo sorriso.
«Lia, tesoro, è meglio che tu vada. Prima che Norton…»
Tre colpi alla porta. Ma non quelli leggeri di Lorene, tre bruschi e impazienti colpi alla porta. «Ibrido, non ho intenzione di aspettare!» una voce altrettanto brusca seguì altri tre colpi.
Un uomo sulla quarantina, con i capelli brizzolati, robusto e in carne, spalancò la porta con malagrazia, non urtando per poco Lorene. Il signor Norton afferrò l’avanbraccio di Lia, spingendola con impazienza fuori dalla porta, affidandola a due guardie con armature complete, con due lance ognuna.
«Che lo spettacolo cominci!» sentì tonare da poco lontano Lia, il viso tramutato in una maschera di indifferenza, mentre dentro di sé, le emozioni erano quasi una tempesta.
 
Troppa folla.
E, in effetti, tutte quelle persone… tutti quei mortali… erano accalcati sotto la pedana color avorio, in attesa di gustarsi uno spettacolo.
Fenomeni da circo.
Ecco cos’erano diventati. Qualcosa da esporre, come un oggetto, qualcosa di valore. Ma non erano nemmeno alla stregua di un oggetto, erano prigionieriincatenati per paura che potessero attaccarli. Erano considerati ibridipericolosi… ma non dalla folla.
Per loro erano degli spettacoli. Eppure conoscevano la verità. Ma i Mortali erano sempre stati ciechi. Fin da quando avevano smesso di credere negli Dei. Se prima erano indifferenti verso la loro progenie, si coprivano gli occhi, adesso ne erano affascinati, ne erano curiosi. E ne avevano anche paura, ma non lo davano a vedere.
Lia si sentì spinta verso la pedana circolare color avorio. Raccolse tutto il coraggio e cercò di eliminare il ribrezzo che i suoi occhi esprimevano. «Vai!» sentì dire, dietro di sé.
La ragazza mosse qualche passo, deglutendo. Si fermò al centro della pedana, sentendosi opprimere dagli sguardi puntati su di lei. Automaticamente, le sue mani incominciarono a muoversi, mentre il mantello svolazzava dietro la sua schiena.
Piccole luci incominciarono a formarsi dal palmo delle sue mani, tramutandosi in lucciole ancora più minuscole, mentre un coro di ammirazione di levava dalla folla.
Lia non era mai stata così docile. Avrebbe voluto urlare tutto ciò che facevano ai suoi amici, come li maltrattavano, davanti a quella folla. Come se ci fosse stato qualcuno ad aiutarli. Continuò con l’incantesimo, mentre sopra il capo di lei si stava formando una stella di fuoco color cobalto.
Non doveva lasciarsi condizionare dalle emozioni, durante quell’incantesimo.
Sentì il calore della stella sopra di lei: non era affatto un buon segno. Un pensiero folle le attraversò la mente. Forse quella era una possibilità per poter liberarsi, o magari liberare i suoi amici.
Il fuoco si propagò con una velocità fin troppo anormale. Lia lo vide prendere la tonalità del verde mare, mentre si propagava sulle tende dell’arena dove abitava forzatamente da molti, troppi anni. Le grida della gente erano assordanti.
Lia era ancora al centro della pedana, circondata dal fuoco color acquamarina, che non la sfiorava minimamente, come non avrebbe sfiorato gli altri semidei. In poco tempo, tutta la folla si era dissipata, lanciandosi verso la prima uscita.
Una scintilla guizzò negli occhi color ametista di Lia.
… libera, pensò, prima di lanciarsi verso l’enorme cancello di avorio, mentre il mantello scivolava via dalle sue spalle, svolazzando.
 
 
 

»EMHANNOVER
 
Aw, ho finalmente trovato il coraggio di pubblicare la mia prima storia interattiva, sperando che non faccia schifo :3
Dopo aver partecipato a diverse storie interattive, ho avuto questa stupidissima brillante idea di scriverne una io. E’ abbastanza intricata e ci ho pensato diversi giorni, prima di pubblicarla. Per ora posso solo svelarvi che è ambientata in un futuro (un po’ prossimo) post-apocalittico… per i nostri adorati semidei.
Che dire? Ah, sì. Il titolo nasce mentre ascoltavo i miei amati Coldplay, infatti è l’ultima frase di Charlie Brown, “noi risplenderemo nel buio”. Uhm… mi era sembrato abbastanza originale. E mi sono impegnata per fare l’immagine, eh.
Sperando vivamente che ancora non siate usciti da questa pagina, considerandomi pazza, sto per arrivare allo specchietto per i partecipanti alla storia.
Innanzi tutto, Lia è il mio piggio (cit. King_Peter), creato inizialmente solo per l’interattiva “I swear on the River Styx”, ma mi sembrava adatta a questa fic, perciò… eccola qui. Precisando che è una figlia di Ecate, anche se probabilmente lo avevate già capito, colgo l’occasione anche per dirvi che non accetterò più di 2 figli dello stesso Dio.
Passando ai vostri piggi, purtroppo ne potrò avere accettare solo undici, non me la sento di gestire tanti personaggi e poi vorrei gestire al meglio i vostri, sissì.
Poi, volevo avvertirvi che non accetto personaggi perfetti, detesto le Mary-Sue e i Ken… siamo pur sempre semidei! Poi… pooooi… al massimo tre figli dei Tre Pezzi Grossi, insomma, ci devono essere sia figli di dei Minori che dei “Maggiori” (?)!
Ecco a voi lo specchietto, dunque (i campi contrassegnati con un asterisco sono opzionali, o, in alternativa, potete darmi carta bianca) :3
 
Nome:
Cognome:
Età e data di nascita (min. 14 anni max. 18):
Genitore divino e rapporto con esso:
*Parenti Mortali e rapporto con essi:
Caratteristiche Fisiche:
Psicologia:
Background:
Cosa gli/le piace fare:
Armi:
Poteri:
*Amici&Amori:
*Presavolto:
 
Ehm… confidando che in tanti parteciperete, ora evaporo!
Con affetto,
Em.
  
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