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Autore: Red Wind    30/06/2014    16 recensioni
Settembre 1881, Vienna
Dankmar Schuster, scrittore verista, trova una macabra sorpresa di ritorno dal suo viaggio di lavoro. Un delitto in musica. Un trucco per incastrarlo. Un nuovo amore.
Storia partecipante al contest a turni "Giallo a scelta multipla-Contest Originale" di Faejer
Genere: Mistero, Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Domenica 25 Settembre 1881, ore 13 circa

Treno Salisburgo-Vienna, presso Mondsee

Il mio viaggio si sta concludendo e non potrei essere più soddisfatto e amareggiato insieme. L'ultimo mese passato a fianco dei minatori di Altaussee, sottoterra, tra sale e fatica, è stato un'esperienza che mi ha segnato per sempre e forse ora sono pronto, finalmente, ad iniziare il mio libro. Non posso, però, non essere affranto per il destino dei poveri lavoratori che ho conosciuto: quali fatiche sopportano ogni giorno e per che misera paga e per che padroni sfruttatori! Da una parte mi dispiace di averli abbandonati, dopo averli conosciuti, ma di quale aiuto poteva mai essere per loro uno scrittore se non scrivendo? Che altro potrei fare se non denunciare al mondo le misere condizioni in cui sono costretti a lavorare per sfamare le loro famiglie? Con queste scuse metto a tacere la mia coscienza, per il momento, poiché mai dovrò lasciarmi infervorare mentre scrivo, se voglio che la gente mi creda e se voglio dire il vero. E non ebbi mai aspirazioni più grandi di queste.
Domani mi metterò subito all'opera prima che i ricordi sbiadiscano, ma ora, oltre ad aspettare con impazienza il mio arrivo a Vienna, non posso che godermi questi paesaggi che scorrono veloci dal finestrino. Ormai la tecnologia fa miracoli, eppure ogni volta mi stupisco del fatto che, mentre ora il treno si specchia nelle acque colorate dalle foglie secche del lago Mondsee, entro stasera sarà nella capitale.

 

 

Ore 16

 

In questo mese mi ero quasi dimenticato della mia vita privata tanto ero preso dalle vicende dei minatori, ma ora, come mi avvicino a casa, mi sovvengono i problemi che lì mi attendono. Mio padre è ancora convinto che presto mi metterò a praticare come avvocato e io non so proprio come dirgli che il mio destino è la scrittura. Non ha mai considerato l'arte anche come un lavoro, ma solo come una perdita di tempo, quindi non la prenderà per niente bene. Lo deluderò, ma non ho altra scelta. La mia vita e lo scrivere sono legati indissolubilmente e mai potrei rinunciarvi, a meno di condannarmi ad un'esistenza infelice. Forse sono solo un egoista che persegue i propri interessi, ma sono anche convinto che nessuno potrà biasimarmi per aver seguito la mia aspirazione. Anche se finora non mi sono mai opposto alla sue decisioni, neanche quando decise che avrei dovuto frequentare legge all'università, per poi diventare avvocato, questa volta sono determinato a prendere in mano la mia vita. Ormai ho ventisei anni e sta a me decidere il mio futuro. Finora ho relegato la scrittura ai margini della mia vita, dedicandovi solo il tempo avanzato allo studio, ma il lavoro che ho in mente necessita di tutta la mia attenzione e del mio impegno, in sostanza è totalmente incompatibile con un lavoro impegnativo come l'avvocato. Questa sera intendo parlare francamente a mio padre, nella speranza che capisca le motivazioni che mi spingono alla scelta che senz'altro lui non approverà, ma accetterò un forzato consenso tanto quanto un risoluto diniego.
Mi sento in pace con me stesso per questa decisione e sento di non aver mai fatto scelta migliore.


Ah, quale errore credere di poter ignorare il giudizio di mio padre sulla mia scelta! Ho usato i miei pochi risparmi per questo ultimo viaggio e per i precedenti studi. Ho bisogno di tempo per portare a termine il mio progetto e nel frattempo non avrò entrate. Che situazione incresciosa! Non solo dovrò deludere mio padre, ma lo dovrò anche pregare affinché mi dia un sostentamento economico per svolgere l’attività che lui non approva. Conoscendolo, però, potrebbe anche rifiutarsi categoricamente di aiutarmi, se la prendesse molto male, arriverebbe a togliermi il saluto.
Forse la cosa migliore sarebbe chiedere alla mia amata sorella e a suo marito. Non dovrebbe essere un problema per loro farmi un prestito e sarò in grado di restituirglielo, sia se avrò successo sia se sarò costretto a chiudere la mia carriera di scrittore per dedicarmi all’ambito legale. Non avrei mai voluto essere ridotto a questo, ma fare dell’arte un lavoro è una delle cose più difficili in cui mi sia mai imbattuto. Diethild sarà contenta di aiutarmi, ho solo qualche dubbio su suo marito. Mio genero non mi ha mai visto di buon occhio, forse a causa dei discorsi di mio padre su quanto io sia irresponsabile e avventato. Confido che Diethild sappia convincerlo.
Comincio ad essere nervoso per il colloquio che avrò a breve con mio padre, ma non posso far altro che aspettare che questa bestia di ferro giunga a Vienna.

 

 

Il panorama di Vienna in lontananza, incorniciata da un finestrino mi ha riportato alla mente il giorno in cui conobbi Sabine. Ricordo che quella sera scrissi su questo diario dell’incontro.

 

 

7 Settembre 1880, ore 21

Vienna


Tornando in treno dalla tediosa visita di cortesia agli zii di Schwechat, ho avuto un incontro imprevisto. Stavo tranquillamente scrivendo appoggiato al tavolino di fronte al mio sedile, quando una ragazza, attraversando il vagone, si è fermata e ha indicato il posto libero di fronte a me.
“Scusate, vi dispiace se mi siedo qui?” ha chiesto.
“Affatto” le ho risposto, incuriosito, non saprei dire perché, da quella giovane.
Aveva i capelli biondi e mossi raccolti, la carnagione perlacea e due grandi occhi verde erba che mi scrutavano curiosi, proprio come io stavo facendo con lei. Indossava un abito azzurro di un’eleganza semplice e lineare.
“Mi dispiace di avervi distratto dal vostro lavoro, signore” si è scusata, vedendo che non riprendevo a scrivere.
“Si figuri! Dankmar, Dankmar Schuster” ho risposto porgendole la mano.
“Sabine” ha rivelato stringendola timidamente.
Io ho continuato a guardarla, alla ricerca del particolare che mi sfuggiva, ma dopo un po’ ho dovuto cessare di essere così indiscreto, perché la poverina arrossiva e sbarrava i suoi occhi verdi. Lei, tranquillizzandosi, ha preso dalla borsetta un libro che conosco bene, “Cime tempestose” di Emily Brontë, così non ho resistito a domandarle a che punto fosse arrivata.
“Heathcliff è tornato da Catherine dopo essere partito misteriosamente, ma ancora non so il motivo né del suo allontanamento né della sua riapparizione improvvisa”
“Oh, siete all’inizio quindi. Sono certo che vi piacerà, poiché per quanta sofferenza vi troverete, alla fine vi lascerà un’impressione di compiutezza e pace”
“Non posso chiedere di meglio, allora” mi ha risposto, sorridendo e riprendendo a leggere.
Anche io, a quel punto, sono tornato al mio lavoro e per il resto del viaggio ho taciuto. Quando il treno si è fermato a Vienna, mi sono alzato e, salutandola, l’ho distolta dalla sua lettura. Sabine, come risvegliandosi da un sogno, si è guardata intorno e, scorgendo Vienna estendersi fuori dal finestrino ha esclamato, arrossendo:”Oh, ma questa è anche la mia fermata! Che sbadata! Se non fosse stato per voi chissà dove sarei finita!” e infilando velocemente il libro nella borsetta mi ha seguito fuori dalla carrozza.
Dalla stazione mi sono avviato verso casa, curioso di sapere per quanto tempo ancora la mia strada e quella di Sabine avrebbero coinciso. Quando sono arrivato davanti alla mia porta, mi sono fermato.
“Siete arrivato, dunque. Addio!” ha salutato, voltandosi.
“Arrivederci!” ho risposto io a voce alta, per assicurarmi che mi sentisse.
Sabine si è voltata e mi ha sorriso.
“Arrivederci, signor Schuster“


Ancora mi stupisco, nonostante sia passato un anno e Sabine sia per me più che una confidente, di quanto fu stravagante quell’incontro.
Qualche giorno dopo trovai quel biglietto sotto la mia porta:

Avevate ragione riguardo al libro

Sabine

 





Il cantuccio dell'autrice
Salve a tutti! ^^
Infine è stato possibile mettere questa storia come long
Cercare di rendere verosimile l'ambientazione storica è stata un'impresa, ma spero di aver fatto un buon lavoro.
Mi scuso in anticipo per eventuali errori e aspetto critiche e suggerimenti! ^^
Con amore
Red Wind

   
 
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