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Autore: Queen of Superficial    01/07/2014    1 recensioni
Il fascino puro e potente che esercitavi su di me creava un'unità di misura autonoma e a sé stante con cui calcolavo la distanza tra te e tutti gli altri uomini del mondo. “Potrebbe essere tuo padre e non sei tagliata per fare l'amante” era stato tutto quel che le tre persone che sapevano di noi avevano avuto da dire. Ma una di loro... una di loro lo disse in un tono diverso. Più morbido, umano. Più una constatazione, che un'accusa. È stata lei ad accompagnarmi al tuo funerale. La chiamavamo l'Oracolo, se ben ricordi.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Infuria una bufera all'orizzonte.
Sono seduta su una panchina, avvolta da un trench troppo leggero e dall'odore dei peschi impegnati in un'inusitata fioritura fuori stagione. Il fiume sciaborda qui vicino, mangiando le rive già corrose all'osso che si infrangono contro le alte costruzioni di cemento messe lì per tenere l'acqua a bada. Il pensiero mi strappa un sorriso: provateci, penso, a tenere l'acqua a bada. Intanto, in lontananza si addensano coltri di nuvole nere pregne di sottintesi e meraviglie che non ne vogliono sapere niente di tutto quello che gli uomini possono inventarsi per tentare di far stare l'acqua al suo posto.
Io sarò sempre più brava di te perché ho avuto un training nei sottotesti e nei significati che tu non riusciresti ad acquisire da solo manco in cent'anni, ti avevo detto, in tono neutro, soffiando sulla superficie di un caffè meno caldo di quel che millantava, e non colleziono citazioni, ma percezioni di umanità. Mi avevi sorriso da sopra al tavolo inarcando involontariamente un sopracciglio, dietro gli occhiali, e come al solito la cosa mi aveva stizzita. Chissà cosa cercavo di dimostrarti. Da qualche parte nel mondo, come sempre, c'era tua moglie. Mi avrai ripetuto diecimila volte che non vi siete mai sposati, e io ti ho sempre risposto che la vita è costituita da fatti e non da titoli: quella, di fatto, era tua moglie. Io ero la ragazza da cui ti fermavi quando passavi per Londra, senza toccarmi se non c'entrava il cuore. A quel ricordo, tolgo il trench perché niente potrà mai più schiodarmi di dosso il freddo che sento corrodermi dall'interno.

Yeah, you can be the greatest, you can be the best, you can be the King Kong banging on your chest.

Una sera eravamo sul divano, e c'era il ramo di quell'albero fuori dalla mia finestra che sbatteva portato dal vento. Tu non sopportavi i bovindi di Londra, quella stupida abitudine inglese di costruire finestre proiettate all'esterno, lanciate verso l'ignoto. Oltretutto, il ramo dell'acacia produceva un baccano ritmico che metteva a dura prova i tuoi già notoriamente instabili nervi. Ti ho leccato lentamente il collo, sentendo la tua gola vibrare sotto la mia lingua per gli insulti che stavi rivolgendo all'albero e a chi lo aveva generato, e ti sei irrigidito improvvisamente. Il vibrare fragoroso delle tue corde vocali si è ridotto via via a un ronzio sommesso. Il fascino puro e potente che esercitavi su di me creava un'unità di misura autonoma e a sé stante con cui calcolavo la distanza tra te e tutti gli altri uomini del mondo. “Potrebbe essere tuo padre e non sei tagliata per fare l'amante” era stato tutto quel che le tre persone che sapevano di noi avevano avuto da dire. Ma una di loro... una di loro lo disse in un tono diverso. Più morbido, umano. Più una constatazione, che un'accusa. È stata lei ad accompagnarmi al tuo funerale. La chiamavamo l'Oracolo, se ben ricordi.

Non ti ho amato per procura o per noia, o, peggio ancora, per spirito di ribellione. Non so neanche se ti ho mai davvero amato. Ti ho posseduto, più che altro, con ogni fibra che avevo a disposizione. Tutto in me si è imbevuto di te fino a inzupparsi, al punto che a volte non sono stata disposta a restituirti a tua moglie, ma noi due eravamo un sogno e voi invece una realtà. Uno deve avere rispetto e stima della realtà, è da lì che si generano i sogni.

You just better start sniffin' your own rank subjugation, Jack, 'cause it's just you against your tattered libido, the bank and the mortician; forever, man, and it wouldn't be luck if you could get out of life alive.
Grande figlio di puttana, mi hai lasciata da sola a fare i conti. Ho ventiquattro anni, io, neanche li avevo compiuti quando tu te ne sei andato. Mi affaccio sul fiume perché ho sempre chiesto all'acqua risposte che nessuno aveva; nemmeno i sogni, i progetti, il tuo collo contro lo schienale del mio divano. Il palazzo che mi hai lasciato l'ho intestato a tuo figlio, per fartelo sapere. Al tuo funerale, tua moglie mi ha abbracciato senza dire una parola e abbiamo pianto a lungo, l'una nascosta tra i capelli dell'altra, tra gli sguardi interdetti della gente; io e lei però sapevamo tutto. Sapevamo che potevamo stare a guardarti lavorare per ore, attirare le telecamere come un magnete, cambiare come un camaleonte, e morire dopo carriere splendide, dentro storie romantiche a modo loro. Ogni tanto vado al cimitero con un tuo maglione addosso, perché lì stanno le cose. Non vengo a trovare te, ovviamente, tu sei a un oceano di distanza: vado a trovare sconosciuti finiti nello stesso posto. John Ventham, Caroline Cunnings, Marcy Cross, Ulay Bextor. Le tombe davanti a cui sfilo lasciando fiori che non riesco a portare a te hanno dei nomi in bella mostra, scolpiti nel marmo, ma le loro storie sono sepolte con loro; così posso sedermi sull'erba tagliata di fresco, contemplare l'odore acre dell'eternità fatta di fiori marcescenti e foto sbiadite e chiudere gli occhi per ricordare il calore della tua pelle contro la mia, del tuo torace attaccato alla mia schiena nuda di notte, del tuo respiro calmo che guidava il mio, dei tuoi occhi chiari assorti nella lettura di fogli rilegati con una spirale di plastica. Let's see colors that have never been seen, let's go to places no one else has been. Non ho mai speso una parola, tesoro, sui tuoi capelli biondi, sul modo in cui fumavi, sul suono della tua risata, su quanto spesso tu mi abbia detto di trovarmi un giovanotto della mia età e lasciar perdere i vecchi scorbutici sensibili alla bellezza e privi di senso della misura. L'anello che mi hai regalato lo porto ancora, in memoria di quella sera in cui me lo infilasti al dito che ancora non avevamo ripreso fiato, e le lenzuola erano un nonsense di grovigli e angoli spanati. In the arms of another that doesn't mean anything to you there's nothing much to discover. Nessuno più mi bacia il palmo delle mani quando mi sveglio. Non ho più voglia di perdermi in nessuno, tutto quello che aveva un senso se l'è portato via un coroner. Posso quasi sentire il sapore in bocca del sentimento di perdita e mancanza, e di quanto vorrei fossi qui. Le nuvole si assiepano sulla mia testa, sono pronte a seminare il rancore, a lavare via i peccati, a confondersi con le lacrime che non verserò. Ridammi il sole che avevo dentro me.

 

Want you so bad I can taste it,
But you're nowhere to be found.
I'll take a drug to replace it.
Or put me in the ground.

(Placebo – Exit wounds)
   
 
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