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Autore: Jovaiku    01/07/2014    0 recensioni
Cosa faresti tu se un giorno tu ti risvegliassi e scoprissi che in realtà sei un semidio?
I vari capitoli sono ancora in via di sviluppo, non preoccupatevi se possono sembrarvi corti, poco descrittivi o anche con banali errori di scrittura.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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-Mark!- Disse il professore con quella che inizialmente suonò una voce tranquilla, ma che nella mia testa tuonò così forte che mi chiedevo se non fossi stato io ad urlare il mio nome. -Allora, qual è il tuo momento preferito?- Questa volta la sua voce era calma. E non rimbombò. -Beh...- Sapevo che me l'avrebbe chiesto, ma non riuscivo a pensare ad un momento che mi avesse colpito in particolare. Insomma, il greco e i miti greci li sapevo e mi piacevano, ma non avevo mai approfondito nel dettaglio. Comunque, c'era sempre una domanda che avrei voluto fare al professore. -Credo... quando Odisseo tornò ad Itaca e fu trasformato in un mendicante per non essere riconosciuto.- Il professore mi guardò abbastanza perplesso. E ci credo. Tutti avevano descritto combattimenti, scene di guerra, tutte cose fighissime. Io me ne ero uscito con un mendicante. -Non è del tutto esatto,- commentò il professore -Odisseo non fu "trasformato". Ti ricordi la vera cosa che lo nascose?- Il professore, senza volerlo, era arrivato all'argomento di cui volevo parlare. -La Foschia. Ma è qui che ho sempre avuto dei dubbi. Cosa è la Foschia?- Mi aspettavo che il professore mi bocciasse solo per quella domanda fatta l'ultimo giorno di scuola. Invece sorrise, si girò verso la classe e fece la mia stessa domanda a tutti. -Già, cosa è la Foschia? qualcuno di voi lo sa ragazzi?- Molti sguardi perplessi si incrociarono tra i miei compagni di classe, e mi accorsi che non ero l'unico ad avere problemi con quell'argomento. Poi però si alzò una mano. Era quella di Maria Rossi. La sua famiglia aveva origine italiane, ma si erano trasferiti a Brentwood, nella mia città, vicino Long Island da almeno 3 generazioni. Per americanizzare il suo nome, la chiamavano tutti Mary. A inizio anno pensavo di poter fare amicizia con lei, è dislessica proprio come me. Poi però mi accorsi che era pure iperattiva. E se metti uno come me che fa l'emarginato con una iperattiva, beh, non vedresti mai a giro coppia più strana. I suoi capelli erano lunghi, castani ma più scuri dei miei, mentre gli occhi erano esattamente identici a quelli che ho io. era alta 1.65, e pure lei non aveva molti amici. L'unico era un ragazzo con cui aveva legato dopo una settimana di scuola, un certo Brad, che portava sempre le stampelle perché aveva fatto un intervento di qualche tipo di cui non ricordo niente. Non che mi interessasse. Comunque, Mary era come me in tutte le materie, solo che lei si applicava e non faticava più di molto per la sufficienza. Ad Epica invece, aveva un bel 9. Credo che il professore adorasse quella ragazza. -La Foschia è quella "presenza" che oscura tutto ciò che è immortale, appartenente agli dei, agli occhi degli essere umani. Atena la modifica per dare ad Odisseo l'aspetto del mendicante. Esistono però persone o animali che riescono a vedere attraverso di essa, come il cane di Odisseo, Argo, che lo riconosce nonostante il travestimento.- -Bravissima!- dichiarò il professore. Secchiona, pensai io. Non è che ce l'avessi con lei, non aveva mai fatto niente contro di me, anzi, sembrava quasi mi facesse da scudo, perché gli altri ragazzi prendevano in giro quasi sempre lei. In un certo senso, pensavo di doverla ringraziare. A quel punto, suonò la campanella. -Ragazzi, è stato bello quest'anno scolastico. Spero di rivedervi tutti il prossimo!- Il professore mise alla rinfusa qualche cartellina dentro la borsa ed uscì di classe. Presi le cuffie, misi Radioactive degli Imagine Dragons a tutto volume ed usciì di classe con calma. Non avevo per niente voglia di tornare a casa. Sapete, sono orfano dalla nascita. Sono stato trovato abbandonato sulla strada, con una lettera che spiegava come mia madre fosse morta di parto e mio padre fosse morto per un incidente stradale poco prima della mia nascita. Non so chi avesse scritto quel messaggio, e nemmeno perché fui abbandonato sulla strada invece di essere portato in un orfanotrofio, però la famiglia Collins mi trovò e decise di adottarmi. Non erano male, non potevano avere figli e stavano appunto andando all'orfanotrofio quando mi trovarono. Però la mia madre adottiva si era da poco ammalata di cancro, e quindi mio "padre" doveva starle dietro. Non avevano molto tempo per me, che non facevo altro che starmene in camera. Mi andava bene, ma sentivo che mi mancava qualcosa. Preferivo alla gran lunga l'aria aperta al rimanere chiuso in classe. Tutto sarebbe stato tranquillo per il resto della giornata, se non avessi sentito un'esplosione provenire dall'interno della classe.
   
 
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