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Autore: awwpayne    01/07/2014    0 recensioni
ATTENZIONE: la storia è stata tratta dal film "Save the last dance" ma con personaggi e luoghi ovviamente differenti.
Per chi non avesse visto il film la storia parla di una ballerina di danza classica a cui muore la madre in un incidente mentre si recava all'audizione della figlia. La protagonista Emma andrà a vivere dal padre che è praticamente uno sconosciuto e smetterà per sempre di ballare, ma nella nuova scuola incontrerà Liam, un ragazzo che la riporterà nel mondo della danza.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Goodbye.
 
-Verrai a vedermi, vero?- chiesi per l’ennesima volta a mia madre, non poteva perdersi la mia audizione, non gliel’avrei permesso, lei c’è sempre stata, in tutto e adesso non si sarebbe persa il giorno più importante della mia vita per una riunione di lavoro, no.
-Certo che ci sarò, darò tutto il possibile cedimi, quando salirai su quel palco e guarderai tra le poltrone, io sarò lì, a congratularmi quando ti prenderanno alla Scala.- mi rassicurò lei abbracciandomi lasciandomi un leggero bacio sulla fronte.
-Devo andare, a dopo.- mi congedò.
 
-Signorina Watson, signorina Watson tocca a lei.- sentii una voce femminile chiamare il mio nome, era il mio turno. Un ondata di brividi mi invase la schiena, tremai lievemente, feci un bel respiro ed entrai all’auditorium dove avrei provato a realizzare il mio sogno.
Salii sul palco e la prima cosa che feci fu guardare su ogni fila di poltrone per cercare mia mamma, ma di lei non c’era traccia, inizia a preoccuparmi e la tensione si fece sentire, non avevo mai paura quando mi esibivo, perché lei c’era sempre e ora che non la vedevo lì, vicino a me, per la prima volta provai una forte paura di sbagliare. Mi convinsi che sarebbe arrivata, era solo in ritardo.
-Buongiorno- sentii una voce fredda rivolgersi a me, era il direttore, ero ancora più in ansia.
-B-buongiorno- risposi cercando di mostrarmi sicura e senza paura.
-Possiamo iniziare- disse infine, e subito la musica partì, mossi i primi passi, andava tutto bene, mancava solo lei.
La paura iniziò a trasformarsi in rabbia, non aveva mantenuto la sua promessa, mi aveva tradito.
Stavo per entrare nel vero del balletto, quando un uomo irruppe nella stanza e fermò tutto, era un poliziotto, probabilmente qualcuno della sicurezza, pensai.
-Signorina Watson?- mi chiese, annuii confermando la mia identità.
-Deve seguirmi per favore.- mi informò con voce calma e gentile.
-Questa è un’audizione!- gridò il direttore, quando il poliziotto gli si avvicinò e gli sussurrò qualcosa e sul suo volto comparve un’espressione indecifrabile. Scesi dal palco e seguii l’uomo, che mi fece cenno di salire in macchina, ubbidii un po’ perplessa. Non fu un viaggio lungo, in una decina di minuti arrivammo, ma non appena aprii la portiera dell’auto lui mi si piazzò davanti e con voce triste mi disse qualcosa, io non capii cosa mi aveva appena detto, o forse non volevo capire.
-Emma ascolta, (ti chiami Emma vero?), non sai quanto sono dispiaciuto, ma non è stata colpa sua, un camion le è andato addosso, non c’è stato nulla da fare.- aggiunse accarezzandomi la guancia, ancora non capivo, cos’era successo?!.
-cosa?- chiesi trattenendo un singhiozzo, non sapevo da dove era venuto quel pianto, non capivo.
-Ascolta, abbiamo provato di tutto, ma non c’è stato nulla da fare, l’incidente era troppo grave, tua madre è morta, Emma.- disse infine quando capì che non avevo ascoltato, che non ci credevo, non volevo ancora crederci.
Iniziai a piangere, urlai che era colpa mia, stava venendo alla mia audizione, l’avevo uccisa io! Il poliziotto subito mi abbracciò e io mi feci stringere, mi abbandonai al suo abbraccio, non lo conoscevo nemmeno, ma in quel momento avevo bisogno di aiuto, dovevo essere confortata, mia madre era morta e io l’avevo uccisa.
-E’ colpa mia!- gridai con la faccia sul pettorale dell’uomo, lui mi strinse più forte e mi disse di non dire sciocchezze, non era colpa mia, era colpa del camionista, ma io non ci credevo, stata venendo da me, perché io l’avevo obbligata, era colpa mia.
-Perché siamo qui?- chiesi tra i singhiozzi, lo sapevo benissimo perché eravamo su quella strada, ma volevo sentirmelo dire, volevo assicurarmi che fosse vero, perché ancora non ci credevo che mia madre era morta.
-Questo è il luogo dell’incidente, seguimi se te la senti.- mi incoraggiò l’uomo. Feci pochi passi e vidi la macchina di mia madre distrutta, del sangue a terra, molto sangue e poi una barella con un telo bianco, sporco di  sangue vicino ad un’ambulanza, quel telo copriva qualcuno, li corsi subito vicino e senza pensare alle conseguenze levai quel telo che scoprì il corpo distrutto, inerte di mia madre.
Strillai, gridai e piansi, i medici ricoprirono subito il corpo, ma io mi abbracciai mia madre, per non permettere a quelle persone di coprirla e portarla via da me, non mi importava del sangue, delle ferite, dovevo solo starle vicino, abbracciarla e stare con lei. Delle mani potenti mi allontanarono con la forza da mia madre, mi divincolai, usai tutta la mia forza per tornare da lei, ma quelle mani me lo impedirono. Vidi i medici portare mia mamma sull’ambulanza, chiudere lo sportello e andarsene.
-NOOOO!- strillai, ma la mia voce si spezzò, avevo perso mia mamma, avevo perso tutto, che senso aveva tutto il resto?!
 
-MAMMA!- gridai svegliandomi di soprassalto, mi voltai, tutti i passeggeri vicino a me mi fissavano, iniziai a piangere, quando mi sono svegliata una parte di me era convinta fosse tutto un sogno, un incubo, ma ala vista dell’aereo diretto a Londra, capii subito di sbagliarmi, mia madre era morta veramente per colpa mia e del mio stupido sogno e io stavo veramente tornando a Londra, da George, mio padre, il padre che aveva lasciato mia madre da sola ed era tornato a Londra, l’aveva lasciata da sola con una figlia, la stessa figlia che l’ha uccisa.



Ciao bellissime,
ho deciso di iniziare questa fan fiction perché il film da cui è stata tratta mi ha colpito molto e spero che la mia storia riesca ad interpretarlo bene.
mi scuso in anticipo per eventuali errori grammaticali, vi chiedo solo di lasciare un piccola recensione per sapere se vala la pena continuare, ovviamento accetto volentieri alcuni consigli.
Grazie ancora :)
  
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