Anime & Manga > Death Note
Ricorda la storia  |       
Autore: reidina    23/08/2008    3 recensioni
Salve a tutti! Eccomi di nuovo con un esilarante storia più o meno lunga (non più di 10 capitoli) che credo vi farà rotolare per terra per l'alto contenuto di demenzialità!

“Mello…questo è troppo. Ho parlato con L.” Mello cambiò subito espressione, da cane bastonato a cane morto. Terrorizzato.

“Se è per lo scherzo, mi dispiace…”

“Sei espulso, Mello.”

Genere: Commedia, Demenziale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi, Mello
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Salve a tutti! Vi volevo informare che in questa fic Mello e Matt hanno la stessa età, 16 anni, e Near ne ha 14.

Buona lettura a tutti!^^

MIL

Quel giorno Mello era estremamente felice.

Near aveva la febbre, ed al test mensile, lui era stato primo. Seguito da Matt.

Il pomeriggio aveva giocato tranquillamente in cortile con Matt, vincendo.

A cena c’era una torta al cioccolato, e lui ne mangiò un sacco.

Decise di andare a trovare Near per fargli uno scherzo. Un brutto scherzo.

Aprì la porta della sua stanza, e il piccolo stava dormendo.

“Near..” Lo squotè un poco abbastanza da farlo svegliare.

“Mello…?” Rispose atono schiudendo lentamente gli occhi.

Mello cercava di sembrare buono e dispiaciuto per lui.

“Mi dispiace Near, mi ha mandato Roger a dirtelo….”

Near aggrottò le sopracciglia. Mello gli mise una mano sopra la sua, e il bianco arrossì un poco.

“Roger ha detto che la tua non è semplice febbre….”

“E che cos’è allora?”

Near si alzò e mise il cuscino verticalmente così da potersi sedere e appoggiare la schiena.

“Hai una grave malattia…hai un tumore.”

Near per la prima volta si tolse la sua solita maschera atona e il suo viso assunse per la prima volta un “Espressione”.

“Cioè cancro? Ha già dato metastasi? E dove? Nel cervello?

Le sue pulsazioni del cuore aumentarono e cominciò a sudare, mentre Mello prendeva sempre più gusto a torturarlo.

“Nel cervello. Mi dispiace tanto..non c’è niente da fare. Per questo Roger non ti ha detto niente.”

Near cominciò a piangere leggermente, e Mello decise di non andare oltre con le parole. Si alzò e uscì, lasciandolo solo a piangere.

Saltellò per il corridoio, una cosa mai fatta prima, e incrociò Matt.

“Hei Matt! Come va?” Sorpreso di vederlo felice, decise di ignorare la domanda, ed il rosso sorrise:

“Come mai così felice? Near sta per morire?” Scherzò, e Mello scoppiò a ridere, seguito da Matt.

Poi si salutarono e Mello entrò in camera, spogliandosi e mettendosi il pigiama. Dopo si mise a dormire.

La mattina dopo, si svegliò piuttosto tardi, e si vestì in fretta, perché dopo un po’ la mensa chiudeva, e lui non saltava mai la colazione. Però appena aprì la porta della sua camera fu congelato dallo sguardo freddo di Roger, con un piccolo coso accanto a lui che piangeva, poi si avvicinò e riconobbe il solito Near, però con gli occhi gonfi di chi ha pianto per tutta la notte. Poi Mello si ricordò di quello che gli aveva detto il giorno prima e gli scappò un imprecazione che potevano udire solo le farfalle con gli ultrasuoni.

“Acc….Eheh, ciao Roger.” Poi si rivolse a Near con un finto e grosso sorriso. “Dormito bene?”

Il piccolo lo fulminò per la prima volta, e Mello si tolse quel sorriso.

“Mello…questo è troppo. Ho parlato con L.” Mello cambiò subito espressione, da cane bastonato a cane morto. Terrorizzato.

“Se è per lo scherzo, mi dispiace…”

“Sei espulso, Mello.”

Spalancò gli occhi e aprì la bocca, mentre la rabbia saliva.

“C-come?”

“Mi dispiace perché una mente come te….essere così terribile. Mi dispiace. Avendo 16 anni e un cervello come il tuo, non avrai difficoltà a crearti una vita al di fuori di questa scuola. Puoi andartene quando vuoi, entro domani.” Non lo fece neanche ribattere, se ne andò e sparì su per le scale.

La prima cosa che il suo cervello riuscì a formulare fu solo “Merda.” , poi decise di andare da Matt, e magari una delle sue magnifiche bugie lo poteva salvare, speranzoso, si mise a correre e si fermò quasi subito, perché le loro stanze erano vicine.

Gli avrebbe detto sicuramente cosa fare!

“Cazzo Mel, che cosa dovrei dire io?”

“Comeeee? Sei il mio migliore amico, inventati qualcosa!”

“Mel, non è colpa mia se ci tieni tanto a torturare quel ragazzino. Tanto tra due anni ti raggiungo, che ho 18 anni! Aspetta in un albergo, cazzo.”

“Si e mi dici dove lo trovo un lavoro?”

il rosso assunse un sorriso malizioso.

“Un lavoro ci sarebbe e tu saresti perfetto…” Poi gli scappò una risata e Mello, capendo al volo, gli sferrò un destro su una guancia.

“Lasciamo stare Matt! Me la caverò da solo!”

Arrabbiato, il biondo uscì e ritonò in camera, cominciando a fare le valigie.

Dopo pranzo, trascorso in silenzio assoluto, Roger passò per la camera di Mello e bussò alla porta. Entrò ed esclamò senza che Mello potesse dire niente:

“Mello, L ha detto che sarà difficile farti trovare un lavoro, quindi ti vuole aiutare..”

Così dicendo tirò fuori dal taschino una patente falsa e un portafogli.

“Dora in poi tu sarai Mik Vangesser. In quel portafogli ci sono abbastanza soldi da aiutarti.

Mello lo aprì e vi ci trovò dentro più di 1.000.000 di dollari. Rimase senza parole. Bastava a comprarsi una casa e un lavoro fisso!

“Ehm….credo che partirò stasera. Senza problemi.”

“Va bene Mello. Se vuoi passare a salutare Matt o qualcun…”

“ No, non si preoccupi, nessuno.”

Roger restò un attimo in silenzio.

“Arrivederci, Mello”

E così dicendo Uscì dalla stanza. Mello avrebbe fatto caso all’arrivederci più avanti.

Pioveva. Cazzo che sfortuna. Poi Roger gli diede un ombrello.

Mello scese nella Hall con una valigia con le ruote, e vi restò per qualche minuto. Aveva fatto scorte di cioccolato a sufficienza. Gli sarebbe mancato Matt? E persino Near? Non l’avrebbe mai saputo se non l’avesse provato. Usci dal cancello pesante spinto da due uomini e si trovò davanti strade, e negozi ecc. era bellissimo.

Poi si diresse verso un Motel vicino all’orfanotrofio, come per non allontanarsi troppo da casa, e prese una camera.

Iniziava una vita indipendente? Tutto da scoprire. Mentre prendeva l’ascensore, insieme a lui salì un uomo con i capelli neri e un cappello alla James Bond, maglietta bianca e jeans. Si sentì molto osservato, poi l’ascensore arrivò al terzo piano, e Mello raggiunse la sua camera con molta fretta.

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: reidina