Il
suo spoglio appartamento
non era mai stato così sporco e male arredato. Le pareti
erano umide e
puzzavano di muffa, mentre decine di scatoloni erano abbandonati nei
più remoti
angoli della piccola abitazione. Ino Yamanacha sbuffò,
seccata.
Lanciò
le chiavi sul mobile,
sbagliando mira e lasciando che tintinnassero inanimate a terra per
qualche
secondo.
Ma
che aveva nel cervello?
Aveva abbandonato tutto …casa, amici, genitori, solo per
trasferirsi a New York.
Voleva fare la ballerina.
“Ma
che ballerina? Non mi
manderebbero nemmeno a fare la sguattera, alla Julliard” .
Ogni
provino andato male, era
un fallimento, un insulto ai sogni della ventenne. Oramai viveva solo
con l’affitto
che i suoi poveri genitori le pagavano. Si sentiva infinitamente
schifosa.
Forse,
davvero non aveva
affatto talento. Tutti quei provini, quelle aspettative, quelle stupide
audizioni.
Avevano
il solo scopo di
farla sentire ancora più inutile di quello che era.
***
Tenten
dette una rapida
strigliata alla cavalla. La sentiva fremere sotto le sue dita
affusolate. Era
agitata, come lei.
-
Sta buona, Fenech. Calmati.-
Aiutata
dallo stalliere,
balzò veloce in sella.
Impugnò
saldamente le redini,
teneva lo sguardo fisso aventi a se. Avevano uno scopo, quelle gare da
quattro
soldi.
Arrivare
al concorso ippico
DoDo.
La
campanella suonò
allegramente.
Un
ragazzo uscì con aria
mogia dal campo gara, in sella ad un vivace stallone baio.
Lei
le rivolse un sorriso,
lui non rispose.
Ten
sentiva l’adrenalina, ad
aveva i crampi allo stomaco. Era sempre così prima di una
gara.
-
Facciamogli vedere chi
siamo. –
Detto
questo tallonò appena
la baia cavalla ed entrò nel grande campo verde.
***
Sakura
Haruno impugnò
saldamente la scopa. Ormai sentiva che le sue mani si erano abituate a
fare
solo quello, e non avrebbero più saputo svolgere nessun
altro compito. Grazie a
Dio aveva sempre le solite scarpe col tacco, nere e perfette,
perché se avesse
dovuto indossare delle scarpette da ginnastica non
avrebbe saputo allacciarle.
Pulì
con cura l’ennesima
stanza, e per l’ennesima volta si fermò a
riflettere quanto diamine fosse
inutile e insignificante la sua esistenza.
Lei
aveva studiato lingue, si
era candidata per diventare giornalista, ed era finita a fare la
cameriera.
Come
fosse potuto succedere,
non lo sapeva nemmeno lei.
Inciampò
sul letto disfatto,
storcendo la bocca per il dolore alla caviglia.
“Dannati
tacchi”.
Vedeva
tutte quelle coppie,
felici e spensierate, passarle davanti senza nemmeno notarla.
Lei
soffriva. Soffriva perché
non era nessuno.
Continua
…
Salve!!
Lo so che come inizio
è un po’ cortino, mi impegnerò a farne
di più lunghi, in seguito.
Solo
poche parole: “Fenech”
il nome della cavalla di Tenten è il nome della dolcissima
cavalla che mi ha
insegnato tutto quello che so su questo magnifico animale, facendomi
provare
anche il brivido della prima galoppata. Il concorso DoDo era il
concorso di
salto a ostacoli al quale ho sempre sognato di partecipare da bambina.
Spero
in molte recensioni.
Baci.
Kyuubi