01/07/2014
1 recensioniLe gambe erano pesanti.
Faceva fatica persino nel tenere gli occhi aperti.
Non riusciva a muovere nessun muscolo del suo corpo, mentre una forza lo trascinava sempre di più nell'abisso.
Sentiva di aver perso ogni speranza, fino a quando una luce non brillò nelle tenebre.
Era calda.
Un calore tale che sembrava sciogliere ogni cupo sentimento che albergava nel suo cuore.
Voleva prenderla.
Toccarla.
Raggiungerla.
Il suo corpo, quasi rinvigorito da quella pura luce, lottava contro il torpore.
Lei con la sua purezza d'animo e la sua rettitudine era l'angelo che tentava di redimere la sua anima ormai corrotta.
Cercò di farsi ancora più forza, fino a quando non avvertì delle fredde mani coprirgli gli occhi.
Erano grandi.
E le dita erano lunghe e morbide.
Il proprietario di quei arti così freddi, gli sussurrò sibillino in un orecchio :- Kougami. Non c'è posto per te nella luce... Quando guardi a lungo nell'abisso, l'abisso ti guarda dentro... E tu l'hai guardato sin troppo. O forse desideri ancora assecondare la volontà perversa di Sybil? -
Si era appisolato un attimo mentre studiava un piano sul come agire da solo contro Makishima.
Sospirò, per poi accendersi una sigaretta e inspirarne l'acre fumo: era inutile. Per quanto ormai avesse deciso cosa fare, la coscienza non lo perdonava, lo tormentava persino in sogno.
Ma ormai, quella salvezza che tanto cercava, per lui non esisteva: solo precipitando in quell'abisso avrebbe potuto purificare il suo corpo.
Una purificazione fredda che odorava di sangue.