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Autore: Ino chan    01/07/2014    3 recensioni
Charles sente la mano di Erik farsi pesante nella sua, alla fine l’ha capito di essere stato un maledetto testardo, di essersi impuntato contro il nemico sbagliato. Charles avrebbe voluto sorridergli, dirgli che è meglio tardi che mai, ma tutto quello che è riuscito a fare è stato stringergli la mano mentre il cuore gli diventava piccolo come una noce.
[Charles/Erik] [Implied!Kitty/Bobby]
Post X-Men: Days of Future Past
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Bobby Drake/Uomo Ghiaccio, Charles Xavier/Professor X, Erik Lehnsherr/Magneto, Kitty Pride/Shadowcat
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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2023

 

È tutto finito, ormai lottare non serve più.
La barriera di metallo creata da Erik sta cedendo così come le sue forze, presto la Sentinella riuscirà a forzarla e tutto quello per cui  hanno combattuto verrà spazzato via come una manciata di foglie nel vento.
Charles sente la mano di Erik farsi pesante nella sua, alla fine l’ha capito di essere stato un maledetto testardo, di essersi impuntato contro il nemico sbagliato. Charles avrebbe voluto sorridergli, dirgli che è meglio tardi che mai, ma tutto quello che è riuscito a fare è stato stringergli la mano mentre il cuore gli diventava piccolo come una noce.
Questo è un addio…
Nonostante tutto il dolore sofferto, le delusioni, Charles non è mai riuscito a mettere assieme queste tre parole e urlarle per mettere fino a quel rapporto che a volte era doloroso come un collare attorno al cuore.  Ed ora eccole lì, così chiare da farlo sorridere.
Ci voleva la morte, solo la morte , per fargli dire addio a Erik Lehnsherr una volta e per sempre.
Erik chiude gli occhi, ma è ancora vivo, è un’altra l’anima coraggiosa che Cherles sente lasciare la vita per sempre. L’ultimo grido di Bobby Drake, coperto dal crepitare delle fiamme che l’hanno avvolto, ha come unica risposta il singhiozzo disperato della piccola  Kitty.
I pensieri dei due, rivolto uno verso l’altra, sono come coltelli piantati nella testa di Xavier.

Kitty.
Ti amo Bobby
.

La Sentinella avanza  nello stretto passaggio che si apre sulla sala che hanno scelto come teatro nel viaggio temporale di Logan. Erik solleva piano le palpebre mentre Charles afferra i poggioli della sedia.
Kitty piange  sia per loro che per Bobby che giace cadavere a qualche metro di distanza e i suoi singhiozzi, per un momento, sono l’unico suono percepibile. Poi la testa  della Sentinella si apre e Charles capisce che morirà nel fuoco come buona parte dei suoi ragazzi.

Addio Charles…

La voce di Erik è appena un sussurro, tanto che Charles deve faticare per tenere il contatto con la sua mente sempre più opaca. Stringe i nodi, la trattiene con tutte le forze, mentre vede la morte  prepararsi a scendere su di loro.
Questo sarebbe il momento di dire tanto, di dire tutto e invece le uniche parole che affiorano nella mente di Charles sono un disperato: Finalmente rimarrai sempre con me.
Sono sempre stato con te Charles, anche quando non lo sapevi.

 

1973


Charles solleva la testa di scatto dal guanciale e madido di sudore si guarda attorno stordito.
È la camera d’albergo che Hank ha prenotato per farlo riposare , gli occorre qualche secondo per riconoscere la carta da parati da cambiare e i quadri con i pagliacci tristi.
Sistema la coperta sul corpo e si passa le mani sul viso. Si è svegliato con la sensazione di qualcuno che pronunciava il suo nome, ma tutto quello che riesce a sentire, oltre al suo respiro affannato nella notte, è qualcuno che sta mugugnando le parole Let it be [1]e Gina, la cameriera del piano, che sta sistemando gli asciugamani nella stanza accanto riflettendo suo marito Leandro, che forse ha un’altra…Un momento, è  Erik la persona che canticchia?
Charles scivola sotto le coperte in preda alla frenesia, si allunga per tirarsi la sedia a rotelle a portata di mano, ma quando sta per sedersi si ferma a pensare.
No, non è possibile che sia Erik, deve essere il legame che ha stretto con la sua mente quando l’ha manipolato per farsi liberare e dargli l’impressione che sia lì accanto a lui.
Si lascia cadere contro lo schienale della carrozzina  dandosi dell’idiota.
Erik mi odia, sarà lontano da Washington ormai.
-E poi, non si metterebbe mai a canticchiare i Beatles.-



“Let it be, let it be, let it be, let it be
Whisper words of wisdom, let it be
And when the broken harted people
living in the world agree
There will be an answer, let it be”

-Signore ha bisogno di aiuto?-
Gina la cameriera sorride all’uomo che canticchiando osserva la porta della stanza 21b. Erik scrolla la testa da sotto la tesa del berretto che si è calato sul capo per non farsi riconoscere,  divertito come non mai che il suo espediente di canticchiare sia riuscito a confondere Charles -No, signorina. - Il rumore di una serratura che scatta fa aggrottare le sopracciglia della giovane -Non ho bisogno della chiave.-

FINE.

Il mio esordio nel fandom, se vi va, fatemi sapere che ve ne pare!


Note e disclamers:

[1] Let it be è del 1970

   
 
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