A
MAGIC CALLED “LOVE”
Le sue labbra sono come casa per
me, una sensazione a cui non mi sono ancora completamente abituato.
Assuefatto, questo si, al profumo della sua pelle ed al calore del suo
corpo.
La mia bocca scivola lungo il suo collo, per incontrare la vena
che pulsa potente sotto l’epidermide, e lì posarvi un bacio.
Faccio risalire
le mani massaggiandole dolcemente la schiena, senza smettere di baciarla.
Vivere – esistere – quasi cento anni nell’attesa di lei ha richiesto questo
tributo, e ora sono come un uomo affamato; non riesco a smettere.
Averla
ora, qui, tra le mie braccia mi fa sentire come se non potessi mai esserle
abbastanza vicino, come se non potessi mai essere abbastanza forte da
trattenerla, come se tutto il mio essere non fosse in grado di proteggerla dai
pericoli, dal dolore.
Da me stesso.
Separarmi da lei e interrompere il
bacio è una tortura straziante.
In un attimo le nostre labbra sono di
nuovo unite, quasi saldate, incollate le une alle altre da una strana forma di
incantesimo chiamato amore.
E’ sorprendente come la mia bocca e la sua
combacino perfettamente, colmando l’una gli spazi lasciati dall’altra, così
perfettamente che si potrebbe dire siano state create al solo scopo di unirsi in
eterno.
Sorprendente notare come si muovano in sincronia, con movimenti
speculari del tutto identici.
Sto baciando Bella.
E nonostante
questo sia il pericolo più grande che possa mai affrontare – i miei denti tanto,
troppo vicini a lei, così vicini che basterebbe un istante di distrazione perché
tutto questo finisca – baciarla sembra la cosa più giusta da fare.
Il
turbine di emozioni che si agitano dentro di me oscilla dal panico al sollievo,
ma al primo posto c’è la vertiginosa sensazione di questo bacio.
Lentamente lascio che la mia mano, quella che non sta giocando con i
suoi capelli, le scivoli dolcemente lungo un fianco, beandomi del calore del suo
corpo che avverto anche da sotto i vestiti.
Sussurra qualcosa contro le mie
labbra che somiglia molto ad un “Non respiro”, così scendo nuovamente a baciarle
il collo, scostandole la maglia e tracciando una linea umida dalla gola alla
spalla.
Sento le sue dita intrecciarsi ai miei capelli, e la leggera
pressione delle sue mani è una muta implorazione a continuare.
«Aah…»
Le
sue labbra tremano. Ho voglia di baciarle ancora.
La afferro per i fianchi e
la trascino sopra di me, indugiando con le mani sulla sua vita più del
necessario.
Osservo con un misto di piacere e tenerezza le sue guance
imporporarsi, il profumo del suo sangue così irresistibile, così potente nello
spazio angusto della sua stanza.
Il mio cuore, silenzioso da quasi un
secolo, muore dalla voglia di lei – di noi – e il dolore di non poterla avere
non ha niente a che vedere con qualsiasi altra cosa io abbia mai sperimentato.
Intreccio le dita della mano sinistra alle sue, mentre l’altra mano scivola
sulle sue spalle, cercando di rafforzare il contatto dei nostri corpi.
Senza interrompere il contatto delle mie labbra con la sua pelle scendo
a scostare dolcemente la spallina del reggiseno.
Sono consapevole di essermi
spinto troppo oltre, e immancabilmente la bestia dentro di me comincia a
ringhiare soddisfatta.
Cerco di mettere a tacere il mostro, relegandolo in
un angolo della mia mente, per concentrarmi interamente sulla sensazione delle
labbra di Bella sulla mia gola, delle sue mani sulle mie spalle che stringono la
mia camicia, delle sue gambe premute contro le mie.
Le circondo la vita
con le braccia, stringendola a me, e le mie labbra sono di nuovo alla ricerca
delle sue.
Non posso farne a meno.
E’ tutto quello che ho sempre
desiderato; le sue labbra, il luogo che posso chiamare “casa”, il suo corpo,
l’ancora a cui aggrapparmi per non perdere me stesso, e i suoi occhi lo specchio
dell’anima che dovrei – vorrei – avere.
Non c’è niente, in quegli occhi, che mi faccia desiderare qualcosa di
diverso da lei.
Continuo a
baciarla, muovendo le mie labbra sulle sue, soffocando i gemiti che escono dalla
sua bocca, accogliendo con disperazione i suoi respiri dentro di me.
Per un
istante brevissimo e perfetto la bestia tace, ma all’ennesimo sospiro di Bella,
quando il profumo di fresia giunge forte ad invadermi la mente, il suo ruggito
si fa più forte.
Mi scosto da lei con un sospiro angosciato, riluttante.
La sento gemere, frustrata quanto me per l’interruzione di qualcosa di
così meraviglioso.
La amo, più di quanto potrei mai dire a parole, più di
quanto perfino un bacio possa esprimere. Non basterebbe l’eternità per poterle
spiegare la sensazione della mia pelle a contatto con la sua, fuoco e ghiaccio,
dell’emozione di perdermi nelle profondità dei suoi occhi, della dolcezza del
suo respiro, che ha il profumo degli angeli.
Nella luce fioca della
stanza rimango stupito, come mi accade ogni volta, di vedere quanto Bella sia
incantevole. Il suo sorriso è la cosa più bella che abbia mai visto.
Soffocando l’ennesimo sospiro torno a baciarla, premendo le mani sulla sua
schiena per trattenerla, schiacciando il suo fragile corpo contro il mio quasi a
volerli fondere, mettendo a tacere una volta per tutte il mostro che si agita
dentro di me.
THE
END