Serie TV > Sherlock (BBC)
Ricorda la storia  |      
Autore: DreamerWho    01/07/2014    4 recensioni
" E' in attesa. Solo quello, e niente più: questo è ciò che si ripete ogni giorno. [...]
Sente di non meritare tutto quello che di buono le è capitato. [...]
Non vuole tornare ad essere sola. [...]
Niente è più temporaneo.
"
Qualche accenno su Mary ed il modo in cui John l'ha cambiata.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Watson, Mary Morstan
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

È una donna ipocrita e meschina.
Non si fa problemi a fingersi un'altra persona, a stringere legami temporanei per rafforzare il suo alibi.
È una spia in fuga e ha rubato un'identità per poter sparire e ricominciare altrove il suo lavoro.
Ed è in attesa. Solo quello, e niente più. Questo è ciò che si ripete ogni giorno.

 

Il freddo della sera avvolse la coppia appena uscita dal cinema. La donna cercò l'abbraccio dell'uomo, ed egli le circondò le spalle in una stretta confortante, protettiva.
“Bel film,” commentò lei, “e la colonna sonora era perfetta”.
“Non era malvagia, sì,” rispose lui, “anche se ho apprezzato di più la fotografia.”
I due si guardarono per un istante, e poi scoppiarono a ridere, mentre si avvicinavano alla strada principale.
“Potresti improvvisarti critico cinematografico, sai?” scherzò lei, stringendoglisi un poco.
“Un secondo lavoro è proprio quello che mi manca, in effetti” rispose lui, con stesso tono. Rimase in silenzio per qualche attimo, ad osservare il volto di lei, con un'espressione serena.
“Perché ridi?” gli chiese lei, quando si voltò e se ne accorse.
“Sto sorridendo, in realtà,” le spiegò l'altro, distendendo di più le labbra.
“Perché sorridi?” fece allora la donna, mentre gli angoli della bocca curvavano timidamente verso l'alto.
“Perché sono felice,” concluse l'uomo, e lo sguardo che le riservò espresse tutto quello che non si poteva spiegare a parole.


È una donna sola e ferita nel profondo.
Ha dovuto rinunciare a tutto quello che era e che aveva, per poter sopravvivere, e non ha più certezze.
Tuttavia, deve essere forte; cerca di risollevarsi e di vivere ancora, in qualche modo.
Ma sente di non meritare tutto quello che di buono le è capitato.


John si aspettava una reazione diversa alla sua confessione. La guardò stupito, mentre lei non pareva quasi per nulla turbata.
“Mary, hai...?” Il suo tono era esitante; si guardò un attimo intorno, osservando distrattamente l'esterno del bar.
“Eri un soldato, un medico militare,” gli ripeté lei, per dimostrargli di aver capito.
John ammise a sé stesso che quella donna non finiva mai di meravigliarlo. Quella era l'ennesima volta che accadeva, in effetti.
“Ero al fronte, in Afganistan... ” continuò, cautamente.
Mary gli rivolse uno sguardo limpido, sistemandosi meglio sulla sedia, e solo allora aggrottò leggermente la fronte.
“E sei rimasto ferito?” Quella sembrava essere l'unica cosa di cui era preoccupata.
“Niente che non abbia potuto curare,” disse lui, un po' spiazzato.
“E per quello sei tornato a Londra.” Concluse lei, appoggiando gli avambracci al tavolino; egli notò che più tranquilla, dopo aver saputo che stava bene.
“Sì; ho lasciato l'esercito due anni fa, per quel motivo;” rispose infine. Aveva deciso di essere sincero in tutto, con lei. Avrebbe risposto ad ogni domanda.
“Allora è tutto apposto, no?” Gli sorrise, poi il suo sguardo si spostò per richiamare un cameriere che passava lì vicino; la questione per lei era risolta così.

 

Incapace di dire la verità a colui che ama.
Egoista, perché non può rischiare di perdere la persona che ha saputo amarla e fidarsi di lei.
Sa di non meritare il suo amore, ma non riesce a farne a meno.
Non vuole tornare ad essere da sola.


“Ti ringrazio.” Solo questo le sussurrò John, quando si sedette nuovamente sul divano, vicino a lei.
Le sue parole, quando assumevano quel particolare tono, si riferivano ad un discorso ben preciso, ma lei fece finta di non coglierne il vero significato.
“Per cosa?” gli chiese, con quasi autentico stupore. Ah, che brava bugiarda che era, a dispetto di tutti i suoi buoni propositi.
Ma lei voleva sentire di nuovo la sua voce, quel suo modo speciale di parlare, che riservava solo a lei.
Oh beh, qualcuno, oltre che bugiardo, era rimasto anche egoista, a quanto pareva.
“Per sopportarmi sempre. Anche quando divento particolarmente malinconico.”
Le parlava sempre in modo così sincero da disarmarla ogni volta. Per anni nessuno si era mai premurato di farle sapere davvero cosa pensasse.
Faceva sembrare così dannatamente facile non nascondere pensieri ed emozioni. Perché lei non ci riusciva?
“Oh, soprattutto in quei casi, direi.” Gli fece l'occhiolino, e gli sorrise, rassicurante; quello era il minimo che potesse fare per lui.
I sorrisi che gli rivolgeva, quelli sì che erano sinceri. E quegli sguardi un po' esitanti ma pieni dell'amore che stava imparando a dimostrargli.
Per un momento il suono attutito della televisione riempì lo spazio che li separava. Lei decise allora di avvicinarglisi, colmando il vuoto, quello che sentiva nel cuore. John la accolse tra le sue braccia e lei si sentì al sicuro come mai prima.
“Ti ringrazio,” gli fece eco, qualche secondo dopo.
“Per cosa?” Era il suo turno di essere stupito. Lei si sentì osservata, e tornò ad incontrare i suoi occhi.
“Per tutto,” rispose semplicemente; due parole che racchiudevano tutto quello che John aveva fatto per lei, senza nemmeno saperlo.
Ed infine lei, Mary – riuscì a chiamare sé stessa con quel nome, finalmente – Mary appoggiò la testa sulla spalla di John, con un sorriso serafico sul volto.

 

In passato ha fatto tanti, troppi torti; ma sta imparando a rimediare.
Ed in realtà, ha già cominciato: ha dato una nuova vita a Mary Morstan; ha dato un futuro a John Watson.
Sa che può fare di più, o lo farà. Ora ha lasciato il passato alle spalle, del tutto.
Non è più in fuga.
Niente è più temporaneo.

 

Note dell'autrice: 
Salve a tutti! Uhm, non ho molto da dire, se non che sto prendendo sul serio il mio proposito di inondare questa sezione di tanto sano e fluffoso johnmary (?)
Ok, no, torniamo seri...
Questa one shot mi è venuta in mente di getto e l'ho scritta ieri notte (creatività da inizio vacanze, immagino) e l'ho corretta oggi. Non è betata e non avevo un'idea precisa quando ho cominciato a scriverla, ho poi deciso di utilizzare tre punti di vista diversi per ognuno dei tre momenti: prima un punto di vista esterno e generico, poi quello di John, infine quello di Mary; le parti al presente che li 'separano', invece, sono tutti pensieri di Mary, anche se con narratore esterno...
Parlando di cose meno stilistiche e più di contenuto: si sa poco della psicologia di Mary e delle dinamiche che hanno portato insieme lei e John; io ho cercato di tinteggiare giusto qualcosa, una mia idea generica, di come Mary sia un po' cambiata. Magari all'inizio pensava davvero che forse non avrebbe cambiato del tutto vita, ma poi stare con John le ha fatto capire che, in fondo, poteva, e ha scelto quella strada. Non è forse per quello che, in His Last Vow, ha cercato di mettere a tacere Magnussen? Aveva finalmente una vita 'tranquilla', e non voleva che il passato tornasse a galla - per il bene di entrambi, non solo suo, direi.
So che molte persone l'hanno odiata e forse ancora la odiano per aver voluto tenere nascosto tutto, ma io trovo il suo comportamento, se non giustificabile, per lo meno comprensibile. 
Comunque, non vi angustio oltre con le note, che sennò scrivo di più della fic stessa. Rimando la discussione alle recensioni, se voleste darmi un parere ne sarei molto contenta :)
DreamerG

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: DreamerWho