Anime & Manga > Inuyasha
Ricorda la storia  |      
Autore: Chloe R Pendragon    02/07/2014    5 recensioni
Buondì!! ^^
Questa storia parla di Kagura, del suo rapporto con Kanna e della sua prigionia: se volete saperne di più, non vi resta che leggerla. Sappiate che è la prima storia che scrivo su questo fandom, per cui siate clementi; spero che vi piaccia, mi piacerebbe moltissimo sapere le vostre impressioni! :)
Storia classificatasi quarta al contest A Brother is a Friend given by Nature di eamesie sul Contest Mania.
Partecipa alla challenge "La sfida dei duecento prompt" indetta da msp17 sul forum di EFP.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kagura, Kanna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La leggiadria delle piume

Storia partecipante al contest A Brother is a Friend given by Nature di eamesie sul Contest Mania.

 

Autore: Chloe R Pendragon.

Titolo: La leggiadria delle piume.

Fandom: Inuyasha.

Personaggi: Kagura, Kanna.

Avvertimenti: Nessuno.

Rating: Verde.

Note: Nessuna.

 

La leggiadria delle piume.

 

Il castello feudale era immerso in un profondo silenzio, reso ancor più inquietante dall’oscurità della notte; sul tetto dell’edificio sedeva Kagura, gli occhi vermigli rivolti al cielo, un velo di tristezza a ottenebrarle il pallido volto.

Ogni singola cellula del suo esile corpo ribolliva di rabbia, pensando a quanto ingrata fosse la sua sorte. Lei, Dominatrice del vento, imprigionata da un mezzo demone. Non riusciva a rassegnarsi a quell’assurdo destino, non poteva: la sua natura era quella di uno spirito libero, non di una marionetta nelle mani di uno spietato burattinaio.

La sua mente rimuginava freneticamente alla ricerca di un piano per sfuggire al controllo di Naraku, mentre le sue membra tremavano per la frustrazione che la affliggeva.

 

«Kagura!» quel flebile sussurro giunse alle sue orecchie appuntite con la stessa intensità di un grido, facendola sobbalzare e voltare di scatto. Tirò un sospiro di sollievo quando si accorse che era stata Kanna, sua sorella maggiore nonché compagna di sventure: anche lei era un’emanazione di quel mezzosangue, tuttavia non mostrava la sua stessa insofferenza verso quella prigionia.

Certo, era tipico di quel piccolo demone non palesare le sue emozioni, chiusa com’era nella sua inespressività, eppure la Signora del vento non riusciva a credere a quella freddezza, era sicura che ci fosse dell’altro.

 

«Ti ha mandato Naraku?» chiese con una punta di amarezza nella voce, le labbra carnose piegate in un ghigno beffardo. La giovane scosse lentamente la testa e le si avvicinò silenziosamente, sedendosi al suo fianco con l’inseparabile specchio poggiato sulle ginocchia.

 

«Perché sei triste?» domandò atona, spiazzando per una manciata di secondi Kagura, la quale non si era aspettata un simile quesito, non da lei: inarcò un sopracciglio, soppesando attentamente le parole da dire, per poi rispondere con un ulteriore interrogativo.

 

«Dimmi, Kanna: pensi mai a come saresti se fossi libera?» le chiese con garbo, studiando la maschera di ghiaccio della sorella. Quest’ultima la guardò negli occhi, facendo calare un imbarazzante silenzio prima di replicare: «Che intendi dire?».

 

La Dominatrice del vento rimase nuovamente interdetta, riflettendo accuratamente sulla maniera in cui spiegarle un concetto tanto semplice e immediato, ma che pareva non appartenere all’indole della bambina. Prese una delle piume che adornavano il nastro con cui legava i lunghi capelli castani, la staccò e la lasciò in balìa delle correnti.

 

«Vedi quella piuma? Prima era “imprigionata” in questa fascia, mentre ora è libera di fluttuare nell’aria: non desidereresti essere al suo posto? Essere libera? »

Il piccolo demone osservò la leggiadria e la grazia con cui la piuma volteggiava, quasi ipnotizzata dal suo percorso mentre sussurrava tra sé quell’ultima parola. Kagura la guardò intensamente, cercando in tutti i modi d’interpretare i pensieri della misteriosa sorella, la quale però non lasciò trapelare alcuna emozione.

Kanna si limitò a stringere al petto lo specchio, per poi alzarsi e allontanarsi senza risponderle, continuando a sussurrare quel vocabolo; l’altra sospirò, rassegnandosi di fronte all’enigmaticità della giovane creatura, e riprese a guardare il cielo.

La sua mente tornò a ordire nuovi piani per sconfiggere Naraku, tuttavia ogni pensiero era permeato da una rabbia ancor più intensa di prima: vedere sua sorella, inconsapevole vittima del loro carceriere, aveva aumentato la sua frustrazione, rendendo le sue macchinazioni più feroci e acuendo il suo desiderio di rivalsa.

Vedrai, Kanna: un giorno io e te saremo libere come il vento, pensò tra sé, tremante di rabbia.

Un giorno io e te danzeremo come quella piuma, leggiadre e felici.

 

 




[IMG]http://i.imgur.com/SzeN9tJ.png[/IMG]
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Chloe R Pendragon