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Autore: _Juddy_    02/07/2014    3 recensioni
- Non ho ragione di essere agitato, tutto qui. Sono talmente sicuro della nostra vittoria che potrei scommettere qualsiasi cosa...-
- Molto bene. Visto che sei così sicuro della vittoria... Se, come spero, vincerete la finale, una volta tornati in Giappone farai un regalo a Fudou-kun per il suo compleanno.-
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-Che cos’è questo ticchettio? Non mi dirai che è il tuo cuore che batte, vero?-
- Tu che dici?-
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Un piccolo esperimento di FudoKido.
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Caleb/Akio, Celia/Haruna, Jude/Yuuto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buon Compleanno, Fudou-kun!



-Haruna...? Haruna, sei sveglia?-
Kidou continuava a bussare insistentemente sulla pesante porta di legno massello.
La voce della sorella gli rispose.
- Sì sono sveglia, Yuuto. Praticamente non ho dormito dall’agitazione!-

-Senti, prima che Endou e gli altri si alzino, ti andrebbe di fare una passeggiata in riva al mare con me?-
 
 
Il vento estivo scompigliava leggermente i capelli bluastri della ragazza.
Da quando suo fratello le aveva proposto di uscire in quella passeggiata mattutina, non aveva fatto altro che guardarsi attorno con un’aria decisamente preoccupata e a mordicchiarsi freneticamente le unghie.
- Haruna, se continui così tra un po’ non avrai più niente da mordere...-
Kidou la prese per mano, nel vano tentativo di interrompere quell’”unghicidio”, e le rivolse un sorriso rassicurante che ottenne solo il risultato di farla agitare ancora di più.
Si stava bene seduti su quel tronco in riva al mare. Le onde si infrangevano sugli scogli, in quel moto che sembrava farsi eterno, e il sole iniziava a irradiare con i suoi timidi raggi mattutini un mare turchese colorandolo di mille sfumature arancioni.
- Tu non sei preoccupato, Onii-chan? Come fai a stare così tranquillo?-
Il ragazzo non sembrava aver sentito le sue parole. Continuava semplicemente  a  osservare l’alba davanti a se, con la sua solita espressione imperturbabile. Era sempre così freddo, razionale... Non si abbandonava mai alle emozioni e i suoi compagni di squadra, Fudou soprattutto , si chiedevano se mai aveva un cuore.  Quel punk lo diceva spesso per farlo arrabbiare: lo canzonava in continuazione con frasi taglienti, accusandolo di essere un robot senz’anima. Ma al centrocampista non importava più di tanto, si limitava a fare spallucce e ad allontanarsi quanto bastava per non sentire quelle idiozie.
- No, nee-chan, non sono preoccupato. Se metteremo in pratica i consigli dell’allenatore Kudou e seguiremo gli schemi, abbiamo buone probabilità di vincere la finale.-
Rivolse alla sorellina uno sguardo fugace sentendola  sbuffare sonoramente. Sapeva che odiava quel suo modo di rivolgersi, così sicuro e sprezzante, e non poté fare a meno di nascondere un mezzo sorriso.
- Uffaaaa!! Sempre con questi discorsi...! Ora mi spieghi come fai a essere così tranquillo!-
- Non ho ragione di essere agitato, tutto qui. Sono talmente sicuro della nostra vittoria che potrei scommettere qualsiasi cosa...-
Sul viso di Haruna comparve un sorriso furbetto che fece rabbrividire Kidou. Era rimasto sempre lo stesso, sin da quando erano bambini, anche se adesso aveva un brutto presentimento.
- Molto bene. Visto che sei così sicuro della vittoria... Se, come spero, vincerete la finale, una volta tornati in Giappone farai un regalo a Fudou-kun per il suo compleanno.-
Yuuto rimase semplicemente a bocca aperta. Gli occhi, nascosti dalle pesanti lenti scure degli occhialini, guardavano increduli la sorella che rideva divertita.
- S-sei... Sei per caso impazzita, Haruna?-
- Mai stata meglio, nii-san. Se però non te la senti posso anche risolvere tutto a modo mio!-
Il regista dell’Inazuma Japan scosse con convinzione la testa. L’ultima volta che la sorella aveva risolto qualcosa a “modo mio” era diventato lo zimbello dello spogliatoio per settimane.  
Sospirò rivolgendo un ultimo sguardo al mare.
“Forse non è stata una grande idea proporre ad Haruna una passeggiata...”
  
 
 
L’Inazuma Japan aveva vinto il titolo mondiale.
Entusiasti, tutti corsero ad abbracciare Endou che teneva in mano una coppa d’oro zecchino.
Solo Kidou se ne stava in disparte giocherellando distrattamente con la borraccia.
Gouenji gli si avvicinò lentamente.
- Ehi, c’è nessuno in casa?! Abbiamo vinto, Kidou!! Mi senti...?-
- Ti sento, Gouenji. Non c’è bisogno di urlare, non sono sordo...-
- E allora mi spieghi che problemi hai?-
- Succede che qualcuno mi ha incastrato proprio bene...-
Detto questo guardò Haruna che, al settimo cielo, abbracciava Aki e Nastumi...
 
 
Mesi dopo...
 
 
Kidou camminava con passo annoiato per le strade del centro di Tokyo.
Da quando erano tornati in Giappone non passava un solo giorno senza che Haruna gli ricordasse la sua “promessa” e questo lo faceva innervosire non poco.
L’ultima cosa che voleva era fare un regalo di compleanno a Fudou Akio, alla persona che lo aveva tormentato in mille modi per tutta la durata del campionato mondiale.
Oltretutto non aveva la minima idea di cosa potesse piacergli. Un coltellino multiuso per suicidarsi meglio? Una bevanda al gusto di cicuta? Una sedia elettrica fatta venire direttamente dall’America? Nel frattempo passava  davanti a centinaia di negozi, senza trovare niente di adatto. Stava quasi per rinunciare e tornare a casa quando un pallone da calcio catturò la sua attenzione. Era azzurro a striature bianche, sembrava appena lucidato e sulla superficie vi era scritto a caratteri cubitali “Inazuma Japan”.
D’accordo forse non era il più originale dei regali, ma Kidou sopirò ugualmente di sollievo, contento si essersi sbarazzato di almeno un problema...
 
Dopo qualche minuto di incertezza , bussò delicatamente al portone.
- Guarda chi si vede! Il mio compagno di squadra preferito... A cosa devo l’onore?-
Akio accennò un mezzo inchino lasciando il povero centrocampista sulle scale di casa, con il pallone sottobraccio.
- Poche chiacchiere, Fudou. Non ho voglia di perdermi in inutili discorsetti, non ora.-
-Oh, ma come siamo nervosi...! Mica ti ho invitato io! Hai fatto tutto da solo....-
Kidou sbuffò alzando gli occhi al cielo. Sua sorella l’aveva messo proprio in una bella situazione!
- Credimi, non è un piacere essere qua... Ma se non sbaglio oggi è il tuo compleanno, no?-
Akio annuì perplesso mentre l’altro gli metteva in mano il suo regalo.
- Allora un minimo ci tieni a me, neh Kidou-kun?-
-Boh... Tanti auguri!-
Il regista fece spallucce abbozzando un mezzo sorriso. Fece per muovere qualche passo in avanti ma, a causa dei gradini sconnessi, inciampò cadendo miseramente.  
Ora erano uno davanti all’altro, pochi minuti dopo erano entrambi stesi per terra.
- Bella idea ti è venuta aggrappandoti a me per non cadere!!-
Akio era steso sopra a Kidou, la testa sopra il suo cuore...

 
-Che cos’è questo ticchettio? Non mi dirai che è il tuo cuore che batte, vero?-
- Tu che dici?-
Yuuto accettò con garbo la mano che Akio gli porgeva. Una volta in piedi, il punk gli sorrise, facendogli, per qualche strano motivo, imporporare le guancie.
- Ah, un’ultima cosa. Grazie, Yuu-kun!- 




 
*Angolino*
Ok, mio primo tentativo di KidoFudo.
Che ve ne sembra? Era da un paio di giorni che mi frullava per la testa un'idea del genere. 
Questa volta, ho dovuto mettere Haruna contro la mia volontà. *w*
Le ho fatto fare un po' la parte della sorella dispettosa che si diverte a tormentare il fratello, ma non mi sembrava molto azzeccata! ^^''
Kidou l'ho fatto il più serio possibile, forse ricorda un po' lo Yuuto della Teikoku... 
E Akio... Beh, su di lui penso che ci sia da dire poco! ;3 
L'ho reso il più IC possibile, mi rimetto ai vostri consigli.
Spero che vi sia piaicuta, e ovviamente le recensioni fanno sempre piacere! ^^
Ringrazio tutti quelli che sono arrivati sin qui! 
Kisses,
Juddy 
  
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