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Autore: YlariaJongIn    02/07/2014    3 recensioni
"Una libreria composta da un numero infinito di libri adagiati l’uno accanto all’ altro.
Essi coprono tutti i lati della biblioteca, tranne uno; il vasto corridoio che porta da una galleria all’ altra, e se pian piano se la attraversa ci si accorge di ritrovarsi al termine del percorso
Per questo motivo, molti decidono di farsi distrarre, guardando a destra e a sinistra.
Da quel momento inizia il viaggio che avevamo sempre desiderato.
La lettura del libro che è riuscito a colpire il nostro cuore.”
~Tratto dal Prologo: La verità della Lettura~
Genere: Romantico, Slice of life, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leo, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Red Cover
Capitolo 2:

 
Ottima scelta” Commentò uno sconosciuto alle mie spalle, emettendo un lungo sospiro,
che andò ad accarezzare le mie guance calde, quasi bollenti.
Questo sottolineava il fatto che fosse davvero a pochi centimetri di distanza dal mio corpo.
Difatti, appena decisi di spostarmi di lato per lasciargli lo spazio dovuto, il ragazzo allungò la sua mano sinistra, verso quella dannata copertina rossa che mi stava facendo tribolare, trattenendomi tra il suo imponente fisico freddo e bagnato.
Inoltre, il suo viso iniziò a presentarsi troppo adiacente al mio collo, andando a rendere maggiormente oscuro, quella via solamente illuminata dalla grande porta centrale della stanza.
Anche la sua pelle era congelata, ma non bagnata come credevo che fosse.
Non era una mia sensazione, no, il ragazzo si presentava bagnato, ma non ovunque.
Percepivo che solo la mia schiena iniziò a inumidirsi pian piano che il tempo scorreva, grazie al suo torace rivestito da un cappotto nero completamente fradicio.
Successe tutto in un attimo.
E come successe, svanì.
Allontanò immediatamente il suo corpo, subito dopo aver preso a mano quel libro tanto ammirato, lasciandomi così, la possibilità di riprendere fiato.
Il mio respiro in quei secondi perse di regolarità,
spaventato all’idea di avere uno sconosciuto a quella poca distanza.
Respiravo affannosamente e ansiosamente, ma non volevo farlo intuire al ragazzo.
Dopotutto non conoscevo le sue intenzioni, perciò sarebbe stato meglio mostrarsi forti di fronte ad una situazione del genere, piuttosto che mettersi a piangere come una qualunque ragazzina spaventata da un essere umano più alto di lei.
Ecco perché decisi di trattenere il mio respiro, voltandomi verso la sua direzione,
per conoscere davvero chi fosse quell’uomo.  
Quando lo feci infatti, compresi che tutto quel problema che avevo appena creato,
era tutta una grande illusione.
In realtà il ragazzo voleva solo avere in possesso quel libro.
Lo stava sfogliando dolcemente, quasi accarezzando le pagine di esso.
Ma non sembrava che lo stesse facendo così delicatamente come sembrava.
Forse a causa degli anelli in entrambe le mani, che riempivano quel silenzio tombale sempre regnante in quella stanza, provocando un notevole sfregamento delle pagine.
 
Mi scusi” Confessai tutto d’un tratto, guardando un punto altrove, dato il grande imbarazzo che si era andato a formare nella mia mente. Subito dopo, Abbassai un pochino il capo, per fargli intuire ulteriormente le mie scuse, visto che non era attento alle mie parole.
 
Vista la situazione, decisi di voltargli le spalle e continuare a cercare un libro che potesse soddisfare lo stesso piacere precedente. Mi incamminai lungo il corridoio, cercando di dimenticare quella strana e ambigua esperienza, che per un attimo mi aveva davvero incuriosita.
 
Puoi prenderlo se vuoi. Io ne ho già acquistati altri.” Interruppe nuovamente il mio proseguimento.
 
A quel punto, mi voltai ancora una volta verso la sua direzione, notando che mi stava porgendo il libro talmente interessante, che per un secondo lo paragonai all’aspetto del ragazzo:
Intenso e coinvolgente, tanto quanto il contrasto di colore tra il suo abito nero corvino e il colore della sua pelle bianco latte. Dettagliato da ricami fioriti ai suoi lati, che riprendevano i tatuaggi nella sua mano e la matita nera che contornava i suoi occhi, rendendolo maggiormente intrigante.
 
Grazie.”  Mi limitai a rispondergli, visto che in quel momento ero troppo immersa dai miei pensieri.
Pensieri che potrebbero essere denominati come “Voglio leggere quel libro, ma trovo così stimolante sapere di più su quel ragazzo, che per un attimo assecondai la curiosità del libro.”
Una cosa che non avrei mai immaginato di fare.
Non mi era mai successo di abbandonare la lettura per un ragazzo.
Ma forse quella era la buona volta per farmi aprire gli occhi e accorgermi che i libri ormai dovevano essere solamente all’interno di una piccola parte della mia mente.
Feci quasi per andarmene, ma una domanda mi passò per la mente.
Dopotutto, come si faceva a non aver notato che quel ragazzo aveva appena finito di leggere le ultime parole del libro. Assurdo si può dire.
Chi mai avrebbe potuto rovinarsi una storia in quel modo?
Era più forte di me. Sentivo che avrei dovuto chiederglielo.
 
Perché hai letto il finale del libro?” Domandai, ancora colpita dalla sua azione.
 
Lo faccio sempre prima di acquistare un libro” Specificò, come se fosse una cosa ovvia.
 
Perché?”
 
Perché non lo compro se non termina con un bel finale.”
 
Quella risposta mi lasciò con il fiato sospeso.
Tutto questo ragionamento era così strano.
Nonostante il suo aspetto richiamasse l’attenzione dell’oscurità e della negatività,
il suo cuore non era quello che appariva agli occhi umani.
In lui c’era un grande spazio per la positività.
 
Chi sei?
Perché appari con una faccia differente di quello che sei realmente?
 
Avevo ancora moltissimi interrogativi, ma immaginavo che non fosse il momento più opportuno per domandarglielo, perciò, ancora una volta inchinai il mio capo, salutandolo con rispetto. Subito dopo, mi voltai per l’ultima volta, ritornando dalla bibliotecaria.
 
§§§
 
Oh! Lo hai già trovato!” Commentò la donna, indaffarata.
 
Si, la trama mi ha incuriosita parecchio” Affermai, cercando di essere più sincera possibile.
In realtà ancora non ne conoscevo nemmeno il titolo.
 
Perfetto, allora vieni pure in cassa che te lo prenoto
A quelle parole, concordai con lei, seguendola. 
 
Per l’ultima volta però, prima di uscire dalla stanza inoltrandomi nel corridoio, mi voltai verso la direzione in cui avevo lasciato il ragazzo.
Lui era ancora lì. Si stava guardando attorno, alla ricerca di un libro.
Ma proprio quando iniziai a notare quanto fosse unico, la donna mi chiamò:
Prego, vieni pure avanti. Non preoccuparti dei libri. Anche se li calpesti appena, non fa niente.
 
Così, abbandonai l’attenzione verso il ragazzo, proseguendo in mezzo a quella catastrofe di copertine vuote e libri consumati per la vecchiaia della carta.
  
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