< E dopo cosa è successo!! > con grande sorriso scostò le coperte sedendosi sul letto per ascoltare meglio quelle parole < Ma le favole non servivano per addormentare? > scherzò il fratello ricambiando il sorriso. Non passò un secondo che si trovò la sorella di fronte a lui, in cerca dalle sue parole < Ti prego continua, poi dormo daiii > Jonathan appoggiò il libro sul comodino si sedette sul letto accanto a lei, e la avvolse nelle coperte, la guardò per pochi istanti sorridendole e infine riprese il libro, in pochi attimi Clary si liberò da quelle coperte per avvolgersi attorno alle braccia del fratello, il quale ormai sdraiato la prese sottobraccio e riaprì il libro. Clary osservò il libro, con la testa appoggiata al petto di Jonathan, che fissando per un ultimo istante gli occhi sognanti di lei disse < ...e poi il principe fece indossare la scarpetta a quella piccola e esile ragazza, a un tratto lo sporco e strappato abito si trasformò in un bellissimo vestito, tutte le persone presenti in quella stanza rimasero meravigliate, il principe le prese la mano e la portò al castello dove si sposarono e- > non fece in tempo per finire che sua sorella disse < e vissero per sempre felici e contenti > Jonathan sorrise, chiuse il libro e le baciò la fronte. Rimboccò le coperte della sorella, e le scosto una ciocca rossa dal viso < E le matrigne, che successe a loro? > aggiunse la piccola guardando Jonathan, il quale non riuscì a non apparire stupito di quella domanda, così sorridendo le rispose < Furono rinchiuse nei sotterranei, come mai la domanda? > Clary senza neppure pensarci, scostò le coperte e lo guardò < Perchè Cenerentola ha vissuto con loro per tanto tempo e anche se cattive era quello che le rimaneva della sua famiglia > Jonathan la guardò una bambina di sette anni capiva meglio di un adulto a volte, le accarezzò il viso < Sai Clary, a volte la paura ti porta a questo > fece una piccola pausa < Ti porta ad abbandonare la tua famiglia >  Jonathan abbassò lo sguardo, Clary si alzò abbracciò il fratello lo strinse a se più forte che le permettevano le sue esile braccia < Io non ti abbandonerei mai > Jonathan la strinse a sua volta facendo attenzione a non farle del male < Nemmeno io sorellina, nemmeno io >. I due si staccarono dopo pochi minuti, si guardarono per qualche istante lui la prese e la rimise sotto le coperte, baciandole la fronte, lei lo guardò e cadde nel sonno. Jonathan andò verso porta, incrociò uno specchio, i suoi verdi stavano prendendo una tonalità più scura si fermò,  abbassò il capo in segno di rassegnazione. Si voltò verso la sorella, i suoi capelli rossi sparsi sul cuscino, i suoi occhi stanchi e il suo sorriso < Quando sarò io il cattivo della favola tu mi odierai ma io non ti abbandonerò mai tu appartieni a me >