Il
mare era impetuoso, la tempesta infuriava, ma dentro casa si sentiva solo il
cigolio delle assi di legno,smosse dal vento che sferzava ogni scoglio o
ostacolo incontrasse.
La casa era poco più di una catapecchia ,formata da tre stanze, spogliamente
arredata che dava su un promontorio a precipizio.
Si poteva pensare fosse abbandonata,se non fosse stato per la perenne e
tremolante luce che proveniva dall’interno.
Il vento soffiò ancora,solo più forte, e fece tremare le pareti di legno,tanto
che sembrava stessero per crollare.
Un’imprecazione si levò da un angolo ed un uomo alto e slanciato uscì
all’esterno,osservando il tempo che non accennava a migliorare. I suoi capelli
lunghi del colore della notte sventolavano alle raffiche, frustandogli il viso,
ma lui non se ne preoccupava, osservava il cielo assorto, dietro quelle nuvole
sapeva si nascondeva una notte senza luna, rientrò.
Aspettò il placarsi della tempesta,ma neppure dopo il sorgere del sole,quando i
suoi capelli tornarono a tingersi del colore della luna,d’un argento chiaro e
diafano e i suoi occhi da marrone intenso divennero d’oro, si calmò
completamente.
Il suo aspetto era inusuale per un umano era vero,ma si desse il caso che lui
non fosse completamente di natura umana,aveva infatti del sangue youkai nel
corpo, ereditato da suo nonno. Per questo ogni novilunio si dirigeva in quel
luogo sperduto, lontano dalla caotica Londra e dalla società, per poi
riapparire al club a cui era solito recarsi,come nulla fosse.
Quella tempesta era un imprevisto,avrebbe tardato e sarebbe stato più facile
notare la sua assenza e,si sa, la Londra dell’ottocento era anche fin troppo
avvezza ai pettegolezzi. L’unico che sapeva di questo cambiamento,oltre la sua
famiglia, era Lord Dartmur,suo caro amico e avvocato.
Era impaziente e ,senza aspettar oltre, prese la sua barca,una piccola
imbarcazione di legno costruita da lui, che era ormeggiata nella baia e prese a
remare,Londra non era troppo distante e il suo fisico era ben allenato a tale
sforzo.
Arrivò ad un piccolo porto,poco frequentato, che era mezzogiorno,giusto il
tempo per cambiarsi e andare a pranzare al Club senza destare sospetti.
Si avviò rapido in una strada più frequentata lì vicino,dove sapeva aspettarlo
il suo maggiordomo,uomo fidato di famiglia.
Edward,infatti,lo aspettava con la diligenza di famiglia pronto a dire al
vetturino di partire appena fosse stato necessario. Salì nella vettura e
disse con tono sbrigativo:
"Edward, parti.".
"Và -urlò rivolto al cocchiere,che partì al trotto per le vie di
affolate, per poi rivolgersi al suo padrone- Signorino,oggi siete in ritardo.Mi
stavo preoccupando.".
"Lo so Edward,ma la tempesta non si placava.".
"Capisco.Vostro fratello,Lord Sesshomaru, mi ha detto di riferirvi che
vi aspetta al Club per pranzo.".
"Grazie,Edward.".
"Dovere,Signorino Inuyasha.".
Sorrise sapeva che quella deferenza,al contrario di molti altri, nei suoi
confronti era genuina.
Qualcuno ,mentre osservava la carrozza allontanarsi, sogghignò.
"Vediamo,sono curiosa di scoprire questo piccolo segreto.".
Si allontanò,confondendosi tra la folla.
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Ecco a
voi la mia nuova Ff , "Ciò che sono", elaborata durante la mia
permanenza in calabria per le vacanze.In concomitanza con "Gocce di
memoria". Spero che sia di vostro gradimento e che lascerete commenti!
un bacio affettuoso a tutti voi,miei lettori.
by kikka-chan