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Autore: CrazyMofos_1D    03/07/2014    1 recensioni
Arianna Cooper è una ragazza di diciotto anni e vive a Londra con sua madre.
Fino a qui tutto bene, ma se un giorno il collega di mamma, ovvero il suo migliore amico, viene a vivere a casa Cooper? E se questo collega si porta con se suo figlio, pronto per stravolgere la vita di Arianna?
Ma lei sarà pronta ad amare di nuovo?
Per saperlo, non vi resta che leggere!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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I need your love.

Capitolo uno

 

Corro, corro più veloce che posso.

Chi può essere l'unica cretina che esce a prendere il pane quando vede tutto nuvoloso? Io, Arianna Cooper.

Neanche quando andavo a scuola, nelle ore di ginnastica, mi impegnavo così tanto a correre e non che m'importava.

Ero quasi vicino a casa, sicuramente sarà già arrivato l'amico di mamma, il signor Paul Styles con sua figlia Gemma che da oggi staranno da noi per “un tempo indefinito” testuali parole di mia madre.

Paul lo conosco bene perchè è il collega, se non il migliore amico di mia mamma ed è come un padre per me, anche se dovrò abituarmi all'idea di condividere la casa con un uomo, cosa che non ho mai fatto.

Appena arrivai davanti alla porta di casa ero tutta baganta, se io sarei entrata così quante ne avrei sentite su? Mi fermai un attimo per pensare cosa fare, ma alla fine era troppo complicato qualsiasi cosa scegliessi di fare così entrai.

Appena misi piede in casa mi trovai davanti non persone, ma scatoloni e dietro a tutto questo casino riuscì a vedere delle figure umane cioè mia mamma, Paul e una massa riccia, non ricordavo che Gemma fosse riccia.

Mi avvicinai a loro e finalmente si accorsero di me..

-tesoro ma come sei combinata? Esistono gli ombrelli, è da un po' che li hanno inventati eh!- disse mia mamma cercando di asciugarmi con le mani!?

-si mamma, adesso vado a cambiarmi ma..staccati!- mi girai verso Paul che mi stava guardando con un aria soddisfatta quasi.

-Arianna, come ti sei fatta grande..sempre più bella vero?- mi disse abbracciandomi e mentre ricambiavo notai un ragazzo, non era Gemma, era un fottuto figo.

-ah Ari, lui è mio figlio Harry- mi disse ad un tratto.

Come suo figlio? No, non ditemi che io devo condividere casa con un ragazzo del genere, le mie povere ovaie non resisterebbero.

-Gemma?- chiesi quasi speranzosa

-Gemma è innamorata e quando si tratta di cuore niente e nessuno la può spostare da Homel Chapel- disse ridendo

-ahm..bene-

-amore, fai vedere la stanza a Harry che io aiuto Paul a sistemare qui sotto- disse mia mamma sorridendomi.

Certo, passare dal vivere solo con mia mamma a vivere con due uomini da un giorno all'altro direi che è perfetto!

-che bella visuale, non potrei chiedere altro- disse il riccio, mi girai e lo fulminai con lo sguardo -che c'è? Se hai un bel culo non posso dirlo?- disse con uno sguardo provocatorio.

-Styles evita di fare il figo. Questa è la mia stanza, ovvero quel posto dove tu non dovrai nemmeno immaginare di entrare- disse indicando la mia stanza.

-uh, che cattiveria, neanche immaginare?- disse sorridendo.

-no. Quella invece è la tua stanza, non fare cazzate perchè da camera mia si sente tutto- dissi ridendo

-hei, per chi mi hai preso? Guarda che sono un ragazzo serio!- disse facendo il finto offeso.

-certo Styles, ciao.- dissi entrando in camera mia e chiudendo la porta.

 

Mi buttai sul letto e mi misi le cuffiette lasciandomi trasportare nel mio mondo, la musica.

Ma che vita sarebbe senza la musica? Uno schifo.

Durante la riproduzione casuale partì “love will remember” di Selena Gomez e non so per quale motivo iniziai a piangere, forse solo perchè mi ricordava che nella mia vita ho sempre preso colpi duri, dalla morte di mio padre quando ero piccola, al mio primo ragazzo che mi trattò come uno zerbino e io, che mi sento terribilmente sola ma non devo farlo notare a nessuno.

In quel momento vidi la porta aprirsi e mi asciugai di fretta le lacrime.

-Ari, cosa succede?- è Harry, ma perchè entra quando non dovrebbe?

-niente. Ti avevo detto di non entrare..-

-ho bussato, ti ho anche chiamato ma non rispondevi..- disse fissandomi, stranamente serio

-non sentivo, che c'è?- chiesi

-ci chiamano, di sotto..-

-arrivo- dissi alzandomi e appoggiando l'ipod sul comodino.

-sicura che va tutto bene?-

-si Harry- dissi sbuffando per poi superarlo e scendere da mia mamma.

Non doveva vedermi così anche perchè adesso penserà che sono una ragazza depressa, debole, che piange di nascosto, senza palle e invece non è così, piangere per me è solo un modo per sfogarmi ma non sono depressa, non di nuovo.

 

-dimmi mamma- dissi guardando in basso, non volevo che si accorgessero che avevo pianto anche perchè mia mamma ne avrebbe fatto una tragedia perchè non capisce che è solo un metodo di sfogo.

-io e Paul siamo stati convocati dal datore di lavoro e ci hanno comunicato che dobbiamo trasferirci per un mese circa a Miami per lavoro, domani stesso.- disse mia mamma senza aggiungere altro.

-ah, eh?-

-andate a preparare le valigie che domani si parte-

-ah anche noi?- disse Harry stupito

-di certo non vi lasciamo qui da soli, la casa la a Miami è grande ci starete anche voi due, forza non abbiamo molto tempo-

 

Ecco, questa è la mia vita, tutto può cambiare da un giorno all'altro, senza preavviso, senza poter contestare.

Andai in camera mia, presi la valigia e la riempì con pc, ipod, cuffiette e i miei vestiti preferiti.

 

La mattina seguente ci alzammo per le sei, abbiamo l'aereo alle otto e già siamo in ritardo.

Odio fare tutto di corsa perchè poi dimentico qualcosa di fisso.

In macchina guardai fuori dal finestrino tutto il tempo, nessuno parlava, eravamo così strani.

In aereo invece mi trovai in parte un signore che parlava in continuazione, in teoria con me, in pratica da solo e dietro avevo una bambina che continuava a scalciare, un incubo.

 

-scusi, possiamo fare scambio posto?- mi girai verso la voce e vidi Harry che chiedeva di sedersi vicino a me, perfetto ne va via uno ne arriva un altro.

 

-come procede il viaggio bellezza?- mi chiese avvicinandosi a me

-uno allontanati, due bene ma se arriviamo è meglio- dissi riferendomi ai calci della bambina che avevo dietro.

-oh, ce ne vuole ancora! Siamo appena partiti- disse sorridendo, mettendo in risalto quelle meravigliose fossete che gli si formavano ai lati.

-perfetto direi-

 

Dopo altre tre ore di viaggio infinito, finalmente siamo arrivati a destinazione.

La casa non era molto lontana e appena siamo arrivati io e Harry corremmo al piano di sopra per occupare le stanze migliori, che sarebbero state le nostre.

 

-è uno scherzo?- chiesi restando davanti alla camera

-non credo proprio- disse sorridendo

-cazzo ridi, c'è una sola camera, con un letto matrimoniale e tu ridi? Ma ti rendi conto? La stessa camera? No,no piuttosto dormo sul divano.- dissi urlando

-uno smettila di urlare, due ci penseremo stasera adesso sistemiamo le cose.-

 

Già odiavo il fatto di dover vivere con Harry sono figo Styles, se poi devo anche dormirci insieme io posso già iniziare a scrivere il testamento.

 

Sono le undici ed è ora di andare a dormire.

 

-hei, vado io sul divano, tu dormi qui- mi disse Harry prendendo le sue cose

-un po' mi fai pena- dissi sorridendo, già nel letto

-zitta che potrei cambiare idea-

-ok.- accesi la tv perchè fuori c'era il temporale e io ho paura, come i bambini.

-ma non volevi dormire?-

-si- dissi

-hai acceso la tv!-

-solo perchè c'è il temporale e ho paura, quando finisce la spengo- non mi rispose, si limitò a sorridere e a salutarmi.

 

E' passata un ora da quando è andato giù Harry e io mi sto cagando addosso.

Tutte le volte che c'è un temporale io mi immagino i ladri in casa, i fantasmi, i mostri, proprio come i neonati appena nati che hanno più fantasia di picasso.

Cercavo di stopparmi le orecchie per non sentire i tuoni ma era impossibile perchè era più forte di me.

Ad un tratto vidi il cellulare, sotto le coperte, illuminarsi.

lo so che sei sveglia e ti stai cagando addosso, mi vuoi ancora sul divano? h.”

un sorriso spontaneo apparve sul mio viso, e ora?




  
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