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Autore: liamsphotograph    03/07/2014    1 recensioni
"Notò un ragazzo, che muoveva le mani armoniosamente sui tasti di quel pianoforte quando improvvisamente si bloccò.
"Chi sei?" chiese il ragazzo senza girarsi.
"Harry Styles e tu chi sei?"
"Louis Tomlinson" Harry notò qualcosa di strano negli occhi azzurri del ragazzo quando questo si girò per porgergli la mano.
"Ma tu sei..."
"Si, sono cieco." [...]"
La storia di due ragazzi, del loro amore sbocciato come un fiore in gelido inverno. Un'amore che li vedrà affrontare la distanza, la guerra e il dolore ma che li vedrà anche condividere momenti di gioia e serenità. I due ragazzi saranno abbastanza forti da superare questi ostacoli?
#Larry
Genere: Drammatico, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Storia d'inverno.

Era una fredda mattina del 1938, Harry si dirigeva verso casa dei signori Tomlinson, amici di suo padre , che lo avevano fatto chiamare.
Harry suona e subito la porta si apre mostrando una figura alta ma per niente spaventosa.
Oh Harold eccoti qui, ti aspettavamo.” La non più giovane ma sempre affascinante signora Tomlinson gli sorrise cordiale. Il ragazzo ricambiando il sorriso entrò in casa.
Aspettami qui per favore, accomodati.” Harry si sedette, osservando il grande soggiorno lussuosamente arredato quando notò una figura che lo osservava da dietro la porta. Appena lui le rivolse un sorriso scappò.
‘Strana’ pensò Harry.
Stette ancora un po’ li, in silenzio ma qualcosa catturò la sua attenzione: una melodia proveniente dal piano superiore.
Il riccio si guardò intorno e decise di allontanarsi, ignorando le indicazioni della signora Tomlinson, attirato sempre di più dal suono soave di un pianoforte.
Arrivò davanti ad una porta quasi socchiusa che lentamente spinse per entrare. Notò un ragazzo, che muoveva le mani armoniosamente sui tasti di quel pianoforte quando improvvisamente si bloccò.
"Chi sei?" chiese il ragazzo senza girarsi.
"Harry Styles e tu chi sei?"
"Louis Tomlinson" Harry notò qualcosa di strano negli occhi azzurri del ragazzo quando questo si girò per porgergli la mano.
"Ma tu sei..."
"Si, sono cieco." Louis fermò la voce profonda del ragazzo per fagli questa confessione.
Non aveva mai amato parlare del suo problema ma con Harry si sentiva al sicuro.
Oh mi spiace.
Tranquillo, lo sono da quando sono nato.” Ci fu solo silenzio in quel momento. Ma Louis osò chiedergli ciò che non aveva mai chiesto nessuno.
Harry posso… posso toccarti il viso?
O-okay.” Harry rimase spiazzato da questa richiesta ma acconsentì. Aveva l’impressione di potersi fidare del ragazzo.
Louis percorse il viso del ragazzo con le mani, studiandone i lineamenti. Entrambi sentirono un brivido sulla schiena e da quel momento niente fu più lo stesso per i due ragazzi.

Passò un anno e Harry e Louis continuavano a frequentarsi. Louis insegnava ad Harry a suonare il pianoforte e in cambio lui gli raccontava il mondo, gli parlava del sole, del cielo e dei colori sgargianti dei fiori e Louis desiderava davvero vedere quello che gli descriveva Harry, ma più di ogni cosa altra cosa desiderava vedere Harry.
In un fresco pomeriggio d’inverno i due uscirono per una passeggiata e Harry decise di portare Louis in un posto speciale. Si addentrarono in una foresta che il piccolo conosceva molto bene. Si sedettero sotto un albero, sulla neve morbida.
Lou, ti devo dire una cosa.”
Dimmi Haz cosa c’è?
Ecco, io… mi hanno chiamato Lou. Andrò in guerra.
…quando?” chiese il ragazzo con le lacrime agli occhi.
Tra un mese.” Il riccio si lasciò sfuggire un singhiozzo quando il più grande lo abbracciò. Sciolsero quell’abbraccio anche se entrambi desideravano che durasse di più.
Non voglio lasciarti andare Haz. Tu sei il mio… amico. Potremmo scappare, andare altrove.” Lo pregò Louis.
No Lou, ci scoprirebb-“ la frase di Harry venne stroncata dalla bocca di Louis che si posò sulla sua. Si lasciarono andare per la prima volta quel pomeriggio, sotto quall’albero, sulla neve fredda ma a loro non importava perché tutto quello che desideravano fare da un anno ormai si stava finalmente realizzando, perché il loro amore scaldava tutto quello che li circondava. Cosi, con quel bacio, quel sigillo simbolo del loro amore segreto diventarono l’uno parte dell’altro, si unirono in un'unica anima.

Arrivò il giorno della partenza, un mese era passato in fretta e i due ragazzi ancora non erano pronti a lasciarsi andare.  Entrambi piangevano.
Ehi Lou, ascoltami… ci vediamo quando torno, okay? Perché tornerò te lo prometto.” Harry lo baciò.
Mi sembra tutto ancora come quel pomeriggio Haz.” Sorrise tra le lacrime Louis.
“Lo è Lou, e lo sarà sempre.
Ti amo.
Ti amo.

Spari e urla strazianti affollavano la mente di Harry, mentre nascosto dietro un masso cercava di evitare i proiettili del nemico. Pensava che doveva resistere, pensava alla sua famiglia, alla sua amata Londra, ma più di tutto pensava al suo Lou. Immerso nei pensieri Harry non si accorse di una pallottola che gli era stata sparata contro. Solo quando sentì un dolore lancinante alla gamba si accorse di quello che stava succedendo. Non c’erano alleati vicino a lui, o soldati del suo plotone a poterlo aiutare.
Mentre Harry perdeva sangue e perdeva i sensi pensò agli occhi azzurri di Lou che fissavano il vuoto mentre la sua voce angelica cantava e la sua mano accarezzava i capelli di Harry accompagnandone il sonno. Cosi Harry chiuse gli occhi e scappò via da quell’inferno, anche se solo per un po’.
Quando si risvegliò era alla base, circondato da infermiere che correvano di qua e di la per curare tutti i feriti che quella guerra stava procurando. Harry non poteva sopportare tutta quella distruzione ma lottava con tutte le sue forze per tornare a casa. Si addormentò ancora Harry, si sentiva debole ma il sangue era sparito, la ferita era stata medicata e tutto andava per il meglio. Aspettava solo quelle parole, aspettava solo quel fatidico ‘Torna a casa, Styles. Te lo sei meritato.’

Erano passati due anni, due lunghi anni di guerra, morte e dolore per Harry. Due lunghi annii di lacrime nostalgia e dolore per Louis. Il più piccolo non riusciva ancora a credere che sarebbe finalmente tornato a casa. Era li, davanti a quella porta, tremante mentre suonava il campanello.
Harry rimase sorpreso, non si sarebbe mai aspettato di trovarsela davanti. Quella piccola ragazzina che è scappata da lui per ben un anno adesso era diventata une bellissima giovane donna, adesso lo abbracciava piangendo.
“Lottie!”
Harry!
Shh! Non gridare il mio nome. È una sorpresa.”
Improvvisamente Lottie lo strinse a se e lo baciò, ma Harry si allontanò dopo due secondi. Fu quasi un bacio a stampo.
Lottie io…
Shh, lo so Harry, lo so. Tu stai con mio fratello.” Sussurrò l’ultima parte tra le lacrime.
Come fai a…?
Pensi che sia stupida Harry? Si vede da come sorridi, da come lo guardi… Non mi hai mai guardata in quel modo e io l’ho sempre saputo.”
Perché lo hai fatto allora?” le chiese Harry nervoso.
Era un addio Harry, volevo solo dirti addio.” Sorrise e scappò via, esattamente come tre anni prima.
Harry sorrise, salendo le scale. Si avvicinò lentamente a quella stanza che conosceva cosi bene. Spinse la porta ma come al solito Louis lo aveva già sentito.
Chi è la? Lottie sei tu?
Harry si avvicinò a Louis, seduto sullo sgabello del pianoforte e lo baciò.
Oh mio Dio Harry!” quasi urlò il suo nome piangendo. Toccò il suo viso asciugandogli le lacrime, lo baciò ancora e ancora, incurante della barbetta leggermente incolta che sentiva stuzzicargli la pelle.
Dannato bastardo! Perché non mi hai detto che tornavi a casa!? Sarebbe bastata una lettera e invece no, facciamo preoccupare Lou e poi magari lo spavento anche piombando a casa sua alle sue spalle!” Louis piangeva e rideva allo stesso tempo, non riusciva a smettere di parlare per l’emozione.
Mi sei mancato maledetto idiota isterico!” Harry rise e lo abbracciò ancora.
Ti ho pensato ogni giorno, ogni ora, ogni minuto e ogni secondo mentre ero li.
Anche io Harry, anche io. Ho provato a farmi rileggere il nostro libro. Ma nessuno ha una voce come la tua.
È finita Lou. Non ci tornerò mai più li.” Sorrise Harry.
Come fai a dirlo? Potrebbero chiamarti anco-“ Harry lo interruppe con un altro bacio, poi porto la mano di Lou sul suo petto.
Una medaglia? E questo che significa?
Harry fece scendere ancora le mani sulle sue gambe fino ad arrivare alle ruote della sua sedia.
“Oh mio Dio Haz, che ti hanno fatto?” Lou pianse ancora.
Niente di grave, una pallottola nella gamba mi ha fatto perdere la sensibilità per un po’. Ancora un anno e potrò alzarmi da questa maledetta sedia. Lo ha detto il dottore.”
Mi prenderò cura di te Haz, per un anno intero, anche di più se necessario, lo giuro.”
Non ho bisogno di te come infermiere Lou -risero- ho bisogno di te nella mia vita.”
Per sempre?
Per sempre.” E con un bacio sigillarono quella promessa sussurrata lentamente, trasportata dal vento come le foglie di quel gelido autunno del 1941.
 
Spazio autrice.
Questa è la mia prima os larry. Non avevo mai scritto prima di questa (se non contiamo temi scolastici e una ff mezza bimbominchiosa pubblicata su facebook lol)
Vi andrebbe di scrivere cosa ne pensate in una recensione? Accetto anche critiche purchè siano costruttive e prive di insulti.
Se vi piace come scrivo potrei sempre continuare. A voi la scelta. Vi aspetto.
-Steph. 
   
 
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