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Autore: Anna Mellory    25/08/2008    10 recensioni
-Dici sempre che parlo poco-
- Per le cose importanti, sì, parli troppo poco, ma per prendermi in giro sei un maestro nel dare aria alla bocca. Tu e Sai siete proprio uguali- [...]
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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POETIAMO ASSIEME!



Rating: R

Personaggi: Sasuke Uchiha, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno

Disclaimers: ogni tanto bisogna farli perciò, Naruto non mi appartiene, altrimenti Itachi -attenzione spoiler,non leggete- non sarebbe morto e Sasuke diventato un cretino che,invece di seguire i desideri del fratello, fa l'esatto contrario - fine spoiler-
Masashi Kishimoto è il proprietario perciò l'unica cosa che mi posso permettere di fare è scrivere qualche castroneria, non vera, sui personaggi da
lui inventati (sperando che diventi realtà ^^).

Che altro c'è da dire? Ah sì, buona lettura!


# # #


Indubbiamente quella era stata una pessima giornata.
Non solo aveva dovuto sopportare le estenuanti ed assillanti domande di Ino, che ad ogni pausa cercava di mettere le mani dove non avrebbe dovuto (il cavallo dei pantaloni), non solo aveva dovuto aspettare per ben cinque ore il suo sensei Kakashi, impegnato a rotolarsi in maniere ben poco descrivibili con il maestro Iruka, ma inoltre aveva letteralmente piegato il capo sconfitto (e sconfortato) quando la quinta Hokage (vecchia megera!) gli aveva ordinato di fare da scorta per tutta la settimana al Kazekage ed i suoi amabilissimi fratelli.
Alla fine della giornata non gli pareva più una cattiva idea quella di far diventare Naruto Hokage, di sicuro sarebbe stato molto più comprensivo nei suoi confronti rispetto a quella attuale, che gli aveva affibbiato a sua insaputa un'intera squadra Anbu. Una trovata ridicola a suo parere: non aveva alcuna voglia di fuggire di nuovo da Konoha, gli sguardi eloquenti di Sakura e Naruto all'ospedale gli erano bastati.
Non che avesse paura dei pugni di Naruto, sia chiaro, ma le tecniche che aveva appreso negli anni al contrario Sakura lo intimidivano un pò....ok, lo terrorizzavano. Aveva visto all'opera la sua maestra con Jiraiya e non aveva voglia di diventare un terreno di sperimentazione per la discepola di quella pazza.
Quindi, Sasuke Uchiha non sarebbe fuggito da Konoha, almeno per un pò.

Con un sospiro aprì la porta di casa subito rimase colpito dalla mancanza di un particolare fondamentale: l'aria non odorava di ramen.
Era un fatto piuttosto strano dato che , dopo sei mesi di convivenza, era certo che a quell'ora Naruto doveva essere alla quinta,se non sesta, confezione di ramen istantaneo. Che fosse malato? Che fosse rimasto ferito gravemente in battaglia ed ora ricoverato in ospedale? No, se così fosse stato Sakura o Sai lo avrebbero avvertito immediatamente.
- Teme, che ci fai lì impalato?-
L'Uchiha venne riscosso dai suoi pensieri: all'ingresso del salotto Naruto lo guardava appoggiato allo stipite della porta, vestito solo di una leggera canottiera bianca e dei pantaloni corti: -Allora, si può sapere che ti prende?-
-Che succede a te piuttosto? Perchè la casa non puzza di ramen istantaneo?-sibilò il diretto interessato, sbattendo la porta.
Il biondino lo fissò interrogativo:- Ma come, ti lamenti sempre che questa casa puzza peggio di una discarica e per una volta che evito di farla impuzzolentire tu te ne lamenti?-
Sasuke lo guardò poco convito: - Usuratonkachi, quando tu combini qualcosa è la normalità, quando non combini nulla io mi inquieto perchè potrebbe essere il preludio di qualcosa di tremendo-
L'Uzumaki lo guardò offeso: - Io veramente non ti capisco, Sas'ke- borbottò, mentre ritornava in salotto.
L'altro rimase impalato nel corridoio per diversi minuti cercando di fiutare qualcosa di anomalo nell'aria. Poi con aria circospetta si decise a seguire il compagno, estraendo prudentemente un kunai dalla tasca.
Anche il salotto sembrava illeso, i mobili erano in ordine, non c'erano tracce di sangue o untuose macchia di brodo di ramen sui divani. Ispezionò anche la cucina e,con sua somma sorpresa, si accorse che era probabilmente da quella mattina, quando lui e l'usuratonkachi avevano fatto colazione, che nessuno vi metteva piede.Se l'avesse raccontato a Sakura non gli avrebbe mai creduto.
Mancava solo la veranda.
Mantenendo l'andatura lenta e circospetta di prima, si ritrovò ben presto all'aria fresca: il sole stava ancora tramontando e un leggero venticello scivolava leggero tra i suoi capelli. Naruto era seduto per terra, circondato da quelli che sembravano...libri?
-Baka kitsune, da quando sai leggere?- si ritrovò a chiedere sbigottito, mentre si avvicinava al compagno.
Questi lo guardò ancora una volta offeso: -Sai, Sas'ke, mi sorprendi ogni volta con il grado di profondità che riesce a raggiungere il tuo sarcasmo, ogni volta hai una battuta pronta per prendermi in giro. Certo che so leggere, altrimenti come farei a decifrare i rotoli che ci danno per le missioni, eh?-
L'Uchiha gli si sedette affianco e con aria critica esaminò i libri che stavano sparpagliati sul pavimento.
-Ma questi sono libri di poesie, baka. Da quando in qua ti piacciono le poesie? E soprattutto da quando le capisci?-
Naruto sembrò sul punto di scoppiare, poi sospirò.
-Sai, ti preferisco quando stai zitto-
-Dici sempre che parlo poco-
- Per le cose importanti, sì, parli troppo poco, ma per prendermi in giro sei un maestro nel dare aria alla bocca. Tu e Sai siete proprio uguali-
Cadde il silenzio e per diversi minuti nessuno disse più nulla.
Intanto il sole era finalmente tramontato e la luna, pallida e chiara, aveva preso il suo posto.
Sasuke si voltò a guardare il compagno che, con una leggera amarezza impressa in volto, continuava a leggere. Sospirò: odiava dover mettere a posto le cose quando era lui a far casino. Certo, rientrava nella logica che chi aveva ferito si doveva fa perdonare, ma lui odiava la logica, la sua vita non si era mai basata sulla logica ma sul caos. Questa sua relazione con l'usuratonkachi era la cosa più simile alla normalità in vent'anni di vita vissuta.
Digrignando i denti, perchè se l'avesse visto suo padre di certo l'avrebbe diseredato e dopo castrato, si portò di fronte al compagno. Questi fece finta di non aver notato il suo spostamento e continuò a leggere.
Sasuke si schiarì la voce.
Nulla.
Il ragazzo sbuffò e si schiarì la voce di nuovo, stavoltà più rumorosamente di prima.
Nulla.
Si accigliò: non gliel'avrebbe data vinta!
Simulò un attacco di tosse.
Ancora niente.
Andò avanti per dieci minuti.
Poi, quando stava per morire veramente per un non simulato attacco di tisi, una serie di pacche leggere sulla sua schiena alleviarono il fastidio e Sasuke incontrò finalmente gli occhi chiari del compagno: - Se devi morire, fallo almeno dopo essere stato perdonato, teme-
L'Uchiha si accigliò:- Bene, la prossima volta cercherò di tenerlo presente- sibilò sarcastico, mentre gli si siedeva di nuovo a fianco.
Subito un braccio passò attorno alle sue spalle e inconsciamente Sasuke si accocolò contro la spalla che, gentilmente, gli veniva offerta e si addormentò.

# # #

La mattina dopo Sasuke Uchiha si svegliò nel suo letto, nel loro letto, e si ritrovò da solo.
L'inquietitudine della sera prima tornò prepotentemente a galla, complice il fatto che a quanto pare aveva dormito da solo quella notte. Quindi Naruto era rimasto sveglio tutta la notte a leggere quelle stupide poesie?
Rabbrividì: tutto ciò non era normale.
Assolutamente.
Gli unici libri a cui Naruto si era mai avvicinato di sua spontanea volontà erano quelli che spiegavano in ogni dettaglio come ottenere il miglior ramen istantaneo del mondo o come distruggere il proprio nemico in meno di dieci secondi.
Le poesie erano tutto un altro mondo, ci voleva un certo intelletto.
Non che Naruto fosse stupido, ma non era, diciamo, una mente aperta, ecco.
Scese dal letto e con passo rapido scese le scale, dirigendosi verso la cucina.
- Ah era ora che ti svegliassi, ancora un pò e chiamavo l'intera squadra Anbu che staziona qui fuori per tirarti giù dal letto- lo accolse un sogghignante Naruto Uzumaki.
-Umpfh!-
Si sedette al tavolo fronteggiando lo sguardo divertito del compagno.
-Sei tornato di poche parole a quanto vedo. Dì: vuoi del ramen istantaneo o del caffè?-
- Del caffè- mugugnò l'Uchiha.

# # #

-E quindi Naruto si è messo a leggere poesie?-
Sasuke annuì, convinto che di lì a poco si sarebbe scatenato un cataclisma di indignazione e meraviglia.
Sakura, invece, si limitò ad alzare le spalle, riprendendo a prendere appunti da un librone ammuffito che a quanto pare spiegava in ogni dettaglio come poter controllare il chakra senza bruciare gli organi interni di chi veniva curato.
L'Uchiha assottigliò lo sguardo.
-E la cosa non ti stranisce?-
-Eh?- chiese lei, distogliendo la sua attenzione dal suddetto libro.
- Dicevo, la cosa non ti meraviglia neanche un pò?-
-Mhhm no, non direi, perchè scusa ci trovi qualcosa di male?- chiese lei prendendolo in contropiede.
- Nel vedere che il baka legge qualcosa di diverso dalle solite istruzioni su come preparare il ramen istantaneo? Chiaramente è tutto nella norma, Sakura. Tutti in questo paese potrebbero affermare con sicurezza che l'usuratonkachi è sempre stato un grande estimatore di letture impegnate- ribattè sarcastico l'Uchiha, alzandosi di scatto dalla pietra su cui era seduta.
La ragazza lo guardò perplessa.
Poi sospirò e richiuse il libro con lentezza.
-Sai, Sasuke-kun, in questi sette anni in cui sei stato via sono cambiate molte cose. Io e Naruto non siamo più gli stessi, siamo maturati-
-Questo lo capisco anche da solo, ma il baka che legge poesie è una cosa che....-
- Che cosa? Che ti destabilizza?- chiese la ragazza alzando la voce- Sasuke- kun, io e lui ti abbiamo cercato per sette lunghi anni, alla fine anche il sensei Kakashi ha cercato di dissuaderci ma lui no, era testardo e ha continuato a insistere che saresti tornato a casa, che ti avrebbe portato a casa-
L'Haruno si passò nervosamene una mano tra i capelli: -Probabilmente se non ci fosse stato lui, anch'io avrei mollato. Quindi se lui vuole leggere delle dannate poesie, lascialo stare senza prenderlo in giro dannazione. Se lo fanno stare bene, non vedo perchè la cosa dovrebbe disturbarti, anzi- disse,alzando lo sguardo e piantando gli occhi in quelli dell'Uchiha- dovrebbe farti piacere-
Sasuke ricambiò lo sguardo e si sentì uno schifo.
- Ora devo andare- disse Sakura, raccogliendo in fretta il libro e alzandosi in piedi - l'Hokage mi aspetta-
Fece per passare di fianco al ragazzo,ma lui l'afferrò per un polso fermandola.
- Ti chiedo scusa,Sakura-chan- mormorò.
Lei lo guardò; poi con un sospirò lo abbracciò,sentendo il compagno irrigidirsi al contatto: - Sasuke-kun non voglio ucciderti, rilassati-
Il giovane si rilassò e, lentamente ricambiò l'abbraccio.
-Ti perdono- aggiunse la ragazza, carezzandogli la spalla felice.

# # #

Quella sera, di ritorno a casa, non sapeva cosa fare.
Il discorso di Sakura lo aveva scosso. Era vero, erano stati lontani per tanto tempo, era normale che fossero cambiati.
Quando li aveva abbandonati, lui e Naruto raggiungevano il metro e cinquanta scarso e Sakura ogni tanto aveva ancora paura del buio.
Adesso erano cresciuti e di questo Sasuke aveva timore, perchè non sapeva cosa aspettarsi. Non formavano neanche più il team 7: Sakura era un ninja medico e faceva squadra con Shikamaru e Kiba, per quanto la cosa potesse sembrare assurda.
Lui e Naruto svolgevano le missioni assieme al sensei Kakashi, ma spesso e volentieri venivano mollati al loro destino, l'uno perchè ex-mukenin e l'altro perchè contenitore del kyuubi.
Quanto era cambiato Naruto in quegli anni? E lui era diventato diverso?
 -E' inevitabile cambiare- gli aveva detto Juugo una volta.
Eppure lui non si sentiva diverso da quando aveva tredici anni. Certo, era meno impulsivo, attaccabrighe e scontroso ma per il resto era rimasto lo stesso.
Poteva dire lo stesso per gli altri? Forse Kakashi, ma lui era già un uomo adulto quando lo aveva incontrato. Sakura era diventata più matura, sicura di sè e,in certo senso, bella.
Rimuginando raggiunse la mansione degli Uchiha e sempre sovrapensiero entrò in casa. Subito si accorse dell'odore di ramen che aleggiava per l'anticamera e del rumore della televisione che veniva dal salotto.
Naruto era seduto sul divano, intento a ridere alla battuta di un famoso comico, cinque scatole di ramen vuote ai suoi piedi e una ancora fumante in mano.
Gli sorrise quando lo vide e gli fece segno di sedersi accanto a lui.
Sasuke lo fece e passò mezz'ora ad osservare il compagno, che sembrava lo stesso di sempre. Si rilassò e spiluccò qualcosa dalla settima scatola di ramen che il biondo aveva scaldato per lui, più che altro non avendo voglia di cucinare qualcosa di diverso.

Quando lo spettacolo terminò, si sorprese nel vedere Naruto spegnere il televisore e voltarsi a guardarlo.
-Ho parlato con Sakura oggi-
L'Uchiha rimase in silenzio aspettando. Il biondo lo guardava ancora sorridendo ma vedeva chiaramente che aveva qualcosa importante da dirgli.
-Non mi ha riempito di chiacchere come al solito anzi....-continuò, grattandosi la nuca con una mano- Quello che voglio dire in un modo o nell'altro...-
Sospirò, poi lo guardò fissò negli occhi.
-Sai, Sasuke, io non penso che ti debba preoccupare troppo. Io sono rimasto lo stesso di quando avevo tredici anni- sussurrò Naruto, l'ombra di un ghigno che gli increspava le labbra sottili.
-Da quando leggi poesie?-
Il biondo lo guardò sorpreso: - Ummh, penso siano due o tre anni ormai. E' stato Sai a farmele leggere la prima volta, ogni tanto mi consiglia qualche libro ancora adesso- rispose, mentre con una mano prese a lisciare i pantaloncini che indossava.
-Umh, e perchè le leggi?- chiese ancora l'Uchiha.
Naruto lo guardò imbarazzato e bofonchiò qualcosa sottovoce.
- Usuratonkachi non ho capito nulla- disse l'altro, leggermente spazientito.
- Perchè mi fanno stare bene-
-Delle poesie?-
- Perchè che c'è di male? Tu quando sei depresso spari palle di fuoco, io leggo poesie. Preferiresti che andassi in giro per Konoha a distruggere tutti gli edifici con il Rasengan?- esclamò Naruto, alzandosi di scatto dal divano e andandosene.
-No, suppongo di no- sospirò Sasuke, guardando il vuoto dinanzi a sè.

# # #

Naruto non era rimasto arrabbiato a lungo e quella notte avevano fatto l'amore più di una volta. Il sorgere dell'alba li colse abbracciati sulla veranda ( in camera da letto faceva troppo caldo!).
Sasuke si stiracchiò, felice della notte trascorsa.
-Teme?-
-Umh?-
Il biondo si mise a sedere e con la mano gli scostò una ciocca di capelli dalla fronte: -Ho cominciato a leggere poesie perchè mi mancavi- disse mentre gli carezzava la guancia: - Mi mancavi e leggendo riuscivo in parte a lenire il dolore che mi provocava la tua lontananza-
L'Uchiha lo guardò sorpreso: non pensava di essere mancato così tanto all'usuratonkachi! Poi le parole di Sakura gli tornarono in mente e sospirò.
-Mi dispiace- disse guardando l'altro negli occhi.
Naruto sorrise leggermente: - Non c'è bisogno che ti scusi teme, è tutto passato- rispose, mentre con aria provocatoria si stendeva sull'altro.
-Potrei andarmene di nuovo, sai?- lo stuzzicò Sasuke, trattenendo a stento un gemito quando l'altro giovane mise una gamba tra le sue.
- Oho, Uchiha, non penso proprio che tu voglia fare arrabbiare Sakura, vero? Sai,che sa essere molto vendicativa quando vuole-
-Vedo che leggere poesie ha incrementato il numero di parole nel tuo vocabolario. Non è che hai cercato di scrivere qualcosa, eh baka kitsune?!- lo provocò il giovane, mentre con un colpo di reni ribaltava le posizioni.
Naruto rise felice:-In effetti non ci avevo pensato, però se ti va, potremmo fare questa nuova esperienza assieme, che ne dici?- disse carezzandogli con lentezza il petto.
Il moro gli diede uno schiaffetto sulla mano e si chinò a baciarlo profondamente.
Quando si staccarono per riprendere fiato, Naruto gli carezzò di nuovo la guancia con occhi innamorati. Poi, sorrise furbesco.
- Dai, Sas'ke, poetiamo assieme!-


OWARI


Note autrice
Ehr, ok avevo detto che mi sarei limitata e così ho cercato di fare. E' da tantissimo tempo che non pensavo di scrivere qualcosa di serio su Naruto.
L'idea per questa ff mi è venuta un mese fa: l'idea iniziale era di fare una drabble, poi si è inspiegabilmente allungata e oggi, 25 agosto 2008, complice la canzone "Take a bow" di Rihanna, sono riuscita a finirla.
Se ci sono errori di grammatica, tempi sbagliati o sintassi idiota fatemelo sapere; non ho una beta reader quindi mi devo arrangiare!
Spero vi sia piaciuta, quanto è piaciuta a me scriverla. Perciò se avete un attimino di tempo, lasciatemi una recensione, ok?
Thank you ^^

Anna Mellory








  
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