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Autore: _Isabelle_Lightwood_    03/07/2014    3 recensioni
Clary incontra Alec per strada seduto da solo in una panchina non lontano dall'istituto, vede il suo viso rosso gli dice se gli piacerebbe venire a stare a casa sua, capendo la situazione, lui gli racconta che Magnus lo ha lasciato. Dun tratto tra divertimento e stupore si trovano uno tra le braccia dell'altro.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alec Lightwood, Clarissa, Simon Lewis
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alec era rimasto lì immobile, attorno a lui il buio, vedeva solo Magnus sempre più lontano. Avrebbe voluto rincorrerlo chiedergli scusa un altro milione di volte, ma lo sguardo di Magnus era stato gelido, non lo avrebbe mai perdonato. Scosse la testa come per scacciare quel pensiero, forse era un incubo? Avrebbe desiderato lo fosse, ma quelle parole, era state un secchio di acqua gelida che lo avrebbero svegliato comunque. Abbassò lo sguardo qualche istante, sentiva i suoi occhi bruciare e si affrettò ad alzare la testa, dopo pochi minuti decise di tornare a casa. La strada anche se breve durò sembrò non finire più, il passo di Alec era lento, e ogni tanto si fermava a guardare il vuoto, poi ecco si fronte a lui l'istituto. Non poteva entrare lì dentro, almeno non ora, tutti avrebbero notato il suo viso rosso e i suoi occhi spenti, di solito pensò quando non voleva andare all'istituto andava da Magnus, sentì una fitta al cuore, guardò un ultima volta quell'immenso edificio abbassò lo sguardo e si allontanò per allontanare con lui tutti quei pensieri, si sedette in una panchina non molto lontano da casa sua, guardò la gente passare, per le due ore successive, non riusciva a pensare, il suo unico pensiero era rivolto a Magnus. < Alec che ci fai lì >  Alec sussultò un'istante, sperò di essere tornato al suo colore  e di non essere più rosso , poi alzò la testa cercando la persona da cui proveniva quella voce, quando ecco che una chioma rossa si avvicina a lui, Clary, da una parte provò un senso di sollievo non avrebbe potuto affrontare nessun familiare in quell'istante tanto meno Magnus, poi il sollievo si trasformò in preoccupazione quando vide Clary avvicinarsi, si sedette accanto a lui. Clary notò subito gli occhi rossi, evitò di fare domande per non turbarlo di più, lo guardò di nuoco cercando di capire il motivo per cui non si trovasse seduto all'istituto anzichè in una panchina a pochi metri di distanza, poi capì < Hai intenzione di dormire sulla panchina oggi? > Gli disse sorridendo. Alec la guardò stupito finchè il suo sorriso non lo contagiò < In realtà non lo so, sono indeciso tra questa panchina e un ponte, forse è più pittoresco > Clary lo guardò stupita, se iniziava a fare battute doveva stare proprio male così senza aggiungere altro si alzò e gli tese una mano < Che ne dici del divano di Luke non è elegante come il ponte ma è più comodo, poi i miei genitori sono a Alicante per questa settimana se non te la senti di andare all'istituto > Lui le sorrise non riusciva a credere a cosa stesse succedendo, l'intera giornata stava diventando un sogno per lui. Le prese la mano e si alzò, entrambi si incamminarono verso la casa di Clary , Alec la guardò ancora confuso < Che c'è > scherzò lei < Non lo so,è una situazione strana > rispose immediato Alec, < Forse > concluse lei < Grazie > rise lei <  Non solo, anche per avermi offerto un tetto senza assillarmi come chiunque avrebbe fatto> le disse  Alec tenendo lo sguardo basso < Io non sono chiunque, e poi a cosa altro servono gli amici?> Le sorrise lei. Dopo aver percorso quasi metà strada qualcosa colpì la mano di lei, poi il viso e in pochi istanti Clary e Alec si ritrovarono a guardare il cielo e a correre più veloce possibile < Non sei molto fortunato Alec a quanto vedo > scherzò lei, < Neanche tu mi sembra > Alec aumentò il passo finchè Clary non lo raggiunse. Arrivarono a casa bagnati fradici < E pensare che ora sarei su una stupida panchina bagnato fradicio > rise lui < Non è che ora sei ridotto meglio > Lo prese in giro Clary aprendo la porta, entrambi entrarono  < Vabè almeno ora mi farò una bella doccia calda e...> < Non ci contare > lo interruppe Clary < Almeno non dopo di me > Entrambi iniziarono a ridere, era incredibile come una giornata come questa fosse finita così pensò Alec , aveva anche dimenticato Magnus per qualche istante  < Alec meglio se avverti i tuoi che stai bene, potrebbero  pre-> Non finì la frase che trovò le labbra di Alec sulle sue le sue braccia avvolte alla vita, per lo stupore non riuscì neppure a allontanarsi per capire che stesse succedendo, chiuse gli occhi sentiva lui tremare leggermente e poi sorridere, sentiva i loro corpi vicinissimi e il cuore di Alec battere fortissimo, non che il suo fosse da meno,  quando entrambi si allontanarono l'uno dal corpo dell'altro nell'aria si sentivano le sensazioni più strane, l'imbarazzo, la confusione ma anche lo stupore < Vado a farmi una doccia > Balbettò Clary per rompere il silenzio < Tranquilla me ne vado, non voglio disturbarti > sorrise Alec un sorriso triste misto a delusione < No resta > Clary non  si rese neppure conto di quello che aveva dettò < Sicura > Le disse Alec , Clary ci mise pochi secondi a rispondere < Certo, non posso lasciarti girare per le strade a quest'ora, sotto la pioggia bagnato fradicio > Lui le sorrise e lei ricambiò < Ora vado > e cammino verso il bagno lanciando un asciugamano ad Alec che lo prese in un istante < Cerca di non ammalarti i tuoi mi ucciderebbero > scherzò Clary < Tranquilla >. Dieci minuti dopo Clary uscì dalla doccia, lasciando posto ad Alec, il quale si precipitò dentro. Clary gli diede qualche indumento di Luke e entrambi andarono a dormire, sfiniti da quella pesante giornata. Il mattino dopo il risveglio non fu uno dei migliori, Clary aprì gli occhi ancora stordita e andò verso la cucina dove vide Alec  con i vestiti di Luke per poca non riprese a ridere, in genere Alec vestiva rigorosamente il nero, con quella giacca a quadri quasi non lo riconosceva, aveva in mano una caffettiera  notò Clary < Buongiorno > gli disse accennando un sorriso < Buongiorno > rise lui ripensando alla strana situazione situazione in cui si era infilato. Clary gli si avvicinò < Sai come si usa vero? > rise Clary < Ovvio > puntualizzò lui < Si mette il caffè e si mette sul fuoco > Clary ringraziò il cielo per non essere arrivata prima che Alec gli facesse esplodere la cucina < Da qua > Gli prese la tazzina di mano fingendo uno sguardo scocciato < Non posso credere che tu non abbia mai fatto il caffè > Lo prese in giro Clary < Meno male che non ti è venuta voglia di pancake > Alec trattene una risata < Sai > le spiegò < Per salvare il mondo dai demoni devi allenarti, non preparare caffè > Si andò a sedere lasciando che Clary si occupasse del resto. E dopo un'abbondante colazione Clary guardò Alec soddisfatto per poco non riprese a ridere, poi ricordò la sera prima i suoi occhi rossi, il suo sguardo perso avrebbe voluto aiutarlo ma non credeva di essere la persona adatta per farlo < Come stai? >  gli chiese, il volto di Alec cambiò un istante talmente in fretta che Clary pensò di esserselo immaginato < Come mai lo chiedi? > cercò di sorride lui < Insomma non sempre trovo i miei amici, in una panchina sotto la pioggia, volevo sapere se stavi bene. Ma se non vuoi parlar- > Alec la interruppe < Non lo so > il suo sguardo si calò verso il basso < Non lo so come sto, ieri sera triste, ho incontrato te ed ero preoccupato, fino a pochi minuti prima ero felice e adesso, adesso... > Ancora con lo sguardo perso fece per uscire, Clary gli andò incontro e lo abbracciò < Non importa il motivo > sospirò < Devi sapere che hai accanto a te persone che  ti aiuteranno sempre, qualunque problema, anche se tu non vorrai parlare con loro > Si staccò dall'abbraccio e gli sorrise < Grazie, solo bisogno di tempo credo poi tornerò da loro, che dici mi sopporterai ancora un pò? > Clary non era minimamente sorpresa < A una condizione > < Quale? > chiese in fretta Alec < Che tu parli con me, hai bisogno di sfogarti > sospirò poi sorrise < Magnus mi ha lasciato... > Clary non potè nascondere una faccia sorpresa, li vedeva così felici e quando litigavano in meno di un secondo ritrovavano la pace < Qualche settimana fa >  continuò Alec guardando il vuoto < Ho incontrato Camille, lei mi disse che poteva aiutarmi, mi disse che ci sarebbe stato un modo per far sì che io Magnus avremmo potuto invecchiare e morire insieme > si bloccò un'istante poi riprese < Sai ho sempre odiato pensare che un giorno io sarò morto e lui sarà tra le braccia di altre persone. Comunque Camille mi disse che l'unico modo era levare a Magnus l'immortalità, e dire che io ci ho pensato. Che stupido, non avrei mai dovuto incontrarla, Magnus lo ha scoperto non si è fidato più di me e mi ha lasciato. > Clary era scioccata tutto si sarebbe immaginata ma non questa, non sapeva neppure come gestire la situazione < Alec, devi capire cosa vuoi fare veramente, hai provato a parlargli? > Che domanda stupida pensò Clary non appena le parole gli uscirono di bocca. Alec alzò la testa e andò a sedersi sul divano < Si, non si fida più di me > Clary si sedette accanto a lui, e gli appoggiò la testa sulle spalle e entrambi guardarono il vuoto sovrappensiero < Quando hai qualcosa di speciale, hai sempre il terrore che ti sfugga via > continuò Clary < E allora tu lotti, lotti per non perderla, ma a volte devi lasciarti andare, guardare avanti e vedere cosa ti offre la vita > Clary girò il volto verso di lui, e Alec fece lo stesso < Ora sta a te la scelta, cosa vuoi fare? > < Io ho lottato, ho lottato più di quanto avessi potuto credo che mi tocchi aspettare giusto? > Le sorrise lui < Lo credo anche io > ricambiò il sorriso < Tu con Jace hai lottato? > < Si, e ho perso siamo fratelli lo sai... >. Alec la guardò per un istante, i lori volti erano a pochi centimetri di distanza, sentiva il suo respiro le mise le mani sotto il mento e l'avvicinò a se baciandola. Clary rispose al bacio, avvolse le braccia attorno al suo collo e Alec le strinse la vita, poi la fece sdraiare sul divano, non staccando le labbra da lei neppure per un secondo finchè entrambi non spalancarono gli occhi e si allontanarono lentamente, ci furono pochi secondi di silenzio i loro occhi non smisero di guardarsi ancora scioccati < Quello cos'era ? > Tentò di accennare Clary per riempire quel silenzio < Un bacio > Sorrise Alec, Clary lo fulminò con lo sguardo e il sorriso scomparve da viso di Alec  < Un errore > Disse tentando di convincere più lui che Clary < Si hai perfettamente ragione > Rispose Clary. Entrambi erano di un rosso fuoco in volto, appena riprese il suo colore Alec si alzò dal divano, porse la mano a Clary per aiutarla ad alzarsi, lei accettò . Alec la tirò a sè, mettendoci troppa forza e ritrovandosi il corpo di lei pressato al proprio e senza dire niente si ritrovarono a baciarsi stavolta con più passione, lei gli attorcigliava i capelli tra le dita, lui le passava le mani sulla colonna vertebrale facendole venire i brividi. Entrambi sorrisero ancora un pò confusi, Alec le morse il labbro  e riprese a baciarla sempre più dolcemente. Clary lo strinse  più forte a se, mentre lui seguì una linea immaginaria di baci che partiva dal collo e arrivava alle labbra, Clary le mise le mani sulle spalle entrambi allontanarono le labbra e rimasero a guardarsi per qualche secondo < Cosa stiamo facendo... > sospirò Alec con il sorriso ancora in volto < A me piace Jace a te Magnus dire che stiamo impazzendo > scherzò Clary si misero a ridere si staccarono l'uno dall'altra e si misero sul divano < Ci siamo caduti in un momento di tristezza > Ipotizzò Clary un pò dubbiosa, < Non diciamo niente a gli altri > Alec annui < Sarà il nostro segreto > scherzò Alec e allungò la mano per stringere il patto < Credo che andrò all'istituto > Accennò un sorriso Alec dirigendosi verso la porta < Va bene >  Le sorrise Clary, Alec aprì la porta < Aspetta > urlò Clary e lui si bloccò, lei corse verso il bagno a prendere la maglietta e il pantalone ormai asciutti di Alec, e glieli diede lui li prese e si ritrovò di nuovo a stringere Clary e baciarla per qualche altro minuto finchè entrambi non si spinsero via, < Allora ciao grazie per i consigli > la salutò Alec < Nulla > rispose Clary e Alec uscì di casa, Clary sbattè la testa contro la porta immaginando come si sarebbero comportati quando lei sarebbe andata all'istituto finchè non si accorse che il campanello stava suonando, si guardò attorno per cercare di capire se Alec aveva dimenticato qualcosa ed era tornato a prenderla, le sembrava tutto in ordine così aprì la porta. Vide Simon e lo salutò, si ricordò di essere ancora in pigiama tanto era Simon era abituato a vederla così. Sembrava leggermente confuso < Sbaglio o quello vestito da Luke era Alec ? > Disse in tono più confuso che divertito < Si era lui perchè? > rispose Clary più indifferente di quanto avrebbe voluto fargli credere < Se non sapessi che è gay mi preoccuperei lo sai? > Clary non riuscì a trattenere le risate e pochi secondi dopo si unì a lei anche Simon < Come mai sei qui? > Gli chiese alla fine Clary < Ah giusto Isabelle mi ha chiesto di dirti se volevi venire all'istituto per allenarti visto che tua madre non c'è per questa settimana > Fantastico pensò Clary, Simon le rivolse un sorriso < Va bene digli che verrò > rispose infine < Non sono mica il vostro gufo messaggero se vuoi ti accompagno e glielo dici tu >  scherzò Simon < Ok cinque minuti e sono da te così andiamo >  rispose Clary sorridendo a Simon.




Angolo Autore:
Innanzitutto mi scuso con chi ha letto, :') io adoro le storie impossibili e quella tra Alec e Clary era la più assurda, scusate ma dovevo proprio farlo ahahahah.
ps: spero vi piaccia ;)
   
 
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