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Autore: alice_perazzona    03/07/2014    1 recensioni
"Se deve succedere, succederà. Questo è il destino."
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando ero più piccola, avevo una migliore amica. Mi ricordo perfettamente di lei, anche se ora non è più qui con me. Era una di quelle bambine che sembrano bambole di porcellana, con la pelle bianca e gli occhi grandi. Era piccolina, paffutella, e molto timida, non parlava quasi mai. Quando andavo a casa sua per fare i compiti, parlavo più con il gatto che con lei, ma era fatta così. Sembrava una bambina debole e triste, ma io sapevo che non era così. Sapevo che poteva fare qualsiasi cosa, bastava che la volesse. Ma lei non voleva. Non pretendeva niente, aspettava e basta. "Se deve succedere, succederà, altrimenti pazienza. Questo è il destino." pensava. Odiavo il suo modo di pensare, ma lei era l'unica persona che mi voleva davvero bene, e l'unica che sapevo ci sarebbe stata sempre. Ma alla fine non è stato così. Eravamo in terza media, e lei iniziò a essere strana. Non volevo starle addosso, ma forse avrei dovuto. Non usciva mai, non faceva neanche un piccolo sorriso, niente. Non volevo parlarne con la madre, l'avrei fatta preoccupare, ma forse avrei dovuto. Un giorno l'ho presa da parte, in bagno, le ho preso le spalle e l'ho scossa. Ero adirata, e triste per lei. Sono allora mi sono resa conto che sotto le felpone che portava sempre, non c'era più un corpo di una bambina paffutella, ma quello di un'adolescente anoressica. Quindi mi sono calmata, e abbiamo iniziato a parlare di lei. Ha detto che si fidava di me, e mi ha fatto vedere le braccia. Tagli ovunque. E, come se non bastasse, mi ha rivelato che si bucava. Io ho tentato di farla ragionare, e ogni sabato sera, quando tutti gli altri uscivano per divertirsi, noi andavamo in un centro di recupero vicino casa, in cui c'erano tanti altri ragazzi nella sua stessa situazione. 
È migliorata, e di questo ne eravamo molto felici. Quindi ogni sabato sera, uscivamo con i nostri amici, perché finalmente anche noi potevamo divertirci. Un giovedì però, non è venuta a scuola. Lo ricordo bene. La stavo letteralmente assillando di messaggi, e lei non rispondeva. "Ultimo accesso ieri alle 23:04" l'ora in cui mi aveva dato la buonanotte. Ho pensato che stava male e che non si era ancora svegliata, ma forse avrei dovuto pensare come lei. Forse dovevo essere pessimista e tentare ogni cosa. Ma è andata così, ora non posso più farci niente. Dovevo accontentarmi, oppure raggiungerla lassù. E scrivendo questo, ho capito quale è la mia strada, il mio obbiettivo. Io stavo bene con lei, e lei stava bene con me. Ci incontreremo tra qualche minuto, o tra qualche ora. Perché, come diceva lei, "Se deve succedere, succederà. Questo è il destino."
   
 
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