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Autore: rinoa81    25/08/2008    9 recensioni
Raccolta di One-shot, con pairing diversi, sul tema estivo, anche a richiesta. Un piccolo esperimento senza troppe pretese. ^^
1)Ino/Shikamaru
2)Hinata/Naruto
3)Neji/Tenten
4)Sakura/Naruto
5)Shikamaru/Temari
6)Kurenai/Asuma
7)Tsunade/Jiraya
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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jirayatsunade C'era stato un tempo, quando era molto piccola, in cui Tsunade si era sentita sola, sopratutto quando arrivava l'estate. Tutti i bambini che conosceva partivano in vacanza, con i loro genitori o parenti, mentre lei no. Anche se, a dirla tutta, tra quei bambini non aveva trovato nessuno con cui le piacesse particolarmente giocare, non si divertiva veramente, perchè loro non volevano mai fare quello che voleva lei.

C'era stato un tempo, poi, quando Tsunade era un pò più grande, ma sempre bambina in fondo, in cui aveva trovato qualche amico all'Accademia, e l'estate iniziava quasi a piacerle. Anche se qualcuno partiva ugualmente, rimaneva sempre un amico che le faceva compagnia, e, nell'estate dei suoi tredici anni, Tsunade non si sentiva più tanto sola.

Ma la cosa più strana era che quell'amico che rimaneva al villaggio con lei, era lo stesso con cui andava meno d'accordo. Non le piaceva, Jiraya, faceva sempre lo sbruffone, ogni occasione era buona per mettersi in mostra,  in più era un piccolo pervertito e la prendeva sempre in giro. No, non le piaceva. Eppure, -contraddizione, era l'unico che riusciva a farla divertire, quando litigavano si sfogava, e in qualche modo riusciva a farla stare bene e sentire meno sola. Ricordava bene che erano più le volte in cui discutevano, che quelle in cui erano in pace, e anche se a quei tempi non lo avrebbe mai ammesso, Tsunade era felice così.

"Ihihihihih! Ho vinto io la scommessa, Jiraya! Ci sei finito tu legato al tronco!"
"Sta zitta, tavola piatta!"
"Brutto cretino di un porco! Ripetilo, se hai coraggio!"
"TAVOLA PIATTA!"
"Grrrr! Un giorno sarò così bella che avrai voglia di gridarlo a tutto il mondo!"


Passarono così i giorni, i mesi, e gli anni... la piccola Tsunade era ormai una ragazza, e l'estate dei suoi venti anni poteva definirsi la più bella fra tutte. Aveva pochi ma buoni amici, era diventata un ottimo ninja-medico, aveva scoperto l'amore, e ormai la solitudine era diventata solo un brutto ricordo. Amava l'estate adesso, era libera di andare dove voleva in vacanza, anche se per poco tempo. Ma non le importava, poteva passare ugualmente un pò di tempo con Dan, il suo grande amore, e tutto andava bene. Ironico però, se pensava che anni prima non sopportava l'estate e chi partiva... erano cambiate molte cose in lei, era cresciuta e maturata, ma c'era ancora una cosa che era certa, non sarebbe mai, mai cambiata.

Jiraya.

Lui continuava a non piacerle.

In tutti quegli anni il loro rapporto era l'unica cosa che non aveva subito mutazioni, lui continuava a prenderla in giro, discutevano, litigavano, e poi tornavano come prima. Ma ogni volta che aveva a che fare con lui, si sentiva strana, non avrebbe saputo trovare un termine adatto, forse non esisteva. Però, sapeva che la aiutava a crescere, anche se non se ne rendeva conto subito. A volte si ritrovava a fare paragoni tra Dan e Jiraya, sopratutto quando era arrabbiata con quest'ultimo. Li paragonava per far sfigurare in un certo senso, quel pervertito, ma alla fine non ci riusciva. Anzi, se doveva essere sincera fino in fondo, Tsunade sentiva di essere completamente se stessa quand'era con lui. Con Dan era diverso, forse perchè innamorata, non tirava mai fuori certi lati del suo carattere. Dan conosceva il lato gentile e sereno di Tsunade, mentre Jiraya era a conoscenza anche di quelli che lei stessa credeva di non avere. Tsunade non lo avrebbe mai ammesso, allora, ma quello strano rapporto con Jiraya, era uno dei suoi punti fermi.


"Che cosa hai detto, cretino?"
"Ho detto che sei così acida che nessun'uomo con un pò di sale in zucca sarà disposto a sopportarti!"
"Sei solo geloso di Dan, bleeeeeh!"
"Pfui! Ti dico che rimarrai zitella!"
"E io ti dico che ti innamorerai follemente di me, e mi pregherai di stare con te!"




Tsunade aveva ventiquattro anni adesso, era appena tornata dalla sua piccola vacanza estiva, ma le sembrava fosse stata lontana dal suo piccolo villaggio per chissà quanto tempo. Si era messa a girovagare, girava ovunque, come per controllare che ogni cosa fosse al proprio posto, e si sentì come sollevata nel vedere Jiraya che mangiava tranquillamente all'Ichiraku Ramen. Poteva ritenere concluso il suo giro di perlustrazione, e concedersi una bella ciotola di ramen insieme al suo amico. Tsunade iniziava a sopportarlo di più, lui aveva smesso di prenderla in giro, non le ripeteva più che era un maschiaccio, non le diceva più che sarebbe rimasta zitella per sempre. La stuzzicava ogni tanto, ma non era neanche lontanamente paragonabile alle prese in giro che le riservava tanto tempo fa. Lei aveva pensato che fosse dovuto al fatto che anche lui stesse cambiando. Si era trasformato dalla pecora nera della loro squadra ad un ninja degno di quel nome. Aveva sviluppato tecniche straordinarie e diventato sempre più forte, anche se, rimaneva comunque un pervertito.

Il loro rapporto non era totalmente cambiato, anzi, si era soltanto modificato un pò, e al contrario di quello che aveva sempre temuto, la cosa non le dispiaceva affatto. In fondo, rimaneva sempre uno dei suoi punti fermi.


"Aaaah che mangiata! Questo ramen é sempre più buono, ihihih!"
Ma come diavolo mangi, Tsunade-hime? Sei tutta sporca! Ahahah!"
"Uh? Dove?"
"Qui, intorno alle labbra... se vuoi... ti pulisco io...!"
"JIRAYA!"
"Ahahahah!"


Poi era arrivata lei. L'estate dei suoi ventisette anni. Avrebbe dovuto capirlo subito, che quella non sarebbe stata la solita estate a cui era ormai abituata e che tanto le piaceva. Non faceva molto caldo, anzi, spesso pioveva e faceva addirittura freddo, a volte. Il che non era assolutamente di buon auspicio. Si sentiva un pò nervosa, e aveva anche vinto un paio di partite a carte. Lo sapevano tutti che lei era a dir poco sfortunata nel gioco. Perchè non lo aveva capito subito, che qualcosa non andava? Ma poi, a dirla tutta, cosa avrebbe potuto fare? Non era mica in grado di prevedere il futuro, e non si sarebbe mai sognata di pensare una cosa del genere.

Una catastrofe.

La Grande  Guerra Ninja.

Tante vite stroncate.

E tra loro, Nawaki e Dan.

Aveva perso in pochissimo tempo, prima il suo caro fratellino Nawaki e poi il suo amato Dan. Sogni distrutti, progetti in frantumi, anime spezzate. Tutto nel giro di pochi attimi, e lei non aveva potuto fare nulla, in quella maledetta estate dove la pioggia non cessava di cadere.

Quella notte niente poteva consolarla, stretta al petto di Jiraya, continuava a piangere senza darsi tregua. E lui non diceva nulla, consapevole che qualsiasi cosa detta sarebbe stata inutile, e patetica, forse. Si limitava quindi a stringerla, ad ascoltare il suo pianto straziante, a tenerle la testa sul suo petto come per attutire i singhiozzi violenti che Tsunade emetteva.

Soltanto ore dopo riusciì a fermarsi, Tsunade, con un solo pensiero fisso nella mente.


"Domani partirò."
"Scappare non ti servirà a nulla..."
"Non posso rimanere qui, devo andarmene..."
"Va bene Tsunade-hime, va bene..."




Erano passati tanti, troppi anni da quel maledetto giorno, e Tsunade era cambiata ancora. Dopo la morte di Nawaki e Dan, aveva lasciato il Villaggo della Foglia esattamente il giorno dopo l'accaduto, convinta che rimanere in quel posto non avrebbe avuto più senso, o perlomeno non lo stesso che aveva avuto fino ad allora, e aveva troppi ricordi lì, che facevano male... troppo. Aveva avuto bisogno di cambiare aria, non voleva più saperne di Hokage, di ninja, e di missioni. Voleva dimenticare, voleva soltanto continuare a studiare le arti mediche, lontano da lì.

Non sapeva, Tsunade, che Jiraya era partito a sua volta, qualche giorno dopo di lei.

E non sapeva ancora, Tsunade, che lo shock ricevuto per la perdita dei suoi cari era stato così grande, troppo grande, che alla sola vista del sangue non riusciva più a muovere un singolo muscolo del proprio corpo.

Era diventata sgorbutica, intrattabile. Soltanto Shizune, la nipote di Dan, e unica amica ormai rimasta, riusciva a starle dietro con fatica. Tsunade passava le giornate a giocare a carte, dove puntualmente perdeva, accumulando un sacco di debiti di cui non si preoccupava minimamente. Giocava, beveva, passando da un villaggio all'altro, non rimanendo mai per troppo tempo nello stesso posto. Pensava ingenuamente che in quel modo i ricordi non la toccassero, ma si sbagliava. Aveva avuto ragione Jiraya, per l'ennesima volta. Scappare non le era servito a nulla.

Iniziava addirittura a pensare di aver commesso un errore ad andarsene in quel modo dal suo villaggio. Non era affatto un luogo comune, quando si diceva che il tempo aiutasse a guarire le ferite. Non che il dolore fosse passato, certo... ma non era più così insopportabile come lo era stato i primi tempi. Tsunade adesso riusciva a pensare più lucidamente, e si chiedeva se i suoi amici stessero bene, se qualcuno avesse bisogno di lei. Chissà che combinava Jiraya, quel maniaco un pò le mancava, doveva ammetterlo.

Le sue domande non avrebbero dovuto attendere molto, per ricevere risposta.

Nell'estate dei suoi cinquant'anni, la vita di Tsunade fu stravolta nuovamente. Aveva dovuto fare i conti con il passato, in tutti i sensi. Aveva rivisto Jiraya, e scoperto cosa stava combinando: la cercava. Cercava proprio lei. Lo aveva sentito, prima che lui si accorgesse della sua presenza in quel locale, mentre chiedeva informazioni al proprietario, aveva usato il termine 'bellissima donna' per descriverla. E lei non aveva saputo controllare il sorriso di soddisfazione che le era uscito fuori, inconsapevolmente. La sua prima rivincita. Seguita quasi subito da un'altra, quando Jiraya le aveva spiegato perchè la stesse cercando. Proprio lui, che l'aveva presa in giro per anni, l'aveva 'raccomandata' al Consiglio del Villaggio della Foglia per il ruolo di Hokage. Soltanto in quel momento Tsunade capì chi fosse veramente Jiraya.

La sera prima di partire per tornare al villaggio, mentre parlava, raccontava, e ascoltava Jiraya, all'improvviso scoppiò a ridere quando sentì il suo amico che le diceva quanto fossero invecchiati. Rideva e rideva, Tsunade, sotto gli occhi increduli e straniti di Jiraya, perchè lei quel giorno, quella sera, non si sentiva affatto vecchia. Non si sentiva più sola. In quella calda, afosa, sera d'estate, Tsunade era rinata.


"Sei pronta a tornare a casa, Tsunade-hime?"
"Credo di sì."
"Se avessi bisogno di aiuto fammi un fischio, arriverò subito da te."
 "Lo farò Jiraya, lo farò..."



Tsunade non credeva che un giorno avrebbe di nuovo trovato piacevole l'estate. Eppure, stava accadendo. L'estate dei suoi cinquantadue anni le piaceva. Erano ancora cambiate tante cose dentro di lei, ma era riuscita a trovare il giusto equilibrio. Il lavoro di Hokage era a dir poco impegnativo e stancante,  sia fisicamente che mentalmente, ma lo reggeva abbastanza bene, perchè non era sola. Shizune si occupava di lei come sempre, la consigliava e la richiamava quando necessario. Nonostante la sua assistente fosse molto più piccola di lei, a volte le sembrava sua madre, o comunque una sorella maggiore. E poi c'erano tutti i "suoi" ninja, e gli abitanti di Konoha... il legame che aveva con loro, andava al di là delle missioni e delle formalità, erano davvero come una grande famiglia. Non era cambiato poi molto, il suo villaggio, da quando l'aveva lasciato.

Doveva ammettere però, che all'inizio era stata dura, ma era bastato fischiare un pò di volte, e ogni cosa andava al proprio posto. Poi era arrivato un giorno in cui non aveva più avuto bisogno di chiamare aiuto. Si sentiva più tranquilla da allora, mentre lavorava, gettava un'occhiata alla sua finestra, dove Jiraya se ne stava tranquillamente appollaiato a leggere, o a scrivere uno dei suoi libri da bravo pervertito qual'era. A volte poi, capitava che l'aiutasse con i documenti, a prendere determinate decisioni, a suggerirle le squadre da mandare in certe missioni... e lei si ritrovava ad ascoltarlo, senza mettere in discussione nulla, e si chiedeva come e quando fosse successo che si fidasse di lui a quel modo.

E dopo il lavoro, lui usciva, stava fuori un pò e poi tornava sempre con qualcosa da mangiare per lei, e sopratutto, con qualcosa da bere. Oppure, nel migliore dei casi, la trascinava fuori portandola in qualche locale, o semplicemente andavano a prendere una boccata d'aria fresca. Tsunade aveva sempre pensato, nel periodo in cui non si erano visti, che lui fosse arrabbiato con lei, e deluso per aver abbandonato tutto e tutti, scappando via dal villaggio. In fondo erano amici, lui l'aveva sempre aiutata e sostenuta per tutti quegli anni, mentre lei non ci aveva pensato due volte ad andarsene e a ripagarlo così... e invece no, lui le aveva dimostrato ancora una volta quanto si sbagliasse sul suo conto, il loro legame era diventato qualcosa di indefinibile, ed era ormai sicura di non poterne fare più a meno. Ma lui non doveva saperlo, altrimenti si sarebbe montato la testa... come non doveva assolutamente sapere che quella sera, quando lui le aveva messo un braccio attorno le spalle con grande naturalezza mentre tornavano a casa, il suo cuore aveva mancato di un battito o forse due, per poi tornare a battere, anche se un pò più velocemente del normale.


"Ecco qui, la principessa é arrivata a casa sana e salva!"
"Smettila di urlare, ti sentiranno tutti!"
"Ahahah! Che c'è, hai paura che qualcuno ti veda con me?"
"Non essere ridicolo... non ho paura di nessuno!"
"Oh-oh, mi piaci quando fai la dura!"
"Jiraya, riesci ad essere serio per almeno cinque minuti?"
"Uhm, ok..."
"...Che diavolo fai, adesso?!"
"Ti bacio, mi sembra evidente."
"E perchè mai dovresti baciarmi, di grazia?"
"Beh... mi hai chiesto tu di essere serio..."
"Certo... dì piuttosto che ogni scusa é buona, porco!"
"Ahahah! E' vero!"
"Buonanotte, Jiraya..."
"Dai, non arrabbiarti, Tsunade-hime... adesso ti bacio, quanta fretta!"
"Adesso ti strozzo, maledetto!"



L'attuale estate di Tsunade non poteva avere definizioni. Se davvero avesse dovuto trovare un aggettivo per descriverla, era sicura di non poterlo trovare. Non era molto diversa dalle ultime due, ma nemmeno uguale. C'era qualcosa che non le tornava, ma dava la colpa al troppo caldo, non credeva ci fosse stata un'estate più afosa di quella a Konoha, non almeno negli ultimi cinquant'anni. Si era così lasciata convincere, Tsunade, a concedersi un giorno di riposo. Opera di Jiraya, ovviamente. Iniziava quasi a preoccuparsi, adesso, il rapporto che aveva con lui si faceva sempre più chiaro, e la cosa la spaventava. La spaventava perchè quello che li legava non era affatto un rapporto di amicizia, né fraterno. Le sembrava somigliasse di più ad un rapporto matrimoniale. Sì, matrimoniale. Come se fossero marito e moglie. Era pazzesco, assolutamente. Come se non bastasse, la gentile vecchietta a cui avevano chiesto informazioni li aveva scambiati appunto per una coppia. Tsunade non era una a cui importava dei pettegolezzi della gente, anzi, solo che quelli non facevano altro che aumentare i suoi sospetti. Ci aveva riflettuto bene, poi, quando erano tornati a casa, e il risultato era sempre lo stesso. Aveva analizzato il loro rapporto fin da bambini, quand'erano cambiate le cose in quel modo? Per quanto tentasse di non darci troppo peso, -in fondo mica erano sposati veramente! non riusciva a pensare ad altro... chissà se a lui quest'idea era saltata in mente... sicuramente, si disse, si sarebbe fatto una grossa risata. Non fu molto lontana dalla verità, ineffetti, ma non aveva previsto che Jiraya le chiedesse veramente di sposarlo. Aveva dovuto rifiutare però, Tsunade, forse perchè non lo aveva preso troppo sul serio, o forse perchè ogni volta che tentava di immaginare di rifarsi una vita con qualcuno, il senso di colpa la attanagliava. La cosa che stupì Tsunade però, era che non si fosse risposta "non lo sposo perchè non lo amo".

Non poteva più mentire, almeno non a se stessa.

Come immaginava, dopo quell'episodio non era cambiato niente. Jiraya era sempre lo stesso, e lei ne fu sollevata. Forse, pensava, stava davvero scherzando. Solo un paio di settimane dopo capì, Tsunade, capì ogni cosa. Come sempre, ci arrivava sempre troppo tardi.

"Dannazione... non lo reggi proprio l'alcool, tu... prendiamoci una pausa."
"Devi organizzarti con qualcuno abbastanza forte da tenere a bada l'Akatsuki. Non abbiamo idea del loro potere... e ora tu vuoi andare nella tana del lupo."
"Bene... é tempo di muoversi."

Se in quel momento fosse stata davvero sua moglie, Tsunade non gli avrebbe permesso di andare. Anche se lui aveva un tono di voce fermo e deciso, il tono che usava quando era sicuro di quello che faceva, lo stesso che aveva usato quando le aveva chiesto di sposarlo. E lei stupida, se ne era accorta soltanto in quel momento, grazie alle sue maledette paure che l'avevano distratta. Anche se lui non l'avrebbe ascoltata, probabilmente, lei avrebbe comunque tentato di fermarlo, ma ora sentiva di non averne nessun diritto. E in ogni caso, non avrebbe saputo convincerlo, come non era riuscita quella volta con Dan. Ma adesso non c'era Dan con lei su quella panchina, c'era Jiraya, e la paura di perderlo era maledettamente forte, e forse lui se n'era accorto.


"Torna vivo..."
"Uh?"
"Se dovessi morire anche tu... io..."
"Piangeresti per me? Ahahah, che dolce, mi sento onorato! Ma dubito piangeresti tanto come hai fatto per Dan! Ahahahah!"
"Stronzo..."
"Bene, facciamo una scommessa, allora. Gioca a poker e punta tutto sulla mia morte. Tanto tu perdi sempre, no? E al mio ritorno, quando tornerò sano e salvo..."
"Cos-?"
"Ahahah, sto scherzando!"
"Mh?"
"Essere rifiutato, rende un uomo più forte. E se non si ha abbastanza esperienza per scherzarci su, o di usarlo in altro modo, non può adempiere ai propri doveri di uomo."
"Quindi é responsabilità di un uomo essere forte, eh?"
"Diciamo di sì... ma gli uomini non sono fatti per cercare la felicità."
"Manda uno dei tuoi rospi, se sei nei guai. Verrò subito ad aiutarti."
"Non credo proprio, tu devi assolutamente rimanere al tuo posto. Tutto il villaggio conta su di te."
"Ci sono schiere di ninja degne di diventare Hokage."
"Tu sei la miglior persona per questo incarico, e questo é quanto!"


Jiraya non lo avrebbe mai saputo, purtroppo, ma su due cose aveva avuto torto, stavolta. Tsunade aveva vinto a carte. Aveva pianto come mai aveva fatto prima di allora, piangeva come una moglie che aveva perso il marito. E questa volta non c'era stato nessun petto sul quale rifugiarsi, nessuna carezza sui suoi capelli, nessun silenzio rassicurante. Tsunade era di nuovo sola. Ma al contrario di come aveva fatto tanti anni fa, questa volta non avrebbe abbandonato il suo villaggio. Non dopo tutto quello che Jiraya aveva fatto per riportarla là. Non sarebbe scappata un'altra volta dai suoi ricordi, ma se li sarebbe tenuta stretti, senza farne scappare nemmeno uno. Non lo avrebbe deluso per la seconda volta, sarebbe rimasta al suo posto, a compiere il suo dovere di Hokage, come voleva lui. Rideva e piangeva adesso, Tsunade, dopo l'ennesimo paragone fatto tra Dan e Jiraya, quest'ultimo aveva vinto per l'ennesima volta.

Aveva parecchi rimpianti Tsunade, e anche se adesso avrebbe avuto un'altro motivo per odiare l'estate, non l'avrebbe fatto.

Perchè in quell'ultima estate, Tsunade aveva scoperto il vero amore.


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Note dell'autrice: Non ci posso credere, ce l'ho fatta finalmente! Ok, ho capito che se non mi impunto a scrivere e aspetto semplicemente che arrivi l'ispirazione, sto fresca. XD Come la fame vien mangiando, a me l'ispirazione vien scrivendo, ecco. Questa volta ho cambiato un pò stile, non so che cavolo ne sia venuto fuori, spero non faccia troppo schifo. In realtà volevo scrivere una Tsunade/Jiraya già da mooolto tempo, ma chissà come, mi riduco sempre a rimandare quando voglio fare una cosa per bene. Ma passiamo ai ringraziamenti, che è meglio! Anche se è passato un pò di tempo, ci tenevo a ringraziare chi ha commentato il precedente capitolo, ma anche i recensori di "Distraction" e "Best Summer Ever". Quindi, un GRAZIE di cuore a:

Urdi, Touma, Ayumi Yoshida, Snow White, WishfulThinking, fullmetal manga lover, celiane4ever, Andrearomanista, Tsuyuko, Ely 91, DREEM, Zoe chan, eleanor89, Hilly89, ryanforever, Tenten84, Mimi18, Sakurina, e pinkie_chan!!

Credo e spero di non aver dimenticato nessuno, in caso vi autorizzo a frustarmi cento volte >_< Grazie mille per le vostre splendide recensioni, non sapete quanto mi facciano piacere! Ma grazie anche a tutti quelli che leggono e basta, e che continuano a seguire le mie schifezze. XD

Grazie anche a Selphie86 che è sempre la prima a leggere 'ste robe, persino le ShikaIno! Grazie per i consigli e le facce improbabili XDDD

Grazie alla mia tesorina, nonchè beta-reader, Sakura84, che sopporta i miei deliri mentre scrivo, e tutte le fregnacce che dico prima e dopo. XD

Per ultimo, un ringraziamento speciale và alle Mosche Bianche, che sto conoscendo pian piano, e che ADORO. Grazie a tutte, davvero.

See Ya!! 
   
 
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