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Autore: BlackRobin    04/07/2014    2 recensioni
Quando si lavora per troppe ora, si tendono ad avere allucinazioni. Il tuo cervello crea un diversivo per farti smettere di lavorare e pensare ad altro.
Jane lavora veramente troppo, per prendere John il Rosso e il suo cervello glielo fa capire.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon | Coppie: Jane/Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano dieci ore, ormai, che lavorava. Non aveva staccato gli occhi rossi da quei fogli di giornali, foto e rapporti della polizia.
Aveva vietato chiunque di andarlo a disturbare. Si è reso indisponibile per qualsiasi caso volessero affidargli.

Ad un tratto, mentre stringeva nella mano destra, la sua tazza di tè, sentì bussare alla porta.
-Jane! Posso entrare?-
-No, devo lavorare.- non distolse lo sguardo dai fascicoli.
-Jane. Ti prego..- Sbuffò, si alzò lentamente ed andò ad aprire.

Era Lisbon, vestita con un lungo cappotto nero che le arrivava sotto le ginocchia. Lui la guardò per un istante e ritornò alla sua scrivania.
Lei lo fissò e poi si mise dietro al mentalista.
-Cosa c’è, Lisbon?- Appoggiò le mani sulle sue spalle, si avvicinò all’orecchio e sussurrò
-Devi fare una pausa.- e si sentì il tessuto della giacca scivolare sulla sua pelle e infine cadere a terra.
Il cuore di Jane si fermò per un attimo e la vide camminare verso il divano e sdraiarcisi comodamente.
Aveva indosso solo un reggiseno e degli slip neri in pizzo e delle calzemaia a rete che correvano lungo le gambe.

Teresa lo fissò con i suoi occhi verdi, cercando di ammaliarlo
-Vieni qui Patrick..- l’uomo si avvicinò all’agente, la guardò, le carezzò i capelli e le diede un lieve bacio sulla guancia.
-Ho da fare.- ripeté e se ne andò dalla stanza, ma fu raggiunto dalla voce della donna.
-Ricordati, io ci sarò sempre per te, Jane.-

Chiuse la porta in legno dietro di lui. Fece un gran respiro e sorrise.
-Già, ho bisogno di una pausa.-
Rientrò in quella camera vuota, dove non c’era traccia del passaggio della mora: un’altra illusione.
Prese velocemente il cellulare e digitò un numero.
-Lisbon! Come va? Hai nuovi casi? Ho bisogno di staccare. Grazie, arrivo subito.-
Disse contento e lasciò nuovamente il suo studio.
Questa volta era stata lei a salvarlo dai suoi demoni.
 
 
Black Robin.


NOTE: Ok, non so come mi sia venuta in mente, ma mi piaceva e così l'ho trascritta. Dalla mia testa malata, alla carta. 
Per scrivere ciò, devo aver avuto un momento di pazzia, perchè è abbastanza assurdo questo racconto...
Vabbè, buona lettura :)


Hope you like it!
  
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