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Autore: maru chan    04/07/2014    3 recensioni
Il suo cuore iniziò inspiegabilmente a battere forte, Sasuke non riuscì a trovare una motivazione valida alla sua reazione, in quel momento voleva soltanto scoprire chi fosse quella persona, e il suo desiderio non tardò ad avverarsi, infatti la persona si voltò. Sasuke scontrò i suoi magnifici occhi azzurri.
Il suo cuore continuò ad accelerare.
Poi realizzò…era Naruto…
Da quel giorno, niente sarebbe stato più " come al solito. "
Genere: Comico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Voglio che mi guardi.








Capitolo 13




<< Sa-chan, perchè non mangi? Saltare la colazione non è salutare! >>Disse preoccupata Mikoto vedendo suo figlio fissare il piatto con uno sguardo vuoto.

<< Mh … >>

Il ragazzo si alzò molto lentamente allontanandosi dal tavolo, afferrò debolmente il suo zaino, riposto nell'armadietto accanto alla porta d'entrata e uscì senza proferire parola.

Era ormai da giorni che si comportava in quel modo, precisamente da quel giorno.

Naruto se ne andò appena furono scoccate le sette di mattina e da quel fatidico momento non gli aveva più rivolto la parola, né tantomeno uno sguardo.
Era ormai passata una settimana e le cose non accennavano minimamente a migliorare.

Ogni volta che, a scuola, Sasuke tentava di parlargli, lui fingeva di non poter udire la sua voce e non appena lo scorgeva cambiava direzione.

<< Buongiorno Sasuke! >> Lo salutò Sakura con aria pimpante.

<< Non rompere. >>

<< Ma … Sasuke … >>

Ormai non era sicuro di riuscire a sopportare quella situazione ancora per molto, si sentiva come se fosse sull'orlo di una crisi di nervi.

L'indifferenza era la peggiore delle bestie, aveva imparato a sperimentarlo lui stesso.

Adesso si, probabilmente poteva dire che avrebbe preferito essere odiato da lui anziché essere ignorato.

Si sedette al suo banco ignorando i suoi compagni di classe che gli auguravano il buon giorno.

“ Come se potesse esserlo ”

Ormai a lezione iniziata, la porta dell'aula si spalancò.

Naruto era arrivato per l'ennesima volta in ritardo.

<< Naruto, non puoi entrare a scuola quando ti pare, se lo fai anche domani sarò costretto a prendere provvedimenti! >> Il professor Kakashi tutto sommato gli voleva bene e quindi chiuse un occhio, lasciando correre come sempre.

<< Mi scusi professor … Kakashi? Ma oggi non avevamo lezione con il professor Ebisu? >> Domandò confuso.

<< Su quale pianeta vivi? Oggi è venerdì e ci sono io alle prime due ore, hai forse avuto un amnesia? >>

La classe scoppiò in una risata divertita, solo Neji, Hinata e Sasuke sarebbero voluti sprofondare, come se si fossero istantaneamente immedesimati nel suo stato d'animo dopo quella stupida domanda.

Contrariamente alle loro aspettative il biondino iniziò a ridere insieme a tutti, portandosi una mano dietro la nuca imbarazzato poi prese in fretta posto e tirò fuori i suoi libri dallo zaino.
Sasuke notò che erano proprio i libri che avrebbe dovuto portare per quella giornata, quindi la sera prima li aveva riposti nello zaino e quella mattina doveva essere successo qualcosa che gli aveva fatto perdere la memoria.

“ Naruto … ”

Durante il corso della seconda ora, il prof Kakashi stava spiegando qualcosa a proposito del commercio industriale delle noccioline, anche se nessuno è mai riuscito a capire come facesse ad arrivare sempre a dei discorsi che non c'entravano nulla con il programma scolastico.
Infatti molti alunni iniziarono a chiacchierare fra di loro e ad ignorare il discorso che andava avanti da troppo tempo.

Sasuke era impegnato ad osservare Naruto, in realtà lo faceva senza nemmeno accorgersene, gli era diventato impossibile staccargli gli occhi di dosso, era attirato come una falena alla luce di un lampione.

“ È l'unica persona in grado di ascoltare seriamente i discorsi del professore, incredibile … ”

Improvvisamente Hinata si avvicinò al biondo e si sedette sulla sedia che un alunno aveva lasciato vuota per conversare con la sua fidanzata dall'altro lato della classe.
La ragazza lo salutò imbarazzata chinando il capo subito dopo.

Naruto sembrò dire qualcosa che la fece riprendere e quando ottenne la sua attenzione le regalò un sorriso sgargiante, di quelli a trentadue denti.

I due iniziarono a conversare anche se lui molto più di lei.

Poi ad un certo punto sorrise dolcemente, appoggiò il suo gomito sul banco e posò la testa sulla mano.
A quel punto Hinata iniziò a parlare, quasi non sembrava più lei.
Era molto più al suo agio e disinvolta, influenzata senza dubbio da Naruto che era sempre circondato da un aura calma e accogliente.

Sasuke, osservando quella scena, si sentì davvero come se il mondo gli fosse crollato addosso. Quello stupido poteva sorridere anche in quel modo?
Si ritrovò a pensare che forse quei sorrisi non sarebbero mai stati rivolti a lui. Lui era solo il suo fottuto rivale, ma anche amico e tutte quelle idiozie a seguire.

Era incazzato e non si era mai sentito così prima, era quasi come se fosse stato accartocciato e buttato lì in un angolo dove nessuno lo avrebbe più notato.
Nessuno, perché l'unica persona da cui voleva farsi notare era lui e gli altri ormai non contavano.

Ma perché con lei si e con lui no? Qual'era il senso? Gli faceva schifo dopo … quello che era successo? Che fine avevano fatto tutte quelle stronzate sul loro legame e sul fatto che ci sarebbero stati sempre l'uno per l'altro?

Già … forse per lui non erano altro che stronzate.

Il moro appoggiò la testa sul banco, deciso a bloccare il flusso dei suoi pensieri.

Ma quanto era stupido?

Si voltò verso i due ragazzi che stavano ancora parlando, tenendo sempre la testa sul banco.

Erano carini insieme … davvero una bella coppia.

Lei, dolce e paziente, avrebbe sicuramente saputo come aiutare Naruto meglio di lui.
Avrebbero riso come stavano facendo in quel momento.
Era una brava persona, dopotutto gli aveva salvato la vita in qualche modo ed era giusta.

Era una donna.

Le sue labbra sarebbero state più soffici delle sue e le sue forme più morbide.
Più sensibile, più delicata, più aggraziata.
Avrebbero potuto avere una famiglia tutta loro, un matrimonio, dei nipoti e una vita felice.
Chi era lui per pretendere di essere la persona che doveva stare al suo fianco?
Voleva che fosse felice, ma con lui avrebbe potuto esserlo?

Molto probabilmente no.

Quindi? Adesso che era giunto a quella conclusione cosa avrebbe dovuto fare?
Aveva una fitta al cuore, come se glielo stessero stritolando e i suoi occhi iniziarono a pizzicare.
Quando la prima lacrima finì sulla superficie fredda del banco, incrociò le braccia a coprirsi il volto. Non stava mica piangendo?
No, no, no, no! Quelle stupide lacrime erano la dimostrazione tangibile che quel dolore era vero, che ci stava male sul serio!
Si era rammollito, piangere per quell'idiota! Fino a poco tempo fa non era che una semplice parte della sua monotona e immobile vita e poi …
era diventato l'unica cosa che si muoveva nel suo universo.
Capace di distrarlo e di farlo sentire … felice.
I suoi occhi azzurri che spiccavano tra la folla, così espressivi e vivaci, ma a volte anche vuoti e spenti.

Si sentiva così tremendamente stupido ad essere l'unico a pensare cose del genere, l'unico a provare cose del genere.
Incapace di dimenticare quel bacio che gli aveva tolto il fiato e fatto battere il cuore forte come se avesse voluto ucciderlo.
Il suo profumo e il suo respiro così vicino …
Avrebbe voluto tenere con sé quel ricordo per tutta la vita, si era sentito bene, si era sentito vivo.

No, doveva smetterla e dimenticare. Era la cosa giusta, era la cosa giusta, era …

<< Sasuke, che hai? Stai poco bene? >>

Per poco non gli veniva un infarto, non dovevano vederlo piangere per nessuna ragione.
Non aveva nemmeno capito chi gli stesse rivolgendo la parola, quindi si limitò ad alzare una mano per far vedere che fosse ancora vivo e sussurrare: << Ho solo … un gran mal di testa. >> Sperando che la sua voce non fosse stata troppo tremante ed instabile.

<< Capisco … >>
Forse era la voce di Neji, ma non importava, si sentiva stanchissimo e senza accorgersene si addormentò.

 
. . .

“ Non si sveglia più ” pensò Naruto mentre osservava Sasuke appisolato sul banco da dietro la porta dell'aula.
Era ormai tardo pomeriggio, ma il ragazzo non accennava ad aprire gli occhi.

Neji aveva spiegato agli insegnanti che aveva detto di accusare un forte mal di testa, per questo avevano deciso di lasciarlo riposare.
Ma non si muoveva.

“ Oh mio Dio e se fosse svenuto? O peggio morto? ”

Il biondo portò la sua mano a coprirsi la bocca, poi cinse il mento con il pollice e l'indice.

“ Dovrei controllare? Naah, meglio di no. ”

Si appiattì nuovamente contro la porta sbirciando nella classe, ma il ragazzo non si muoveva, era totalmente immobile.

A quel punto decise di entrare a vedere come stava.
Si tolse le scarpe per non fare rumore e si avvicinò usando una strana camminata … '' furtiva '' .

Non aveva mai visto nulla di più bello.
Aveva un espressione a dir poco angelica, con le sua pelle chiarissima, le sue ciglia lunghissime e le labbra socchiuse.
Restò lì ad osservarlo per alcuni minuti. Cosa fare?

Lo vide rabbrividire leggermente, così si tolse istintivamente la giacca e gliela poggiò sulle spalle.

<< N-naruto … >>

Il biondo si bloccò con le mani sulla sua schiena e spalancò gli occhi voltandosi subito a guardarlo.
Stava parlando nel sonno.

Gli si strinse lo stomaco, l'aveva ferito. Ma gli sarebbe passata, sarebbe stato bene una volta dimenticatosene. Ne valeva la pena.
Assottigliò gli occhi e continuò ad esaminarlo. Poi si coprì il volto con una mano sospirando.

Doveva andarsene e anche alla svelta. Decise di allontanarsi ma si bloccò a metà strada voltandosi indietro.

“ La mia giacca, la riconoscerà … ”

Si accostò di nuovo al banco riprendendosi la giacca e sfilando quella del moro che era appoggiata sulla sua sedia, infine lo coprì.
Ma trasalì quando si accorse che un paio di occhi scuri lo stavano osservando.

Indietreggiò impulsivamente e sbatté contro il muro.

<< I-io … io me ne stavo andando. >> Esclamò sbrigativamente.

Sasuke alzò lentamente la testa dal banco portando ancora un espressione confusa e assopita.
Si guardò intorno e gli ci volle un po' per rendersi conto della situazione.

<< Non vorrei che ti facessi un'idea sbagliata … >> Mormorò.

<< E cosa dovrei pensare? >> Domandò irritato il moro, guardando l'altro dritto negli occhi.

<< … non pensare e basta >> Sussurrò.

Fece per allontanarsi ma una mano gli strinse il braccio e lo tirò indietro, costringendolo a voltarsi.
Si sentiva come se fossero passati anni dall'ultima volta che gli aveva parlato, dall'ultima volta che l'aveva … sfiorato.

<< Penso che tu mi debba delle spiegazioni! Perché mi stai evitando? >>

L'altro rimase in silenzio, dirigendo lo sguardo altrove.
Non aveva voglia di litigare, non aveva voglia di parlare con lui.
Era stato debole, aveva sbagliato a soffermarsi.

<< Sasuke, lasciami il braccio ... mi stai facendo male. >> Sussurrò con tono arrabbiato.

Il moro allentò gradualmente la presa, come se avesse avuto paura di una sua eventuale fuga.

<< Guardami negli occhi. >> Disse, obbligandolo a voltarsi verso di lui con una mano.


<< Ti amo. >>






Continua ...




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Note:




Konnichiwa minnaaaa!

Eccoci arrivati al 13°capitolo XD … non credete ai vostri occhi eh?

Spero vi sia piaciuto!

Alla prossimerrima <3

By Maru-chan




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