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Autore: LaDolceVendicatrice    26/08/2008    0 recensioni
io non so scrivere.. quindi mi scuso per qualche strafalcione che sicuramente farò.. questa storia la cercherò di scrivere ogni qual volta che m verrà l'ispirazione.. in ogni caso è la storia di una ragazza e delle sue disavventure.. io sono molto semplice.. quindi lo sarà anche la storia.. semplice MA NON SCONTATA
Genere: Comico, Introspettivo, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Buio, solo buio. Copiose lacrime le scendevano dagli occhi rigandole le guance. Perché piangeva? Se lo chiedeva persino lei. Forse era quella oscurità, quell’aria così soffocante , quella consapevolezza di essere persa nel nulla . Aveva paura . Paura dell’ignoto. Paura perché non aveva nessuno accanto . Paura di rimanere sola. Voleva urlare con tutto il fiato che aveva per liberarsi dall’inquietudine che l’attanagliava ma nessun grido uscì dalla sua bocca. Non aveva voce. Aveva perso la cognizione del tempo, dello spazio. Fluttuava. Si stava perdendo nell’oscurità. Non aveva più corpo, non aveva più peso. Il suo essere si era ridotto ad un flusso di pensieri , ad una miriade di domande che danzavano nell’oscurità senza trovare risposte . Era dunque questa la morte? L’assuefazione dei sensi ? La riduzione di se stessi a nulla ? Non voleva scomparire . Non era così, c’era qualcosa dopo, ci doveva essere qualcosa. Non sapeva bene il perché ma ne era consapevole. C’era dell’altro. Fu allora che dal buio più profondo apparve una luce. Ormai credeva di non poter vedere più nulla ma, ignorava il perché, la scorse .Era un minuscolo spiraglio ma bastò per cancellare la sua inquietudine, la sua paura . Sentiva la speranza, quella era la speranza. Voleva raggiungerla ma non ci riusciva, ormai faceva parte di quella tetra oscurità. La luce si allontanava. Forse era lei? Perché scappava? Lei non voleva, bramava quel puntino così luminoso così piccolo, la sua salvezza. Si svegliò accaldata e ansante.. Come tutte le notti.. Da quando quel sogno ricorrente la perseguitava.. Pensò che quel sogno, o per meglio dire incubo, rappresentasse davvero bene la sua vita, la sua propensione di barcamenarsi nel buoi delle situazioni più difficili e di scamparvi per “il rotto della cuffia”. “Se perdo anche quella lucina sono fregata" pensava sempre; per poi far uscire l’orgoglio “ma che cosa dico… io sono una forza della natura… nessuno può fermarmi… saprei barcamenarmi dalla più incasinata delle situazioni senza problemi!! Sono forte, io!...”. Si girò e prese a guardare Ataulfo, il suo fidanzato, che dormiva nudo di fianco a lei. “Mammamia ma dove l’ho trovato questo deficiente!? Ataulfo si chiama… mammamia che vergogna! Sono messa male. Se non lo amassi me ne troverei un altro con ALMENO un nome più consono… Bè se non altro è ignorante come una capra così posso sottometterlo e fargli credere quello che voglio… non che ne abbia bisogno.. perché tanto io ho sempre ragione e non che io non sia in grado di riuscire a far valere le mie idee anche con un ragazzo intelligente.. ……………oddio…………. che bestemmia ho detto!!! Nessun uomo è intelligente!!! Forse qualche pezzente tra loro è semplicemente meno coglione. Ma intelligente proprio no. Saremmo oche noi donne. Ma io so anche troppo bene dove riposa il cervello degli uomini.. e nn è la testa!! Questo è poco ma sicuro.”.
  
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