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Autore: VyvLy    04/07/2014    1 recensioni
Nuovo torneo di B-Daman. Nuove sfide. Nuovi rivali. Una ragazza che viene dal nord e che possiede un B-Daman straordinario. Un segreto oscuro celato in lei.
In particolare... una storia d'amore incentrata su Samuru e lei: si amano e si odiano. Amici e rivali. Uniti e divisi. Uguali e diversi.
Come un cuore innocente può indurirsi quando il destino gli è avverso. Come l'amore sincero scioglie il ghiaccio dell'odio.
Genere: Malinconico, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Samuru Shigami, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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-Un nuovo torneo! Ma vi rendete conto, ragazzi?- Riki era letteralmente in fibrillazione. Da quando la WBMA aveva lanciato la notizia bomba tramite la televisione, i cartelloni, i manifestini, Riki Ryugasaki non aveva fatto altro che saltellare dalla gioia di qua e di là per tutta la casa, aveva coinvolto sua madre in un balletto improvvisato facendole cadere il bucato dalle mani, e dati i coretti che si sentivano canticchiare nella sua stanza nessuno si sarebbe stupito se di lì a breve fosse uscita una compilection di cd del genere: “Se anche voi ne andate pazzi non perdetevi la nuova B-Daman Music!, canzoni cantate da Riki Ryugasaki, il superfan numero 1 più sfegatato dei B-Daman”.
E ora che si trovava nella sala del ristorante Washimura riservato a lui e ai suoi amici, mentre ignorava l’enorme hamburger nelle sue mani, Riki continuava a fare discorsi elogianti i B-Daman, i B-Shot, i tornei, e tutto il resto. I suoi amici avevano le mani tra i capelli.
-Sha sha! Fermatelo, prima che mi scoppi la testa.- supplicò Simon cercando di tapparsi le orecchie. Kaito, Yuki e Grizz sospirarono sonoramente, loro non erano certo messi meglio.
Yuki si aggiustò gli occhiali sul naso. –Bisogna capirlo, dopotutto non c’è nessuno che adori i B-Daman più di lui.
-Questo è vero, ma se non mi da tregua giuro che lo lego e lo imbavaglio, così almeno non lo sentirò più.- minacciò Kaito mentre si tirava il cappello sulla testa. Il chiacchiericcio di Riki era sempre in sottofondo.
-Lo sapete, ragazzi, io adoro i B-Daman. Chissà se il nuovo torneo sarà un Crossfire, se le prove saranno le stesse o se invece sarà tutto diverso. Io spero solo che bla, bla, bla, bla, bla...- continuava a blaterare, senza rivolgersi a nessuno dei presenti in particolare.
-AAAAAAAH!!!!- esclamò Grizz esasperato, buttando all’aria la forchetta con cui stava mangiando un tortino di ciliegie. –Fatelo tacere, non ne posso più di sentirlo cianciare!
-Ehi!- scattò Yuki. –Guarda che quella forchetta è del ristorante dei miei genitori, raccoglila!
-Scusa, hai ragione, ma ti giuro che non rispondo più di me se gli sento pronunciare un’altra parola. Ora la raccolgo.- e il ragazzone olivastro si chinò a prendere la forchetta, la pulì col tovagliolo e ci mangiò un altro pezzo di tortino.
-E tu, Riki.- Yuki si volse verso il ragazzino dagli spettinati capelli color ciano, che smise per un attimo di parlare e sbatté gli occhi sorpreso.
-Mh? Che c’è, qualcosa non va?- chiese. Simon gli puntò l’indice contro irritato.
-Sei tu quello che non va!- gridò.
-Sono tre quarti d’ora che te ne stai lì a ciarlare di B-Daman e Crossfire. E io davvero non ce la faccio più!- Kaito agitò i pugni in aria come un frenetico scalmanato sull’orlo della pazzia, dimenticando del tutto la ciotola di sushi e wasabi che aveva davanti.
Poveri ragazzi. Anche loro erano amanti dei B-Daman ma non tanto da farne l’aria che respiravano o il cibo che mangiavano, come invece faceva Riki. Lui aveva un tatuaggio che diceva B-Daman sul cervello. Le pupille dei suoi occhi erano le biglie con cui si buttavano giù i bersagli. E al posto del cuore lui aveva un nucleo in acciaio adattissimo a fare lanci da spavento.
-Insomma, ragazzi.- Yuki osservò con disappunto come i suoi amici non stessero prestando attenzione ai piatti colmi di cibo che avevano davanti, per lui gli sprechi erano proibiti. –Possiamo lasciar perdere per un attimo l’argomento B-Daman e concentrarci sul nostro vitto? Ho fatto cucinare tutta questa roba per voi, e non la degnate di uno sguardo.- il ragazzo si aggiustò la montatura degli occhiali intanto che addentava una grossa fetta di pizza. –Non ho intenzione di riportare indietro questi piatti ancora pieni. Dateci dentro, diamine!
Riki si grattò la testa imbarazzato. –È vero, Yuki, scusa.- e cominciò  mangiare di gusto il suo hamburger contornato da croccanti patatine fritte. –Mmmh. La vostra cucina è insuperabile!- mormorò leccandosi i baffi.
Anche gli altri lo imitarono e allo stesso modo si deliziarono di quel ben di dio che finiva nei loro stomaci. Vero, però: nel campo culinario non c’era partita se i tuoi avversari erano i signori Washimura.
-Certo, altrimenti non godremmo di così tanta fama nel Quartiere Est.
E ancora nessuno era riuscito a capire come mai Yuki fosse tanto magro e snello, date le quantità industriali di cibo da ristorante che mangiava ogni giorno.
-Sha, sha! Allora ragazzi...- disse Simon nel tentativo di cambiare completamente argomento.
Tutti ignorarono i strilli e gli urli di Kaito ,dovuti al troppo wasabi col quale si era riempito la bocca, che ora stava sputando fiamme. Ormai l’avevano accettato: a Kaito, in un certo senso, piaceva farsi del male da solo.
-...siete già stati al negozio di Akira? Ho sentito che presto metterà in vendita dei nuovi pezzi.
-No, non ci contare, Simon.- lo contraddì Riki, pulendosi il ketchup dalla bocca col tovagliolo. –Io passo da lui quasi tutti i giorni, ormai, e mi ha detto che questa storia dei pezzi nuovi è solo una balla per attirare un po’ più di gonzi.
-Ah! Questa poi! Ma non si vergogna, quel ciccione fallito? Ricorrere a questo trucco per attirare i clienti, tsè!
-Beh, lo sai anche tu che il suo negozio tira avanti grazie a sempre meno persone.
-Sha, sha! Tanto vale che prenda direttamente la pensione, perché tanto mi sa che se resta lì non guadagnerà più neanche un centesimo. Andrà in bancarotta e dovrà dormire sotto i ponti con uno scatolone come coperta.
I ragazzi si figurarono mentalmente la scena: notte, un ponte, Akira sotto di esso avvolto nello scatolone, poi un colpo di vento glielo porta via e lui resta lì a tremare come una foglia, battendo i denti. Scoppiarono tutti a ridere.
Grizz si asciugò una lacrima dall’occhio. -Simon, vorrei solo che tu avessi un po’ più di rispetto per i ciccioni. Insomma, stai parlando col campione in carica dei pesi massimi di East City. – e si batté fieramente una mano sulla pancia, suscitando un’altra risata degli amici. Kaito intanto aveva smesso di emettere fuoco dalla bocca.
-Tanto per capirci.- ansimò con la gola asciutta. –Vi avviso che sarò io a vincere il nuovo torneo di B-Daman.
-Sha, sha!!- scattò Simon indicandolo con l’indice, la convinzione nel gesto fu tale che arrivò a toccare sul naso l’amico dagli occhi verdi. Il suo sorrisetto suggeriva imminenti frecciatine cattive. –Fermi tutti: ha parlato quello che voleva censurare l’argomento fin tanto che siamo qui seduti!-. A quanto pareva non voleva perdere neanche un’occasione per stuzzicare qualcuno con le sue prese in giro.
Kaito finse di tenere il broncio e incrociò le braccia, era un po’ arrossito. –Beh, mi sembrava solamente opportuno chiarirlo, tutto qua.
-Oh, certo! E io ho appena mandato mio fratello gemello nella giungla indiana a combattere contro tigri e serpenti.
Kaito lo guardò con gli occhi sgranati.
-Hai un fratello gemello?- Yuki evitò di ingoiare un’altra forchettata di spaghetti.
-L’hai mandato nella giungla a combattere?- a Riki cadde una patatina di mano.
-Simon! Non l’avrai fatto davvero, mi auguro.- Grizz sbatté la forchetta sul piatto.
Simon, con otto paia d’occhi puntati addosso, scrutò i suoi amici in volto con aria da esaminatore scientifico. Per un attimo il silenzio fu così intenso che a momenti cominciò il canto dei grilli. Il ragazzo dai capelli color porpora non riusciva seriamente a capire se i suoi amici fossero connessi o se invece fossero semplicemente creduloni per natura.
-Sha, sha! Ma cos’è, vi siete bevuti il cervello? Non ho nessunissimo fratello gemello.- gonfiò le guance offeso. –Voglio solo stabilire che sarò io che vincerò il torneo, potete contarci.
-Ah, quindi è questo che volevi dire.- Yuki sospirò, così come gli altri. –Io comunque non ci conterei: stavolta sarò io che vincerò, non potrete battermi.
-Ehi, frena un attimo, amico.- Grizz alzò una mano in segno di stop. –Non conviene né a te né a voi correre troppo, perché vi straccerò tutti dal primo all’ultimo.
-Eh no, cari miei!- Riki si alzò in piedi con tale impeto che quasi rovesciò la  sedia. – Sappiamo tutti che non c’è storia: io sarò ancora una volta il campione del torneo di B-Daman. Non mi soffierete la vittoria così facilmente.
I cinque ragazzi si guardarono negli occhi. Tutti loro erano determinati, carichi ed esaltati. Un nuovo torneo era alle porte e nessuno si sarebbe sognato di lesinare sull’impegno, sulla forza e sulla preparazione. Avrebbero dato il massimo e l’avrebbero fatto divertendosi, con grinta ma anche con sportività.
Si sorrisero, poi Riki dette voce al loro pensiero comune. –Non vedo l’ora che il torneo inizi, ragazzi!- e alzò il pollice insù, gesto che i suoi amici imitarono per dargli a intendere che erano d’accordo. Ridacchiarono.
Una nuova avventura era dietro l’angolo e loro non avrebbero certo tardato a viverla. Vi si sarebbero gettati letteralmente dentro, e l’avrebbero colta con assoluta felicità.
  
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