“Sei ubriaco Thatch” constatò il biondo, dandogli le spalle per andarsene, pessimo errore [...]
Il castano si avvicinò a lui, circondandogli la vita con le braccia, ed attirandolo al suo petto “Forse sono ubriaco...” sussurrò, avvicinandosi al suo orecchio “... O forse no” [...]
Ma il caldo fiato del castano sul suo collo, unito alla mano che aveva preso ad accarezzargli la schiena, ebbe il potere di far si che il suo cervello andasse in vacanza “Voglio il mio regalo, Marco” [...]