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Autore: _demibluevato_    05/07/2014    6 recensioni
Tratto da primo capitolo:
"Vi ho chiamati perché è arrivata ora di cambiare. Cambiare voi stessi"
I due ragazzi si guardarono per qualche secondo, trattenendo il respiro.
"Come sapete, gli umani stanno costruendo delle macchine da combattimento in grado di sterminare tutti i mutanti sulla faccia della Terra.
E bene" sospirò, per poi continuare "alcune di queste macchine sono state già create, e in questi giorni colpiranno"
La prego, non lo dica. La prego, non lo dica! Pensò disperata Isobel.
"E' tempo che entriate a far parte della squadra composta dagli Ms"
Ecco, l'ha detto.
Genere: Drammatico, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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"Nuova razza inizia a governare il mondo"
"Nascono a migliaia ogni anno"
"Il Presidente parla "L'umanità ha paura, dobbiamo creare qualcosa di più forte di loro""
"Ucciso dai genitori perché diverso"
"L'homo sapiens sapiens ha paura"



La sveglia iniziò a suonare rumorosamente, facendole scattare dal letto. 
Non riusciva mai ad abituarsi a quel rumore assordante, anche dopo aver passato dieci anni in quella scuola.
Seduta sul letto, con rabbia spense quell'affare assordante.
Si stiracchiò, con l'aggiunta di qualche sbadiglio e si alzò. Un'altra giornata in quella scuola stava iniziando, eppure ne era felice.
"Odio quando non chiudo occhio la notte" disse tra uno sbadiglio all'altro. 
Infatti, la notte precedente non aveva chiuso occhio, per la stessa ragione di sempre.
Avanzò verso l'armadio e, fissandolo per cinque minuti, scelse di indossare un qualcosa di semplice, ma sempre del suo stile. Una camicia con dei jeans e le sue solite scarpe rosse, quasi consumate.
Prese un asciugamano, i vestiti, aprì la porta della sua stanza, e passando in mezzo a tutto quel casino nel mezzo del corridoio, si diresse in bagno.



"Un mutante è un individuo che possiede un particolare tratto genetico chiamato gene-X che consente di sviluppare naturalmente abilità e poteri sovrumani. Questo individuo viene chiamato Homo sapiens superior, anche considerato come la fase successiva dell'evoluzione umana dopo l'Homo sapiens sapiens..."
Anche se quella non era la prima volta che ascoltava quella spiegazione del gene mutante, Isobel rimaneva affascinata dall'evoluzione della razza umana.
Prendeva appunti e ascoltava con attenzione la lezione del professor Johnson.
"Come ben sapete, l'Homo sapiens sapiens non accetta ancora di avere un rivale, più forte e più potente di lui. Infatti, molti di loro tendono a sterminare questa nuova evoluzione" questa cosa era nuova per Isobel, il professore non ne aveva mai parlato "e, secondo alcuno giornali di questi ultimi giorni, stanno costruendo delle macchine da poter indossare e poter sterminare tutti i mutanti" si fermò per un attimo, sospirando "Vi chiedo di restare in questa scuola e di non poter uscire, neanche per le vacanze, per il vostro bene. E, per favore, non cercate vendetta da quelli che tentano di farvi male, perché non è quello che davvero vogliamo" guardò l'orologio "La lezione per oggi è finita, vi auguro una bella giornata" e subito, gli alunni si alzano per uscire dalla classe, eccetto una.
Isobel tossì ed il professore si voltò "Mi scusi, professore, ma è vera la storia degli umani?"
Il professore annuì e Isobel deglutì sonoramente, ricordando quello che le successe anni fa.
La rabbia iniziò ad invadere il suo corpo "E lei vuole davvero che nessuno faccia niente, che nessuno li fermi?"
"Credo che tu non abbia capito bene" rispose tranquillamente il professore, facendo finta di non aver notato la rabbia di Isobel "noi possiamo fermarli, ma non facendo ciò che loro vogliono fare a noi"
"Quindi mi sta dicendo che dobbiamo parlare civilmente? Lei crede davvero che se provassimo solo a parlargli loro non farebbero nulla?" ormai era scattata.
"Credo che non bisogni prendersela in questo modo, Isobel. Se mostriamo loro che noi siamo esseri pacifici, loro potrebbero anche non fare tutto ciò. Ma se invece dimostriamo il contrario, ci sarà una guerra piena di gente innocente morta. Tu vuoi questo?"
Isobel abbassò lo sguardo. Un po' ha ragione, pensò.
"Isobel, non tutti gli umani sono così"
"Quelli che ho conosciuto io invece lo sono" disse in un tono debole, ricordando ciò che le successe in passato.
"Non puoi sempre pensare al passato, non tutti sono così. Poi ti abbiamo presa noi, è tutto passato ora" disse mettendole una mano sulla spalla.
"Ma erano i miei genitori.." una lacrima le scese sulla guancia destra.
"Sii superiore, e non pensare solo al dolore e alla vendetta. Pensa anche a ciò che hai trovato dopo tutte quelle cose brutte"
Isobel tirò sù col naso e si tranquillizzò, pensando che, all'età di otto anni fu presa dal professor Johnson e appena arrivata a scuola fece amicizia con un ragazzo, un altro mutante, di un anno in più a lei, Calum, e nacque un'amicizia fortissima, anche ora lo era.
Smise di piangere, e con un sorriso abbracciò il professore. Ma quando stava per andarsene, il professore la chiamò.
"Oggi devo parlare con te e Calum, nel mio studio" la sua faccia, come la maggior parte del tempo, era seria.
Isobel annuì pensando al perché il professore volesse lei e Calum. Non li aveva mai chiamati in privato, e non sapeva se preoccuparsi o meno.
Mentre percorreva il corridoio, spensierata, andò a sbattere con una persona. Stava per scusarsi quando, appena alzò lo sguardo, trovo il suo migliore amico, ormai erano cresciuti insieme.
Calum era alto, moro, e dalle apparenze poteva sembrare asiatico, ma in realtà era kiwi e scozzese. Era una persona molto solare ed era la parte che Isobel adorava di più. Il suo essere solare la aiutava a passare quelle giornate per lei buie. Le bastava un sorriso del moro per poter smettere di essere triste.
Isobel, invece, era di statura normale, capelli lunghi, ondulati e neri, occhi celeste molto chiaro, ed era inglese.
Da piccoli furono entrambi trovati dalla squadra del provessor Johnson, che li portò in una delle tante scuole di mutanti situate in tutto il mondo. La loro si trovava ai confini di Manchester.
Entrambi scappavano.
Entrambi rischiavano di essere uccisi dalle persone più care a loro.
Entrambi erano diversi.
Ma fortunatamente, le paure di anni fa non esistevano più per i due giovani.
Ormai erano sereni, tranquilli, senza alcuna preoccupazione.
Fino a quel giorno.
"Isobel" accolse la ragazza di un forte abbraccio.
"Calum" rispose la mora ricambiando l'abbraccio, ma era ancora preoccupata.
Calum percepì subito la preoccupazione, così sciolse l'abbraccio e chiese alla ragazza il perché di questa.
Isobel gli raccontò tutto e, come si aspettava, anche il moro fu preoccupato.
Entrambi non erano preoccupati di aver fatto un guaio.
Entrambi erano preoccupati di essere diventati, ormai per quella scuola, troppo adulti.




Bussarono la porta, ancora preoccupati di quello che gli stava per aspettare, e appena il professore diede loro il permesso di entrare, essi aprirono la porta ed entrarono nello studio lentamente.
Isobel si guardava attorno. Era un semplicissimo studio quello. C'era una cattedra, ricoperta di libri riguardanti le scienze ed altri fogli sparsi, ed accanto una libreria, anch'essa piena di libri riguardanti la mutazione genetica.
Sapeva che il professore studiasse da anni, da quando iniziarono a presentarsi queste forme di evoluzione nel mondo.
Sapeva che lui fosse uno dei primi mutanti.
I due ragazzi si sedettero sulla poltroncine di fronte alla scrivania, seguiti poi dal professore.
"Vi ho chiamati perché è arrivata ora di cambiare. Cambiare voi stessi"
I due ragazzi si guardarono per qualche secondo, trattenendo il respiro.
"Come sapete, gli umani stanno costruendo delle macchine da combattimento in grado di sterminare tutti i mutanti sulla faccia della Terra.
E bene" sospirò, per poi continuare "alcune di queste macchine sono state già create, e in questi giorni colpiranno"
Isobel e Calum spalancarono gli occhi. Non credevano che alcune di quelle macchine fossero già pronte ad attaccare.
La preoccupazione iniziò ad aumentare, aspettando che il professore finisse il discorso.
"Voi siete cresciuti" guardò Calum "Sei quì da ben dodici anni. E tu" spostò lo sguardo su Isobel "sei quì da dieci anni" poi guardò entrambi "Siete cresciuti, avete imparato nuove cose, avete conosciuto meglio le vostre mutazioni. Avete imparato a controllarle ed è tempo che voi mostriate a tutti ciò che sapete fare"
La prego, non lo dica. La prego, non lo dica! Pensò disperata Isobel.
"E' tempo che entriate a far parte della squadra composta dagli Ms"
Ecco, l'ha detto.
"Calum" e il moro era ormai paralizzato "Sei un mutante di Classe 4, questo vuol dire che hai un potere molto forte, e sei in grado di poterlo domare" Isobel poi si sentì gli occhi del provessore addosso "Isobel, non ti rendi ancora conto del potere che hai. Sei una Classe 5, una delle poche nel mondo, se non l'unica. Un mutante di livello Omega ed Externi. Hai il potere dell'immortalità. Sei una Fenice. Hai un potere illimitato e so che, per quanto possa essere potente, tu sei in grado di domarlo"
Isobel sapeva di avere un potere del genere, ma aveva anche paura. Paura che quella Fenice potesse svegliarsi e distruggere tutto.
Ma il professor Johnson sapeva di questa paura, e per anni l'ha sempre aiutata. Infatti la Fenice, in diciotto anni della sua vita, non si è mai svegliata.
"Ora, voglio che subito vi mettiate a lavoro"
Anche se c'era un po' di tensione, Calum e Isobel erano pronti per affrontare qualsiasi cosa.
Johnson sembrò notare questo, infatti continuò "Dopo quello che sto per dirvi, andate al piano sotteraneo ed andate a prendervi le vostre divise. Tra tre giorni, le macchine verranno portate ed attivate in un luogo pubblico, un College, in Australia, il Norwest Christian College"
Come?
Australia?
Molto vicino, ironizzò in testa Isobel.
Anche la faccia di Calum diceva tutto.
"Voi dovete andare lì e cercare di fermare tutto ciò, cercando di non fare del male a nessuno. Capito?"
I due annuirono, e con un "Andate a prepararvi" del professore, i due si alzarono e si incamminarono in quello che sarebbe stato un loro nuovo inizio.




Heilàààà, salve a tutti.
Innanzitutti, vorrei scusarmi per "Am I a monster"
Sto cercando di continuarla, ho avuto un periodo molto lungo di fantasia sotto zero.
Ma, ne frattempo, mi è venuta l'idea di fare un'altra ff, anche questa fantasy ed ispirata ad X-Men.
Spero soltanto che questo inizio possa piacervi.
Al prossimo capitolooo.
  
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