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Autore: Gobra1095    26/08/2008    2 recensioni
Riflessione malinconica di Candy che ricomincia a vivere.
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Candice White Andrew (Candy)
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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una stella per terry
Una stella per Terry
Allora, prima di tutto vorrei ringraziare francesca(eternabambina) e zia Angela, una per avermi dato una aiuto emotivo e l'altra per avermi aiutato ad aggiustare degli errorini.
Adesso facendo una breve recensione della fanfiction, questa è una breve oneshot dopo la morte di Stear, e dopo la separazione da Terence, praticamente seguendo il finale del manga :(
Il rating è verde, e che altro dire? L'unico protagonista è Candy, a parte la piccola comparsa di un infermiera che le è amica, Judith, che non c'è nel manga, il genere è malinconico, triste,scritta infatti in un momento di depressione,per quanto riguarda l'inizio.
Credo di aver detto tutto, bhè buona lettura e un grazie a chiunque lo legga.


<< una giornata dura, vero Candy? >> chiese Judith, un infermiera che lavorava con Candy.
La dolce omonima di una rosa bianca, sentì la voce dell’amica venire da lontano, nonostante Judith fosse al suo fianco.
<< candy? Mi senti? >> le chiese Judith non ricevendo risposta.
<< oh, scusa, ero sovrappensiero, dicevi? >> domandò Candy con un sorriso sforzato.
Da qualche giorno, Candy, aveva lasciato Terence a Susanna.
Terence . . . il suo Terence!
Le mancava la terra sotto i piedi a pensare quell’orrendo giorno, in quelle maledettissime scale. Candy si toccò il grembo, poteva ancora sentire le mani di Terence che la stringevano.
<< niente di importante, ma ti senti bene? >>Judith era preoccupata per l’amica, stava male ma non osava dirlo e si chiudeva in una silenziosa sofferenza.
<< certo Judith, sta tranquilla >> cercò di non farla spaventare << eccomi, sono arrivata, a domani >> la salutò Candy.
Un ultimo giro di chiavi e la porta dell’appartamento si aprì.
Candy non riuscì a trattenere un lungo sospiro depresso quando guardò la casa vuota. Niente Albert, né Terence o Annie, Patty, Archie o . . .
Stear . . .
Candy si portò le mani negli occhi cercando di ricacciare indietro le lacrime, ma invano.
Poi ripensò al carillon che le aveva costruito, aveva fatto bene a darlo a Patty, lei ne aveva più bisogno Strano che si sia rotto così all’improvviso pensò Candy.
Candy ripensò alle invenzioni di Stear, molte si rompevano senza un vero perché.
Le aveva fatto fare un bel bagnetto quel giorno con la macchina
Qualche volta perde qualche ruota!
Candy iniziò a ridere tra le lacrime, una risata triste
Perché doveva perdere le persone a cui voleva più bene? Prima Antony, dopo Stear e ... Terry…
Povera Patty, doveva essere a pezzi.
Lei sapeva cosa significasse amare e perdere la persona amata, sapeva come Patty si stesse struggendo in quel momento, anche lei si era sentita come un vaso rotto in mille pezzettini, che non si sarebbe mai potuto aggiustare, perché mancava il pezzo più importante.
Candy si sentiva così fragile e inutile, doveva pur esserci qualcosa che poteva fare, e di certo compiangersi non serviva a niente. Candy si stropicciò gli occhi per togliere le lacrime che c’erano.
Aveva promesso a Terence che non avrebbe pianto, e avrebbe trovato la felicità, ovunque essa fosse.
Si diede un colpetto in testa facendo una piccola smorfia.
Si preparò da mangiare e pulì tutta la casa, come se pulire potesse svuotarla, e cancellare ogni ricordo, ogni carezza, che pesavano come mattoni.
Dove era Albert? Perché se ne era andato proprio ora che aveva più bisogno di lui? Aveva bisogno di confidarsi ancora con lui, di piangere nella sua spalla, di essere consolata dalla sua voce dolce e dalle sue braccia che l’avevano protetta dalla disperazione quando era morto Antony.
Ma Albert non se ne era andato, e lei era sola, terribilmente sola.
A un certo punto, stanca morta, decise di andare a dormire, nella vana speranza di svegliarsi, e di scoprire che quel giorno nelle scale era stato solo un incubo.
A volte pensava che Terence non fosse mai esistito, che fosse solo un meraviglioso sogno senza lieto fine.
Ma le lettere erano sul comodino, e i ricordi erano troppo intensi per essere frutto anche della più straordinaria fantasia.
Era a letto da molte ore, ma il sonno non arrivava, nonostante fosse molto stanca Perché tentare l’impossibile? Si chiese nell’ombra Candy, alzandosi dal letto.
Quella sera non sarebbe riuscita a dormire.
Candy si affacciò alla finestra, il cielo era tempestato di stelle.
A Candy venne da ridere, ma una risata sorda, senza gioia, come le era accaduto poco fa.
“Chissà quante persone si vorranno bene” le risuonava nella testa
***
<< candy, guarda quante stelle! >> esclamò un ragazzo con degli occhi misteriosi, in cui solo una ragazza aveva potuto scoprirne il segreto.
<< già, chissà quante persone si vorranno bene. >>
<< cosa vuoi dire? >> chiese lui
<< quando ero piccola chiesi a Miss Pony perché c’erano le stelle nel cielo, e lei mi disse . . . >>
“Cara Candy, ogni stella che vedi nel cielo è il simbolo di due persone che si vogliono bene, e più il sentimento è forte, più la luce della stella è forte e brillante”
<< io ed Annie abbiamo una stella. Secondo te ce n’è una che appartiene a Annie e Archie? >>
<< di Archie non ne so niente, e non voglio saperne niente . . . >> affermò Terence con le braccia conserte e il volto corrucciato, come quando iniziava a discutere.
Ma . . .
<< ma sono sicuro che la nostra è quella a destra, e non si spegnerà mai >>
Come era strano quel ragazzo! Prima stava per farle una vera e propria discussione, ora era tenero e le parlava con voce carezzevole, quasi come un bacio.
La stella che aveva indicato Terence era la più luminosa di tutto il firmamento.
***
Candy cercò con gli occhi la loro stella, per rubarle il calore e l’affetto che custodiva.
La loro stella risplendeva superba nel cielo, che era di un blu intenso, quasi nero. La stella sembrava voler accendere quella notte oscura.
Forse Terry la stava pensando? Forse stava piangendo come lei?
Ma che cosa stava facendo? Non gli aveva promesso di non piangere e di sorridere sempre?
Candy fece un sorriso molto sforzato.
Non poteva guardarsi indietro e vivere nel passato, doveva smettere di pensare a Terence, doveva ricominciare una nuova vita, come aveva fatto con Antony.
Ma Terence era troppo diverso da Antony, e più difficile. Con Terry aveva sentito l’ebbrezza e la paura del primo bacio, e sentiva che ogni cellula del suo corpo gli apparteneva.
Ma perché tormentarsi? Perché pensare a Terry, quando sapeva che non avrebbero mai più tornare insieme?
Sicuramente lui stava soffrendo.
Ricordava perfettamente quando lui, nelle scale, aveva pianto nella sua schiena.
Lei doveva andare avanti, e lo doveva fare per Terence, lui poteva stare ancora più male se avesse saputo come lei era triste.
Candy ricacciò indietro le lacrime, come era solita fare nei momenti difficili, e sorrise, ma un sorriso vero, pieno di voglia di vivere e ricominciare.
Nel frattempo la stella risplendeva nel cielo, e, sia Candy che Terence (e forse anche Susanna) lo sapevano, non si sarebbe mai spenta.
THE END!
   
 
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