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Autore: SkepticDame    05/07/2014    0 recensioni
Rose e il Dottore umano giungono alle porte di una fortezza da sempre conosciuta per la bellezza del suo circo.
Ma da quando il tutto è governato dalla nuova Regina, le cose sembrano essere cambiate e il segreto legato ad essa sarà svelato con aspre conseguenze.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 10 (human), Rose Tyler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Un circo? Sicuro che non sia una specie di raduno per pagliacci assassini? Sai, sarebbe davvero interessante come meta... E soprattutto molto più credibile! - Rose stuzzicò il Dottore usando un tono vagamente distratto e divertito. - Pagliacci assassini... - il Dottore in parte umano assaporò un istante il gusto di quelle due parole. Schioccò infine la lingua sul palato, colpito da una simile illazione - Ma come riesci ad inventarti certe creature inconcepibili ed assolutamente esistenti nell'universo? - Lui la guardò accennando un'aria spiazzata da quella riflessione che però gli fece scappare una piccola risata sommessa - Non si chiamano esattamente "Pagliacci Assassini" ma hanno un aspetto molto simile ad un pagliaccio, apparentemente buffo, e modi affini a quelli di un assassino. Oh, quelli non hanno proprio niente di apparente...! Quindi, per comodità, li definisco così. Definizione non di loro gradimento - Mormorò tagliando corto con una smorfia di divertimento nel vedere accrescere la curiosità di Rose al proposito della storia che si stava riavvolgendo nella mente del Signore del Tempo. Quando ne aveva occasione si soffermava a narrarle avventure passate e lei ascoltava, commentava, annuiva, immaginava. Ma ora, dopo tanto tempo e in quel corpo "nuovo" con sentimenti ed emozioni da scoprire con occhi diversi, desiderava solamente arricchire la propria vita e la propria memoria con una nuova avventura. Con la sua Rose. Sua e di nessun altro. - Quindi niente pagliacci assassini, per ora. Peccato - pronunziò lei con una finta nota di delusione poco prima dell' "atterraggio di fortuna" sulla poltroncina dietro di sé, a causa dello scossone improvviso. Il Dottore la fissò un momento dalla parte opposta della console, finito contro la ringhiera, dipingendo sul viso un mezzo sorriso, mentre la ragazza riacquistava equilibrio rimettendosi in piedi, e le porse una mano, una volta arrivatole davanti. - Inizio a pensare che queste cadute siano la parte più divertente del viaggio stesso, per la signorina Tyler. - Inizierebbe a pensare bene, il signor Tyler - Annuì accogliendo il suo aiuto, poi appiattendo grossolanamente le pieghe della giacca. Sempre con la mano nella sua, prese a correre verso la porta e la aprì. Sollevò gli occhi al cielo. Sembrava un telo di schiuma, con tutte quelle nubi, colorate, di ogni tonalità e variazione cromatica, che vorticosamente giravano su loro stesse creando mulinelli. In lontananza si ergeva con delicata imponenza un scala di torri e torrette che parevano canne di un organo, nascoste da una catena di colline le quali riflettevano a specchio le luci del cielo. - E quello cos'è? - Domandò la ragazza puntando l'indice verso il profilo della costruzione. - Il circo - Disse allegramente il Dottore cacciando fuori dalla tasca la "cipolla" rossa che solitamente indossano i pagliacci sul naso - O almeno credo. In ogni caso sono sempre ben attrezzato! - Se la mise sul naso, sorridedole pienamente. - Il bambino che è in te non vedeva l'ora...! - Scoppiò a ridere lei. Era davvero buffo con quel nasone. Percorsero tutto il sentiero che conduceva al castello. Sembrava brillare di luce propria, come le stelle. Sembrava fatto di cristalli di vetro, piovuti dal quel cielo così irreale ed incredibilmente bello. - Chissà cosa piove dalle nuvole... - Osservò Rose sollevando la punta del naso all'insù. - Su questo pianeta è raro che ci siano precipitazioni. Il clima non è come quello terrestre. Ha un meccanismo analogo ma al posto di piovere acqua... piovono macchie di colore che, una volta asciutte, sembrano manciate di sale pigmentate - spiegò rapidamente lui, realizzando di essere finalmente giunti in prossimità della fortezza. - Io mi divertivo a colorare il sale e a metterlo nelle boccette di profumo di mia madre - ribatté lei, quasi fiera di quel piccolo "passatempo". Sotto all'immenso arco trionfale del castello vi era un'esile figura femminile che li attendeva cercando il più possibile di nascondere la mestizia nelle pieghe del sorriso. - Benvenuti al palazzo della Regina Lupo, la nonna di tutti i bambini. Loro la adorano - chinò brevemente il capo per poi guardare, assorta, Rose - Suo figlio sarà contento di avere una madre così giovane, signorina... - Tyler. E non ho figli. Non credo nemmeno di averne in programma... per ora - Mormorò con una punta di fastidio. C'era qualcosa, nel tono della donna, che l'aveva poco convinta. E non si prese l'impegno di nasconderlo troppo. Tuttavia si rese conto di aver assunto un atteggiamento poco carino nei suoi confronti, dunque le sorrise. - Allora cosa posso fare per voi, signori Tyler? - riprese la donna dai lineamenti freschi di giovinezza ma cadenti per motivi ignoti. - C'è spazio per una bambina un po' cresciuta? - scherzò il Dottore che, comunque, non tardò ad analizzare la situazione con quell'occhio critico di chi è abituato a trovare il pericolo persino in circostanze "normali" come quella. - Facciamo due - replicò Rose. - Chiederò alla Regina di ricevervi, così potrete parlare direttamente con lei - sentenziò quella che, a quel punto, poteva definirsi "serva". Quest'ultima compì un mezzo giro di braccio invitandoli a proseguire all'interno del castello. Il Dottore si accostò a Rose nella camminata verso la sala. - "Signori Tyler". Per una volta qualcuno ha indovinato la mia consorte - sussurrò l'uomo ironicamente. Stanze e corridoi erano illuminati a malapena con dei vecchi candelabri e lampade ad olio accuratamente riposti negli angoli più strategici. Dove non vi era tanto chiarore, si creava un'atmosfera pressappoco funerea, se vista con occhi in cerca di qualcosa di macabro a tutti i costi. Se, invece, la si voleva vedere diversamente, poteva benissimo essere percepita come un toccasana per gli occhi, anche a notte fonda. Rose si guardò attorno con circospezione, ignorando involontariamente le parole di lui. - A me, questa, sembra più una casa degli orrori. Altro che circo! Ora capisco perché Jackie insisteva tanto nel non volermici portare, in uno di quelli - affermò sfumando del sarcasmo - Quella donna ha detto che i bambini adorano la Regina... ma quali bambini? Qui non ce n'è neanche uno. - Stanno arrivando - rispose prontamente la serva che li aveva sorpassati da un pezzo. Nel chiarore più nitido spiccavano i suoi capelli di perla, la carnagione scura e giovane, gli occhi simili a due mandorle d'acqua marina e le vesti umili ma in perfetto ordine e stato. - Arrivando? E da dove? Non dovreste averli voi sotto la vostra tutela? - insistette Rose. - Aela! AELA! Dove diavolo è la mia corona?! - la voce stridula di una donna si diffondeva in tutte le stanze, penetrando nelle orecchie di tutti. Stridula e sgradevole, che antcipava l'arrivo di un esserino ancora più aspro e irritante. "SONO IO LA MORTE E PORTO CORONA IO SON DI TUTTI VOI SIGNORA E PADRONA..." - Mia signora, la sua corona è nelle mani di un esperto che la rimetterà a nuovo entro stasera, come lei ha ordinato - Aela, quello era il nome della serva, chinò il capo in segno di inferiorità nei rispetti della Regina. - Sarà meglio per entrambi. Altrimenti... - ringhiò iraconda. Solo pochi istanti dopo il suo arrivo notò la presenza di due estranei e cambiò immediatamente registro - E voi, signori, chi siete? - Due turisti di passaggio - proferì il Dottore scrutandola con quella meticolosità che genericamente dà ai nervi a qualsiasi maestà che si ritenga al di sopra dell'universo intero - Perché proprio Regina "Lupo"? Il lupo non è una figura affatto rassicurante, per nessun bambino - Mormorò fingendosi cieco alle ipotetiche motivazioni di quel soprannome. - È uno stupido nomignolo che mi diede il mio defunto marito poco prima di cadere accidentalmente dalla torre - disse amabilmente con tranquillità, come se la morte della persona amata fosse una favola... a lieto fine - Ma scommetto che siate giunti fin qui per un altro scopo, non per discutere sul mio appellativo - il tono riprese a gracchiare con stizza. "E COSÌ SONO CRUDELE. COSÌ FORTE, SONO, E DURA CHE NON MI FERMERANNO LE TUE MURA..." - Oh, sì, giusto. Mi hanno detto che questo castello ospita il più bel circo mai esistito - disse il signore del Tempo - Sareste così regale da darci il permesso di visitarlo? Con la supervisione delle vostre guardie, se vi è necessario. La Regina lanciò un'occhiataccia alla sua serva che, umilmente, non riuscì a sostenere il suo sguardo truce. Poi rivolse gli occhi al Dottore e Rose, forzando un sorriso che fu ben poco amichevole. - Se foste davvero così informati, sapreste anche che il nostro circo è stato chiuso per parecchio tempo - Rispose, infine. - E per quale motivo? Mancanza di bambini, forse? - intervenne Rose, sinceramente curiosa al proposito. E stranita. "Per essere la nonna di tutti i bambini, la Regina è davvero insopportabilmente antipatica". Ma fu un pensiero che preferì tenere per sé, al momento. - I bambini non mancano mai, per mia fortuna. Sono... il mio nutrimento - disse l'anziana regina, con leggerezza, andando a sfumare in una piccola risatina. La classica che hanno le donne di una certa età che non hanno mai avuto figli propri ma che han passato il resto della loro vita a badare a quelli altrui, fino ad ossessionarsi - Il circo è stato chiuso per una serie di... manutenzioni. Solo perché è il più bello non significa che non debba mai essere sottoposto ad alcuni controlli, no? Comunque, siete dei "turisti" molto fortunati - rimarcò la parola "turisti", sottolineando una certa negligenza nel crederci, e tirò un breve sospiro come se la cosa, da un lato, le dispiacesse - Fra poche ore inizierà la cerimonia di inaugurazione in cui verrà riaperto il circo. Vi parteciperanno genti di ogni dove. Sarà come una specie di "biglietto da visita" per convincerli a lasciarci le loro adorabili creaturine. - Fantastico! - esclamò entusiasta il Dottore, ancor prima di farla andare oltre - Nel frattempo dove possiamo stare io e mia moglie? - Mostrò un enorme sorriso che fece impallidire la regina. Quest'ultima avrebbe dovuto opporsi alla conclusione dell'uomo. E invece sembrava insolitamente "felice", retoricamente parlando, di averli come ospiti, quando fino a qualche minuto prima pareva persino infastidita dalla loro presenza e dalla loro lecita e innocente indiscrezione. - Aela vi farà da guida - si limitò a dire la signora. Era partita dall'avere fin troppe parole ad averne di poche e misere - Aela, conduci i signori in una delle stanze adibite agli ospiti, fa trovare loro degli abiti adatti alla cerimonia - li scrutò con fare altezzoso - e soprattutto ricorda a quell'esperto che rivoglio la mia corona prima di subito - ordinò acidamente, facendo svolazzare le pieghe del vestito nel girare i tacchi e andarsene, riacquistando il solito atteggiamento arrogantemente borioso e presuntuoso.
   
 
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