Revenge

Ti vedo, barcolli fuori dal locale su quei vertiginosi e appuntiti tacchi a spillo.
Sghignazzi con le tue amiche oche, poi ti accendi una sigaretta e sorridi ubriaca.
Ridi, ma sarà il tuo ultimo sorriso.
Indossi un leggero abito dorato, ti fascia il corpo perfetto…
Il corpo uguale al mio.
Sospiro, ora o mai più.Mi avvicino lentamente a te, stringendo con forza il manico del coltello che ho in tasca.
-Ehy Amy!C’è tua sorella!!-la informa una delle sue minions.
-Ciao Samey…-mi sorride con sufficienza.
Il mio vero nome è Sammy, ma tutti mi chiamano Samey, perché credono che io sia una Amy di serie B, l’altra sorella, la copia sgualcita.
-Posso parlarti in privato Amy?-domando in tono neutro, cercando di nascondere le emozioni contrastanti che tengo dentro.
Lei sbuffa e poi mi segue.
La conduco in un vicolo laterale, buio, con poche case nei dintorni.
-Allor…-non finisce la frase perché io scatto.
La spingo con forza contro il muro, lei colta alla sprovvista inciampa nei tacchi e sbatte la testa.
-Sammy…ma che…-
-Ora mi chiami con il mio vero nome?-sbilio minacciosa-Adesso?Sei ridicola!-
Tiro fuori il coltello, lei fa per urlare,ma io rapida la colpisco alla trachea con il manico.
-Zitta!-urlo.
La blocco contro il muro-Partiamo dalla faccia-
Volevo farla stare male, come lei aveva fatto stare me, da quando siamo nate.
Con la punta del coltello traccio il contorno delle labbra.
Poi, lentamente faccio pressione.
Il sangue inizia a scorrere lungo il viso.
In quell’istante mi fermo.
Tolgo la felpa e gliela metto sopra il vestito.
-Sarebbe uno spreco sporcarlo…-sussurro.
Continuo il mio lavoro, con una dolorosa lentezza traccio il profilo delle labbra.
Amy mi fissa, non urla,no non è nel suo stile.
Però accenna a un sorriso, un sorriso insanguinato.
Mi blocco per un’istante, cosa intende?
Poi sposto la lama sulla guancia sinistra.
Proprio lì, vicino al neo, l’unica cosa che ci ha sempre distinte.
Faccio affondare la lama nella pelle,ma non in profondità, solo quanto basta per togliere quel pezzetto di carne, dove c’è il neo.
Questa volta lei urla, ma io le tiro un calcio per zittirla.
-Oh Amy…-sussurro-Io volevo solo una sorella-
Respira a malapena…
Tra poco la vita l’abbandonerà, e la mia vendetta sarà completa.
L’ultima cosa, sposto il coltello dall’occhio destro.
-Ti…ti..p..-non si capisce cosa cerca di dire, e io non sono interessata ad ascoltarla.
Chiudo gli occhi e pianto con violenza il coltello nel suo occhio.
La sento emettere un ultimo urlo, poi si accascia a terra.
È morta…se ne è andata.
Socchiudo gli occhi ed estraggo il coltello, lo butto dentro la spazzatura lì vicino, più tardi lo verrò a recuperare e lo farò sparire nel fiume.
Ma prima…c’è un’altra cosa che devo fare.
Le tolgo la felpa, il vestito dorato è immacolato, perfettamente perfetto.
Glielo sfilo e con un rapido gesto lo indosso io.
Prendo le sue scarpe e metto anche quelle.
La copro con i miei vecchi vestiti, poi frugo nella sua borsetta.
Trovo la trousse dei trucchi, con un rapido gesto mi disegno un neo sulla guancia sinistra.
Ora siamo uguali Amy.
Mi allontano dal viottolo.
Raggiungo la discoteca dove, ad aspettarmi, trovai le amiche di mia sorella.
-Ehy Amy, che voleva tua sorella?-
Sospirai-Niente, voleva…voleva solo salutarmi-
Eh sì, ora siamo uguali Amy.
 
*Spazio Autrice*
Ok lo so…sono una psicopatica sadica
Eccomi qui con questa One Shot su due dei personaggi di terza generazione.
Amy e Samey, le gemelle “inseparabili”.
Francamente Samey è uno dei personaggi che preferisco di più e ho voluto immaginare una sua vendetta, una vendetta molto contorta.
Non so nemmeno io che messaggio volevo dare con questa storia, la lascio interpretare a voi.
Che altro dire?
Mi raccomando recensite ;) fatemi sapere come la pensate c:
Baci
Gwoww