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Autore: Anpan    05/07/2014    1 recensioni
L'oggetto fortunato del giorno erano degli anpan, tipici panini dolci giapponesi ripieni di “anko”, marmellata di fagioli rossi. Come era spesso solito fare, Midorima Shintarou si stava incamminando verso la vicina biblioteca comunale.
Non sapeva che a breve l' avrebbe aspettato un incontro inatteso.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Shintarou Midorima, Tetsuya Kuroko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Tadatoshi Fujimaki; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro. ________________________________________________________________________________________________________________________________

L'oggetto fortunato del giorno erano degli anpan, tipici panini dolci giapponesi ripieni di “anko”, marmellata di fagioli rossi.

Come era spesso solito fare, Midorima Shintarou si stava incamminando verso la vicina biblioteca comunale. Quello era il posto dove trascorreva la maggior parte del suo tempo quando non era sul campo da basket ad allenarsi o non doveva passare l'intera giornata a studiare sui libri. Lungo il suo tragitto aveva preso dal sacchetto che li conteneva uno di quegli anpan e lo aveva gustato fino all’ultimo boccone, lieto di non essere disturbato da nessuno, una volta tanto.
Arrivato alla biblioteca, richiuse accuratamente il sacchetto contenente i dolci e lo ripose nella sua cartella con la mano destra, mentre con la sinistra si accingeva a sospingere le grandi maniglie metalliche dell’edificio. Non appena entrato si avvicinò al bancone dei libri da restituire e affidò alla responsabile l’ultimo che aveva preso in prestito, “L’oracolo astrale”. Poi si avviò verso le numerose librerie presenti.
Lo spazio all’interno dell’edificio in mattoni rossi e di modeste dimensioni era suddiviso in due aree principali: quella degli scaffali e l’area adibita alla lettura, provvista di divanetti e tavolini con sedie, oltre ad un paio di distributori automatici. Nonostante fosse solo una biblioteca comunale, Midorima riteneva che fosse ben fornita, almeno per quanto riguardava i libri che abbracciavano il suo interesse per gli oroscopi.
Oltrepassò la sezione dei grandi classici, deserta, e raggiunse la zona dove erano collocati i libri riguardanti le stelle e lo zodiaco. Dopo un’accurata selezione, scelse il terzo libro a partire da destra dello scaffale più alto e, una volta sfogliatene in piedi le prime pagine, decise di iniziare a leggerlo seduta stante.
Uscì dalla corsia delle librerie e si avvicinò ad uno dei tanti tavolini con sedie presenti nella biblioteca.
Ne scelse uno collocato vicino ad una finestra, sul quale batteva la luce del sole che stava lentamente tramontando. Scostò la sedia, badando a non fare rumore, e fece per sedersi, quando dal posto antistante al suo giunse una voce, silenziosa e calma, che interruppe improvvisamente il silenzio totale che regnava nella biblioteca e nella mente del ragazzo:

«Buon pomeriggio, Midorima-kun ».

Midorima sobbalzò di fronte all’incontro inaspettato e arretrò automaticamente di un passo, come per porsi sulla difensiva. Come era possibile che non avesse notato la sua presenza? Avevano giocato nella stessa squadra durante le scuole medie e ormai credeva  di essersi abituato alla sua innata capacità di non farsi notare dalle persone. Eppure, ancora una volta, era stato colto di sorpresa.
Provò un leggero fastidio, quasi irritazione per quanto era accaduto. Lui stesso non era in grado di identificare quella sensazione. Dopo qualche istante si sforzò di abbandonare i pensieri inutili e fissò i propri occhi in quelli di ghiaccio del ragazzo, che lo guardava con aria interrogativa.
«Tutto bene, Midorima-kun?»
« Non capisco come tu lo possa pensare quando mi hai appena fatto prendere un infarto. Indelicato come sempre, Kuroko» sussurrò lui.
« Allora chiedo scusa per averti spaventato. Se non ti spiace, vorrei riprendere la mia lettura ora»
Quel ragazzo era assurdo. Nonostante fosse stato il primo a salutarlo quando lui si era avvicinato per sedersi al tavolo, poi si era frettolosamente congedato dalla conversazione per riprendere a leggere il proprio libro. “Contraddittorio” era l’aggettivo più appropriato.
Voleva parlare o aveva salutato solo per cortesia? Dato che la sua presenza non si notava avrebbe potuto benissimo ignorare l’arrivo del ragazzo e continuare il suo libro. Ma allora perché l’aveva fatto? Midorima era rimasto in piedi, “frastornato” dall’ambiguo comportamento di Kuroko, mentre tali pensieri iniziarono a balenare sempre più caoticamente nella sua mente, quando uno tra questi prevalse sugli altri:

“Perché gli sto dando tanto peso?”

Tutte quelle preoccupazioni erano inutili, dato che non era mai stato un amico intimo di Kuroko e non aveva intenzione di diventarlo proprio ora. Si era sempre limitato a guardarlo da lontano e ad ammirare il suo stile di gioco, per quanto incompatibili di carattere.
Si sedette al tavolo e aprì il libro che aveva scelto.
“Preoccupazioni”.
Riprese a considerare le sue precedenti riflessioni. Aveva riconosciuto i suoi pensieri come delle preoccupazioni, preoccupazioni per la reazione di Kuroko alle sue parole.
“Dannazione! Come posso essere finito tanto in basso da arrivare a preoccuparmi di quello che pensa Kuroko?”.
Sollevò appena lo sguardo dal libro e osservò il ragazzo. Magari in lui c’era qualcosa di diverso dal solito, che lo aveva portato inavvertitamente a formulare quelle svariate ipotesi sul suo atteggiamento.

Capelli celesti, occhi di ghiaccio, ciglia lunghe, labbra sottili, viso allungato, divisa scolastica.

Tutto era regolare, come sempre.
Mentre constatava ciò, fu attanagliato da una specie di morso allo stomaco. Portò la mano destra verso di esso, come per tentare di placare quel fastidio crescente, ma non aveva alcun effetto.
Ad un tratto udì in vicinanza uno strano gorgoglio. Sembrava essere il rantolo di uno stomaco, ma non era il suo. Guardò nuovamente il ragazzo. La sua espressione era cambiata. Kuroko aveva smesso di leggere il libro e guardava con aria ingenua il proprio ventre, come se non avesse mai provato fame prima d’allora.
Istintivamente, ma con non-chalance, Midorima aprì la propria cartella e ne tirò fuori il sacchetto contenente gli anpan. Prese due panini e, mentre fece per portare alla bocca uno di essi, con l’altra mano porse il secondo al ragazzo. Kuroko lo prese e lo trattenne qualche istante tra le mani.
«Grazie, Midorima-kun. Anche se ricevere un piacere da te mi spaventa leggermente» disse, mordendo subito dopo il panino.
«Non c’è di che» rispose lui, incurante del commento ironico del ragazzo.

Dopo aver pronunciato tali parole, le labbra di Midorima si incresparono automaticamente verso l’alto in un lieve sorriso, quasi impercettibile, che neppure lui fu in grado di controllare. ______________________________________________________________________________________________________________________________

Salve!
Questa è la prima fanfic che scrivo e, per inaugurare il profilo da autrice, avevo pensato di inserire il mio stesso nickname in una delle storie. Estraendo casualmente dei personaggi tra quelli di Kuroko no Basket, per mia fortuna, sono capitati proprio Kuroko e Midorima, ragion per cui ecco a voi questa storia!
Si accettano volentieri consigli e spero che questa lettura vi sia piaciuta!
A presto
Anpan~
   
 
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