Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: Starships    05/07/2014    1 recensioni
Peter serrò la mascella indeciso. Ucciderla o non ucciderla. Era quasi dispiaciuto per lei. Così era quasi passabile come donna. Serrò il pugno e tese il braccio come la corda di un arco pronto a scoccare la sua freccia, ma la sua mano...
-- Questa storia è ispirata a Teen Wolf. Riprende l'episodio finale della 3a visto come avrei voluto io con l'aggiunta di alcuni personaggi che sono morti ed altri che sono arrivati nella 3b. Buona lettura, spero vi piaccia.
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 2 


Erika annoiata iniziò a giocare con una ciocca dei suoi capelli. Indossava un pantalone in pelle, una canotta bianca e una giacca nera. Iniziò a pensare alla fantastica notte con Derek. Le mani di lui erano ovunque e quello sguardo dolce era solo per lei. Le scappò un sorriso compiaciuto e si morse il labbro. Infine appoggiò la testa sul banco e si lasciò andare nei ricordi. Il professore continuò a spiegare senza accorgersi della bella addormentata. Cora la guardò e mandò gli occhi al cielo. Sapeva a cosa la bella bionda stava pensando. Lei  li aveva sentiti e non perché lei fosse un lupo con un udito sopraffino, li avrebbe sentiti anche un umano con uno scarso udito. I gemiti della bionda erano davvero alti. Come se dovesse far sentire  a tutti che lei si stava divertendo. Aveva provato a tapparsi le orecchie, ma non era bastato. Così era uscita a fare una corsa. Sentiva la mancanza della famiglia e le mancava qualcuno con cui confidarsi. Derek era diventato un cane da guardia. Era stato sempre protettivo nei suoi confronti, ma da quando era tornato nella sua vita era diventato iperprotettivo. Tranne quando era a letto con Erika. Quelle erano le poche volte che poteva andarsene in giro da sola senza doverlo avvertire. Guardò Isaac completamente sdraiato sul banco. Era annoiato anche lui. Cora sorrise guardando la sua schiena muscolosa attraverso la magliettina a maniche corte che indossava. Cercò di tornare a concentrarsi sulla voce del professore.
Isaac dormiva beato con la testa sul banco. Stava sognando di essere su una spiaggia deserta con una modella in bikini. Mentre lei si avvicinava a grandi passi ancheggiando una scossa di terremoto la fece cadere. Lui la guardò preoccupato, una scossa più forte lo fece svegliare urlando. Aveva la faccia del Coach a pochi centimetri dalla sua che lo guardava con quei grandi occhi celesti. La fronte corrugata.
“Lahey ti disturbo??”
“Ehm… sì. Stavo sognando una bella modella in bikini… si stava per togliere il bikini” Isaac sbatté le palpebre per scacciare il sonno “non so se capisce cosa voglio dire!”
“Non durante la mia lezione, ragazzo!” Il Coach gli poggiò un foglio sul banco che stava ad indicare che dopo scuola sarebbe rimasto lì per scontare la punizione. “Greenberg non ti toccare, mani sul banco!”
Stiles guardò Isaac facendogli l’occhiolino e poi gli lanciò una pallina di carta e gli fece segno di aprirlo. Isaac non se lo fece ripetere.
 
“Dopo le lezioni al campo di lacrosse, riunione del branco!! Fai girare.”
 
Isaac annuì all’amico e passò il bigliettino a Cora. La ragazza lo prese e lesse, alzò la testa guardò Stiles e girò gli occhi al cielo. Poi passò il bigliettino a Erika ancora sognante. Anche lei lesse e guardò Stiles sorridendogli. Poi passò il biglietto a Scott che lo passò a Kira e che passò a Lydia per tornare in fine a Stiles.
“Stilinski cos’è quel bigliettino?!” Chiese il Coach avvicinandosi a grandi falcate.
“Gli appunti!”
“Vediamo?” Il Coach tese la mano e Stiles nel panico mise il bigliettino in bocca, lo masticò e lo buttò giù.
Lydia lo guardò schifata pensando “Oddio sto davvero con lui? Dopo dovrò baciarlo… chissà se saprà di carta e inchiostro?!”
“Stilinski mi fai schifo!”  Il Coach tornò alla cattedra disgustato “dovresti fare compagnia a Lahey dopo scuola!”
“In realtà se non c’è il corpo del reato… il suddetto reato non è stato commesso. Quindi mi mette in punizione per cosa?” Disse astutamente Stiles.
“Va bene… Allora dicevo…”
“Coach non lo mette in punizione? Ha ingoiato un foglio!”  Intervenne Cora.
“Non posso metterlo in punizione perché ha mangiato un foglio.”
Cora continuò a lamentarsi e il Coach spazientito decise di metterla in punizione. Cora continuò a protestare sinché non fu sbattuta fuori dall’aula.
 
 
Durante la punizione Cora ed Isaac si ritrovarono insieme a mettere a posto dei rotoli di carta igienica nello sgabuzzino del bidello. Isaac portava tutti i rotoli attento a non farli cadere, mentre Cora lo affiancava portandone solo uno. Il silenzio era diventato quasi imbarazzante e Cora sentì il bisogno di parlare con lui.
“Allora, come vanno le cose a casa McCall-Stilinski?”
“Vanno. Siamo un’allegra famiglia felice.”
“Dovresti essere contento di avere una famiglia.” Nella voce di Cora si intuì la tristezza.
Non passava giorno in cui la ragazza non pensasse alla sua famiglia. Più di ogni altra cosa le mancava qualcuno con cui parlare della propria giornata, qualcuno che le desse consigli nel momento del bisogno. Invece si ritrovava sola con Derek e a discutere sul poter uscire o no senza il suo permesso. Aveva paura di perderla di nuovo. E lei era contenta di stare con lui, ma a volte esagerava. Poi c’era anche Peter, che era scomparso da una settimana, ma quando c’era era come se non ci fosse.
“Io sono contento… solo che non mi sento ancora parte integrante.”
In realtà, Isaac non si era mai sentito parte integrante né in un gruppo a scuola e né tanto meno a casa. Viveva solo con suo padre dopo la morte della madre e le cose tra loro erano peggiorate. I brutti ricordi si fecero velocemente strada tra i suoi pensieri e per un attimo gli sembrò di essere tornato in quel mini freezer a chiedere aiuto. L’aria iniziò a mancare e sentiva le risate di suo padre attutite dalla spessa porta del freezer. Gli mancò il respiro. Si voltò per uscire dallo sgabuzzino per prendere un po’ d’aria fresca, ma la porta era chiusa. Se prima la sensazione di essere senza respiro lo aveva fatto agitare, ora era completamente in apnea. La porta davanti a lui era bianca come la cella frigorifera, e se  qualche secondo prima intorno a lui c’erano scaffali con detersivi, pezze e scope ora invece c’erano pareti strette e bianche. Fredde con dei segni di graffi, le sue unghia che graffiavano nel disperato tentativo di uscire da quel maledetto freezer.
“Isaac! Isaac!!” Cora cercò di strattonarlo.
“Non respiro, devo uscire di qui. DEVO USCIREEEE!” Ormai sentiva i polmoni bruciare come se davvero avesse finito ogni riserva d’aria.
“Basta che pieghi la maniglia. Isaac la maniglia!” Gridò Cora.
Isaac tirò giù la maniglia e uscì di lì alla velocità della luce. Cora rimase a guardarlo sbigottita.
 
Poco dopo lo ritrovò seduto sugli spalti del campo da lacrosse. Fissava il vuoto. Per la prima volta dopo tanto tempo Cora si sentì in colpa. Non conosceva bene la storia della famiglia di Isaac e forse prima nello sgabuzzino non sarebbe successo niente se lei non avesse iniziato a parlare di… non voleva neanche pronunciare quella parola. Come se Isaac potesse sentire i suoi pensieri. Rammaricata si avvicinò al ragazzo che aveva le mani posate sulle tempie.
“Hey stai bene?” Chiese sedendosi con cautela accanto a lui.
“Adesso sì.”
“Mi dispiace per prima, non avrei dovuto chiederti della famiglia….” Cora non sapeva come scusarsi o quali parole usare. Le sembravano tutte sbagliate.
“Non ti preoccupare.” Tagliò corto Isaac.
“Se vuoi parlarne sappi che io ci sono. Lo so che non ci conosciamo da molto, ma…”
“Mio padre mi picchiava…” la interruppe per sganciare questa bomba. Questo peso che portava dentro di se da ormai una vita. Non ne aveva mai parlato con nessuno. Scott e Derek lo avevano visto, ma non ne avevano mai parlato. Ed ora era lì a sputare il rospo con una nuova conoscenza. Sentiva che doveva dirle tutto, sentiva che di lei poteva fidarsi. “…in ogni modo possibile. Ogni tortura che conosceva la metteva in pratica su di me. Senza risparmiarsi. A volte quando era stanco mi chiudeva in un freezer e mi lasciava lì ore a riflettere su errori che… non avevo commesso. Voleva tutti i voti alti e io facevo di tutto per accontentarlo. Una volta presi A-  in un compito… mi lanciò addosso un bicchiere, poi passo ai coltelli… mi prese a schiaffi e pugni svariate volte per poi togliersi la cinta…” un nodo alla gola pieno di amarezza lo fece interrompere. Raccontare quelle cose era come riviverle. Sentì la schiena bruciargli.
“Poi una sera dopo una violenta litigata riuscii a scappare, presi la mia bici e pedalai sino a sentir male ai muscoli. Quando tornai a casa trovai la polizia sulla porta che suonava… mi chiesi se stessero cercando me. Quando mi videro però mi guardarono tristi come se non volessero dirmi quello che stavano per dire. –Figliolo ci dispiace… tuo padre è deceduto.- Credevo scherzassero. Pensai che era tutta opera di mio padre per farmi spaventare. Allora chiesi come e loro mi dissero che lo avevano trovato fatto a pezzettini… Quello fu il giorno più bello della mia vita. Provai una gioia assurda. Iniziai a piangere per la felicità. Quando andarono via mi sentii così solo e allo stesso tempo libero.”
Cora aveva il viso rigato dalle lacrime. Non sapeva che dire. Gli occhi di Isaac erano sempre rimasti fissi sul campo e ora che incrociarono quelli della ragazza si rese conto di quello che le aveva detto. Non voleva farla soffrire raccontandole quelle cose. Volava solo liberarsi di un peso.
“Hey, no.” La strinse forte tra le sue braccia. “Io ora sto bene… a parte la claustrofobia, ma con i McCall-Stilinski sto imparando il vero significato di famiglia e di voler bene.”
“Mi spiace tanto per quello che hai passato Isaac.” Cora si asciugò velocemente le lacrime e ricambiò l’abbraccio di Isaac.
“Hey abbiamo una nuova coppia!” Gridò Stiles dal campo. Erano tutti li a fissarli.
“Stiles chiudi il becco o Lydia potrebbe rimanere vedova!” Lo minacciò Isaac sciogliendo l’abbraccio.
“O povera me!” Bisbigliò Lydia.
“Ci siamo tutti?” Chiese Kira.
“No, manca Derek.” Intervenne Erika annoiata.
Scott aspettò che ci fossero tutti prima di iniziare a parlare. “Ragazzi sono preoccupato. Dopo che abbiamo sconfitto Jennifer io e Derek non siamo riusciti a trovarla. Vorrei che tutti voi teneste gli occhi ben aperti… non voglio farvi preoccupare inutilmente, ma sarei più tranquillo se vi guardaste intorno. Spero solo che sia definitivamente sparita.”
 
 
 
“Peter, smettila di crogiolarti e vieni qui!” Jennifer era furiosa. Peter era stato tutta la mattinata a leggere un libro mentre lei aveva pensato ad un piano perfetto.
“Si può sapere che hai da gridare?”
“Dobbiamo pensare a come vendicarci…”
“Non c’è solo la vendetta nella vita Jennifer. Ti sei avvicinata parecchio a tutti loro ormai dovresti sapere quali sono i loro punti deboli.”
“Anche tu dovresti saperlo!” Disse lei alzandosi dalla sedia in plastica della cucina.
“Infatti io li so… tu non te ne sei ancora resa conto.”  Jennifer fece una risata scocciata. “Vedi Jennifer per un piano ben elaborato dobbiamo essere pazienti ed aspettare il momento giusto.”
“Parli a me di pazienza?” Chiese lei sarcastica. “Hai idea di quanto io sia stata paziente in tutti questi anni? Hai idea di che piano ho architettato per distruggere Deucalion?”
“Sarai anche stata paziente, ma ti sei lasciata influenzare dai sentimenti che provavi per Derek . E io voglio essere certo che non ricapiti di nuovo!”
“Voglio distruggere Derek almeno quanto lo vuoi tu!” Jennifer era furiosa, come poteva insinuare quelle cose su di lei. Derek le aveva spezzato il cuore, l’aveva tradita. Doveva pagare.
“No, io non credo!”
Peter concluse la conversazione andandosene, lasciando Jennifer da sola con la sua rabbia. 

 
                                                                                   

Ecco a voi il secondo capitolo. Cercherò di postarne almeno uno ogni settimana. 
Spero che vi piaccia, ho cercato di cambaire qualche scena del telefilm e aggiungerci la mia fantasia. 
Aspetto le vostre recensioni 
Baci Cla' 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: Starships