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Autore: Micail    27/08/2008    5 recensioni
Questa Fan-Fic è stata creata da due appassionati di Sailor Moon dopo la lettura di alcune Fan-Fic create da altri tra le quali voglio citare "Il Misterioso Segreto di Sailor Moon " di Mario "MCMXC" Ciampa, al quale ho partecipato per la versione con i nomi originali, e "Sailor EVA" di Marcello "Milord" Murgia. Mentre leggevamo queste storie ci è venuto in mente che nessuno ancora aveva pensato a creare una Sailor Sun e che in pratica tutti i personaggi della serie avevano un seguito tranne Endymion. Volete degli esempi, pensate a Usagi e le Inners Senshi, la principessa Kakyuu e le Star Lights, Chibiusa e il Sailor Quartet e a Galaxia con le Veneranti. Allora ne abbiamo create noi ad hoc e le abbiamo chiamate "SAILOR EARTH". Prendendo poi spunto da un idea di Mario Ciampa abbiamo aggiunto anche le Sailor Zodiac. Questa versione differisce dall'altra pubblicata con il precedente nick "Kyosuke1978", per lo stile di scrittura ora diventato narrativo, grazie alla mia maturazione personale quale scrittore. Attendo ansioso i vostri commenti!!!
Genere: Commedia, Avventura, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una giornata come tante altre a Tokyo, ed una coppia di ragazze coi capelli biondi era impegnata nell'ennesima partita al videogioco di Sailor V, mentre alle loro spalle una terza ragazza, con i capelli azzurri a caschetto e un paio di occhiali inforcati sul naso, stava aspettando impazziente.
Ad un certo punto, spazientita del tutto la ragazza con gli occhiali si rivolse alle altre due.
“Minako, Usagi.... volete smettere di giocare? Rei e le altre ci stanno aspettando al tempio Hikawa per la sessione di studio congiunto per l'ammissione all'università.”
Una delle due ragazze bionde, che teneva i capelli acconciati con due codini, senza staccare lo sguardo dal monitor del videogioco si rivolge alla ragazza: “Si si... arriviamo....” poi torna a parlare all'altra bionda quasi schiacciandola sul coin-up: “Attenta Mina-chan, stai per essere colpita, muoviti, spostati!!!”
Quest'ultima, impegnata a non cadere per il peso dell'amica e a giocare irritata dice di rimando:
“Lo vedo anche io Usagi.... ma se mi stai addosso in questo modo non riesco a manovrare come si deve...”
La ragazza dai capelli azzurri alza le spalle e dopo aver ripreso la sua cartelletta si gira e allontanandosi si rivolge alle due: “Vabbeh, io vi precedo...”
La ragazza con i codini staccandosi dall'altra, ferma la ragazza: “Aspettaci Ami, tanto Minako ha finito la partita e io ho terminato i gettoni...”
Minako, dopo aver preso anche lei la cartella, si rivolge ad Usagi inviperita: “Chissa di chi è la colpa se ho già finito... vero... ODANGO....”
“Ma... ma... Mina-chan... scusami...” dice portando le mani davanti alla bocca e facendo gli occhi dolci all'amica per farsi perdonare.
“Se... se... vabbe... andiamo va...” dice allontanandosi con passo deciso.
“Ma io...” dice Usagi quasi scoppiando a piangere.
Ami s'avvicina all'amica stringendola a se... “Forza lo sai che non è veramente arrabbiata...” le sorride. “Avanti... ci aspetta un sano pomeriggio di studio...”
Sentendo quelle parole entrambe le ragazze sbuffarono sonoramente seguendo di malavoglia l'amica.

Nello stesso momento, in un tempio semidistrutto e nascosto da qualche parte, nei pressi della scuola superiore Juuban, una figura ammantata di nero era intenta a meditare davanti ad una grande statua raffigurante una creatura gigantesca.
La porta scorrevole alle spalle di quest'ultimo lentamente s'apre lasciando intravedere una persona vestita allo stesso modo di quella impegnata nella preghiera.
“Mio Signore, tutto è pronto per il rito...” dice inginocchiandosi appena dopo la soglia la seconda figura.
L'uomo impegnato a pregare rimane in silenzio per qualche istante, poi lentamente si solleva da terra e una volta in piedi si gira vero l'adepto.
“Bene, arrivo” disse con tono cerimonioso.

Nel contempo vicino ad Odaiba, un camion s'era appena fermato davanti ad una casa.
Dal furgone, alcuni operai erano scesi ed avevano iniziato a portare all'interno mobili e scatoloni di vario genere.
Nella casa affianco una donna dai lunghi capelli blu, stava sbirciando attraverso la finestra.
“Hai visto caro?” dice rivolgendosi al marito.
“Nella casa qui accanto si sta trasferendo qualcuno...”
Il marito, alzando gli occhi dal giornale le si rivolge: “Si Ikkuko...” dice “ e da quanto mi è stato detto dal comitato di quartiere, sono quattro ragazze sole. Chissa se quella scapestrata di Usagi riuscirà a farci amicizia...”
Ikkuko, con un sorriso dolce sul volto si gira verso il marito. “Conoscendo la nostra Usa, sarà la prima cosa che farà appena arrivata a casa, Kenji”.
L'uomo, prima di riprendere a leggere sorride alla moglie: “Questo è poco ma sicuro.”
Nella casa accanto nel frattempo una ragazza dagli occhi dorati e i capelli color del grano sta aiutando gli operai a portare dentro casa gli scatoloni.
Sulla soglia, seduta su un mucchio di scatoloni, un altra ragazza, più giovane della prima, con i capelli rosso fuoco corti e con una lunga frangia sull'occhio, è intenta a farsi la manicure.
“Allora Minami? Vuoi alzare il sedere e deciderti ad aiutare anche tu? Se porti uno o due scatoloni mica ti rovini sai signorinella?” sbotta la ragazza dai capelli dorati portati con una pettinatura molto maschile.
“Ma insomma Kita, sei insopportabile, non vedi che sono occupata? E se mi rovino le unghie a spostare scatoloni me la paghi tu la manicure?” sbotta a sua volta la ragazzina.
L'altra, lasciando cadere la scatola ai piedi della rossa le dice con tono piuttosto irato:”Tanto non ti cambia la vita anche se ti si rompono... Tanto non ti si fila mai nessuno...pulce...” detto questo fa per girarsi ed allontanarsi verso il camion. La ragazza dai capelli rossi salta su come una molla all'impatto dello scatolone con il terreno vicino ai suoi piedi...”Pulce? Chi hai chiamato pulce, maschiaccio?”
Di tutta risposta Kita solleva una scatola e la lancia senza alcuno sforzo verso Minami, che schiva la scatola agilmente. “Ah... vuoi la guerra? E sia...” dice prendendo un tavolino scagliandolo verso l'altra ragazza che a sua volta lo schiva. Il tavolo si va a schiantare sulla parete interna del muro di cinta proprio nel momento in cui altre due ragazze, più grandi rispetto alle prime due. La prima ragazza, con i capelli color acqua marina acconciati in una lunga treccia si rivolge ad entrambe:
“Volete smetterla di litigare? I mobili costano sapete?”
“Higa ha pienamente ragione, sembrate due bambine...” dice la seconda ragazza che porta i capelli lunghi, mossi e color dell'argento.
Le due litiganti si fermano e all'unisono rispondono: “Non è assolutamente vero!”
Dopo un momento di silenzio le quattro ragazze scoppiano a ridere di gusto.

All'interno della sala da the del Tempio Hikawa un gruppo di ragazze era riunito attorno alla tavola, intenta ad ascoltare le parole di Ami, intenta a spiegare la risoluzione d'un equazione di secondo grado.
“Dunque, fin qui tutto chiaro?” chiese la ragazza dai capelli azzurri.
Un coro s'alzò dalle altre “Certo tutto chiarissimo” però tre voci stonano dal coro.
Le due ragazze bionde ed una terza piu grande rispetto alle prime, i capelli corti castani chiari, si rivolgono alla ragazza che sta tenendo quel ripasso:
“Veramente noi non avremmo capito...”
Un silenzio di tomba cala sulla sala, Ami con gli occhi sbarrati si rivolge alla ragazza dai capelli castani.
“Haruka... non me lo sarei mai aspettato da te... è un argomento che dovresti sapere alla perfezione...” dice con tono stupito.
“Scusa se t'ho delusa Ami...” dice stizzita la ragazza “ io con la matematica ci faccio a pugni... piu o meno come con Seiya...”
Tutte le ragazze scoppiano a ridere. Mentre Ami cerca di sedare la crisi di risate incontrollate del gruppo, un boato riempie l'aria.
“Ma che diav...” dice Rei... “Cos'è questa ondata di energia negativa?”
“Si... il vento è irrequieto...” interviene Haruka...
“Haruka ha ragione anche il mare è in tempesta...” risponde una ragazza dai lunghi e fluenti capelli color acqua marina.
“Dobbiamo intervenire Minna!” dice alzandosi in piedi Usagi.

Alcuni minuti prima nel tempio nascosto, un gruppo di persone tutte vestite con lunghe tuniche nere sono intente a cantilenare monotone litanie. Al centro della sala è dipinto a terra un cerchio mistico, e attorno allo stesso decine di candele nere accese ad illuminare una sorta di percorso, che ora viene percorso da un altro uomo dalla lunga veste.
Una volta che ha raggiunto il limitare del cerchio, l'uomo s'inginocchia e con tono solenne alzando le braccia al cielo si rivolge a qualcuno che egli spera che lo ascolti.
“In nome dell'oscuro potere, degli neri signori che reggono il pianeta dalla sventura, Akunowakusei, io, vostro umile servo, chiedo l'apparizione del grande demone Eiennoakuzi!”
Al termine di questa formula, che viene ora supportata ancora dalle cantilene degli altri adepti, dal cerchio s'innalzano lunghe colonne di fumo nero, che lentamente inizia a prendere la forma della grande statua davanti a cui il sacerdote stava pregando prima di iniziare il rito.
Da quella forma una voce che sembra provenire dal profondo degli inferni si rivolge ai presenti:
“Chi è lo stolto che osa richiamare su questa terra me, il sommo demone Eiennoakuzi?”
L'uomo, che ora s'è alzato in piedi, si rivolge alla figura.
“Io, il sacerdote Kuraiseisin, vostro umile servo, sono qui per donare il mio corpo e le vite dei miei adepti perché voi otteniate un nuovo corpo umano...”
L'entità abissale scoppia in una fragorosa risata e mentre rilascia la sua forza in un impressionante scarica d'energia negativa, assorbe le vite degli adepti e scivola dentro il corpo del sacerdote attraverso ogni suo pertugio.
Quando il fumo si dirada un urlo squarcia l'aria.
“SONO VIVO!!!!!!!!” poi una risata maligna riempie l'aria.

In quello stesso istante a casa delle quattro sorelle Tykyuuno, le nuove proprietarie erano intente a sistemare le cose scaricate dalla ditta di traslochi, quando vennero sconvolte dall'ondata di energia causata dal risveglio di Eien.
La ragazza dai capelli raccolti in una treccia si fermo e si rivolse alle sorelle.
“Avete percepito anche voi questa scarica di energia negativa?” chiese la ragazza.
“Si Higa, anche il più insensibile essere sulla terra l'avrebbe sentito.”
La ragazza dai capelli color dell'oro scattò in piedi e si diresse con passo deciso verso l'uscita:
“Andiamo... questa cosa non mi piace... il principe potrebbe essere in pericolo”
Minami s'alzò di scatto: “Eh? Il principe in pericolo? Non amo combattere ma se si tratta di lui...” dice superando la sorella “Allora siete ancora li?”
“Sei sempre impulsiva Minami...” dice ora Fuu, la ragazza dai capelli color argento. “Però credo sia il caso di trasformarci qui...”
Le altre tre ragazze sorrisero e fecero un cenno d'intesa, materializzarono nelle loro mai le Hessin Pen e invocarono i loro poteri:
“Lion Earth Power...” invocò la ragazza dai capelli dorati,
“Dragon Earth Power...” disse ad alta voce la ragazza dai capelli color dell'acqua;
fu poi la volta della ragazza dai capelli argentati invocare “Wolf Earth Power...”
In fine la ragazza dai capelli rosso fuoco disse:”Phoenix Earth Power...”
poi all'unisono conclusero la formula di trasformazione:
“Make... UP!”
Luci psichedeliche inondarono la piccola saletta della casa delle quattro giovani, lentamente ognuna di loro videro svanire i propri abiti venendo sostituiti da una divisa alla marinaretta ognuno del colore dei capelli della ragazza che la indossa.
Quando le luci si diffusero le quattro ragazze erano pronte alla battaglia: “Ora... possiamo andare...” disse Higa carica più che mai dirigendosi verso il luogo da dove aveva sentito provenire l'ondata d'energia negativa seguita a ruota dalle sorelle.

Al tempio Hikawa il gruppo di ragazze aveva già provveduto a trasformarsi nel loro corrispettivo combattente.
Ami apri il Sailorphone e contattò immediatamente Setsuna e le bambine che stavano facendo spese a Shinjuku.
“Setsuna? Hai percepito l'ondata di energia negativa vero? Noi stiamo raggiungendo il posto da dove è partita... raggiungeteci appena possibile...”
Dall'altra parte Setsuna chiuse il comunicatore e si rivolse alle due ragazzine.
“Piccola Lady, Hotaru... problemi in vista... è il momento di trasformarci...” dice con tono serio...
Chibiusa guardo la donna dai lunghi capelli neri... “Che bello era tanto che non ci si sgranchiva le ossa... vero Pu?” disse ridendo divertita...
“Già era dallo scontro con quel folle di Ahtanatos che non ci si trasformava.
Setsuna e Hotaru estrassero la Hessin Pen e Chibiusa prese la spilla a forma di cuore che custodiva il Silver Crystal del futuro.
“Pluto Crystal Power...”
“Saturn Crystal Power...”
“Moon Prism Power...”
dissero in sequenza le tre ragazze concludendo all'unisono.
“Make.... UP!!!!!!”
Quando le luci causate dalla trasformazione delle tre svanirono dal piccolo cuore rosa di Chibiusa uscirono quattro piccole lucine che presero forma di quattro ragazzine vestite alla marinaretta.
Dopo che tutte e quattro s'erano inchinate, la ragazza con i capelli rossi si rivolse a Chibiusa.
“Piccola Lady, tua Madre, la grande Neo Queen Serenity ci ha inviate qui a proteggerti perché un grande pericolo incombe sulla terra.”
Chibiusa era entusiasta: “Vesta, Pallas, Ceres, Juno... siete qui... sono felice... “ disse saltellando su entrambi i piedi.
Stava ancora gioendo per l'arrivo del sailor quartett quando udii un rumore di schiocco di dita ritmato dall'alto... poi una voce si diffuse nell'aria:
“Abbiamo attraversato l’oscurità della notte, abbiamo percorso i cieli più liberi, siamo le sacre stelle cadenti: Sailor Star Fighter, Sailor Star Healer, Sailor Star Maker! Le Sailor Star Lights sono qui!!!!!”
Chibiusa alzò lo sguardo e vide le figure di tre donne stagliarsi alla luce del sole in cima alla ringhiera di un balcone.
“Seiya... Taiki... Yaten...” urlò sempre più all'apice della felicità...
“Si Chibiusa...” disse la ragazza con i capelli neri saltando a terra seguita dalle altre due.
“Abbiamo percepito la minaccia e siamo arrivate... e non siamo nemmeno sole... guarda...” dice indicando un altro balcone...
Nuovi schiocchi di dita... “Dal buio più profondo, dal luogo da cui nascono le stelle.... eccoci qui... Le Veneranti: Sailor Galaxia, Sailor Lead Crow, Sailor Iron Mouse, Sailor Alluminium Siren, Sailor Tin Nyanko....”
Alle spalle del gruppetto una vocina stridula e particolarmente fastidiosa cerco di attirare l'attenzione del gruppo: “Hey... hey... vi state scordando di me... sono Sailor Kakyuu..”
Dal basso la donna dai capelli neri si mise la mano sulla fronte...
“Principessa... mi scusi...”
Sailor Pluto intervenne: “Se non abbiamo altre aggiunte... possiamo andare...” disse quasi spazientita.
  
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