A Luca
Resterai per sempre nel mio cuore.
RICORDAMI
Ti vidi per la prima volta all'uscita della scuola, un motorino senza marmitta, una sigaretta spenta.
Ti avvicinasti, le mie amiche si allontanarono.
"Hai da accendere?"
Ti guardai, un viso triste, uno sguardo spento.
"No, mi dispiace."
Te ne andasti, le tue spalle erano curve.
La seconda volta non ti riconobbi. Mi chiamasti: "Hei!" Ci sorridemmo: avevi un bellissimo sorriso. In quel momento il tuo sguardo s'illuminò.
Chiesi di te alle mie amiche, ma tutte dissero la stessa cosa: "Lascialo perdere" , "è uno sbattuto" , "Un ragazzo difficile."
Sentii parlare di te da un professore: "Uno sbattuto, probabilmente drogato."
Un drogato? Già, eri un drogato!
Quel pomeriggio t'incontrai, ci fermammo a parlare. Ad un tratto, come una doccia fredda, mi dicesti: "Mi buco."
Rimasi senza fiato. Volevo chiederti perché ma tu mi precedesti: "Mia madre fa la puttana e mio padre si ubriaca, mi è difficile giustificarmi in un mondo dove tutti pensano ai fatti propri!"
Ti tremava la voce, mi stringesti la mano e mi baciasti. Ti guardai e mi accorsi che piangevi, poi una strana richiesta: "Mi presti il tuo diario solo per qualche giorno?"
Te lo diedi e dopo alcuni giorni me lo riportò una tua amica e...
"Luca?" chiesi.
Scoppiò a piangere avvilita : "Come? Non lo sai? Luca è morto il 26..."
Eri uno sbandato e ora sei morto.
Ho un nodo alla gola.
Sono qui seduta al tuo banco vuoto, con le lacrime agli occhi e il diario aperto al 26. C'è scritto soltanto una cosa:
RICORDAMI -Luca