Storie originali > Nonsense
Ricorda la storia  |      
Autore: The Sorrow    06/07/2014    4 recensioni
Li vedi i fuochi d'artificio?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Alex



Ad Alice.


"Li vedi i fuochi d'artificio?" chiedeva Alice. Aveva posto quella domanda ad Alex per diciannove volte e lui, per diciannove volte, aveva scosso la testa senza dire niente. Solo Alice riusciva a vedere i fuochi d'artificio, le loro luci, le loro sensazioni. Nessun'altro poteva vederli al di fuori di Alice, nemmeno Alex. Lui poteva solo omologarsi e fare come tutti gli altri. Poteva sentire il rumore senza comprenderlo.

Alice era speciale, è speciale e sarà speciale perché lei, oltre a sentire il rumore dei fuochi d'artificio, poteva anche vederli. E oltre a vederli lei li creava, li modellava, li deformava, li riempiva di un significato senza senso ma che tutti capivano. Ogni fuoco d'artificio di Alice era particolare proprio perché tutti lo ammiravano e gli davano un significato assolutamente personale e assolutamente sbagliato; ma era giusto così, perché solo se il significato era sbagliato ma personale lo si poteva apprezzare fino in fondo. Ma ad Alex tutto ciò non bastava.

Aveva passato tanto, troppo tempo a cercare di capire quale fosse il segreto di Alice. Aveva studiato i suoi fuochi d'artificio nei minimi particolari, cercando di non farsi scappare nessuna sfumatura di colore. Aveva provato a replicare le opere di Alice, ma senza successo. "Che Alice abbia un dono?" pensò Alex. Sì, doveva essere per forza così, ma a lui non bastava comunque.

Decise di vedere la realtà esattamente come la vedeva Alice. Fece in modo che le sue vene si illuminassero di una luce verde e costruì una macchina fotografica fatta di sogni; la usò per immortalare i tramonti grigi, ripulendoli. Provò ad andare in barca ma la barca lo respinse: "Sei troppo normale" gli diceva. Nella mente di Alex nacquero due non-amici, il Gatto e il Verme. Il Gatto gli fu subito antipatico, non gli piaceva come si comportava. Il Verme invece era parecchio silenzioso. Dopo qualche giorno il Gatto se ne andò. Il Verme decise di rompere il suo silenzio e disse ad Alex che il Gatto aveva subito violenze macchiate di giallo da altri animali. Da quel giorno Alex rimase solo con il Verme.

Una mattina il Verme propose ad Alex di parlare direttamente con Alice. Alex accettò e, sebbene con timidezza, andò da Alice. Era indescrivibile il suo aspetto, forse perché Alice era fatta di ricordi. Camminarono insieme fino a notte fonda senza dirsi una parola.

Bang.

Un esplosione fece uscire il Verme dalla sua tana. Alice sorrise e guardò in aria; doveva aver visto qualcosa di bello perché si era messa a saltare e a cantare. Alex non vedeva niente ma sentiva gocce d'acqua che scivolavano sulla sua testa.

"Sta per piovere" disse ad Alice ma lei rise e scosse la testa. Eppure Alex sentiva la pioggia, la sentiva dentro il suo cranio. Aumentava d'intesità e gli dava fastidio, parecchio fastidio.

La pioggia si era traformata in un temporale e stava scaricando le sue problematiche nella testa di Alex; lui chiedeva aiuto ad Alice ma lei sorrideva e lo ignorava.

Un enorme peso piombò su Alex: era Atlante con sopra il mondo. La vista di Alex si stava offuscando e il temporale dentro la sua testa non accennava a smettere. Alex si fermò e lanciò un urlo.


Quando riaprì gli occhi la prima cosa che vide era un fuoco d'artificio, un enorme fuoco d'artificio. Davanti a lui c'era Alice che sussurrava "Lo vedi? Lo vedi adesso?".

Alex annuì.

 Poteva vedere i fuochi d'artificio, ma non sarebbe mai riuscito a crearli.

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Nonsense / Vai alla pagina dell'autore: The Sorrow