Alice nel paese delle meraviglie, 'ALICE' di LadyBelleMagicRose su EFP Fanfiction

« Non è facile collegare questo volto al vecchio ricordo,
questo straniero assieme all'«Alice» conosciuta così intimamente e tanto amata,
che io vorrei ricordare sempre come una ragazzina di sette anni assolutamente affascinante»
Charles Dodgson.

Alice, non sarebbe stato meglio restare nel Paese delle Meraviglie? 
Non sarebbe stato meglio non uscirne mai e lasciarti contagiare dalla sua dolce follia?
La realtà non è come la immaginavi, vero? 
No, essa è in verità molto più crudele di quanto tu potessi immaginare.
Ma dimmi, come pensavi fosse quella delle realtà?
Quella degli adulti.
Come pensavi fosse crescere? 
Tu volevi essere sempre felice, proprio come lo fosti qui.
Tu non pensavi che nel mondo esistesse così tanto dolore. 
Tu pensavi che fossero tutti lì, pronti a fermare le tue cadute. 
Tu pensavi di diventare una stella, un giorno. 
E adesso sei lì, Alice, seduta in quell'angolino buio, con lacrime che ti arrossano gli occhi.
Perché piangere, ora lo devi fare in silenzio.
E' sconveniente per una signora mostrare i propri sentimenti.
E’ questo quello che ti hanno detto? è questo ciò che ti hanno insegnato?
Ma dimmi Alice, è sconveniente anche ora?
E' sconveniente anche ora, che piangi la morte dei tuoi amati figli caduti lontano da casa, caduti per fare in modo che uomini potenti avessero ancora più potere, alimentando solo un riprovevole e disgustoso circolo vizioso?
Era sconveniente anche allora Alice? Quando dovesti dire addio al tuo principe?
Quando dovesti vedere vivere la tua fiaba da altri?
Piangi, perché non ce la fai più. 
Piangi, perché hai smesso di combattere. 
Piangi, perché non sei abbastanza. 
Piangi, perché sei di troppo.
 Piangi, perché non sai più nulla. 
Piangi, perché asciugasti le loro lacrime, ma chi asciugherà le tue? 
Piangi, perché i tuoi occhi non ne possono più di tenere intrappolate tutte quelle lacrime. 
Piangi, perché sei una delusione. 
Piangi, perché sei così. 
Piangi, perché non trovi più motivi per continuare a respirare. 
Piangi, perché hai finito di vivere già da un po’.  
Piangi, perché la regina ha vinto.

Chiama il Bianconiglio e fatti condurre di nuovo nel Paese delle Meraviglie. 
Urla, grida, lui non ti sente. 
Guardati, Alice. 
Dove sei finita?  Perché ti sei lasciata andare? 

Alice, passerà vedrai.
 Alice, starai bene.
Alice, Alice, come mai è tutto buio intorno a te? 
Alice, sei andata via? 
Alice, Alice, mi vedi da la giù? 

Alice, eri così piccola.  Così fragile. 
Perché sei cresciuta, perché hai dovuto lasciare il luogo che avevo creato per te?
E pensare, che se solo avessi voluto io mi sarei preso cura di te. 
Alice, Alice, Alice.  Ora nel Paese delle Meraviglie ci rimarremo per sempre, non sei contenta?!”

N.d.A.
La fic. si ispira alla citazione in alto, tratta da una lettera mandata proprio da Carroll ad Alice Liddell.

Carroll ed Alice furono amici durante il periodo del infanzia e del adolescenza di quest’ ultima.
I due si videro costretti ad interrompere il loro rapporto per via di alcune maldicenze nate sulla natura della loro relazione.
Per il resto della sua vita Alice ebbe una serie di delusioni: suo padre morì quattro giorni dopo Dodgson(nome d’arte di Carroll), sua madre qualche anno dopo, due dei suoi figli durante la prima guerra mondiale, ed infine il marito, sposato per inerzia.
Il principe di cui parlo è il principe del allora Casa regnante “Leopoldo”, studente ad Oxford, con cui Alice ebbe una relazione romantica.
I due dovettero però troncare la loro relazione per ragioni di Stato e per il malanimo di un altro don invidioso.