Capitolo dieci
Il
cielo è sgombro di nuvole, è chiaro e limpido. La
giornata scolastica
è terminata da circa due ore. Un vento rinfresca
l’aria e l’atmosfera sarebbe
davvero molto piacevole se non fossi stata costretta da Caroline a
partecipare
a questa stupida cosa delle cheerleader. All’inizio era una
mia aspirazione.
Avete presente quando si è piccoli, ed i propri nonni e
genitori incitano il
proprio figlio barra nipote ad eccellere in tutto? Ebbene
sì, mia nonna e mia
madre hanno riservato lo stesso trattamento a me. Dicevano che avrei
dovuto
essere una cheerleader in ricordo di tutti quegli anni che entrambe
avevano
trascorso in quello stesso gruppo di quello stesso edificio scolastico.
Morale
della favola? Noi siamo state cheerleader, non vedo perché
tu debba
interrompere questa tradizione. Ecco, appunto. Ho iniziato per
soddisfarle, per
renderle fiere di me… ma la verità è
che al secondo anno di liceo avrei tanto
voluto smettere ma, non sia mai!, mai deludere Caroline Forbes.
Diciamo
che anche Bonnie ha dovuto scegliere … O
con me, disse Care quell’anno, o senza di me.
All’epoca la scelta che appariva
migliore era la prima… per carità, lo
è tuttora. Ma Caroline spesso è…
insopportabile? Odiosa? A volte mi chiedo cosa sarebbe successo
ritenere la
seconda opzione la migliore.
“Ragazze!”
urla lei, richiamando l’attenzione di
tutte le persone con l’uniforme. “Voglio grinta,
dannazione! Abbiamo un sacco
di gare tra solo due settimane! Non vinceremo un bel niente se
continuate a
lavorare così male!” rimprovera tutte noi, ed io
sospiro, aggiustando la coda
di cavallo. “Adesso potete andare… - il suo tono
di voce è incredibilmente
diverso da quello di due secondi fa – Domani alle cinque, per
gli allenamenti!”
sorride in modo smagliante, facendomi seriamente preoccupare. Che
soffra di qualche
disturbo di doppia personalità?
Sposta
i capelli biondi sulla schiena, salutando
qualche nostra compagna e poggiando, poi, entrambe le mani sui fianchi.
Scuoto
la testa. È Caroline. Lei è così ed ha
sempre tutto sotto controllo.
“Bonnie,
sei stata eccezionale!” esclama tutta
sorridente. “Sei migliorata tantissimo rispetto agli ultimi
allenamenti! Sappi
che sono più che orgogliosa di te!”
“Ehm…
grazie?” rido di fronte alla risposta di
Bonnie. E’ un’affermazione o una domanda? Ma
Caroline, d’altronde, non sembra
neanche farci caso. Adesso sta battendo le mani ad una
velocità che mi confonde
e per questo prendo il mio borsone e faccio per recarmi negli
spogliatoi.
“Elena?”
sembra quasi sorpresa dal fatto che
stia andando a cambiarmi.
“Sì?”
“Dove
credi di andare?”
Aggrotto
le sopracciglia. “A cambiarmi.”
Alza
gli occhi al cielo. “Non intendo quello.
Intendo che devi aspettarmi. Ci aspetta una lunga giornata di shopping,
o
sbaglio?”
Mi
mordo l’interno guancia chiudendo gli occhi.
Oh, sì… il pomeriggio di shopping con Caroline.
“E
se ti dicessi che ho altri impegni per la
giornata?”
“E
se ti dicessi che no, non è così?”
serra le
labbra, sembra che si stia trattenendo dall’urlarmi contro.
Mai, e dico mai,
avere Caroline Forbes contro. Per la propria sanità mentale.
Forse anche quella
fisica.
“Devo
vedermi con Damon.” Mi mordo il labbro
inferiore. “Per le ripetizioni.” Aggiungo
velocemente. Spero che non faccia una
scenata delle sue. E’ molto probabile, in realtà.
“Salvatore?
Damon Salvatore?” incrocia le braccia.
Annuisco
con il capo, incapace di dirlo a voce.
“Bene.”
Spalanco gli occhi. Tutto qui?
“Ma
non presentarti da me, quando lui ti lascerà
perché è questo quello che sei per lui.
Un’ulteriore vittima. Un’altra delle
sue.” Afferma tagliente, sparendo dalla mia visuale.
Sospiro.
E’ davvero così? Mi massaggio la testa,
ripetendomi che non è affatto così.
Sarebbe
stata molto meglio la sua ennesima
scenata.
Una
doccia rigenerante dopo, sono di fronte a
casa Salvatore.
Suono
incerta il campanello di casa. Andrà tutto
bene, Elena, andrà tutto bene. Non pensare a Caroline.
Ma
è quasi impossibile per me, non farci caso.
Alla bionda ed alle sue parole, s’intende. Chiudo gli occhi.
Andrà tutto bene,
ripeto a me stessa un’ultima volta.
“Ehi.”
Al contrario di quanto mi aspettavo, non
è Damon ad aprire la porta. Ma Stefan. Può andare
peggio? “Ehi.” Rispondo nella
stessa maniera.
“Ripetizioni
di Spagnolo a Damon.” Affermo
indicando la porta.
“Oh
sì… Capisco.” Il suo tono di voce mi
suona
terribilmente ironico. Perché?
“Be’…
io stavo uscendo. Ciao, Elena.” Apre la
porta, andandosene.
Andrà
tutto bene.
“Como
estas?” domanda Damon una volta dentro
casa. Alzo gli occhi al cielo, divertita. “Bien, gracias.
Sabes explicarme
porquè tu hermano me parece raro?”
Sembra
confuso. “Non sono ancora così bravo.”
Replica con un ghigno.
“Bene,
grazie.” Poggio la mia giacca sullo
schienale della sedie. “Sai spiegarmi perché tuo
fratello mi sembra strano?”
aggrotto le sopracciglia. Sembrava… particolarmente pungente
ed ironico. E non
è da Stefan.
“E’
Stefan. Sarebbe preoccupante il contrario.”
Annuncia convinto, gesticolando con le mani e facendomi annuire
pensierosa. “Ce
l’ha con me?” chiedo allora.
“Eh?
No, niente affatto.”
“Okay.”
Mormoro scrollando le spalle. Come
dovrei comportarmi? Dovrei far finta che non sia successo nulla?
“Iniziamo?”
domando sorridente. Lui annuisce.
E
vada per l’ignorare la cosa.
“Damon,
quello non è l’imperfetto! Ripetilo
un’altra volta.” Dico con un tono che non ammette
repliche. Sbuffa contrariato.
“Yo
estaba, tu estabas, el, ella, usted estaba…”
inizia con un filo di voce, per poi completare la coniugazione
lievemente
incerto. Sorrido. “Visto? Non era difficile!”
esclamo.
“Se
lo dici tu.” alza un sopracciglio. Gli
rivolgo un’occhiata confusa, stranita dal suo comportamento.
“Tutto okay?”
chiedo allora.
Annuisce
distrattamente con il capo.
“Damon.”
Lo richiamo.
“Non
ho voglia di studiare.” Ammette roteando
gli occhi.
“Abbiamo
ancora tanto da fare.”
“Non
possiamo passare direttamente alla serata
pizza-film?” cerca di impressionarmi sporgendo il labbro
inferiore ed io rido a
quella visuale. “Dovresti studiare.”
“Dovrei.”
Il suo solito ghigno compare sulle
labbra, mentre mi sposta una ciocca di capelli dietro
l’orecchio.
“D’accordo.”
Poggio
il capo sulla sua spalla, stringendomi
nel maglioncino di lana e lascio che una sua mano mi accarezzi i
capelli. Il
tavolino di fronte a noi è coperto dal cofanetto di un dvd e
dal cartone di
pizza, che abbiamo mangiato in due. Stiamo guardando Midnight in Paris,
il
protagonista sta vivendo la prima notte negli anni venti. Non
c’è che dire,
questo decennio mi ha sempre molto impressionata e mi domando spesso e
volentieri come sarebbe stato vivere in quel periodo. Sorrido, mentre
Damon mi
osserva. Sentendomi osservata lo guardo di sottecchi. E…
nulla, mi osserva
attentamente.
Ho
per caso qualcosa fuori posto? I capelli
spettinati? La faccia di uno zombie?
“Cosa
c’è?”
“Nulla.”
Annuisco, spostando lo sguardo verso il
televisore.
Mi
torna in mente Caroline, probabilmente a
quest’ora sarà a casa da sola, o Bonnie la
starà consolando. O forse nulla, ha
ignorato la questione; oppure, semplicemente, fa la persona matura e
fingerà
che non sia successo nulla. Prima le ho inviato un messaggio, al quale
non mi
ha ancora risposto. Probabilmente… non vuole parlarmi. Devo
solo accettarlo.
Sospiro,
concentrandomi su Damon.
E
se lei avesse ragione? Se fossi una delle
tante?
“Damon.”
Sposto il mio capo dall’incavo del suo
collo, coperto a malapena da una maglietta a maniche lunghe blu.
“Uhm?”
Sospiro.
“Perché me?”
Alza
gli occhi al cielo. “Di nuovo questa
domanda?” chiede sorridendo. Io annuisco e basta.
“Non lo so, okay? Per un
motivo o per l’altro ti ho notata.”
“Notata?
Significa che prima non sapevi della
mia esistenza?”
Stringe
le labbra. “So che può sembrare
sgradevole da dire… ma sì. Prima non ti avevo
notata. Non ti consideravo.”
Mi
irrigidisco. So di non essere il tipo di
ragazza che tutti notano la prima volta che passa nei corridoi della
scuola… ma
le sue parole, in qualche modo, mi feriscono.
“E
perché tanto interesse per me, allora?
L’Homecoming, le ripetizioni di Spagnolo, Grease…
Perché?” chiedo dura.
“Non
lo so, Elena. Succede e basta: conosci una
persona e ti piace.” Il suo tono di voce è quello
di qualcuno che sta per
perdere la pazienza. Ma devo capire. Voglio risposte.
“Quindi
cosa siamo, noi?”
Mi
osserva aggrottando le sopracciglia. “Perché
vuoi etichettare tutto? Non ti basta questo?”
Evito
il suo sguardo, mordendomi il labbro. “Tu
sei tu, Damon… I tipi come te non cambiano da un giorno
all’altro… Ed io voglio
capire se mi sono lasciata abbindolare dalla persona sbagliata, che
vuole solo
giocare con i miei sentimenti.”
Annuisce,
mentre i suoi occhi diventano
improvvisamente gelidi. Niente più calore in grado di farti
sciogliere, solo un
inverno difficile da trasformarsi in primavera, estate.
“E’ così difficile da
capire? Non voglio dover cambiare per qualcuno. Non voglio trasformarmi
nel
genere di ragazzo che regala cioccolatini ad ogni occasione, che da un
nome a
tutto questo.”
“Ma
a volte succede. A volte si cambia, che si
voglia o no.”
“Vuoi
cambiarmi?”
“Vuoi
abbindolarmi?” chiedo nello stesso tono da
lui usato.
“No,
Elena.”
Scoppio
a ridere. “Come faccio a crederti se non
mi guardi nemmeno?”
Posa
i suoi occhi su di me. “No, Elena. Così va
meglio?”
“Sai
cosa? Non ti credo.” Mi stacco da lui e
faccio per alzarmi.
“Io
penso che tu sia troppo codarda, Elena.” Mi
blocco. “Non vuoi nemmeno provare a credermi. Parti
già in quarta con le tue
idee ed opinioni, senza riflettere e senza guardarti indietro. Vuoi
dare un
nome a quello che abbiamo perché non vuoi
soffrire.”
Scuoto
la testa. “E’ vero, Damon, non voglio
soffrire. Forse perché non riesco a fidarmi di te. Non ci
riesco. Cos’è che
abbiamo?” apro le braccia. “Non lo so. Non
chiamiamolo per nome, in fondo
potrebbe significare che dobbiamo entrambi impegnarci in qualcosa di
serio,
qualcosa più grande di noi, eh?”
Si
alza in piedi anche lui. “Cosa provi? Quello
è ciò che conta.” Si avvicina a me,
prendendo il mio viso fra le sue mani.
Sorrido flebilmente, osservando tutto tranne lui.
“Non
so cosa provo.” Scrollo le braccia. “Forse
niente, forse qualcosa. Non posso saperlo. Tu non mi aiuti.”
Per un attimo mi
guarda negli occhi. Sembra… in conflitto con sé
stesso.
“Devo
andare.” Mormoro, sciogliendomi dalla sua
presa.
“Elena…”
“Lasciami
andare.” La vista si appanna, prendo
distrattamente le mie cose e lui rimane fermo lì, di fronte
alla porta.
“Lascia
che ti aiuti…”
Lo
blocco. “Va bene così. Ho capito.” Mi
inumidisco le labbra, lo osservo per un po’. Forse
è l’ultima volta che posso
guardare questo viso e questi occhi a questa patetica vicinanza.
“Buonanotte.”
Sussurro, uscendo e non voltandomi
indietro.
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N\A
Ciao
a tutti! Eccoci qua con questo nuovo capitolo!
Prima che pensiate che la reazione di Elena sia esagerata e insensata, bisogna ricordare che a) Damon è pur sempre Damon! b) Elena è una ragazza sveglia, infatti già dai capitoli precedenti è piuttosto restia a credere che l'avvicinamento dell'eternal stud non abbia nulla di strano, ed infine c) Caroline ha la sua parte, ammettiamolo! Elena è insicura ma lei, nonostante tutto, le mette - come si suol dire - la pulce nell'orecchio! Ma se lo fa è perchè lei è così, esuberante, schietta, incredbilmente legata ad Elena.
Ma spetta a voi l'ultima parola! Cosa ne pensate?:) ed in più ho un'altra domanda, ossia, i personaggi a quale stagione assomigliano maggiormente? perchè, rileggendo il capitolo, nella mia mente sono apparsi vari momenti della prima stagione, per cui volevo un confronto... :)
Prima del consueto saluto e dei più che meritati ringraziamenti per voi, tutti coloro che leggono e recensiscono (y), c'è un avviso urgente per tutti i lettori! ovvero, la storia ritornerà fra venti giorni - qualcosa in più, qualcosa in meno - perchè sia io che l'altra autrice, valins, partiamo, ma non appena tornate aggiorneremo la storia, sperando di ritrovarvi vivi nonostante il caldo bestiale... magari anche sotto tanta sabbia, con un cellulare, ipad, computer o quel che sia ad attenere un nuovo capitolo *fede viene presa a pomodori in faccia*.
uhm... dicevo? pace e amore, vogliateci bene comunque?
Quindi godetevi questo capitolo, seppure non sia di lunghezza comparabile ai precedenti!
Ed infine un grazie enorme per tutti voi, per chi spende qualche minuto del proprio tempo per leggere la storia, per chi la inserisce nelle seguite-preferite-ricordate e per chi addirittura recensisce! ci rendete incredibilmente felici, dico davvero! speriamo con gioia di ritrovarvi in egual modo per questo capitolo e per i successivi! :))
grazie a tutti voi per il
supporto nonostante l'estate e le vacanze!
Se
volete passare, i nostri profili missimissipi,
e valins.
Un bacione e fra venti giorni!