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Autore: itkindaofhappened    06/07/2014    0 recensioni
Questa OS parla di un amore nato tra le file per un concerto, di come l'amore per cinque ragazzi possa portare due persone che non hanno nulla in comune a conoscersi, ad innamorarsi.
Non è nulla di che in realtà, solo una fanfiction nata una settimana esatta dopo il concerto, una sorta di sfogo.
Spero vi piaccia!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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San Siro, 29 Giugno 2014, 2.23.

 

Il primo concerto in Italia è finito da qualche ora eppure si sente ancora un vociferare all'ingresso 10 dello stadio Giuseppe Meazza, sono le voci di quei pazzi che hanno deciso di accamparsi per occupare i posti migliori e che sono talmente emozionati da non riuscire nemmeno a chiudere un occhio, figuriamoci due.
Anna è tra questi, sta camminando lentamente, scortata dall'apprensiva mamma che le ripete l'ennesima volta di chiamarla ogni due ore per raccontarle come procede la situazione.
Lei, una cuffietta in un orecchio e la testa fra le nuvole, annuisce lentamente senza davvero ascoltarla.
Sta fissando dritto avanti a sé le transenne poste accanto all'entrata, vede qualche persona già sistemata, saranno una ventina non di più.
E' sempre più vicina, quasi non ci crede.
Solleva lo sguardo al cielo, qualche nuvola minacciosa si staglia nel blu immenso.
Spera solo che non si metta a piovere.
Arriva finalmente all'inizio delle transenne, segue il percorso che esse formano e saluta le persone che sono già lì, con loro trascorrerà le ore più terribili e meravigliose della sua vita.
Manda un bacio alla madre che è rimasta all'esterno e questa sorride debolmente, per poi farle segno di chiamarla, infine se ne va.
Inizia a stendere il suo sacco a pelo e vi si mette dentro, poi sistema accanto a se lo zaino e inizia a parlare con le persone accanto a sé.
Ogni tanto intonano qualche pezzo di canzone per poi fermarsi, preferiscono mantenere la voce per il concerto.


San Siro, 29 Giugno 2014, 3.47.

E' nel mondo dei sogni quando sente la voce di nuove persone avvicinarsi.
Decide comunque di tenere gli occhi chiusi, vuole riposare almeno un po' prima che inizino ad arrivare i più rumorosi.
Si copre fino agli occhi con il sacco a pelo per nascondersi dallo torce di quelli appena arrivati che cercano di capire da che parte andare.
Finalmente spengono le luci, sente un rumore: come qualcuno che batte il piede contro l'acciaio.
Subito dopo una colorita imprecazione, sorride prima di riaddormentarsi.
L'ultima cosa che sente è “Shh, stanno dormendo”.


San Siro, 29 Giugno 2014, 5.32.

Anna si sveglia, c'è una leggera luce e il cielo si sta ormai colorando di azzurro.
Si gira verso destra e trova ad un palmo dal naso il viso di un ragazzo, quasi urla per lo spavento.
Si alza lentamente e si mette seduta, anche la ragazza alla sua sinistra è già sveglia e la guarda sorridente, deve essere emozionata almeno quanto lei: si vede dal luccichio negli occhi.
Le porge un biscotto e lei accetta volentieri, ha una gran fame.
Lancia una rapida occhiata intorno: alcuni sono già svegli, o almeno hanno gli occhi aperti; altri sono ancora cullati dalle calde braccia di Morfeo.
Si accorge che altra gente si è aggiunta alla fila, adesso sembrano almeno una settantina, non osa immaginare quanti saranno fra qualche ora.
Si mette in piedi e fa cenno all'uomo della sicurezza che vuole andare in bagno e magari sgranchirsi un po' le gambe.
Lui le sorride e le fa scavalcare la transenna.
Anna inizia a dirigersi verso i bagni chimici, ha paura delle condizioni in cui li troverà.
Tutto sommato non sono proprio pessime, certo inizia già a sentirsi una leggera puzza ma niente di esagerato.
Fa un veloce giro dello stadio, giusto per rendersi conto della grandezza di esso e, nel frattempo, fantastica sul concerto a cui assisterà.


San Siro, 29 Giugno 2014, 6.07.

E' passata mezz'ora da quando ha lasciato la fila, ha avuto tutto il tempo di immaginarsi mille diverse situazioni in cui potrebbe trovarsi.
Quanto torna al suo posto la fila si è ulteriormente allungata; si infila nel suo sacco a pelo e appoggia la schiena alla transenna alle sue spalle.
I posti accanto a lei sono vuoti, anche quelli arrivati poco dopo di lei devono aver avuto la sua stessa idea.
Ora sono quasi tutti svegli e, come lei, hanno lo sguardo perso nel vuoto.
Pian piano sembrano tutti svegliarsi dal torpore iniziale e iniziano a parlare del più e del meno con persone che nemmeno conoscono, eppure sembrano tutti amici di vecchia data che si incontrano dopo un lungo periodo di separazione.
Anna inizia a studiarli uno per uno, le è sempre piaciuto guardare le persone e cercare di capire che tipo esse siano.
Vede una ragazza dai capelli blu guardarsi in giro, insicura.
I loro sguardi si incrociano e Anna le sorride rassicurante.
Poi ne vede un'altra, ha una corona di fiori in testa e non la smette di parlare per un secondo.
Attorno a lei un gruppetto che intona “You&I”
Non c'è nulla che li accomuni se non l'amore che provano per quei cinque ragazzi.


San Siro, 29 Giugno 2014, 6.45.

Il ragazzo che ha trovato accanto a lei al risveglio sta tornando, accompagnato da altri tre.
Ha capelli biondo cenere corti e tenuti su dal gel, o almeno così crede Anna.
Non è molto alto, sarà un metro e ottantacinque al massimo, sotto alla maglia si intravedono addominali abbastanza definiti e braccia muscolose.
Il viso è ancora un po' infantile, da adolescente.
Ha grandi occhi azzurri, sembrano brillare mentre ride con i suoi amici.
Il naso è piccolo e all'insù, la bocca né troppo sottile né troppo carnosa.
Si avvicina alla transenna e la oltrepassa con una mossa di parkour, i muscoli delle braccia si contraggono leggermente mentre fa pressione per saltare oltre.
Una volta arrivato accanto a lei la saluta, sorridendole apertamente.
Anna rimane per un attimo intontita dal suo sorriso stupendo, poi ritorna in sé, dandosi della stupida.
Il ragazzo cerca di attaccare bottone e lei sbuffa infastidita, di certo non è venuta al concerto per trovare un ragazzo.
Gli dà le spalle e inizia a parlare con la ragazza che le ha offerto il biscotto al suo risveglio.
Scopre che si chiama Carlotta e che abita poco lontano da lei, le sembra impossibile.
E' assurdo come si siano potute incontrare tra migliaia di ragazze presenti a quel concerto.


San Siro, 29 Giugno 2014, 8.27.

Anna e Carlotta stanno discutendo di telefilm e libri quando i quattro ragazzi accanto a loro iniziano a cantare, accompagnati dal suono di due chitarre.
Il coro intona i primi versi di “Little Things” e Anna si unisce a loro; il biondo alza un attimo lo sguardo dalla sua chitarra nera opaca quando sente un'altra voce unirsi a quelle dei suoi amici, le sorride di nuovo, mostrando una fila perfetta di denti bianchi, ai lati si formano due fossette.
Anna rimane abbagliata per la seconda volta, è davvero stupendo.
La canzone finisce in fretta, adesso vuole suonare qualcosa lei.
Chiede in prestito la chitarra ad uno degli amici, la guardano tutti meravigliati.
Parte con le note di “Teenage Dream”, non sa perché ma quella è la prima canzone a cui ha pensato quando ha preso in mano lo strumento.
Al ritornello anche il biondo inizia a suonare e cantare con lei, per tutta la durata della lirica i due non distolgono lo sguardo dagli occhi dell'altro.
Sorridono entrambi.


San Siro, 29 Giugno 2014, 10.53.

Tra una canzone e l'altra si erano parlati, si erano conosciuti.
Anna aveva così saputo che si chiamava Josh, che aveva origini inglesi e che presto si sarebbe trasferito nel Regno Unito.
Ma a queste informazioni non aveva prestato molta attenzione, era stata invece attenta ai particolari.
Quelli sì che ti aiutano a capire una persona.
Aveva guardato le sue dita muoversi nervose ogni volta lei si avvicinasse un po' per riuscire a sentire quello che diceva, dato che il sovrapporsi delle voci degli altri fan non lo rendeva possibile.
Aveva sentito la sua voce incrinarsi quando parlava degli One Direction, e nello stesso momento aveva visto gli occhi illuminarsi, fino a diventare lucidi.
Aveva ammirato le fossette che gli si formavano ogni qual volta sorridesse.
Aveva ascoltato la sua risata risuonare allegra.
Non c'era stato nulla da fare, tra quelle transenne aveva lasciato il cuore.


San Siro, 29 Giugno 2014, 16.00.

Ecco, presto si sarebbero aperti i tornelli.
Presto sarebbe iniziato il concerto che aspettavano da tempo, troppo tempo.
Non avevano smesso un attimo di parlare, ridere, scherzare.
Si erano totalmente estraniati dal resto del mondo, c'erano solo loro due.
Lui le aveva scritto il suo numero di telefono sul braccio, non voleva perderla.
Lei aveva sorriso, dicendo che gli avrebbe scritto appena tornata a casa.
Eppure lo sapevano, lo sapevano entrambi che, una volta finita quell'emozionante avventura, si sarebbero dimenticati l'uno dell'altro, sarebbero andati avanti con la loro vita.
I primi giorni sarebbero stati dolorosi forse ma poi, con il passare del tempo, sarebbe diventato sempre più facile chiudere gli occhi e non pensarci.


San Siro, 29 Giugno 2014, 16.30.

-”Tienimi per mano, non mollare mai la presa.”
Se fosse stato per lei, l'avrebbe fatto per sempre.

  
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