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Autore: Sweemi    06/07/2014    0 recensioni
Oneshot&Klaroline&AU
Caroline è una cheerleader ed è particolarmente diversa dalle altre, è affascinata da un suo compagno che segue le lezioni di storia insieme a lei. E' intrisa di astio e odio, ma non si capisce il perchè.
Klaus è attratto anche da lei, ma qualcosa non va' e non capisce cosa. Entrambi fingono di essere umani.. ma questo è solo un piccolo dettaglio
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Caroline Forbes, Elena Gilbert, Klaus, Kol Mikaelson
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Girava tra le mani quell'oggetto come a soppesarlo, chissà se l'avesse lanciato che casino avrebbe fatto, pensò tra se e se il più piccolo dei Mikealson. Non era un tipo tranquillo, non lo era mai stato, anzi era il contrario di una di quelle persone che si potrebbero definire "civili". Aveva in mano lo specchietto retrovisore dell'ultima auto di Klaus,  cosa che sapeva che avrebbe fatto arrabbiare suo fratello, bloccò l'oggetto nella mano sinistra e lo impugnò con forza. Aveva preso lezione di football in quel periodo, non serviva a niente dato che non sarebbe mai potuto entrare a giocare in qualche squadra importante, a parte che non ci sarebbe riuscito mai e poi mai, ma a lui non fregava lo faceva perchè si annoiava, comunque sia gli fu servito molto prendere lezioni perché adesso avrebbe potuto fare un lancio capace di riuscire nel suo intento, non che sia bravo realmente, ma col passare degli anni anche lui era diventato più forte quindi poteva fare qualsiasi cosa volesse. Lanciò l'oggetto e usò come bersaglio la finestra della casa color panna che aveva individuato da un po di tempo. Il suo intento non era fare a pezzi la casa con uno dei suoi soliti scherzi ma solo giocare un pó con la ragazza che ci viveva. Si sentì il rumore di un vetro rotto cadere su delle mattonelle. Sorrise soddisfatto di essere riuscito nel suo intento e cominciò ad avanzare andando incontro a qualche ramanzina, ma sempre col sorriso stampato in faccia. La ragazza si affacciò furiosa "Ma che diavolo ti prende" urlò sconcertata "mi scusi" disse kol fintamente dispiaciuto "oh! Che sbadato non sapevo vivessi qui" disse sorridendo complice "ah no eh?" esclamò "ovviamente non l'hai fatto apposta dirai" urlò inferocita alzando un sopracciglio "ma certo che no cara Caroline" da lontano si sentì un urlo abbastanza agghiacciante che alle orecchie di Caroline sembrò un ringhio "KOL!" esclamò infuriato il fratello maggiore "maledetto ragazzino, ti ho ammazzato di botte una volta, non ci penserò due volte prima di farlo una seconda volta" poi si fermò a un soffio dal naso del fratello minore pronto a prenderlo e riportarlo a casa trascinandolo per la gola. Kol continuava a sorridere con un aria da schiaffi. Intanto Caroline stava affacciata dal suo balconcini a gustarsi la scena "eh allora? Nessuno strangolare? Nessun calcio nel di dietro? Non fai niente di niente? " esclamò la bionda fintamente delusa " sarà per un'altra volta" l'ibrido si girò a guardare la bionda con aria ancor più seccata "ciao Caroline, spero che questo piccolo idiota non ti abbia disturbata" sorrise alla bionda che lo guardava ricambiando il sorriso e strizzando gli occhi " oh suvvia Klaus, sono ragazzini" esclamò facendo un gesto con la mano e poi incrociando le braccia. 
L'uomo la guardò sorridendo. 'Sempre la solita' disse tra se e se. Poi tornò a guardare davanti a se e Kol non c'era più. Maledetto figlio di "insomma, andrai ad ucciderlo di botte oppure ... " 
"Oppure lo lascerò andare, in fondo è solo un ragazzino" imitò la ragazza e allo stesso tempo gesticolava come un matto, segno che era nervoso ma non lo dava a vedere
"Klaus mi dispiace" 
"Non ti dispiacere, cara. " e fece per girarsi ma si ritrovo una Caroline con uno sguardo confuso
"Cos'hai intenzione di fare?" chiese lei stranita "Assolutamente niente, amore." e il suo sguardo non trapelava nulla, non riusciva bene a capire cosa volesse dire quell' espressione.. Sembrava deluso? "Klaus posso fare qualcosa per te?" Caroline non sapeva bene perché non voleva lasciarlo andare quella sera, ma voleva lo stesso godere della sua presenza "ti va di... Entrare" balbettó la ragazza "Caroline che succede" domandò confuso il ragazzo " assolutamente niente e solo che" ci fu una pausa imbarazzante dove la bionda rimase a bocca aperta senza emettere nessun suono.
La guardò ancor più confuso di prima "Caroline?" la risveglio dai suoi pensieri "si? " cinguettò lei "stai bene?" chiese inarcando un sopracciglio "oh si " gli risponse ancora una volta. 
Si guardò intorno spaesato, insomma che cazzo gli passava in quella testolina bionda? Che stava succedendo alla sua Caroline. "Posso accettare quella tua proposta?" chiese senza tanto indugiare e lei annui e si incamminò seguita a ruota dal ragazzo.
Caroline in quel periodo era molto pensierosa, ma ciò che Klaus non riusciva era il perchè lei si fidasse così tanto di lui, fino a poco tempo prima gli aveva specificatamente detto che tra lei e lui non ci sarebbe stato nulla oltre l'amicizia, il che aveva alimentato molta rabbio nel cuore del ragazzo essendone innamorato da più di un anno, si vide tutto capitolargli addosso in men che non si dica. Si mise a sedere al fianco della ragazza e continuo a guardarla stranito "mi devi chiedere qualcosa?" chiese lui inarcando le sopracciglia "si Klaus" cominciò a torcersi le mani come se stesse nascondendo qualcosa "ricordi quando ti ho detto che non ho voluto avere più nulla a che fare con te, che tra me e te non ci sarebbe stato più nulla oltre che amicizia?" chiese lei continuando a guardare le sue mani. Lui annui confuso e la incitò a continuare "Beh, è successo quel che è successo quella notte, però c'è qualcosa che non ti ho detto Klaus. Qualcosa che ho omesso" specificò lei. Lui la guardò ancora più confuso di prima "Caroline perchè piangi?" in automatico le strinse una mano come per consolarla ma si impose di non andare oltre, non voleva approfittarsene di quell'occasione. Solo perchè lei stava piangendo, non signficava che doveva consolarla con la sua lingua infilata in bocca "Io ti amo Klaus" esclamò lei sovrastando la voce di lui "ho una paura terribile però, insomma tu sei un ragazzo completamente al di fuori dei miei standard e" lui la bloccò agitando un dito e tolse anche la mano dalla sua "Caroline, avevi ragione, siamo completamente diversi non possiamo stare insieme" e alzo lo sguardo su un quadro. Caroline lo guardò furiosa "c-che cosa signfica?" balbettò lei "che non possiamo stare insieme, amo un'altra ed è meglio che tu continui la tua vita con qualcun'altro che non sia io, mi dispiace, ci vediamo a scuola" lui si alzò dalla poltrona e si dileguò da quella situazione impacciata che si stava formando nell'aria. Lei lo guardò andarsene confusa e sbalordita di quella reazione e in automatico si alzò per andare a fermarlo ma poi vide che si era già messo in macchina, pronto a fuggire da quella casa. Lei si asciugò furiosa le lacrime e digrignò i denti "coglione" sibilò a denti stretti "te la farò pagare" ritornò in casa e sbattè la porta. Poteva accettare tutto tranne che essere rifiutata. Si diresse a granchi falcate verso la sua stanza e automaticamente sbattè anche quella porta. Prese il suo telefono e chiamò subito la sua amica "Elena?" urlò inferocita "Caroline, maledizione, sono con Matt..." squittì la ragazza, poi sotto voce disse "sono a letto con Matt, cosa vuoi?" la ragazza sbuffò "quell'idiota mi ha rifiutata, ho bisogno di te, muoviti" e le chiuse il telefono in faccia.
In un gesto veloce si tolse la sua uniforme da cheerleader e poi si guardò allo specchio e cominciò a fare facce smorfiose e atteggiarsi da tale come meglio sapeva fare. In quel periodo stava peggiorando, se lo sentiva, per tutti era quella ragazza maniacale, stronza, viziata, smorfiosa e puttana. Tutti i ragazzi la adoravano, la desideravano, la bramavano e nessuno si sarebbe potuto permettere di rifiutarla su due piedi, e se l'avrebbero fatto non si sarebbero potuti permettere di tornare a casa con le proprie gambe. Le ragazze invece la temevano, invidiavano, odiavano e desideravano essere come lei o come una delle sue amiche. Il che le fece ritornare in mene Klaus che non sapeva il perchè ma fu l'unico coglione a rifiutarla, insomma chi si sarebbe permesso di farsi scappare una tale prelibatezza? sopratutto servita su un piatto d'argento. "figlio di puttana" e così dicendo prese i lati dello specchio e lo fece cadere a terra rompendolo in mille pezzi. "Caroline, tesoro, tutto ok?" chiese preoccupata la madre "fatti i cazzi tuoi" e avanzò verso la porta per sbattergliela in faccia "cretina".
Suonarono alla porta, segno che era arrivata la sua migliore amica, andò verso il suo armadio e prese un pantaloncino che lasciava intravedere le sue natiche sode, grazie al suo allenamento che ogni giorno preferiva fare al posto di fare lezione. Non aveva voti altissimi a scuola, stava sempre sulla insufficienza poi bastava fare un sorriso, mostrare un po' di seno e i professori la facevano passare, per quanto riguarda le professoresse bastava comprarsele con qualche sorriso, qualche complimento e il nuovo smalto di Calvin Klein che suo zio di New York le portava ogni volta che veniva a fare visita alla sua nipotina cattiva preferita. Suo zio era per modo di dire, era solo un amico di famiglia che era nella fascia di età dei 30 anni che l'aveva vista crescere e che lei col suo comportamente da poco di buono aveva mandato in ecstacy, così era sfuggita qualche scappatella che faceva divertire Caroline di tanto in tanto.
"Puttanella!" la chiamò sorridente l'amica facendo capolino da dietro la porta, poi entrò nella stanza e sculettando si mise davanti alla sua amica, le baciò una guancia come erano solite fare e poi si stese sul letto in modo molto sconcio e svogliato "allora, è gay?" domando alzando un sopracciglio. La bionda intanto si era messa un top che le arrivava sopra l'ombellico "è molto probabile la cosa" disse mordicchiando il bordo della sua bocca "tu hai notato qualche comportamento strano in questo periodo?" chiese e la ragazza di tutta risposta scosse la testa e poi sorrise maliziosa "ma gliel'hai maneggiato un po' prima di fargli la confessione?" lei a sua svolta scosse la testa "ho fatto quello che mi hai chiesto, ho piagnucolato e lui se n'è andato" disse muovendo il bacino e ondeggiandolo come facevano i bambini "cos'hai intenzione di fare?" chiese sorridendo maliziosa e strizzando gli occhi l'amica, come se volesse entrare in quella testolina, oltrepassando i chili di lacca e intravedere cosa stava architettando quella malefica ragazzina. "oh niente, aspetto che torni a rimpiangermi" disse sorridendo maliziosa a sua volta. D'un tratto si voltò verso il suo armadio e cerco tra quella montagna di capi un vestitino abbastanza corto e abbastanza scollato "dove andiamo stasera e verso che ora ti vengo a prendere" chiese la mora guardandosi le unghie  "per mezzanotte, andiamo in qualche pub, come al solito, questa città è una noia" finì per prendere il vestito più svogliato di tutti, quello blu brillantinato che sua madre gli aveva proibito più volte di mettere. "CAROLINE FORBES" urlò la madre entrando infuriata e avvicinandosi pericolosamente alla ragazza. " E' arrivata un'altra lettera per te dalla sua scuola, dove dice che hai fatto bullismo su una ragazzina di primo" Caroline sogghignò " oh io non lo farei mai, non è proprio da me, Liz" rise di gusto la ragazza "Questa volta non la passi liscia ragazzina" urlò ancor più forte la madre "te la farò pagare per questa Caroline, e tu non uscirai stasera" lei sorrise alla madre ammaliata da quella punizione, come se fosse felice di tutto questo "va bene mammina, farò come dici tu" e la prese in giro finse di asciugarsi una lacrimuccia immaginaria "Caroline, tu azzardati e vedrai" e cosi uscì dalla stanza e si diresse verso la sua e sbattendo la porta. Conoscendo sua madre si era già buttata sul letto a piangere come una bambina e a chiedersi perchè la sua vita facesse così schifo. Si girò verso la mora che si gustò la scena ridendo ancor più forte di lei e la guardò soddisfatta. "Questo?" sventolò il vestito all'amica in attesa di un approvazione "OH no Caroline, ti guarderanno tutti come se fossi una puttana" disapprovando fintamente l'amica e l'altra per tutta risposta le fece una smorfia. "spostati" disse la mora alzandosi dal letto "devo vestirmi anch'io e stasera non so cosa mettermi" passo la mano su tutti i capi in quell'armadio e alla fine ne tirò fuori una gonna fin troppo corta e un top decisamente volgare. Si spogliò dei suoi vestiti e li lasciò per terra 'tanto poi li raccoglie la donna delle pulizie' penso la mora. 
Si guardarono maliziose ed Elena si avvicinò a Caroline, i loro nasi si sfioravano fino a che la bionda non azzerò la distanza e si baciarono, ma non era un bacio casto, ma un bacio che significava sesso, ripudio, violenza e tante altre cose. Non era una novità che loro si atteggiavano in questi panni ma era una cosa continua, non era amore, era semplice divertimento. La lingua di Caroline guizzava su quella di Elena che invece era più bramosa, le due snodarono i canini pronte a succhiare una il sangue dell'altra. Caroline si staccò violenta da quel bacio e tirò con violenza il polso di Elena che la guardava vogliosa ed eccitata. Diede un morso violento e succhiò tutto il sangue che scorreva nella vena della ragazza. Elena tirò il bracciò di Caroline ma quella lo ritrasse subito, e la guardò di sottecchi come se lei poteva e invece Elena no. 
La mora la guardò di sottecchi "hai finito?" disse cominciando a sentirmi deboluccia. Caroline si stacco dalla vena e inclinò la testa all'indietro "si tesoro" si pulì la bocca con l'indice e poi si leccò il dito. Le sorrise con ancora qualche traccia di sangue che macchiava i suoi denti e poi accorgendosi che aveva ancora del sangue nella sua bocca si leccò i denti e poi le labbra con fare sexy.
Si tolse i vestiti di dosso e tolse anche le mutandine, rimase con solo il reggiseno e subito si infilò il vestito e si mise delle scarpe vertiginose ai piedi e guardò l'amica "Muoviti se non vuoi che ti lasci qui" la ragazza la guardò stranita " m-ma avevi detto che saremmo uscite a mezzanotte" "cambio di programma" rispose altezzosa la bionda e subito si sistemo il corpetto alzando in sopra i seni come per metterli in vista ancor di più di quanto non fosse già possibile e sculettando se ne andò. Elena fece in fretta a infilarsi anche lei delle scarpe col tacco, non tanto alte come quelle di Caroline, sapeva che all'amica dava fastidio che lei fosse vesista meglio della bionda così non appena finì seguì a ruota la sua amica. Continuavano a vagare senza meta dentro, la bionda guidava a tutta velocità, non gliene importava nulla del pericolo che poteva essere sulla strada. Arrivò in un bar squallido al di fuori della città  e parcheggio in modo sgualcito la macchina. Scese dalla macchina aspettando che la mora facesse lo stesso per poi chiudere la macchina. La mora scese e le sorrise maliziosa, come sempre. Le  sorrise di ricambio. Sapevano che avrebbero trovato festa, vino e sangue in quel bar e che poi se ne fossero andate senza dare troppo nell'occhio bruciando il bar intero con tutte le vittime al suo interno. "Care, dimmi quando posso entrare" cinguettò la mora sorridendo con finta innocenza lei sorrise e sparì dentro, mentre la mora aspettava fuori al freddo. La bionda, intanto, entro dentro e subito la investì un odore di birra fin troppo vomitevole per le sue narici così delicate. "che schifo" disse punzecchiando con la punta delle scarpe un barbone per terra che giaceva svenuto "Salve bambina" disse un uomo sulla cinquantina e lei sorrise maliziosa "Ciao tesoro, che ne dici di andare dalla mia amica fuori e offrirle una vena?" disse guardando nelle iridi dell'uomo e parlando come lentamente e sottovoce in modo che non desse troppo nell'occhio, cosa molto difficile dato il suo abbigliamento. L'uomo come imbambolato e attirato dalle parole e dalle iridi profonde della bionda annuì lasciandola sola e facendo ciò che gli aveva chiesto di fare. Dopo un cinque minuti si sentì un lamento e poi più nulla. Sorrise capendo subito che elena era pronta per entrare e così si lasciò cadere su un diavono sgualcito posizionato davanti ad una tv che trasmetteva una partita di football. Lei guardò tutti gli uomini che la circondavano attenti alla partita e subito senza farsi perdere tempo cominciò a fare la maliziosa con uno di essi "Ciao tesoro" lui staccò gli occhi così gonfi dalla tv per guardarla e quando vide ciò che aveva al proprio fianco la guardò meglio, come se tutto fosse un sogno. In un angolo del locale, nella penombra, lontano dagli occhi della mora e della bionda c'era una figura snella e palestrata che guardava la scena come confuso. Come poteva essere vero? penso il ragazzo nella sua mente, come poteva non aver riconosciuto due neo vampire così?. Intanto la mora era già entrata da un pezzo e si era messo seduta su un bancone e intanto flirtava con il barista che la fissava stregato dalla bellezza che gli si proponeva senza tante richieste davanti. Il biondo guardò le due farsi strada finchè non video il barista avvicinarsi pericolosamente alla mora che lo morse di rimando sul collo. Il barista cominciò a tremare convulsamente, non potendo fare nulla, essendo soggiogato a non urla e a non aver paura non potè fare nulla e stare zitto aspettando la sua morte. Il biondo rinunciò a stare zitto e si alzò infastidito e si mi se vicino alla mora "Non ti sembra troppo Elena?" La mora si girò per guardarlo in faccia e sorrise complice "favorisci?" disse la mora indicando il banchetto davanti a se "no e non fare la stronza con me, che ci fa caroline qua?" disse indicando con gli occhi la bionda dall'altra parte del locale. Le lo guardò stranita "non sapevi che... anche lei lo è?" lui scosse la testa smarrito "ebbena la stronza te l'ha nascosta" disse elena facendo due più due. "Cosa vuoi dire? che anche lei è una di noi" disse lui impaurito dalla scena che si formò durante la loro conversazione, Caroline aveva cominciato ad addentare tutti gli umani intorno a lei e sorrideva soddisfatta ad ogni corpo senza vita che mollava facendo cadere a terra. "Posso chiederti una cosa Elena?" continuo il ragazzo non staccando gli occhi dalla bella vampira bionda che stava facendo la strage di corpi " lei ha spento le sue..." la mora annui contenta " e anche tu?" e annui ancora una volta. Si sentiva ribollire di rabbia "da quanto?" chiese ancora "Non sono affari che ti riguardano" disse da lontano la bionda " lui sussultò, li stava ascoltando, ovvio, era un vampiro, poteva. "smettila e vieni qui" ordinò lui e la vampira per tutta risposta rise di gusto " no" risposte seria. l'ibrido si alzò inferocito e in meno di due secondi era lì che teneva con una morsa il collo della vampira attaccato al muro che ringhiava al ragazzo "non metterti contro di me vampiretta puttana da quattro soldi" lei continuò a ringhiare sempre più incazzata " Klaus non farmi incazzare" disse facendo forza sulle mani "non tentare, sono molto più forte e vecchio di te" ammise il ragazzo. La vampira si chiese subito il perchè è la natura di quella forza, perchè lui era più forte di lei? "Vai all'inferno" soffocò lei e lui per tutta risposta ringhiò un "solo se verrai con me" Le mollò il collo e lei cadde rovinosamente a terra "figlio di puttana, me la paghi" disse digrignando i denti "Oh, credimi tesoro, non arriverai a tanto" disse sorridendo lui "e no io non lo farei al posto tuo Elena. Potrei prendere il tuo cuore e farlo cadere a terra e non te ne accorgeresti nemmeno" sibilò lui. La mora tirò indietro le mani, era pronta a rompergli l'osso del collo ma lui si era accorto che lei si era avvicinata senza nemmeno accorgersene  e rimase stupita di questa cosa."Ti starai chiedendo come ho fatto" disse lui sorridendo alla mora "ripeto, sono più forte e vecchio di voi, e un mio morso è capacitato a farvi morire." le vampire lo guardarono con astio " sono un licantropo, un ibrido, tra vampiro e licantropo, c'è accoppiata perfetta?" disse lui ridendo " avevo sentito la tua puzza" ammise la bionda massaggiandosi ancora il collo, infine si alzò da terra camminò verso la mora che si era avvicinata spaventata. Elena non aveva spento del tutto le sue emozioni, aveva spento tutto, amore, tristezza, risentimento tranne odio e paura. Doveva provare paura per capire che la sua vita era in pericolo così che si potesse mettere in salvo, se avesse spento anche quella non avrebbe mai capito la gravità della situazione e avrebbe fatto l'impavida quando era soltanto un cucciolo, una poppante alle prime armi, mentre Caroline aveva spento realmente tutto, Amore, odio, tristezza, paura e tutte quelle altre cose inutili che si sentivano quando si era umani "avanti, fatemi capire, come mai avete spento le vostre stupide emozioni?" disse l'ibridio spostando i cadaveri dal divano a terra per potersi sedere comodo sul divanetto in pelle nera "è molto più divertente" ammise Caroline scrollandosi l'amica di dosso e avanzando verso l'ibrido. Elena la guardò impaurita. Che stava facendo? si sarebbe fatta ammazzare se cominciare a prendere in giro anche lui. "caroline.." sussurro fermando l'amica per un braccio e guardandola impaurita "stai zitta" disse continuando a guardare l'ibrido negli occhi che ricambiava il suo sguardo con aria divertita. Così dicendo strattono il suo braccio e si avvicinò a quella meravigliosa creatura, se lo avesse fatto un po' di moine sarebbe riuscita a convincerlo a trasformarla in ibrido. "Elena vai in macchina e ritorna a casa, la serata è finita" disse continuando a guardare il SUO ibrido. La ragazza all'inizio era titubante ma poi annui e se ne andò di corsa da quella strana situazione. Caroline col suo udito sentì la macchina sgommare e  allontanarsi con tutta la velocità. I ragazzi all'inizio non pronunciarono una parola ma poi lei cominciò " A cosa devo il tuo rifiuto?" chiese tagliente "sentivo che c'era qualcosa che non andava con la tua persona, non avevo voglia di farti del male, a te ci tenevo, e non volevo ferirti" lei lo guardò seria "Ah stanno così le cose quindi.." Annui e si voltò a guardare quell'ammasso di corpo in decomposizione per terra. Passarono due ore che e i due continuavano a parlare di cose come la loro vita era cambiata dal prima e dal dopo la trasformazione. L'ibrido le raccontò quasi tutta la sua vita, era stregato dalla sua bellezza non ne poteva fare a meno, le raccontò tutta la verità sulla sua vita, nonostante si conoscevano da due anni lei si accorse che non sapeva così tanto di quel ragazzo finchè non le disse che aveva mille anni, lei sorrise di tanta sincerità, sorrise veramente, non era un sorriso doppiogiochista e Klaus si accorse di tutto ciò e capi che forse Caroline cominciava a sentire qualcosa ma non ne fu sicuro. "da quando hai spento le tue emozioni Caroline" chiese curioso le fece la vaga ma non gli diede una risposta, o meglio, non gli diede la risposta vera, quella che l'ibrido voleva sentire. Continuarono a parlare e si fecero le 4.00 di mattina e continuavano a parlare quando lei cominciò a ridere, non più sorridere, e lui le contraccambiava il sorriso, parlarono della famiglia dell'ibrido,del rapporto inesistente col padre, dell'astio che provava il padro verso di lui, le raccontò di quando l'aveva legato e lo frustava per far uscire il suo vero essere. All'inizio la ragazza ebbe paura ma non lo diede a vedere e poi quasi gli dispiacque per quello che aveva passato quel ragazzo. Anche lei gli raccontò a sua volta che aveva un padre che non tollerava, che adesso era in giro ad ammazzare vampiri, gli racconto che anche suo padre sapeva che lei era una di loro e che provò ad ucciderla ma non ci riuscì perchè quella volta Elena la salvò da quel mostro. Gli raccontò che non era mai uscita da quel paesino piccolo e odioso e che desiderava viaggiare per il mondo con la sua compagna di avventure. Al che il ragazzo le chiese perchè le due erano così legate, allora lei gli spiegò che c'erano famiglie e famiglie e la sua famiglia era proprio Elena, nessuna madre nessun padre, niente e nessuno poteva essere paragonato a quella dolce e tenera ragazza, o almeno finchè non spense le sue emozioni, poi provò solo un senso di protezione verso di essa. Alla fine di tutti questi racconti si erano ormai fatte le 6.00 di mattina e loro tra un ora dovrebbero essere a scuola così lui sbuffo  e disse " e se non andassimo?" lei rise " come vuoi, ma devo avvertire Elena" disse lei cacciando dal reggiseno il telefono. Sogghignò e poi la guardò serio "Non ci credo, puoi anche smetterla di fingere" la ragazza si bloccò e alzo lo sguardo verso il muro "come te ne sei accorto" lui sorrise "non ne saresti capace " lei lo guardò " cosa mi ha tradita?" "la tua rabbia, il tuo amore verso di Elena, il tuo astio per la tua famiglia, il tuo risentimento per non essere stata la figlia perfetta e per non aver avuto la famiglia perfetta" lei sorrise di rimando "Non lo dirai ad Elena" non era una domanda "non lo farei mai" sorrise lui.


Buonaseraaaa, eccomi qui con una oneshot palesemente Klaroline
se siete arrivati qui significa che avete letto tutto e vi è ovviamente piaciuto.
PARLANDOCI CHIARO, è stato un pomeriggio stressamente a scrivere,
mi sono divertita ammettiamolo, però ovviamente spero come sempre
che vi sia piaciuto. Vi invito a leggere a leggere la mia altra ff "The eye of the Devil" ovviamente Klaroline
e mi piacerebbe tantissimo se lasciaste una recensione su questa one shottina per sapere
se vi è piaciuta o no. del resto, bbuona serata e un bacione graaaande grande grande.
Dahliasss
  
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