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Autore: Artemisia_Moletta    06/07/2014    1 recensioni
DALLA STORIA: Al Pandemonium non c’era molta gente quella sera. La musica era a palla come al solito, stavano suonando un brano dei Ramones, e c’erano un sacco di ragazzi che si strusciavano a vicenda, ragazze che si agitavano sui pali al centro del club.
Io mi chiamo Amy, ho quasi 20 anni. A prima vista posso sembrare una ragazza normale, sapete una di quelle brave ragazze che studiano letteratura inglese al college, ascoltano musica classica, capelli corvini sempre in ordine, occhi azzurro mare, fisico normale ecc ecc. Bhè, sono tutto il contrario. Ho un caratteraccio, a scuola non ho mai avuto voti geniali, non mi dispiace la musica classica, ma preferisco mille volte meglio il pop rock e la musica dei Beatles, tengo sempre i capelli raccolti e i miei occhi avevano delle leggere occhiaie dovute alla stanchezza per la missione.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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"Non è stata colpa tua» disse.
«Non si può decidere come nascere." (Shadowhunters)

Al Pandemonium non c’era molta gente quella sera. La musica era a palla come al solito, stavano suonando un brano dei Ramones, e c’erano un sacco di ragazzi che si strusciavano a vicenda, ragazze che si agitavano sui pali al centro del club.

Io mi chiamo Amy, ho quasi 20 anni. A prima vista posso sembrare una ragazza normale, sapete una di quelle brave ragazze che studiano letteratura inglese al college, ascoltano musica classica, capelli corvini sempre in ordine, occhi azzurro mare, fisico normale ecc ecc. Bhè, sono tutto il contrario. Ho un caratteraccio, a scuola non ho mai avuto voti geniali, non mi dispiace la musica classica, ma preferisco mille volte meglio il pop rock e la musica dei Beatles, tengo sempre i capelli raccolti e i miei occhi avevano delle leggere occhiaie dovute alla stanchezza per la missione.
Ah giusto! Sono una shadowhunter, letteralmente “cacciatrice di demoni”, anche se questa volta non ero alla ricerca di qualche demone da uccidere. Ero abbastanza stanca di riempire il mio corpo di rune.

“Amy, credo di aver visto Harry entrare.” – mi disse Liam, il mio compagno di missione, che arrivava trafelato al tavolo dei cocktail, dove lo stavo aspettando.

“Ne sei sicuro? Se è un altro falso allarme giuro che ti faccio male!”

“Fidati, l’ho visto entrare.” – mi tranquillizzò lui.

Adesso vi starete chiedendo chi sia questo Harry.
Il suo nome completo è Harry Edward Styles, 20 anni, e non è a conoscenza di essere uno Shadowhunter.

“Amy non fare troppo la diretta come tuo solito” – mi avvertì Liam. Ero abbastanza diretta sulle cose importanti. Annuì leggermente con la testa, e mi avvicinai al ragazzo riccio. Mentre camminavo notai che dalla direzione opposta stavano arrivando Zayn e Louis, rispettivamente un vampiro e un demone, capi di uno dei clan più pericolosi della zona. Vidi Zayn sussurrare qualcosa a Louis e quando si allontanò dal suo orecchio, Louis accelerò il passo, e subito buttai Harry per terra.

“MA COSA DIAVOLO FAI?” – gridò lui.

“LIAM PORTALO FUORI DI QUI, ORA!” – gridai io, vedendo Liam che correva nella nostra direzione.

“Harry, vieni svelto. Non sei al sicuro qui.” – gli disse Liam, mentre lui provava ad allontanarsi da lui.

“NON VENGO DA NESSUNA PARTE! CHI CAZZO SIETE VOI?” – continuava ad imprecare lui.

“VUOI ESSERE UCCISO PER CASO!? NON CREDO! SEGUI LIAM E NON FARE STORIE!” – conclusi io, prendendo una spada dall’interno dello stivale.

“Hudson, non ti conviene tirare fuori i tuoi bei giocattoli.” – cominciò Zayn, puntandomi addosso il suo sguardo magnetico.

“Non prenderete mai Harry. È sotto la protezione dell’Istituto e abbiamo un patto.” – ribattei io, ponendomi sulla difensiva.

“Bhè.. noi abbiamo intenzione di porre fine a questo patto. Quel ragazzo ci serve” – disse Louis.

“Non lo avrete mai.”

“Lo hai voluto tu.” – disse Zayn, per poi dare il segnale ai suoi compagni di attaccare. In un batter d’occhio, mi ritrovai a lottare contro un clan di demoni e vampiri, che arrivavano da tutte le parti. Tutto il club si era fermato intorno a noi, mentre un demone mi attaccava da destra, e un vampiro da sinistra.

Erano decisamente troppi per una persona sola.

Decisi di usare la runa che immobilizzava e approfittai del suo effetto temporaneo per fuggire dal retro del locale.

“Amy sei ferita.” – mi disse Liam, osservando il taglio, non tanto profondo che avevo sul braccio – “corriamo subito all’Istituto.”

“Mi spieghereste anche a me?” – ci chiese Harry, visibilmente arrabbiato.

“C’è tempo bellezza, stanno già tornando. Sbrighiamoci” – dissi io, cominciando a correre verso la Range Rover nera di Liam.

“Svelto Harry sali!” – dissi io, mentre facevo cenno con la mano di sbrigarsi, al ragazzo riccio.

“Prima voglio sapere cosa sta succedendo e chi siete voi!” – disse lui.

“Vuoi capire che non c’è un cazzo di tempo per perdersi dietro inutili chiacchiere!? Lavoriamo per amici di tua madre, vuoi sbrigarti adesso a salire?” – dissi io spazientita.

“Mia madre!? Ma mia madre è mort..”

“HARRY VELOCE!” – gridò Liam, spingendolo dentro l’auto, correndo al posto del guidatore, mentre io mi sedevo vicino a lui.
Il viaggio per arrivare all’Istituto fu colmo d’ansia, e nessuno di noi tre parlava, fino a quando il riccio non ruppe il ghiaccio.

“Vorrei delle spiegazioni! Mia madre è morta quando sono nato, come potete conoscerla!? E poi chi erano quelli che vogliono uccidermi!? Cosa siete voi!? Cosa sono quei segni che avete sulle braccia e sulle mani!? Una specie di tatuaggio!? Dove stiamo andando!?”

“Mio dio, quante domande fai signorino.” – dissi io spazientita.

“La storia è abbastanza complicata Harry. Noi siamo degli Shadowhunters, ossia cacciamo i demoni, e questa “specie di tatuaggi” come li chiami te, sono delle rune, ossia dei marchi che ci danno poteri speciali, che ci sono state donate dall’Angelo Raziel. Coloro che vogliono ucciderti sono i capi di due clan alleati di Nascosti, ossia di vampiri e demoni, con i quali avevamo un rapporto di pace fino a mezz’ora fa, e adesso stiamo andando all’Istituto dove sarai al sicuro.” – disse Liam, con molta più calma.

“Contento adesso ragazzino?”

“Innanzitutto abbiamo la stessa età, e secondo, no: dovete ancora dirmi come fate a conoscere mia madre.”

“Tua madre era una di noi, solo che fece il grande errore di sposare un Mondano, un essere umano per farla breve, e le unioni tra Shadowhunters e Mondani sono seriamente vietate dal Consiglio dei Fratelli Silenti, ma il Consiglio ha comunque deciso di proteggerti dai Nascosti.”

“E queste rune ce li avete tutti?” – chiese lui.

“Si, le formiamo o le facciamo comparire con uno Stilo.”

“Siamo arrivati, sapientone.” – dissi io, scendendo come un raggio dalla macchina.

“Non fare caso ad Amy, è stronza naturale.”

“TI HO SENTITO PAYNE!”

Scesi dalla macchina, presi dalla tasca della tuta nera aderente, delle grosse chiavi con il simbolo di una runa.
“Una chiesa? Mi state prendendo in giro?” – disse lui.

“Guarda meglio, ricciolino.” – gli dissi io, vedendo che stava strizzando gli occhi.

“Wow” – disse lui sbalordito – “un castello? Nel centro di New York?”

“Eh già bellezza. Ti piacerà” – dissi io, aprendo l’enorme cancello.

Entrati, Harry cominciò a guardarsi intorno sbalordito.
“Ti faccio fare un giro, vieni” – gli dissi io, conducendolo su per le scale. Gli cominciai a mostrare la biblioteca, l’enorme sala da pranzo, il soggiorno, e le sale d’addestramento.

“Qui ci alleniamo sin da quando siamo piccoli, naturalmente chi vive qui. Molti di noi vagabondano per il mondo, e si fermano qui per riposarsi, o se sono feriti corrono qui. Il nostro maestro è uno degli Shadowhunters migliori per la medicina e la cura di ferite. Vuoi mangiare qualcosa?”
Lui annuì e lo condussi verso la cucina, dove trovammo Niall, il più giovane tra di noi.

“Hey Amy, è lui quello che dobbiamo proteggere?” – mi chiese lui.

“Si, esatto. Fagli qualcosa di veloce da mangiare e poi accompagnalo nella sua stanza. Buonanotte a tutti e due, e salutatemi anche Liam appena sale.” – dissi io, filando dritta in camera, per poi buttarmi sul letto e crollare.

La mattina dopo, come tutte le mattine, andai dritta verso la palestra, per il mio allenamento quotidiano.

“Niall che ci fai qui? Di solito l’allenamento mattutino non lo fai mai.” – dissi, sorpresa di vedere il mio biondo amico trafficare con delle asce.

“Ho accompagnato il ragazzo nuovo.”

Harry?

Lo vidi ad un lato della palestra, con indosso dei bermuda e una canotta bianca che lasciava scoperte le braccia muscolose ricoperte di tatuaggi, che armeggiava in un modo terribile con delle lance d’argento.

“Si vede che non ne hai mai presa in mano una, ricciolino” – dissi, avvicinandomi a lui.

“Buongiorno anche a te, Amy.”

“Come mai sei qui?”

“Per lo stesso motivo per cui ci sei te. Allenamento. Questa palestra non è niente male, anche se non è esattamente il tipo a cui sono abituato.”

“Ti alleni spesso?”

“Tutti i giorni. Mi piace la box e la lotta libera. Mi rilassano”

“Bene, allora che ne dici di fare una piccola lotta? Io e te.”

“Non picchio le donne, mi dispiace.” – disse lui, ridendo.

“Allora inizio io.” – risposi, tirandogli un primo pugno sullo stomaco. Lottammo per una mezz’ora e poi gli insegnai i primi rudimenti per maneggiare una lancia.

“Comincio ad avere fame. Te Amy?”

“Si, anche io. Spero che Niall abbia lasciato qualcosa.” – dissi io, provocando una sua risata.

Aveva una risata ed un sorriso niente male, pensai.

In cucina, Niall aveva lasciato tre piatti colmi di uova con il bacon, e tre bicchieri di succo d’arancia.

“Tre?” – chiese Harry.

“Probabilmente, Taylor si deve ancora svegliare.”

“Qualcuno mi ha nominato?” – esclamò una voce femminile, dal corridoio antistante la cucina.

“Buongiorno Tay.” – dissi io, rivolgendole un sorriso, mentre lei mi abbracciava.

“Credo che è la prima volta che vedo Amy sorridere in dodici ore che sono qui” – disse Harry – “comunque sono Harry, piacere.”

“Che simpatico”

Durante la colazione Harry e Taylor fecero conoscenza, quando ad un certo punto Luke ci raggiunse tutto trafelato.

“James ci vuole tutti nella biblioteca. È urgente.”

Tutti e tre scattammo in piedi, e andammo in biblioteca. James è il nostro maestro, e quando ci dice di raggiungerlo nella biblioteca non promette mai nulla di buono. Arrivati li, raggiungemmo Liam e Niall vicino la grande scrivania, al centro della stanza.

“Ragazzi, innanzitutto vi ringrazio per essere corsi qui immediatamente. E colgo l’occasione per dare il benvenuto ad Harry. Allora pochi minuti fa, ho ricevuto un messaggio da Zayn e Louis, dove chiedono che Harry gli venga consegnato al Pandemonium questa sera, o promettono di far scoppiare una guerra.”

Girai lo sguardo verso Harry, che era visibilmente diventato pallido dallo spavento.

“Non avrai intenzione di consegnargli il ragazzo vero!?” – esclamò Liam.

“Assolutamente no, ma anche una guerra in questo momento non è la scelta più intelligente. Verrebbero coinvolti anche i Mondani, e noi abbiamo il dovere di rimanere nascosti.”

“ Quindi cosa dovremo fare al Pandemonium questa sera?” – chiesi io.

“Liam e Luke andranno a cercare un accordo con Louis e Zayn, mentre tu, Niall e Taylor allenerete Harry. Detto questo andate subito in palestra e voi due andate a prepararvi. Vi aspettano per le sette.” – e ci congedò.

Fuori la biblioteca discutemmo per pochi minuti di tutto quello che stava succedendo e che sarebbe potuto succedere.

“Va bene ricciolino, è ora di allenarsi” – dissi, trascinando Harry con me e Taylor in palestra.
 
Quella sera, dopo quattro ore di allenamento con Harry, andate non molto bene, io e Taylor eravamo nella mia stanza a fare il punto della situazione, e pianificare l’allenamento del giorno seguente.

“Potremmo iniziare alle cinque del mattino, fare quattro ore, e poi fare una seconda sessione dalle sei alle otto e mezza, che dici?” – proposi.

“Dico che sei matta! Non è abituato ai nostri ritmi di allenamenti e potrebbe essere troppo faticoso, non credi? Io direi di fare una sola sessione, il pomeriggio presto, dalle quattro ad esempio, fino alle sei o alle sette.”

“mmm.. si, forse hai ragione”

Mentre decidevamo il tipo di esercizi, qualcuno bussò alla porta.

“LUKE! LIAM! Allora!?” – disse Taylor, correndo incontro ai nostri due amici.

Avevamo un’aria distrutta e afflitta sul volto, i loro occhi erano tristi.

“Venite subito in biblioteca. Ordini di Jason.” – disse Jason.

Arrivate in biblioteca notai che mancava Harry.

“Il ricciolino dov’è?” – chiesi a Niall.

“Sta dormendo in camera mia. È praticamente crollato.” – disse lui.

“Ah.”

“Luke, Liam, spiegate agli altri quello che avete detto a me” – disse James, rompendo il silenzio che si era creato nella sala.

“Non ne vogliono sapere di trovare una soluzione pacifica. O consegniamo Harry immediatamente, o si combatte.”

“Cazzo!” – si lasciò scappare Taylor – “scusate”.

“Quando hanno intenzione di combattere?”

“Credo il prima possibile. Hanno detto che ce lo faranno sapere.” – disse Jason.

Neanche dovessimo prendere un appuntamento dal medico.

Uscimmo tutti da quella biblioteca con un’ansia terribile, come un peso sul cuore.
Saltai la cena.
 
Il giorno seguente allenammo Harry, dopo avergli raccontato ciò che era successo al club la sera prima. Notai la paura nei suoi occhi, l’ansia, i respiri affannosi non dovuti all’estenuante allenamento.


 
Ci allenammo per un intero mese, un mese lunghissimo, un mese che attendevamo un video messaggio da parte di Zayn o di Louis. Era ormai Ottobre inoltrato, quando finalmente ricevemmo una missiva da parte dei vampiri.
Vi aspettiamo al Pandemonium, sabato sera, alle 21. Portate Harry con voi. Se non ci sarà non la passerete liscia.
                                                                                                                                                           Zayn&Louis

Quando Harry lesse il messaggio, scoppiò a piangere, e a lamentarsi del fatto che non avrebbe mai più rivisto sua madre, sua sorella, i suoi amici, e i suoi compagni di band.
“Suoni?” – gli chiesi io

“Si, ma non ci siamo mai esibiti in locali o robe del genere.” – disse lui, singhiozzando.

In quel mese che era passato tra allenamenti e ancora allenamenti, credo di essermi presa una cotta per Harry. Mi avevano colpito i suoi occhi, il suo modo di muovere i capelli e il suo sorriso.

“Potresti farmi sentire qualcosa?” – gli chiesi.

“Ehm.. va bene.” – disse, acconsentendo.  Cominciò a cantare “Isn’t She Lovely” di Stevie Wonder. Ero sbalordita, aveva una voce meravigliosa. Quando ebbe finito, battei le mani per almeno un minuto pieno.

“Wow, complimenti davvero. Hai talento.” – dissi io, completamente a bocca aperta.

“Grazie Amy.” – disse lui, sorridendomi.
 

La sera prima del combattimento io ed Harry eravamo in veranda. Mi aveva proposto di mangiare li sopra, e di osservare insieme le stelle. Parlammo dei nostri interessi, della mia vita qui all’Istituto, della mia passione per la lettura e gli illustrai le varie rune che avevo sulle braccia.

“Non fanno male?” – mi chiese lui ad un certo punto.

“No, solo un pochino all’inizio, ma il nostro corpo è abituato a questo, siamo nati per averle.” – gli spiegai.

“Ah, capisco. Posso vedere di nuovo il tuo stilo per favore?” – mi chiese, e io glielo porsi, e lo osservai mentre se lo rigirava tra le mani.

Quando mancavano cinque minuti alla mezzanotte, gli feci cenno di alzarsi e di seguirmi in una parte della veranda, alla grande fioriera precisamente.

“Devi sapere che ogni volta a mezzanotte, qui sboccia un fiore particolare e veramente incantevole. Aspetta eh.. eccolo.”

Quando l’orologio dell’Istituto batté la mezzanotte, ecco che il fiore sbocciò in tutta la sua magnificenza. I suoi petali delicati si aprivano piano piano, mentre un piccolo esercito di lucciole gli girava intorno e illuminava tutta la serra, creando una magica veduta.

“È meraviglioso, wow.” – disse Harry stupito – “pensi che se mi trasferisco qui sopra, Jason mi uccide?”

“Probabile”  - dissi sorridendo.

“Sei meravigliosa quando sorridi.” – disse lui, con tono serio e cercando il contatto con i miei occhi blu. Eravamo sulla scala a pioli, a due centimetri l’uno dall’altro, quando lui restrinse la lontananza tra i nostri due corpi, e poi BUM! inaspettato come lo scoppio di un fuoco d’artificio, mi baciò. Era un bacio gentile, a fior di labbra, completamente inaspettato.

“Scusami, non avrei dovuto.” – disse lui appoggiandosi una mano sulla testa, quando si allontanò da me.

“No, non scusarti.” – gli dissi io, prendendolo per il braccio, per poi dargli un altro bacio, stavolta non tanto a fior di labbra ne tantomeno gentile – “adesso però forse è meglio se torniamo dentro, o Jason ci mangerà.”

Tornammo all’interno dell’edificio e Harry mi accompagnò fino alla mia stanza.

“Eccoci qui.”

“Già. Amy ho paura.” – mi disse lui, con lo sguardo basso.

“Andrà tutto bene. Hai imparato a combattere, e comunque ci saremo noi a proteggerti.” – gli dissi, per poi salutarlo con un bacio sulla guancia.


 
La mattina dopo decisi di restarmene da sola in camera, con le mie adorate cuffiette e il mio IPod, e sentire tutto il tempo Katy Perry. La mia canzone preferita è “The One That Got Away”.

Il pomeriggio raggiunsi gli altri nel salone. Vidi che Harry era pallido, i suoi occhi guardavano un punto smarrito della stanza, si rigirava i pollici.

“Harry prendi questo stilo nel caso ti serva. Il resto delle armi le portiamo noi.” – gli disse Liam, porgendogli uno stilo, che il ricciolino prese sconsolato per poi metterlo nella giacca che stava indossando. Mi avvicinai a lui e gli misi una mano sulla spalla, provando a consolarlo. Lui me la prese e mi accarezzò le nocche, sotto lo sguardo stupito dei ragazzi, i quali preferirono non fare domande.

Alle 20,00 eravamo già pronti ad andare. Jason ci aveva lasciato a disposizione la Range Rover dell’Istituto e la moto per Luke. Io ero seduta davanti insieme a Liam, mentre Niall, Harry e Taylor erano dietro. Il portabagagli era colmo di archi, spade e lance d’argento, prese dall’armeria.
New York mi sembrava diversa quella sera. Per essere sabato sera, la zona intorno al Pandemonium era stranamente calma. Entrati nel locale, lo trovammo vuoto e spaventosamente silenzioso. Il rumore delle finestre cigolanti e non oliate del piano di sopra arrivava fino all’enorme sala che costituiva il locale. Le sedie erano ordinatamente messe sopra i tavolini d’argento. I divani erano in perfetto ordine, non un segno di stropicciatura che potesse far intendere che qualcuno ci si era seduto. Il lungo tavolo del barman era splendente e le varie bottiglie di Vodka, Vodka lemon, Sambuca, Martini erano in ordine sui ripiani dietro il bancone.

“Harry rimani dietro di me. Amy te stagli dietro. Taylor te vai davanti” – ci disse Liam, sottovoce.

Presi un paio di armi e mi misi dietro di Harry. Camminavamo con passo felpato, in perfetto silenzio.

“ATTENTI!” – esclamò Niall che era dietro di me.

“CI SONO DUE DEMONI QUI! TAYLOR PENSACI TE! Harry vieni con me!” – gridò Liam, trascinando Harry per il polso, mentre io, Niall, Luke e Taylor ci occupavamo di quei tre demoni.

“AMY DIETRO DI TE!” – urlò Harry. Mi girai e con un colpo di spada ne uccisi uno, l’ultimo rimasto.

“Ragazzi venite presto!” – disse Taylor, facendoci segno di sbrigarci con la mano, mentre io e Luke raccoglievamo velocemente delle armi cadute.

Appena raggiunsi il gruppo, Harry mi abbracciò.

“Andrà tutto bene, dai.” – dissi io, allontanandomi – “adesso andiamo avanti.”

Camminammo fino all’ufficio del principale. Una grande sala ovale, neanche fosse lo studio del Presidente. I muri erano decorati con una carta da parati nero pece, la scrivania era di mogano e la sedia era di velluto, girevole.
“Ma bene, bene. Louis guarda chi abbiamo qui.” – disse una voce maschile, proveniente da un lato della grande stanza.

“I cacciatori, Zayn. Ci fa piacere vedervi, come ci fa piacere vedere che avete portato il ragazzo.” – disse un’altra, che proveniva dalla grande sedia girevole.

Zayn portava dei pantaloni stretti neri, degli stivali, una camicia nera, e un trench con i bordi rossi. Louis, invece, indossava anche lui dei pantaloni stretti neri, degli stivali bassi lucidi e una camicia bianca con i bordi rigirati  che lasciavano intravedere dei tatuaggi.
“Non lo abbiamo portato di certo per consegnarvelo.” – intervenni io, alzando il tono di voce.

“Amy stai calma” – disse Liam, poggiandomi una mano sulla spalla per tranquillizzarmi.

“Conoscete gli accordi. Dateci il ragazzo.” – imprecò Zayn.

“MAI!” – disse Luke, lanciandosi su Zayn, il quale usò un incantesimo che lo fece cadere a terra a peso morto.

“LUKE, ALZATI!” – gridò Liam, ma niente. Il ragazzo biondino, con il piercing alla bocca non si muoveva.

“SEI UN BASTARDO! LO HAI UCCISO!” – gridò Taylor, la quale si lanciò verso Louis pochi secondi dopo. Lui era li immobile, con un sorriso maligno sul volto.

“TAYLOR ATTENTA!” – gridai io, appena in tempo per permetterle di combattere due vampiri.

“TAYLOR SEI DISARMATA! STAI ATTENTA!” – gridò Harry.

“Tranquillo ricciolino. Sta usando la runa Deflect, che è perfettamente in grado di bloccare tutti i colpi dei nemici. “ – gli spiegai.

“Mi piace molto quello che vedo. VAMPIRI, DEMONI, UNITEVI!” – gridò Zayn, mentre gli occhi marron cioccolato gli diventavano rossi e intorno a lui si alzava un ciclone che fece comparire per la stanza migliaia e migliaia di demoni.

Cominciammo a combattere. Non passò neanche la prima mezz’ora che già avevamo almeno una o due ferite ciascuno.

“SONO TROPPI PER NOI!” – gridai io. – “NIALL A DESTRA!”

“Consegnateci il ragazzo e uscirete vivi da qui!” – disse Louis, facendo una risata malefica

“HARRY MUOVITI! FAI QUALCOSA! A CHE TI ABBIAMO ADDESTRATO A FARE!?” – gridò Taylor, mentre staccava la testa ad un demone.

Harry era immobile, con accanto il corpo di Luke e Liam che gli stava vicino perché era stato ferito ad una gamba e non riusciva neanche a tenersi in piedi.

“Non..ce..la faccio.” – disse Harry, con lo sguardo perso mentre guardava Luke inerme.

“FAI UNO SFORZO RICCIOLINO! ABBIAMO BISOGNO DI TE!” – gridai, mentre un demone mi feriva il braccio destro.

“Harry forza! Usa lo stilo, non ti farà nulla!” – lo pregò Liam, con la calma che lo caratterizzava anche nei momenti di pericolo.
Vidi titubante Harry che prendeva lo stilo, e si tracciava un segno sul palmo della mano, che provocò un grande squarcio di luce che, nel momento esatto in cui si dissolse, notammo che aveva ucciso tutti i demoni presenti nella sala. Di Louis e Zayn non c’erano tracce, forse erano scappati nel momento in cui Harry aveva utilizzato la sua prima runa, o forse erano morti con tutti gli altri demoni.

“Harry ce l’ha fatta!” – disse Niall, rivolto a tutti noi.

Harry aveva il fiatone, si guardò prima la mano, poi si guardò intorno spaesato, e mi sentì il suo sguardo addosso. Mi girai e corsi ad abbracciarlo fortissimo.
“Ce l’hai fatta hai visto?” – gli dissi, mentre ancora lo abbracciavo.

Dopo che tutti i ragazzi lo ebbero abbracciato, Niall e Taylor presero Liam e lo portarono alla macchina, dal momento che era impossibilitato a camminare, mentre io chiamai Jason per dirgli di raggiungerci al Pandemonium e di portare una bara per Luke. Harry rimase li con me.

“Ho la sensazione che lo abbia ucciso io..” – disse lui, mentre guardava il corpo inerme di Luke.

“Non è vero, non ci pensare. È solo che sin da quando cominciamo gli allenamenti che ci mettono in testa l’idea del combattere sino alla morte per difendere il nostro mondo dai nemici ecc ecc. Non lo hai ucciso tu, è morto degnamente, da vero eroe.” – dissi, appoggiando la testa sulla sua spalla.

Jason arrivò con due signori che di solito si occupavano della pulizia del castello, e portarono via Luke.
Il funerale si svolse il mercoledi seguente, e c’erano tutti: noi, Jason, i suoi genitori venuti dall’Australia, suo fratello, e i suoi migliori amici Ashton, Micheal e Calum. Stetti per tutta la cerimonia vicino a Taylor, la quale mi aveva confidato che si erano messi insieme due giorni prima che morisse. Per tutto il tempo la tenni appoggiata a me, l’accompagnai al leggio per sostenerla durante la sua lettura del discorso che aveva preparato.

“Non so esattamente come iniziare questo discorso, quindi se sarà un discorso che durerà solamente due minuti vi prego di scusarmi. Non sarò qui a tessere le sue lodi, non starò qui a ricordare quanto era bravo nella lotta, perché tutti noi che gli eravamo accanto le conoscevamo, ne avevamo fatto parte e lo avevamo visto allenare sin da quando era piccolo. È stato, e sarà per sempre il grande amore della mia vita. I suoi occhi mi facevano impazzire, il suo sorriso era da mozzare il fiato e, anche se lo odiavo terribilmente, il piercing che portava sulle labbra contribuiva a renderlo ancora più unico. Il suo abbraccio era il mio rifugio dai miei mille problemi, il suo bacio di mezzanotte era confortante e riposare tra le sue braccia era la sensazione. Ti amo Luke, e sarà per sempre”

E scoppiò un applauso generale, mentre Taylor scoppiava a piangere, e mi abbracciava forte.

Due mesi dopo il funerale di Luke, Harry era entrato a far parte dell’Istituto a tempo pieno e, oltre ad allenarsi, continuava a cantare a si esibiva al Pandemonium insieme a Liam e Niall, mentre, per quanto riguarda noi due, ci frequentavamo da un mese circa.
THE END.

Nota autrice
Il finale non è dei migliori, ma non ho trovato un modo decente per concludere. Presto pubblicherò una nuova FF, spero che questa One Shot vi sia piaciuta e che continuate a seguirmi. Bacioni :) xx

Protagonisti:

-Amy (Miranda Kerr)


-Harry (Harry Styles)


-Niall (Niall Horan)


-Luke (Luke Hemmings)


-Taylor (Taylor Swift)


-Liam (Liam Payne)


-Zayn (Zayn Malik)


-Louis (Louis Tomlison)

 
 
   
 
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