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Autore: _Takkun_    07/07/2014    2 recensioni
Andava tutto bene, no? Lui non era nervoso.
Le mani gli stavano tremando solo perché stava tenendo quella matita in mano da troppo tempo, non era colpa della dannata vicinanza di Marco in quel momento, affatto.
Gli aveva sempre disobbedito, perché questa volta no?!
[Marco/Ace] [Personaggi: Monkey D. Garp, Monkey D. Rufy, Sabo, Portuguese D. Ace, Marco]
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Marco, Monkey D. Rufy, Sabo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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NdA: tutti i nomi dei personaggi presenti in questa fic li trovate nell'introduzione (da come potete vedere). Dopo aver passato più di mezz'ora a cercare di "beccare" Ace e Garp nella lista, ho preferito rinunciare -.-". Buona lettura!
 
Nonno Garp e il sonnambulismo 


Andava tutto bene, no? Lui non era nervoso.
Le mani gli stavano tremando solo perché stava tenendo quella matita in mano da troppo tempo, non era colpa della dannata vicinanza di Marco in quel momento, affatto.
Portuguese D. Ace non è mai nervoso…
“Qui ci va la x, Ace, presta più attenzione a ciò che scrivi.” Gli sussurrò a pochi centimetri dal viso, indicandogli con l’indice il punto in cui aveva sbagliato.
“O-oh… giusto.” Si apprestò a correggere.

… okay, forse a volte sì.

“Tutta colpa del vecchio…” Pensò il corvino, maledicendo mentalmente quel marine attempato in pensione. “Perché gli ho dato retta?! I miei voti in matematica non sono importanti! Chissenefrega se mi becco un tre ogni tanto!” Continuò, borbottando qualche insulto sottovoce.
 
“Credi che con voti simili ti accetteranno alla Marina Militare?! No! Se non ce la fai in matematica, chiedi aiuto a un amico che è più bravo di te! Pretendo che i tuoi risultati migliorino, quindi vedi di darti da fare, nipote scansafatiche!”
 
Come se lui fosse veramente intenzionato ad entrare in Marina! Gli aveva sempre disobbedito, perché questa volta no?!
Chiedere aiuto a Marco poi, cosa gli era passato per la testa? Okay che era un genio incontrastato in tutto, ma diamine, perché nella sua cerchia di amici sono quasi tutti degli idioti in matematica?! Ora penserà che lui non è abbastanza intelligente per cavarsela da solo…
“Ehi, mi stai ascoltando?” Gli chiese il maggiore, osservando lo sguardo totalmente perso nel vuoto dell’amico, rivolto chissà dove.
“Sì, sì.” Annuì con il capo.
“Cosa stiamo facendo?” Lo interrogò alzando un sopracciglio.
“Le… equalizioni?” Provò, scuotendo poi la testa. “No, scusa, le equazzoni!” Sorrise, dandosi nuovamente dell’idiota. Come si chiamavano quei cosi lì? Perché aveva un improvviso vuoto di memoria?!
Il biondo sorrise, decidendo di chiudere il libro per adesso. “Riposiamoci un po’, ti va?” Propose.
“Sì, per favore!” Si lasciò cadere sopra il tavolino situato al centro del soggiorno. “Il mio cervello chiede pietà.”
“Pietà? Pietà?! Ma se sono lì da meno di mezz’ora!” Ringhiò l’ex-marine, appostato insieme ai due nipoti dietro lo stipite della porta del salotto, osservando la scena.
“Garp abbassa la voce.” Sospirò Sabo, che era stato portato lì a forza dal vecchio pazzo, cosicché potesse fornirgli le informazioni necessarie riguardo Marco.
“Non ordinarmi cosa devo fare, ragazzino. Piuttosto, dimmi, chi è quello?” Chiese, assottigliando gli occhi in direzione del ragazzo che aveva preso a scherzare sulla scarsa forza di volontà di Ace in ambito scolastico, proprio con quest’ultimo.
“Si chiama Marco, e frequenta già il secondo anno di università. È sempre stato grande amico di Ace e i suoi voti sono davvero ottimi. Bravo ragazzo, molto tranquillo, non è mai stato in galera se può interessarti, e viene da una famiglia numerosa. Vuoi sapere altro? Posso andarmene?”
“Marco, Marco… È uno dei figli di Newgate?” Domandò.
“Sì, esatto, lo conosci?”
“No, non di vista, ma ho sentito parecchie cose sul suo conto. Sono felice che sia amico di Ace.” Incrociò le braccia al petto, annuendo convinto.
“Anche io.” Si unì alla conversazione, Rufy, che era stato in silenzio fino a quel momento. “Sono felice che Ace stia con la persona che gli piace.” Confessò, paralizzando del tutto il vecchio. Sabo si limitò a battersi una mano sulla faccia. Doveva segnarselo sul promemoria: mai parlare di qualcosa di personale quando c’è Rufy nei paraggi, mai.
“Cosa hai detto, Rufy?” Chiese Garp, pregando di aver sentito male.
Il minore piegò la testa di lato. Non era stato abbastanza chiaro? “Ad Ace piace Marco.” Ripeté il più esplicito possibile. “Proprio come a Sabo piace Koala e a me la carne!”
Il biondo divenne rosso fino alla punta delle orecchie. “A me non piace K-Koala! Chi te l’ha detto?!” Si arruffò velocemente i capelli, per nascondere l’imbarazzo. “Andiamo a dormire!” Decretò infine, prendendo in spalla il più piccolo, ignorando ogni sua protesta. Avrebbe fatto meglio a portare quella lingua lunga il più lontano possibile da Garp prima di creare altri problemi ad Ace, anche perché peggio di così.          
“Ma è vero che a te piace Koala!”
“Stai zitto!”
Il vecchio si riprese un attimo dalla notizia. Davvero Ace era innamorato di quel tipo? Perché? Cosa aveva di così speciale? Forse se fosse rimasto un altro po’ lì ad osservarli lo avrebbe scoperto.
“Ricominciamo?” Fece Marco, finendo di bere l’ultima goccia del succo d’arancia offertogli dal padrone di casa. Ace mugugnò qualcosa e, sotto lo sguardo del maggiore, andò a sdraiarsi a pancia in giù sul divano, sprofondando il viso sul cuscino. “Non ho voglia, Marco…” Piagnucolò in cerca di un briciolo di comprensione da parte dell’amico. Il biondo sospirò.
“Allora meglio finirla qui per oggi, non voglio sforzarti. Chiamami quando avrai ritrovato il piacere di fare matematica.” Disse piuttosto serio, iniziando a rimettere nella propria cartella tutti gli appunti che aveva portato per aiutare il ragazzo.
“Allora puoi scordarti una mia telefonata d’ora in avanti. Non mi è mai piaciuta la matematica, e mai mi piacerà!” Fece mettendosi in posizione supina per potersi stirare per bene, lasciando scoperto un lembo di pelle che non sfuggì a Marco, a cui preferì non dare troppa importanza, mostrandosi impassibile.
“Sarà meglio che torni a casa.” Si alzò, mettendosi su una spalla la cartella a tracolla.
“Uh? Vuoi andartene di già? Guarda che puoi rimanere un altro po’, non dai fastidio.” Provò Ace, volendo prolungare di poco la compagnia del biondo.
Marco ghignò. “Se me lo chiedi in un altro modo potrei cambiare idea.” Lo provocò intenzionalmente e il corvino non si tirò di certo indietro. Il nervosismo di prima era del tutto svanito, sapeva che era solo colpa della matita e di quella stupida materia.
“E in quale modo di preciso?” Chiese, fingendo un eccessiva espressione innocente e ingenua, sdraiandosi su un fianco.
“Sorprendimi, ragazzino.” Riposò la cartella a terra, sedendosi in ginocchio davanti al minore.
“Cosa crede di fare quello sbarbatello?! È troppo vicino ad Ace per i miei gusti!” Il vecchio iniziò a mangiucchiarsi le unghie, trattenendosi dall’entrare di soprassalto in soggiorno e buttare fuori dalla finestra quella sorta di ananas fin troppo audace.
“Questo può servire per convincerti?” Gli domandò Ace, poco prima di unire le proprie labbra con quelle del biondo, alla ricerca di un contatto sempre più passionale e profondo. Marco rispose al bacio del più giovane, staccandosi un attimo da lui per sussurrargli a fior di labbra: “Ottima tattica…” Venendo travolto nuovamente da un bacio del corvino e dalle braccia di quest’ultimo che si avvolsero attorno al suo collo, per avvicinarlo di più a sé.
A quella vista, la rabbia dell’ex-vice ammiraglio crebbe a tal punto che finì colto da un improvviso attacco di narcolessia. Ma il suo subconscio sapeva che in un modo o nell’altro doveva agire, non poteva permettere che il suo nipotino si rovinasse la vita con quel tipo. Per questo divenne sonnambulo. Come in trance, entrò in sala senza farsi notare dai due ragazzi, troppo impegnati a togliersi a vicenda la maglietta e, il vecchio Garp, per fermare quei due, mirò ai piedi scalzi del ragazzo più grande. Se provi a portare sulla strada sbagliata uno dei nipoti di Garp, ciò che ti aspetta sarà un temibile: solletico alla pianta dei piedi.
Proprio così, senza indugiare oltre, il vecchio prese a solleticare, sempre inconsciamente, i piedi di Marco che, naturalmente, si fermò all’istante, voltandosi di scatto.
“Tuo nonno?!” Urlò, scandalizzato e sorpreso allo stesso tempo dal fatto che si fosse limitato a fargli un solletico ai piedi, che non soffriva neanche peraltro, visto ciò che stava per fare con suo nipote.
“Vecchio?! Cosa cavolo stai facendo?!” Urlò Ace, sconvolto quanto il biondo, notando che non pareva smetterla di importunare i piedi dell’amico. “Vecchio!?” Lo chiamò ancora.
“Cos’è tutto questo baccano? C’è gente che vuole dormi- Oddio, Garp?!” Urlò Sabo, sceso dal piano di sopra con addosso il suo pigiama azzurro con tanto di teschi da pirata. Che razza di situazione era mai quella?
“Vuoi rimanertene lì impalato ancora per molto, o ti degni di aiutarci?!” Lo risvegliò dal suo momentaneo stato confusionale, Ace, che nel frattempo, senza l’aiuto del povero Marco, provava a scacciare con qualche calcio quel gorilla di un vecchio dal proprio ragazzo.
“Aspetta, ho un bruttissimo presentimento.” Avvicinandosi con cautela al nonnetto,  Sabo gli passò una mano davanti agli occhi e, come temeva, poteva appurare con certezza la sua ipotesi.
“È sonnambulo. Non possiamo svegliarlo, potrebbe essere pericolo- ACE!” Urlò rivolto al fratello, che era già pronto a stendere con un pugno l’ex-marine.
“Cosa dovremmo fare allora?!”
“Aspettiamo.” Concluse saggiamente il ragazzo, sedendosi a terra a gambe incrociate. “Rufy dorme, quindi saremo tranquilli. Nell’attesa mangiamo qualcosa?” Propose, venendo fulminato dallo sguardo minaccioso di Ace, a sua volta seguito da un sospiro rassegnato di Marco . “No, eh?”
Il sonnambulismo del vecchio andò avanti per un’altra ora e mezza e subito dopo schiattò a terra addormentato. Marco aveva passato quel lasso di tempo sdraiato sul divano con i piedi nudi all’aria, mentre il vecchio continuava a solleticarglieli. Subito dopo il biondo dovette sorbirsi le infinite scuse da parte del moro che, ormai, non sapeva più quali giustificazioni trovare per difendere in qualche modo l’onore della propria famiglia e, di conseguenza, il suo.
“Ti ho detto che non devi preoccuparti. Certo, è stato piuttosto bizzarro…” Rise un attimo ripensandoci. “… ma, a suo modo, voleva difendere il proprio nipote. Forse è stata colpa mia, mi sarei dovuto fermare per primo visto che sono più grande di te. Dì a tuo nonno che mi scuso, e noi ci vediamo presto. Ciao Sabo.” E lui, invece, se ne usciva con risposte simili, lasciandoti disarmato. Come poteva esistere una persona così paziente e comprensiva?
“Questo è per forza amore, fratello. Quel Marco è spaventosamente in gamba. Un altro, al suo posto, se la sarebbe filata.” Disse il fratello ad Ace sulla soglia della porta, ricambiando il saluto del ragazzo.
“Non farmici ripensare. ” Sospirò il corvino, chiudendo la porta, pensando ad un modo per poter cancellare per sempre quest’episodio imbarazzante dalla sua mente.  Giunsero entrambi in salotto, osservando quel deficiente di loro nonno dormire placidamente sul divano. Un improvviso istinto omicida prese il sopravvento dentro di Ace.
“E se lo facessi fuori con un cuscino mentre dorme?”
“Non dici sempre di voler vivere più libero di chiunque altro, senza alcun tipo di rimpianto? Si finisce in galera per omicidio, quindi pensa ad un altro tipo di vendetta.”
“Giusto. Grazie, Sabo.” Disse Ace, portando un braccio attorno le spalle del biondo.
“Dovere di fratello.” Sorrise.
Ace sospirò. “Koala è fortunata ad averti.”
Sabo arrossì nuovamente. “Anche tu, adesso?! Io e lei non stiamo insieme!”
“Sì, sì…” Lo liquidò con un gesto della mano il corvino, senza dargli troppa attenzione.
“Non sto scherzando! Ace!”
 
 
Angolo autrice:

E io me ne esco con sogni simili… Sì, gente, questo è un sogno che ho fatto molto tempo fa, e ho davvero voluto trascriverlo per rendervi partecipi dei deliri della mia mente quando dorme! XD
Come abbia potuto sognare di un Garp che si mette a fare il solletico ai piedi di Marco non lo so nemmeno io, fatto sta che la sola immagine mi fa sbellicare dalle risate! X”D
Ringrazio chiunque abbia voluto leggere e chi avrà il coraggio di commentare questa fic, facendomi presente qualsiasi errore!
Un grosso bacione e alla prossima FF! :3
  
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