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Autore: ELIOTbynight    07/07/2014    2 recensioni
Naruto è diventato Hokage (ed era pure ora!), ma per portare avanti il suo lavoro ha bisogno dei suoi amici di sempre, che per fortuna non hanno mai smesso di stargli accanto.
Konoha e tutto il mondo ninja sono in tempo di pace, ma qualcuno trama nell’ombra, rispolverando pericolosamente il passato … e Kurama si prepara ad avere una nuova forza portante.
Si tratta della protagonista di una nuova generazione di ninja: il suo nome è Eri Uzumaki.
*
- Così te ne sei accorto, baka.-
Un vocione profondo lo distolse improvvisamente dai suoi pensieri e Naruto sussultò, ritrovandosi mentalmente nel suo buio subconscio.
- Kurama!- esclamò, fissando il suo cercoterio dal basso. - Tu sapevi che Eri possiede una parte di te?!-
Il volpone rispose, beffardo e malizioso:
- E’ ovvio! Piuttosto, mi sorprende che tu l’abbia scoperto solo adesso … Si vede che eri proprio concentrato, quella notte!-
Naruto arrossì violentemente fino alla punta dei capelli e gridò:
- Di che cosa stai parlando??-

*
[Ambientata in un ipotetico futuro alternativo, senza tenere conto del capitolo 700 del manga. Ogni riferimento a fatti o persone esistenti o già inventate da qualcun altro è puramente casuale. Buona lettura!]
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Gaara/Matsuri, Hinata/Naruto, Sai/Ino, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
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Buongiorno! Oppure buonasera o buon pomeriggio, che dir si voglia! ;)
Sono supermegaarci emozionata all'idea di pubblicare questa long fiction, la mia prima long su un anime/manga! L'avevo in mente da molto tempo e avevo intenzione di aspettare un po' e portarmi avanti con i capitoli, prima di iniziare a postarla... ma non ho resistito! *w*
Non ho particolari avvertimenti da dare... Solo una costante che vedrete ad ogni capitolo: un'immagine (che troverete al fondo della pagina) e un brano della colonna sonora di Naruto! Sapete, mi sono sempre fatta aiutare dalla musica per ispirarmi e mi piacerebbe che, oltre alle parole, anche la musica vi evochi le stesse cose che ho immaginato io scrivendo questa storia.
Per il primo capitolo, ho pensato di consigliarvi Loneliness... Se la cercate su YouTube, la troverete sicuramente. Potete ascoltarla già dall'inizio, penso che dia l'atmosfera perfetta! Ma non fatevi ingannare dal titolo della canzone, altrimenti vi svia dalla vera atmosfera della storia. Lasciatevi guidare dalla musica... <3
Ma ora basta chiacchiere: buona lettura!


***


Naruto è diventato Hokage (ed era pure ora!), ma per portare avanti il suo lavoro ha bisogno dei suoi amici di sempre, che per fortuna non hanno mai smesso di stargli accanto.
Konoha e tutto il mondo ninja sono in tempo di pace, ma qualcuno trama nell’ombra, rispolverando pericolosamente il passato … e Kurama si prepara ad avere una nuova forza portante.
Si tratta della protagonista di una nuova generazione di ninja: il suo nome è Eri Uzumaki.

 
*



La Nuova Forza Portante Della Volpe


(Kurama’s New Jinchuuriki)

 




 
Capitolo 1: La bimba prodigio
*


Gli alberi di ciliegio erano davvero belli. La primavera era appena iniziata e già si manifestava in quella miriade di piccoli e graziosi fiori rosa. Leggeri e delicati, volavano via spinti da alcune lievi correnti fresche, ultimi rimasugli dell’inverno. Il gradevole fruscio dei petali che volteggiavano nell’aria si confondeva con le voci e le risate dei bambini che si fermavano a giocare all’ombra degli alberi, rincorrendosi o passandosi una palla. Sorridevano, pieni di energia e gioia di vivere.
Tra loro c’era una bambina altrettanto allegra, impegnata a inseguire un amichetto. Ad ogni movimento, i suoi lunghissimi capelli biondi e ricci riflettevano la luce del sole e i suoi occhi di perla, grandi e color del cielo, parevano sorridere insieme a lei.
La sua risata cristallina era simile a quella dei suoi coetanei, ma ad alcuni metri di distanza i suoi genitori riuscivano a distinguerla benissimo dalle altre. Seduti su un tronco, osservavano la loro figlia divertirsi con gli amici e quell’immagine allietò i loro cuori come nient’altro.
- Guardala, Naruto.- mormorò la mamma. - È davvero diventata grande.-
Il giovane padre non poté non sorridere, affascinato da quell’affermazione. Strinse di più la mano della donna che amava, facendo scontrare la testa con la sua. Con un sospiro, confermò:
- Sì, è incredibile. Cresce ogni giorno di più e io nemmeno me ne accorgo.-
La piccola si era fermata a riprendere fiato. Un’amica sembrò chiederle se stesse bene, ma lei sfoderò un gran sorriso rassicurante e tornò quasi subito a correre con gli altri.
- Diventa sempre più bella e forte.- aggiunse lui, con un po’ di emozione nella voce.
- Ha preso da te.-
Piacevolmente sorpreso, si voltò verso sua moglie e cercò il suo sguardo in mezzo a quei lunghi capelli scuri. Era una donna straordinaria; non smetteva mai di dimostrare l’immenso amore che provava per la sua famiglia.
Naruto notò che era arrossita e in uno slancio di tenerezza la guardò negli occhi, accarezzandole il viso.
- Non solo.- disse poi. - Ha ereditato il suo buon cuore da te, Hinata.-
Quest’ultima ebbe la sensazione di perdere un battito del cuore. A quello sguardo così intenso non si era mai abituata, ma non voleva certo farlo. Solo lui la faceva sentire così bene e voleva che fosse così per sempre.
Lentamente si sporse verso le labbra di Naruto e vi posò un bacio dolcissimo. Gli poggiò piano una mano sul viso, mentre lui arrossiva e ricambiava il bacio con altrettanta tenerezza. Si separarono dopo poco e si sorrisero a vicenda; infine Naruto fece scontrare la fronte con quella di Hinata, ridacchiando.
Spostando gli occhi di nuovo sulla loro piccola, i due notarono che il sole si stava abbassando e stava tingendo gli alberi di rosso. Hinata sospirò e disse:
- Tra non molto farà buio. Forse è meglio tornare a casa.-
- Per favore, restiamo ancora un po’.- replicò però lui. - Le ho promesso che avrebbe giocato a lungo.-
- Già, te ne eri persino dimenticato!- rise l’altra, prendendolo in giro.
Naruto si grattò la nuca con imbarazzo e tentò di giustificarsi con un sorriso forzato:
- Lo so, è che in ufficio avevo così tanto lavoro … Sono venuto di corsa, non ho avuto neanche il tempo di togliermi il mantello da Hokage!-
Infatti, Naruto aveva promesso alla sua figlioletta che dopo il lavoro l’avrebbe portata a giocare tra gli alberi con i suoi amici, appena fuori dalle mura del villaggio. Purtroppo essere Hokage aveva il suo peso e allora toccò a Hinata mantenere la promessa del marito, in attesa che quest’ultimo le raggiungesse.
Ripensando a quando era arrivato di corsa, tutto trafelato e ansioso di vedere se sua figlia fosse arrabbiata con lui per il ritardo, Hinata rise ancora e lo riprese:
- Sei la solita testa quadra!-
- Uffa, perché mi dici così, dattebayo??- esclamò Naruto, indispettito.
Proprio in quel momento, i due notarono che i bambini avevano smesso di rincorrersi ed avevano fatto capannello intorno ad uno di loro, che probabilmente era caduto. Guardando meglio, Hinata e Naruto si accorsero che a cadere era stata proprio …
- Eri!-
La piccola aveva uno sguardo sofferente ed era inginocchiata per terra. Altri bambini la stavano aiutando a rialzarsi, mentre lei cercava di ripulirsi la faccia alla meglio, poiché era caduta in mezzo alla polvere.
La sua mamma andò verso di lei, intenzionata a soccorrerla, ma Eri si rialzò da sola improvvisamente e cominciò a correre verso i genitori.
- Mamma, papà!- diceva in un lamento di dolore.
Quando Hinata si inginocchiò di fronte alla figlia, seguita da Naruto, si accorse che si era sbucciata un ginocchio e che questo sanguinava.
- Vieni qui, fammi vedere … - mormorò.
Eri fu circondata da alcune sue amichette ed aspettò che sua madre le curasse la ferita, senza battere ciglio. Il dolore provato quando era caduta le aveva subito fatto inumidire gli occhi, ma quando si era rialzata, non aveva più avvertito nulla e riusciva a stare in piedi. Nel frattempo, Naruto mandò via un po’ di terra dai suoi vestiti sporchi e si assicurava che stesse bene.
Hinata era sul punto di tirare fuori un fazzoletto per asciugare il sangue e coprire la ferita con un altro di essi, ma quando posò di nuovo lo sguardo sul ginocchio di Eri … la ferita non c’era più. Il sangue aveva sporcato la gamba della bambina, ma la sbucciatura era già sparita.
“Ma come? E’ già guarita?” pensò Hinata, che trasalì dallo stupore.
Vedendo che la madre non faceva nulla, Eri abbassò la testa e controllò il ginocchio. Non ebbe niente da dire, altrettanto meravigliata, ma le sue amiche iniziarono a commentare:
- Ehi, non c'è più niente sul tuo ginocchio!-
- E’ vero, prima usciva tanto sangue!-
La piccola attese che la mamma le desse una pulita, poi mise le mani sui fianchi e senza farsi troppe domande su quanto successo, esordì:
- Beh, non sarà una caduta a fermarmi. Forza, provate a prendermi!-
Detto ciò, riprese a correre come se niente fosse, inseguita dai suoi compagni. Hinata restò immobile con il fazzoletto in mano, sempre più stupita. Neanche Naruto riusciva a credere a quello che era appena accaduto.
Da un lato era felice che sua figlia stesse bene, ma dall’altro gli balenò un pensiero in testa. Provò una sensazione fin troppo familiare.
- Naruto … Eri è … -
Mosso dall’istinto, il giovane Hokage portò una mano al ventre, senza smettere di fissare Eri che rideva e giocava spensierata. Possibile che …?
- Eri è … è come te. Ha il tuo stesso chakra!- fece infine Hinata, che era giunta alla sua stessa conclusione.
A quelle parole, Naruto iniziò piano piano a credere che fosse davvero così.
Ma no, non era fattibile una cosa del genere! Negli scorsi sei anni lui e sua moglie avrebbero dovuto accorgersene. Eppure … eppure era successo davanti ai loro occhi, non potevano non crederci.
Pensieroso, aumentò la presa della mano sul ventre e si concentrò. Tutto normale; avvertiva sempre quella solita presenza dentro di sé.
Ma allora, perché sua figlia …?
 
- Ma come, non andiamo a casa, papà?-
La vocina chiara di Eri distolse Naruto dalle sue riflessioni. Abbassò gli occhi e notò che la piccola lo stava guardando con perplessità, sbattendo ripetutamente le palpebre, senza smettere di tenergli la mano.
Il padre si voltò e notò che in effetti avevano appena sorpassato la via di casa ed era parso perciò che la famigliola fosse diretta altrove. Hinata sorrise e lasciò che fosse Naruto a spiegare a Eri la situazione.
- Ci andremo, ma prima dobbiamo passare a trovare il maestro Kakashi.- disse lui, prendendo la figlia in braccio e soppesandola per riuscire a tenerla bene. - C’è una questione di cui dovremmo discutere con lui.-
- Il maestro Kakashi? Quello di cui mi avevate parlato?- esclamò Eri, entusiasta.
Le piaceva tanto quando i genitori le raccontavano avventure che avevano vissuto negli anni e il nome di Kakashi era stato fatto spesso a casa Uzumaki, ogni volta con lo scopo di far ridere.
Hinata se ne rese conto e confermò:
- Sì, tesoro, è proprio lui!-
- Che bello, evviva!!- fece Eri alzando un pugno in aria dalla felicità, mentre Naruto rideva di gusto.
Era sempre stata la sua gioia più grande vedere sua figlia e sua moglie ridere e non riusciva mai a trattenersi dal farlo insieme a loro. Non vedeva l’ora di far conoscere Eri al maestro: l’ultima volta che l’aveva vista era stato mesi prima, ma tra i due non c’era mai stata una vera e propria presentazione.
Ma soprattutto, Naruto voleva vedere Kakashi per parlargli di ciò che era avvenuto poco prima. Aveva dei sospetti, ma alcune cose ancora non quadravano. Aveva quindi bisogno di discuterne chiaramente con una persona di fiducia con una grande conoscenza del mondo ninja.
Sempre portando la piccola in braccio e camminando fianco a fianco con Hinata, il biondino si guardò in giro. La gente del villaggio stava rincasando; alcuni si voltavano verso di lui per salutarlo e Naruto ricambiava con un gran sorriso. Era Hokage ormai da qualche anno e i tempi in cui le persone dubitavano o avevano paura di lui erano lontani, anzi: finalmente aveva ottenuto il rispetto di tutti gli abitanti di Konoha, come aveva sempre desiderato. Dopo tanto tempo e tanta fatica, Naruto aveva fatto strada ed era diventato un eroe ancora più di prima. Non poteva essere più felice e soddisfatto.
Svoltando in un’altra via, un vecchietto passò vicino a loro ed alzò debolmente un braccio per salutare l’Hokage. Fu Eri a salutarlo per prima, sporgendosi dalle braccia del padre e salutando calorosamente con la manina. Era sempre stata una bambina allegra, con la voglia di trasmettere a tutti il suo ottimismo.
- Ma chi si vede all’orizzonte … Naruto, Hinata, come va?-
Una voce nuova fece girare la bimba nella direzione in cui stavano camminando i genitori, che si fermarono sorpresi. Davanti a loro, un ninja dagli strani capelli grigi a spazzola e gran parte della faccia coperta stava rivolgendo un’occhiata amichevole alla famiglia.
Naruto allargò un sorriso ed esclamò:
- Kakashi-sensei, stavamo per venire a trovarla! Stiamo tutti bene, e lei?-
Incuriosita, Eri tacque. Se Hinata le aveva trasmesso qualcosa, quella era la timidezza. Restò aggrappata in braccio al papà, aspettando che poi fossero lui e la mamma a presentarla al maestro Kakashi.
- Anche io sto bene, faccio un po’ la solita vita … - fece quest’ultimo pigramente, prima di notare la figlia del suo allievo. - Uh? Ma guarda un po’, c’è anche la piccola Eri!-
Sentendosi nominare, la bambina arrossì. Naruto la mise giù, mentre Hinata la incoraggiò:
- Forza, vai a salutarlo.-
Eri stette immobile sul posto per un momento, incerta. Kakashi, nel frattempo, si abbassò per poterle stringere la mano e farla sentire a suo agio. A quel punto, vinta dalla curiosità, la piccola si avvicinò a lui e mormorò:
-  Salve, maestro … -
Il jonin non riuscì a non intenerirsi di fronte a quegli occhietti così vispi, nonostante l’atteggiamento di imbarazzo manifestato dalla bambina. Era l’esatta e perfetta unione tra Hinata e Naruto, non smetteva mai di ripeterselo ogni volta che la vedeva. Era contento di potersi finalmente presentare come si deve.
- Accidenti, Eri! Dall’ultima volta che ti ho vista sei diventata parecchio robusta.- disse, poi sollevò una mano e la poggiò amichevolmente sulla sua testa bionda. - Sono sicuro che tra qualche anno sarai una ragazza bellissima!-
Eri divenne ancora più rossa ed abbassò lo sguardo dall’imbarazzo, accennando appena un sorriso. I genitori si scambiarono un’occhiata d’intesa e ridacchiarono, come per concordare con l’affermazione di Kakashi.
Il maestro, per sciogliere la tensione e far ridere anche la piccola, aggiunse:
- Mi raccomando, non diventare una testa quadra come tuo padre!-
- Ehi, perché oggi continuate a dirmelo tutti, dattebayo??- ribatté prontamente Naruto, accigliato.
A quello scambio di battute, Eri non poté resistere e scoppiò a ridere di cuore, seguita dalla mamma e dal maestro. Alla fine, contagiato da tutti, anche Naruto si mise a ridere con loro.
E mentre alle loro spalle il sole andava a dormire dietro le montagne, Kakashi accolse la piccola famiglia nel suo modesto appartamento da scapolo quarantenne.
 
Seduta sul tappeto, in un angolino della stanza, Eri sfogliava distrattamente una vecchia rivista. Non guardava davvero le figure o le scritte … pareva piuttosto persa nei suoi semplici pensieri da bambina.
Ciò fu comodo per i suoi genitori e per il maestro Kakashi, che poterono quindi discutere serenamente, visto l’argomento della loro conversazione.
- Allora, volevate parlarmi di qualcosa?- chiese Kakashi con cordialità, accomodandosi al tavolo dopo essersi assicurato che Eri non mettesse le mani su “Le Tattiche Della Pomiciata”.
Naruto e Hinata misero giù le loro tazze di tè e si scambiarono un’occhiata complice. L’Hokage si schiarì la voce ed esordì:
- Si tratta di Eri.-
Il maestro alzò le sopracciglia, incuriosito.
- Cosa? La piccola Eri?- fece, voltandosi a guardare la piccola in questione.
Dopo averla osservata per un attimo, continuò:
- Oh beh, in fondo non c’è da stupirsi. Dopotutto Eri è la figlia dell’ultimo Hokage di Konoha, che è anche la forza portante della Volpe a Nove Code, nonché di colei che una volta era la capostipite del nobile clan Hyuga. Come potrebbe Eri essere una bambina normale con dei genitori come voi?-
A quelle parole, Naruto si passò una mano sulla nuca, dandogli ragione con imbarazzo.
- Sì, in effetti ce ne siamo resi conto anche noi, maestro Kakashi.- fece sorridendo, poi tornò serio ed espose la questione di cui voleva assolutamente parlare. - Vede, nostra figlia non si è mai ammalata seriamente. A parte qualche piccolo raffreddore, Eri è sempre stata sana come un pesce. Inoltre, quando prima al parco è caduta e si è ferita al ginocchio, non è rimasto nessun segno e il ginocchio è tornato a posto da solo in pochi attimi.-
- Mi stai dicendo che la ferita si è rimarginata immediatamente?- fece il sensei, cercando una conferma.
A quel punto intervenne Hinata:
- Sì, è così, maestro. Ecco, a me e Naruto era sorto un dubbio … -
Kakashi fece vagare lo sguardo nel vuoto, pensieroso. La situazione non gli parve affatto nuova.
Istintivamente gli tornò alla memoria l’immagine di una mano infilzata da un kunai. Era la mano di Naruto, che quando lui era appena genin si era pugnalato in un raptus di rabbia, probabilmente nei confronti di se stesso.
All’inizio a Kakashi non fu chiaro il perché si fosse ricordato di quell’episodio, ma poi si rese conto.
- Sì, anch’io ora sto pensando la stessa cosa, Hinata.- disse il maestro con serietà estrema, guardando però verso Naruto.
Quest’ultimo aveva capito che anche il maestro aveva il suo stesso sospetto, così chiese subito spiegazioni, battendo una mano sul tavolo e alzando il volume della voce:
- Maestro Kakashi, ma com’è possibile, ‘ttebayo? Sa bene che questi effetti li ho anch’io, ma sono causati dalla presenza di Kurama all’interno del mio corpo. Come può essere che anche Eri guarisca velocemente come me, senza il chakra di Kurama?-
Quella volta, la mano di Naruto era guarita in fretta, nonostante si trattasse di una ferita profonda. Kakashi aveva intuito subito che era la presenza della Volpe a Nove Code ad attribuirgli questa capacità e, in cuor suo, non aveva mai escluso la possibilità che la stessa cosa potesse succedere alla bambina.
Mantenendo la solita calma, domandò:
- … Non hai notato i segni sul viso?-
Dapprima stupito, Naruto ammutolì e rivolse un rapido sguardo verso Eri, come per avere un’ulteriore conferma di quel suo insolito tratto. In effetti, come suo padre, la piccola aveva dei segni sulle guance che ricordavano dei baffi felini. Non erano molto evidenti, ma pur sempre visibili e facevano di lei la fotocopia di Naruto.
Purtroppo l’Hokage non comprese immediatamente e sbottò:
- Certo, è una caratteristica fisica che ha ereditato da me, e allora?-
- Non sono dei segni qualsiasi … - aggiunse Kakashi. - Mi ricordano qualcosa. Tu sai di cosa parlo, non è vero, Naruto?-
A quel punto, anche l’altro capì a che cosa si riferisse il maestro. Era una teoria che Kakashi aveva in mente fin dalla nascita di Eri, ma che si avverasse, i genitori non ne avevano mai considerato davvero l’eventualità.
Naruto mormorò:
- Mi … mi sta dicendo che …?-
- Già. Probabilmente Eri ha ereditato una parte del chakra del demone attraverso il tuo patrimonio genetico. Sembra incredibile, ma potrebbe veramente essere così.-
Per tanto tempo Hinata e Naruto avevano messo da parte quell’ipotesi. Come avrebbe mai potuto il chakra di un cercoterio essere trasmesso geneticamente ad un figlio? Per di più, Eri aveva ereditato questo tratto genetico dal padre e non dalla madre: se la forza portante fosse stata Hinata, che aveva portato sua figlia in grembo per nove mesi, la cosa sarebbe stata più plausibile. Possibile che su tutte le probabilità esistenti, invece, Naruto le avesse trasmesso con il suo dna persino il chakra della Volpe?
La risposta era sempre stata no. Almeno fino a quel giorno.
Hinata, siccome la questione era piuttosto importante, si dimostrò preoccupata:
- Ma allora avremmo dovuto accorgercene molto prima …!-
- Forse è una parte di chakra talmente minima che non avrebbe mai potuto veramente manifestarsi.- ipotizzò Kakashi. - Eri ha più o meno il tuo stesso tipo di chakra, giusto, Naruto?-
- Sì … - annuì lui, altrettanto nervoso.
- Allora dovrebbe essere abbondante e resistente, proprio come il tuo. Se una piccola parte del chakra della Volpe è davvero presente dentro di lei, Eri non dovrebbe avere problemi a controllarla, se questa dovesse uscire fuori.-
Mettendo insieme i ragionamenti del maestro, questi come al solito filavano. Tuttavia, ai due ansiosi genitori sembrava incredibile quanto lui riuscisse a restare tranquillo, formulando un’ipotesi dopo l’altra come se si trattasse di una sciocchezza.
- Ma è solo una bambina!- fece Hinata, in parte stentando a credere alle teorie del sensei e in parte mostrando tutta l’apprensione di una madre.
Sempre fiducioso nella logicità delle sue supposizioni, Kakashi cercò di calmarla:
- Stai tranquilla. Anche se è ancora piccola, Eri è già molto forte, credetemi.-
Sul fatto che la piccola Eri fosse una bambina fuori dal comune, tutti erano d’accordo. Il fatto di avere due genitori come Hinata e Naruto la rendevano speciale agli occhi della gente. Anche che avesse ereditato una minuscola parte del chakra di un demone, ormai era stato appurato. Kakashi aveva ragione su ogni cosa, insomma.
Eppure, allo stesso tempo, Eri Uzumaki era una normalissima bimba di sei anni.
Siccome a Kakashi forse non era ben chiaro questo fatto, Naruto si alzò bruscamente in piedi e lo fissò con una serietà incredibile per uno come lui.
- … Questo non toglie che sia una bambina. La mia bambina.-
Quella frase risuonò nella stanza come un fulmine a ciel sereno. Neanche il maestro seppe come reagire e anche Eri aveva alzato la testa, incuriosita da quell’improvviso silenzio.
- Eri crescerà e diventerà una grande ninja, ma lo farà come tutti gli altri.- aggiunse poi Naruto.
- Che cosa vuoi dire?- disse Kakashi, interrogandolo con gli occhi.
Non capendo di cosa si stesse parlando, Eri tornò a sfogliare i suoi giornali, mentre suo padre spiegò:
- Voglio solo che Eri cresca nella più completa serenità. Io non ne ho avuto la fortuna … ma Eri merita il meglio e non voglio che sopporti le conseguenze della sua diversità come ho fatto io.-
Solo allora il maestro Kakashi si accorse che era quella, l’unica reazione che si sarebbe dovuto aspettare da un padre.
- Devo dedurre che non hai intenzione di dirle nulla riguardo alla Volpe?-
- Esattamente.- annuì Naruto, sempre più convinto. - Hinata … sei d’accordo con me?-
Lei gli sorrise e rispose:
- Certo, Naruto-kun. Quando Eri sarà più grande e matura, allora potrà prendere coscienza della sua diversità.-
Nonostante il maestro pensasse che la cosa migliore fosse tenere la verità allo scoperto, sospirò e diede ragione ai due giovani genitori.
- Ho capito. Se è questo che volete, anche io sono d’accordo. In fondo è comprensibile da te, Naruto … -
- Grazie, maestro.- sorrise quest’ultimo, sollevato. - Chissà, quando Eri sarà cresciuta, potrei essere io stesso ad allenarla. Mi piacerebbe davvero tanto.-
Era appena calato il silenzio, in riflessione di ciò che aveva detto Naruto, quando un forte gorgoglio fu avvertito dai presenti. In un attimo, tutti fissarono Eri con perplessità. La piccola arrossì e si mise una mano sullo stomaco, ridacchiando con imbarazzo.
Eh sì, era ora di cena.
 
Si stava facendo sempre più buio. Kakashi alzò la mano in segno di saluto per un’ultima volta, sorridendo nella maschera. Eri ricambiò, girandosi verso il maestro e continuando a tenere la mano del papà. Quando ormai la famigliola era lontana, Kakashi sospirò e ripensò a ciò che aveva scoperto insieme a Hinata e Naruto.
Come era abituato a fare da qualche anno, si arrampicò su per il palazzo dove viveva, saltando da una ringhiera all’altra, per poi fermarsi sul tetto ed osservare la strada sotto di lui. Il suo sguardo si soffermò sulle figure lontane della famiglia Uzumaki.
“Naruto ha ragione a volere un futuro felice per sua figlia … ma spero si renda conto che Eri è destinata a non avere una vita facile,” cominciò a pensare lui. “Possiede i geni del clan Uzumaki e quelli del clan Hyuga; queste due famiglie sono lontanamente imparentate con il clan Uchiha e il clan Senju, che a loro volta affondano le loro radici proprio in lui … l’Eremita delle Sei Vie della Trasmigrazione.”
Kakashi si soffermò proprio sulla bambina, fissando i suoi lunghi capelli che si muovevano ad ogni passo. Pareva così pura e innocente … e in cuor suo, il maestro si augurò che restasse sempre così.
“Eri diventerà una dei più potenti shinobi della storia ed è probabile che dovrà affrontare dei nemici straordinariamente temibili proprio per questo motivo. Naruto, Hinata … vegliate bene su di lei.” pregò infine.
Alle sue spalle, Kakashi avvertì improvvisamente una presenza nota, seguita da una voce altrettanto familiare:
- Sono già andati via … -
Il maestro si girò e come si aspettava vide il suo vecchio amico dell’Arte del Legno.
- Tenzo! Qual buon vento?- disse, infilando stancamente le mani in tasca.
- Quante volte ti ho detto che preferisco essere chiamato Yamato?- ribatté l’altro, lanciando al collega un’occhiata storta. - Ad ogni modo, sono passato perché volevo salutare Naruto, Hinata ed Eri. Li avevo visti parlare con te, ma avevo prima una commissione da sbrigare. Ora che stanno andando a casa, però, penso sia meglio lasciarli tranquilli. Passerò nei prossimi giorni a trovarli.-
- Già. Naruto ha avuto l’ennesima giornata lunga, piena delle solite scartoffie. È per questo che ho lasciato l’incarico a lui dopo qualche anno dalla mia elezione.-
Pur sapendo che era ironico, Yamato mise le mani sui fianchi con severità e lo rimproverò:
- Kakashi, sei sempre il solito. Rinunciare al titolo di Hokage pur di non doverti occupare di tutte quelle pratiche, per poi permettere che sia il giovane Naruto a farlo. Di’ un po’, non ti vergogni?-
L’altro passò mentalmente in rassegna il breve periodo in cui era stato ufficialmente Hokage. Dopo la tragica scomparsa di Tsunade, l’incarico era stato assegnato a lui; dopotutto già una volta era stato pensato come suo successore. Il motivo per cui aveva accettato di diventare Hokage era il semplice fatto che Naruto non era ancora pronto per ricoprire una carica simile. Era troppo giovane e inesperto, aveva prima altro da imparare. Con gli anni, Naruto raggiunse una maggiore maturità e quando Kakashi si rese conto che il suo ex allievo sarebbe stato un Hokage migliore di lui, non esitò a passargli il testimone.
- Piantala, Yamato.- sbottò quindi lui. - Sai bene che Naruto merita il titolo di Hokage più di chiunque altro … e più di chiunque altro, lui ci tiene.-
- Sì, stavo solo scherzando. Lo conosco, infatti non avevo dubbi sul fatto che sarebbe riuscito a cavarsela, nonostante non sia adatto per stare in ufficio tutto il giorno.- rise l’altro, dandogli ragione.
Kakashi sorrise a sua volta, tornando a guardare nella direzione in cui era sparito Naruto. I suoi occhi non mentivano: erano pieni d’orgoglio.
- Ma certo, che se l’è cavata. Come sempre, d’altronde.-
 
 





*










Vi ringrazio infinitamente per aver letto fino a qui, minna! *-*
Ed ora, l'immagine che vi avevo promesso... è una fanart, come quasi tutte le immagini che vedrete, ma l'ho trovata molto carina! La bimba somiglia tantissimo ad Eri! <3

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Spero che il capitolo vi sia piaciuto e spero altrettanto vivamente che mi lasciate qualche recensione! Mi piacerebbe tantissimo sapere se è il caso che continui a postare... fatemi sapere!
Ringrazio tutti tantissimo e vi mando un bacio! :*


Eliot ;D

   
 
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