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Autore: gigiua    07/07/2014    1 recensioni
dal testo:
"E solo quella notte, quando stesi l'uno accanto all'altra dormirono insieme, Percy si era reso conto di quanto davvero l'amasse, e di quanto non volesse più perdersi niente: né un sorriso, né un bacio: che voleva restare lì con lei, per sempre, per non perdersi più niente.
Perché ogni momento con Annabeth era come un tesoro."
* * *
piccola Percabeth a cui tengo molto e che ho amato scrivere, spero vi piaccia :)
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Consiglio di leggerla col sottofondo di “i don't wanna miss a thing” degli Aerosmit.

 

Percy amava guardare Annabeth dormire.

L'aveva capito quella notte sulla Argo II, quando, ritrovatisi da poco, l'aveva stretta tra le sue braccia, si erano baciati e infine si erano addormentati insieme, abbracciati.

Amava la sua vicinanza nel sonno, amava i loro respiri tranquilli che andavano a un ritmo diverso ma con i cuori in perfetta sintonia.

In realtà erano poche, quasi inesistenti la cose che non amava di Annabeth, perché tutti i suoi pregi e difetti erano parte di lei e la rendevano, agli occhi di Percy, praticamente perfetta.

A pensarci bene, anche quando si erano conosciuti lui stava dormendo, stremato dallo scontro col minotauro, e la prima persona che aveva visto, una volta aperti gli occhi, era stata proprio Annabeth, che gli aveva fatto notare che quando dormiva sbavava.

Ogni volta che ripensava a quel momento sorrideva con dolcezza. Chi l'avrebbe mai detto che da allora sarebbero stati grandi amici finendo poi con l'innamorarsi.

Avevano solo 12 anni, e da allora erano diventati una squadra, la migliore che avrebbe potuto chiedere.

Ne avevano passate talmente tante insieme che orma Percy non riusciva ad immaginare di potersi separare da lei un'altra volta.

Già due volte si erano separati: la prima quando la manticora aveva rapito Annabeth, Percy aveva fatto di tutto per salvarla e non aveva mai creduto, neanche per un secondo, che potesse essere morta; la seconda, poco tempo prima, quando Era aveva rapito Percy cancellandogli la memoria, erano stati separati per mesi, che ad entrambi erano sembrati un incubo, una strada buia in cui l'unica luce erano i ricordi dell'altro – perché anche nella sua amnesia indotta dalla dea, Percy non aveva mai smesso di pensare ad Annabeth e di ricordarla, come un'ancora di salvezza per quel mondo che gli sembrava nuovo ma allo stesso tempo parte di lui.

Il ricordo più bello era, forse, il loro bacio subacqueo, il migliore di sempre, perché dato nella gioia della vittoria, della salvezza e della vita che, pensavano, non sarebbe potuta che essere più semplice dopo Crono.

Ogni attimo trascorso con Annabeth ne valeva mille passati con chiunque altro.

Persino i sogni non gli portavano la stessa gioia, anzi, spesso non voleva neanche chiudere gli occhi perché nel sonno gli sarebbe mancata, nonostante si trovasse vicino a lui.

E anche se a volte gli capitava di sognarla, perso il sogno più bello non era abbastanza.

E solo quella notte, quando stesi l'uno accanto all'altra dormirono insieme, Percy si era reso conto di quanto davvero l'amasse, e di quanto non volesse più perdersi niente: né un sorriso, né un bacio: che voleva restare lì con lei, per sempre, per non perdersi più niente.

Perché ogni momento con Annabeth era come un tesoro.

Non voleva chiudere gli occhi, voleva tenerli aperti e fissarli in quelli grigi di Annabeth, ricchi di coraggio e intelligenza, e luminosi come le stelle.

Stelle che avrebbe voluto vedere in quel momento, mentre precipitavano verso gli abissi oscuri del tartaro.

Ma era troppo buio, nonostante sentisse che Annabeth si trovava a pochi centimetri da lui, era troppo buio.

Non si pentiva della sua scelta, non si pentiva di aver scelto una strada senza uscita, un vicolo cieco che lo avrebbe condotto a morte certa, perché erano insieme.

Era stato lui a decidere che non voleva perdersi niente, e non voleva lasciare Annabeth, mai più.

La strinse a se ancora di più, talmente stretta che nel buio sembravano un'unica cosa, quasi invisibile nell'oscurità, che cadeva giù, verso la propria fine.

La baciò e non ebbe più paura, perché andava bene così.

Non voleva perdersi altro, nel bene e nel male.

E mentre cadevano, insieme, abbracciati per non separarsi, pensò che se anche si fossero schiantati, se fossero morti lì e quello fosse stato il loro ultimo attimo, sarebbe stato perfetto.

Perché l'avrebbero passato insieme.

 

ANGOLINO AUTRICE:

allora, questo è il primo (e ultimo) tentativo di unire una fluff con un bad ending.

Spero vi sia piaciuta, di non aver fatto troppi errori e che i personaggi non siano troppo OOC.

NON ho letto la casa di Ade perciò non so cosa succede quindise ho scritto delle boiate vi prego di non correggermi con spoiler su quel libro, per il resto accetto tutti i tipi di recensione.

Mi auguro che vi sia piaciuta e che recensiate in tanti perchè ci tengo ai pareri.

Non so che altro dire periò, alla prssima fan fiction sciau! :3

Gigiua

  
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