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Autore: everybody hurts    07/07/2014    0 recensioni
Helen era una delle ragazze più belle e invidiate della sua scuola:sorriso perfetto, occhi azzurri, capelli lunghi e castani,espressione vivace e carnagione chiara.
Helen era una delle ragazze più belle e invidiate della sua scuola, eppure lei si sentiva come il peggiore dei rifiuti,si sentiva uno schifo.
Era una di quelle ragazze che agli occhi di tutti sembrano perfette,quasi utopistiche; ma proprio perché i sogni sono utopia ,non possono esistere.
Helen era un sogno, un sogno bellissimo, solo che lei non ne era a conoscenza.
Pensava di essere il peggior incubo, ma senza lasciarlo mai intendere; aveva imparato a costruire la sua personalità sulle insoddisfazioni personali: appariva sempre sorridente,socievole,scherzosa e disponibile ed ora era circondata da tantissime persone che la volevano solo per quello che lei faceva credere di essere.
Loro volevano Helen, la ragazza popolare e sicura di sé, non Helen la ragazza timida e insicura.
[...]
“Che fai, preferisci arrivare a scuola in ritardo o vieni insieme a me?”
“Preferirei morire pur di non stare vicino a te, meglio il fango che il tuo odore di merda addosso,Malik”
Quel ragazzo per lei era come una tentazione,una tentazione a cui doveva resistere.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1-I'm More than what you see.


“Che strana, la neve. Viene  giù quando meno te lo aspetti, imbiancando città,montagne,ricordi. Ricopre tutto con il suo manto bianco e gelido, ricopre i sogni,le aspettative,le speranze. La neve porta via ogni cosa, ed ogni cosa si lascia portare via dalla  neve.”
 
 
“Helen muovi il culo e vieni a mangiare, è pronto!”
La porta si spalancò, la ragazza nascose d’impulso il suo quaderno sotto le coperte del letto ed afferrò frettolosamente il cellulare.
“Modera i termini Gabriel, ti ricordo che io sono la sorella maggiore e solo io posso dirti di muovere il culo quando è pronta la cena.” Helen abbozzò un sorriso divertito sulle sue labbra; le piaceva scherzare con suo fratello, era quel genere di persona che odiava così tanto da amare.
Gabriel sbuffò,richiuse la porta che aveva precedentemente aperto e si allontanò dalla stanza.
Rimasta di nuovo sola, Helen indossò le ciabatte a forma di mucca che le aveva regalato la sua migliore amica Zoey e si avviò verso la porta.
Incrociò il riflesso del suo corpo sul grande specchio posto davanti all’armadio.
 Helen era una delle ragazze più belle e invidiate della sua scuola:sorriso perfetto, occhi azzurri, capelli lunghi e castani,espressione vivace e carnagione chiara.
Helen era una delle ragazze più belle e invidiate della sua scuola, eppure lei si sentiva come il peggiore dei rifiuti,si sentiva uno schifo.
Helen era magra,anche troppo: gli altri pensavano lo fosse per costituzione, ma solo lei era a conoscenza del fatto che dopo ogni uscita con gli amici si chiudeva dentro il bagno a vomitare, solo lei sapeva quanto si sentiva in colpa e quanto si sentiva inutile dopo aver mangiato qualcosa in più.
Lei era una di quelle ragazze che agli occhi di tutti sembrano perfette,quasi utopistiche; ma proprio perché i sogni sono utopia ,non possono esistere.
Helen era un sogno, un sogno bellissimo, solo che lei non ne era a conoscenza.
Pensava di essere il peggior incubo, ma senza lasciarlo mai intendere; aveva imparato a costruire la sua personalità sulle insoddisfazioni personali: appariva sempre sorridente,socievole,scherzosa e disponibile ed ora era circondata da tantissime persone che la volevano solo per quello che lei faceva credere di essere.
Loro volevano Helen, la ragazza popolare e sicura di sé, non Helen la ragazza timida e insicura.
Quindi preferiva continuare a mantenere questo lato della sua personalità nascosto, come un segreto che era destinato a rimanere tale.
E quando la tristezza superava la voglia di andare avanti sorridendo, prendeva il suo quaderno e ci annotava tutto quello che pensava.
Lettere,frasi,discorsi mai tenuti,disegni.
In quel quaderno era racchiusa la vera Helen,quella che nessuno conosceva.
Era come la sua via di fuga, un semplice espediente capace di disattivare il mondo al di fuori della sua stanza ed attivare il mondo all’interno di essa.
Ed era quello il mondo in cui Helen si sentiva a casa.
Raccolse i suoi capelli in una coda alta, osservò ancora per qualche secondo il suo corpo allo specchio e si ricordò del gelato che aveva mangiato quel pomeriggio.
Aprì la porta, scese le scale e arrivò in cucina.
“Non ho fame stasera, ho già mangiato quando sono uscita con Zoey e Marta prima” disse.
“cosa hai mangiato Helen? Non stai più toccando cibo, sei troppo magra ..non te ne rendi conto?” Suo padre si permise di alzare la voce.
“Finiscila papà. Ho mangiato abbastanza, ora non ho più fame;buonanotte”
Voltò le spalle e risalì in camera.
 
“è una cosa bella che i miei genitori si preoccupino così tanto per me? Secondo me esagerano a volte, se non ho fame avrò pur sempre i miei buoni motivi.
Non voglio farli allarmare, penso che sappiano che sono sottopeso e fa male vederli tristi per me. Da domani cercherò di cambiare un po’ la situazione. Spero di riuscirci.”

 
Chiuse il quaderno e si addormentò,pensando alla giornata che avrebbe dovuto affrontare il giorno seguente.
 
 
“GOOD MORNING! THE SUN IS UP! GOOD MORNING! IT’S A NEW DAY! GOOD MORNING”
Helen si svegliò e chiuse la sveglia.
Questa canzoncina fa veramente cagare, non so davvero a cosa pensavo quando l’ho impostata ;pensò tra sé.
Gettò via le coperte e si mise a gambe incrociate sul letto.
Strofinò velocemente gli occhi per svegliarsi meglio e poi diede un’occhiata al cellulare.
7:43.
“OH CAZZO,PORCA PUTTANA!” gridò, portandosi immediatamente una mano alla bocca.
“Hem ... volevo dire, ACCIDERBOLINA! E’ tardissimo!” pregò nel suo cuore che i suoi genitori non l’avessero sentita.
Entrò nel bagno della sua stanza, si lavò e indossò i vestiti che aveva preparato la sera precedente: per mantenere viva e credibile la sua immagine di “ragazza popolare” aveva bisogno dei vestiti giusti,non poteva permettere di nascondere le sue imperfezioni sotto una felpa larghissima e dei pantaloni di tuta come avrebbe tanto voluto fare.
Quindi optò per un paio di jeans scuri,un maglione lungo verde acqua con alcune borchie all’altezza delle spalle, una collana lunga con un ciondolo a forma di chiave, alcuni braccialetti e le sue inseparabili converse.
Lasciò cadere i boccoli castani sulla schiena, mise un po’ di fondotinta in viso e un po’ di mascara sugli occhi e senza guardare ancora una volta le sue gambe fasciate dai jeans attillati per non ricordare quanto fossero grosse, uscì dal bagno prendendo il cellulare, il suo zaino bianco e si avviò verso la cucina.
“Mamma non ho tempo di mangiare ora! Prendo qualcosa al bar, mi sono presa i soldi sul tavolo ciaooo!”
Ovviamente  non avrebbe mangiato niente.
“Okay, basta che mangi qualcosa. Papà e Gabriel sono già  usciti, sbrigati.. Buona scuola!”
Helen si avviò correndo verso la porta d’uscita,la aprì ,prese un giubbotto bianco e la richiuse alle sue spalle.
Aveva smesso di nevicare,ma faceva molto freddo.
Londra imbiancata era stupenda da vedere, ma non altrettanto da vivere.
Le strade erano state sgombrate dalla neve e rimaneva solo qualche piccola pozza di fango creata dalla terra e dalla neve sciolta.
Proprio mentre passava accanto a una di queste ad andatura veloce a causa del ritardo,sentì qualcuno passarle di fianco con una moto facendo schizzare sui suoi jeans un po’ di quel fango.
“Siamo in ritardo,eh Anderson?” avrebbe riconosciuto quella voce tra mille.
“Malik,ti uccido.” Sibilò Helen.
Anche Zayn Malik era uno dei ragazzi più popolari della scuola ed aveva conosciuto Helen quando per sbaglio lui le aveva rotto l’armadietto con un pugno in seguito ad una lite con un ragazzo di cui lei non sapeva nemmeno il nome.
Da allora era stato odio a prima vista, e quando aveva saputo che sarebbe entrato a far parte della sua “comitiva” di amici sarebbe voluta scomparire.
Era un ragazzo strano, la metteva in soggezione più di quanto già lo fosse e con lui fingere le veniva difficile. A scuola si era fatto la fama del classico puttaniere, tutte le ragazze cadevano ai suoi piedi ed avrebbero pagato tutto quello che avevano pur di fare una buona scopata con lui.
Pelle ambrata, sorriso favoloso, occhi profondi e fisico perfetto: Helen aveva sempre ammesso che era davvero un bel ragazzo, ma c’era qualcosa che la spingeva ad allontanarsi costantemente da lui; aveva paura che quel ragazzo avesse potuto tirare fuori la vera lei, quel lato nascosto che era rinchiuso nel suo quaderno.
“Che fai, preferisci arrivare a scuola in ritardo e completamente sporca di fango o vieni insieme a me?”
“Preferirei morire pur di non stare vicino a te, meglio il fango che il tuo odore di merda addosso,Malik” Helen cercò di mantenersi fredda e distaccata.
“So che quando le donne dicono cose così in realtà lasciano solo intendere di volere l’opposto, quindi muoviti e Sali in moto prima che cambi idea e ti lasci qui” disse Zayn sorridendo.
Aveva ragione.
Aveva fottutamente ragione.
Helen voleva salire in moto, ma non solo perché era in ritardo.
Quel ragazzo per lei era come una tentazione, una tentazione a cui doveva resistere.
“Lo faccio solo perché non voglio rovinare la mia reputazione di brava alunna arrivando in ritardo” disse,salendo in moto.
“Dicono tutte così, tieniti forte e attenta a non cadere.”
Zayn si levò il casco dalla testa e lo porse ad Helen.
“Io questo coso non lo metto, mi si rovinano i capelli” disse, spostando lo sguardo dal casco agli occhi di Zayn.
“Pensi che con il vento non si  rovinino?” sorrise.
Un sorriso perfetto.
“uff, e va bene,lo metto,lo metto; ma non andare veloce.”
“Cos’è, hai paura,Anderson?”
“No, è solo che non vorrei essere costretta a stringerti troppo forte, potrei infettarmi” rispose Helen con un sorrisetto sulle labbra.
In realtà non aveva solo paura di andare troppo veloce, ma aveva anche paura che stringendo Zayn lui si sarebbe potuto accorgere della sua eccessiva magrezza.
“Come dici tu, basta che ti muovi a mettere quel casco, sono le otto meno due minuti”
“Merda, a chi stiamo aspettando? Muoviti Malik!”
Zayn partì ,Helen si strinse a lui e sentì il suo profumo sulla sua pelle.
E’ buono solo perché è quello Abercrombie, non perché è di Zayn Malik’ ,cerò di autoconvincersi.
Il vento le scompigliava i capelli, sentiva un po’ di freddo ma era qualcosa che avrebbe potuto sopportare.
Detestava ammetterlo, ma in quel momento l’unica cosa che realmente desiderava era dimenticare del ritardo,della scuola e dei suoi problemi per vivere al meglio quel momento così strano e inaspettato,in compagnia del  ragazzo che più odiava ma che più la attirava :Zayn Malik.

 
 -Angolo Autrice

Ciao Beddi!
Sono tornata con questa nuova ff, che , vi giuro, continuerò.
La continuerò davvero, perché mi rispecchia in tutti gli ambiti e finalmente ho trovato un personaggio che possa riprendere alcune delle mie caratteristiche.
Detto questo,spero che il primo capitolo vi sia piaciuto, scusate per gli errori; 
vi voglio taaaanto bene <3 
P.S lasciatemela qualche piiiiccola recensione se vi va c:

 
  
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